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C.
Ermeneutica, quindi, come scienza della comprensione, discipline che riflettono sul ruolo del ricevente e
nella costruzione del senso e questo è un passaggio importante: chi riceve un messaggio non lo riceve
passivamente. Leggere un passo della Bibbia, significa per quello che l'ermeneutica religiosa insegna
significa trarre il miracolo di una parabola e trarne i significati che a questo si legano. Centrare il
problema della comprensione si ha nell'ermeneutica giuridica perché se una legge è costituita in un certo
modo, cosa c'è da interpretare? Anche il linguaggio giuridico è uno dei linguisti tecnico specialisti è uno
dei linguaggi più vaghi, più indeterminati, più soggetti a interpretazioni spesso ambigue. Da chi studia il
linguaggio specialistico in prospettiva del diritto, da un punto di vista linguistico e giuridico, è stata
sottolineata più volte la necessità di una negoziazione continua nell'interpretazione di quello che
appartiene a questo ambito e che usa questo linguaggio di carattere tecnico specialistico. Una volta che
una legge è scritta, presenta anche il problema di applicazione della data legge ed è legato alle diverse
modalità di applicazione che una determinata legge pone di fronte a sé. I linguisti per tanto tempo hanno
preso spunto da quello che i giuristi hanno fatto per aprire una riflessione sul più ampio tema della
comprensione.
Anche la storia e la lettura di certi testi letterari pongono dei problemi di comprensione e interpretazione.
Leggere un testo letterario o comprender il perché di un fatto storico non rappresenta un mero passaggio
di informazioni, ma anche la lettura di questi testi non può prescindere come dicono coloro che studiano
l'ermeneutica, di un attenzione esplicita del senso al momento della comprensione.
I linguisti però, non amano, tranne rare eccezioni, la filosofia; e la comprensione, da chi è stata studiata e
tranne rare eccezioni, è stata studiata solo nei suoi eventi eccezionali, quando cioè si è rivelata un
problema.
La comunicazione ordinaria è stata vista (e continua ad essere stata vista da molti) come riflesso speculare
della produzione.
V. le immagini: la comprensione come atto dovuto, processo lineare che si svolge a tappe successive,
rovesciamento speculare del processo di produzione (p11)
V. anche la pratica scolastica, soprattutto il caso dell'Italia
(L'interesse prevalente di certe discipline linguistiche, quali la fonetica, tutto spostato dalla parte dei
produttori)
De Mauro, quindi fa una autocritica perché sostiene, da linguista, che noi linguisti non abbiamo molto da
insegnare a chi studia la comunicazione perché siamo stati influenzati molto dall'idea che la
comprensione sia stata un processo lineare che si svolge a tappe successive; qui De Mauro è stato anche
troppo critico perché i linguistici, come Saussure, la pensavano così perché influenzati dagli psicologi del
tempo che avevano pensato che si trattasse di un processo lineare, questa imprecisione, quindi, sta dalla
parte dei linguisti ma influenzato da altre discipline. L'idea che ha lungo dominato gli studi linguistici è
quella di un comprensione come un processo lineare, come un rovesciamento speculare a tutti gli effetti
corrispondente al processo della produzione. Questa scarsa attenzione al fatto che la comprensione esista
solo se c'è una negoziazione continua porta De Mauro a sottolineare che questa idea distorta abbia
trovato molta fortuna in ambito scolastico dove il problema dell'insegnante e la criticità della classe è
rappresentata da bambini che hanno difficoltà di apprendimento, legate al fatto che poi il programma che
si porta avanti non viene compreso. Inoltre tanto più il repertorio linguistico è ampio tanto più ho
possibilità di aggiungere lingue al repertorio soprattutto in termini di tempo e questo lo si nota nello
studio dell'apprendimento di bambini stranieri in Italia.
La scarsa attenzione ai problemi della comprensione e alle dinamiche della negoziazione che a questi
processi sono collegati, ha generato delle distorsioni in ambito scolastico che potrebbero essere lette come
il motivo per cui le competenze linguistiche degli italiani sono scarse ecc..
Di recente un cambio di rotta, forse anche causato da:
influenzato dalla psicanalisi: la pratica dell'ascolto, le radici della produzione linguistica insiste
-
nella storia personale di ciascun individuo
Dalla psicoanalisi forse è influenzato anche Saussure come dimostra la nozione di valore di ciascuna
parola, che è frutto di un fitto intreccio di rapporti (paradigmatici e sintagmatici)mai determinati una volta
per tutti, ma facenti parte di un insieme aperto e variabile.
Questo ci porta a riflettere continuamente sul modo in cui si determina il senso di ogni parola che diciamo
o che scriviamo, andando oltre la forma linguistica dell'enunciato, per collegare la parola ad un reticoli di
associazioni mentali, private, peculiari.
I linguisti inizialmente influenzati dalla filosofia e dalle riflessioni di traduzioni di testi di vario tipo, nel
secolo scorso hanno operato un piccolo cambiamento di rotta, forse anche determinato dall'influenza della
psicanalisi. Nella psicanalisi la pratica dell'ascolto è centrale per la terapia e per la cura e il mo
psicanalista non è solo quello che sa ascoltare, ma quello che dà un significato ad un'insieme di immagini,
racconti ecc.. È colui che amministra, regola la comprensione del paziente e la assicura così tanto affinché
il comprendere rappresenti la cura del paziente stesso. Una disciplina che ha vinto un grosso peso nella
cultura del secolo scorso ha influenzato anche le altre discipline. Suggerisce, De Mauro, anche Saussure
qualcosa di psicanalisi era venuta a saperla in merito alla definizione di valore che è diversa da quella di
significato ci ciascuna parola, la quale nozione altro non è che il frutto di un fitto intreccio di rapporti che
non si determinano mai una volta per tutti ma variano a seconda nel momento in cui la comunicazione
avviene, dei soggetti che ne sono protagonisti ecc..
Perché idea che fa parte della traduzione psicanalitica influenza l'idea dei linguisti? Perché i linguisti
riflettono sul fatto che ogni qual volta in cui produciamo un testo scritto o parlato il problema che ci
troviamo di fronte è quello di cosa abbiamo intenzione di trasmettere con questo enunciato la forma non
basta perché questo rappresenta solo una serie di frasi grammaticalmente corrette ma prive di un senso
collegato all'input di partenza.
Di recente un cambio di rotta, forse anche causato da:
nuovi fatti sociali e culturali: la chiarezza come valore supremo dello scrivere e parlare;
- i nuovi media e i problemi di comprensione propri di un'ampia fetta della società: impegno per
-
l'incremento della scolarizzazione + ricerche sugli effettivi livelli di comprensione e incomprensione
Cresce l'attenzione verso la produzione linguistica in funzione della sua comprensibilità: le ricerche di
Zipf, Fleisch, Gulpease
Non solo la psicanalisi influenza e determina il cambiamento di rotta negli studi linguistici che dovrebbe
portare a ritenere centrale la comprensione, ma sicuramente nell'arco del 900 ci sono stati degli
avvenimenti legati anche a dei progetti, iniziative che hanno avuto un grosso impatto nella società italiana
e nel momento culturale che la società ha vissuto, che hanno fatto pensare ai linguisti che il modo in cui
fino a qualche anno prima di studiava le lingue non fosse adeguata. La rinnovata attenzione al tema della
chiarezza e della semplificazione della lingua utilizzata nell'amministrazione pubblica. Questa attenzione
che ha iniziato a rivelarsi agli inizi degli anni 60 rimane ad oggi centrale perché il problema della
comprensione di testi legati al nostro vivere e alla nostra società è molto molto importante.
Man mano che il livello di scolarizzazione si è alzato, sottolinea de Mauro, ha dato un certo impulso
all'aumento della sensibilizzazione ai problemi di comprensione e incomprensione.
Di recente un cambio di rotta, forse anche causato da:
gli studi sulla percezione grafica ed uditiva: l'output conseguenza solo dell'input, ma della
-
combinazione e integrazione con più generali esperienze e conoscenze pregresse di lingua, di cultura e
memoria.
La percezione linguistica come attività (p19)
I linguisti hanno lavorato su come migliorare la comprensione linguistica anche aiutando a migliorare dei
software informatici attraverso i quali analizzare l'indice di difficoltà dei testi. Questi strumenti e software
con cui calcolare l'indice di leggibilità del testo sono la testimonianza che anche chi si occupa di lingue ha
aumentato la sua attenzione alla comprensibilità; sono strumenti che lavorano molto sui dizionari e il
grado di leggibilità di un testo si basa proprio sull'analisi del dizionario dividendo il lessico in base al
fatto che faccia parte del lessico di base, specialistico ecc.. e sulla lunghezza del testo stesso (scelte
morfo-sintattiche).
In linguistica un'evidente attenzione ai temi della comprensione è stata introdotta anche attraverso degli
studi che sono iniziati negli anni 80 sulla percezione grafica ed uditiva, che sono studi che hanno fatto da
pionieri per tutti gli studi che sono stati svolti da coloro che hanno messo a punto i programmi di
riconoscimento grafico. Qui la parte della comprensione è centrale e sono dei programmi che hanno
anche dei limiti, cioè manca tutto il riferimento alle conoscenze pregresse, i ricordi ecc.. che una
macchina non potrà mai avere.
Un contributo molto importante in questo senso viene dato da Chomsky nel momento si fa avanti il
concetto di ambiguità delle frasi.
De Mauro, 2002
Quali conclusioni possiamo trarre dalla lettura di questo saggio?
Ogni processo comunicativo, di produzione e ricezione non è mai lineare;
Tale mancanza di linearità è particolarmente evidente dalla parte di chi riceve il messaggio, di chi
-
si trova immerso nel problema della comprensione
La comprensione è un processo che implica, per attuarsi, un'attività di negoziazione, mediazione
-
continua tra emittente e ricevente circa il valore di un parola, di un'espressione, di una frase, di un testo
Tale valore non si dà mai, infatti, una volta per tutte, essendo dipendente da una serie di fattori
-
contestuali e contestuali, immerso in una dimensione d'uso in cui il ruolo del parlante è centrale e decisivo
Il problema della comprensione non è solo linguistico (p27)
-
La mediazione è così centrale nel processo di mediazione da poter essere