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Caratteristiche esteriori e fisiche delle fibre tessili
Oltre alle caratteristiche dimensionali, le fibre tessili presentano anche caratteristiche esteriori come lucentezza, densità, mano e voluminosità. Queste caratteristiche possono essere differenziate utilizzando apparecchiature di laboratorio, ad eccezione del tatto che può essere valutato solo tramite una prova oggettiva.
Le caratteristiche fisiche e meccaniche più importanti delle fibre tessili sono la tenacità (resistenza unitaria alla trazione) e l'allungamento alla trazione. Se una fibra non possiede una sufficiente resistenza e allungamento alla trazione, non può essere considerata una fibra tessile adatta per la tessitura.
Queste sono le due caratteristiche più importanti, ma ogni fibra presenta naturalmente altre proprietà che le conferiscono specifiche qualità e utilizzazioni.
fibre naturali, il lino è molto tenace e resistente alla trazione, con una bassa percentuale di allungamento. Al contrario, la lana ha una percentuale di allungamento molto alta, che la rende adatta alla filatura nonostante la sua scarsa resistenza alla trazione. Le fibre chimiche, invece, sono prodotte artificialmente. Un esempio di fibra chimica è il nylon, che è molto resistente e ha una buona elasticità. Altre fibre chimiche comuni sono il poliestere e l'acrilico, che sono resistenti, facili da lavare e non si sgualciscono facilmente. In conclusione, le fibre naturali e chimiche hanno diverse caratteristiche che le rendono adatte a diversi utilizzi nel campo tessile.fibre chimiche, essere sono state brevettate e ideate dall'uomo, quindil'uomo, in base alle esigenze di chi richiede una determinata fibra tessile, può decidere se renderlamolto tenace o poco elastica o altro.Una fibra chimica, chiamata fibra aramidica (cioè che deriva dal poliestere), ovvero il kevlar, è molto tenace. Un esempio di manufatto creato con la fibra kevlar è il giubbotto antiproiettile.
All'interno delle fibre chimiche abbiamo anche altre fibre che possono essere abbastanza resistenti ma anche elastiche: un esempio è il nylon (o fibra poliammide). La parola nylon deriva dall'abbreviazione di due città, New York e Londra: negli anni '40 nell'azienda che ha brevettato questa fibra collaboravano sia scienziati inglesi sia scienziati americani. La fibra di nylon è resistente e ha anche un'ottima percentuale di allungamento. Un esempio classico è il costume da bagno.
Per misurare
La resistenza alla trazione si usa uno strumento, il dinamometro: dal punto di vista meccanico, il dinamometro è composto da due pinze, una superiore e una inferiore. Esso applica una forza di trazione e misura la tenacità, cioè fino a quando la fibra, il filo o il tessuto resiste a questa forza che viene applicata. Lo stesso concetto viene applicato per verificarne l'allungamento.
Altra caratteristica fisico meccanica è la resilienza, ovvero la capacità di un materiale tessile di riprendere il proprio spessore dopo essere stato sottoposto a una determinata compressione e schiacciamento. Un esempio preso dalla natura è l'erba.
Sezione di un filato (p. 88-92)
Si parla non solo di sezione o finezza di una fibra, ma si parla anche di sezione o finezza di un filato: nel processo di filatura si ha una materia prima, e tutti questi processi danno come risultato finale un filato. Una delle caratteristiche più importanti del filato tessile.
è la sua sezione, la sua finezza. Nelle fibre naturali, noi non riusciamo mai ad ottenere un filamento di dimensioni e di diametro costante, uguale e preciso per tanti metri: è impossibile, poiché ci sono alcune caratteristiche delle fibre naturali che non lo permettono. Si lavora con una materia viva, che può subire delle modifiche nel processo della filiera tessile e anche dopo che il tessuto/capo si acquista [un esempio può essere la dote matrimoniale, che dopo anni senza essere utilizzate formano delle macchie gialle, poiché il colore si deteriora]. Essendo questo materiale vivo, anche se i processi di filatura continuano sempre a migliorare, non si riesce mai a ottenere un filamento di diametro costante. Questo non avviene nelle fibre chimiche, poiché nei processi chimici la precisione permette di dare al filamento chimico anche per migliaia di chilometri la stessa sezione, cosa che non avverrà mai con un filo tessile naturale.non si ha mai una sezione perfetta e costante, ma nonostante questo uno degli elementi fondamentali del filo è proprio la sezione del filo stesso.Titolo-denari e Numero-cotone inglese
Esempio sulle calze:
Nei negozi durante l'inverno si hanno calze con una denominazione titolo-denari (ad esempio 40, si arriva anche fino a 80 quando i filamenti sono in lana e non nylon). Durante l'estate, invece, si acquistano calze titolo-denari 10 o 20.
Questa denominazione, che tutti conoscono, è di uso comune, e identifica la sezione del filo che è stato utilizzato per creare quelle calze. È l'identificazione della finezza/sezione del filamento che permette di dare una maggiore o minore pesantezza al tessuto che si va a produrre.
Il titolo, quindi, è un elemento fondamentale per i tessili. Originariamente, il titolo-denari identificava il filamento della seta, poiché le calze delle signore, prima degli anni '40 e prima che inventassero il nylon,
erano in seta o in lana. Nel caso del cotone il rapporto è diverso: più è lungo e più è fine, quindi la fibra di cotone migliore è quella che ha una lunghezza elevata (30-40 mm). Nel caso del cotone, si fa riferimento a un altro sistema di denominazione chiamato numero-cotone (NE). Se nel titolo-denari il 40 era il doppio del titolo-denari 20, nel caso del numero-cotone inglese si è invece all'opposto: numero-cotone 40 presenta la metà di sezione del numero-cotone 20. Più sale il numero, più il filamento diventa fine. Il numero-cotone 6, 8, 10, 12, 24 sono i filamenti che servono per produrre il denim, tessuto jeans, che è molto rigido e pesante, formato da filamenti molto grossi di sezione. Una camicia molto sottile e leggerissima, invece, può essere prodotta con filamenti 300. [no altri metodi] Un'altra tipologia di filato di alta qualità non è soltanto il filato sottile, ma il filatoritorto:Per dare una maggiore resistenza al filato 4 applicando il concetto del filato ritorno: si prendono due capi (1 e 2), a cui si dà una certa torsione (attraverso dei macchinari). Il numero 3, quindi, ha subito un'operazione di ritorcitura: il numero 3, quindi, è un titolo denari 40.
Il titolo-denari 40 ha una sezione doppia di ogni singolo filo 1 e 2; se lo paragono al 4, che ha titolo denari 40, sarà uguale di sezione, ma il 3 è ottenuto dalla ritorsione di due capi singoli. Tra i due, quello con una maggiore resistenza alla torsione e quindi di qualità superiore sarà il 3: all'interno di ogni filamento si hanno tantissimi altri filamenti, che quando sono sottoposti a trazione non stanno fermi, ma scorrono tra di loro, creando un attrito, che crea resistenza. Quindi tra il 3 e il 4, con pari titolo 7 denari 40, nel 3 si hanno sicuramente il doppio dei filamenti, quindi i filamenti interni al filo scorrono tra di loro, creano attrito e
quindi resistenza, che sarà sicuramente superiore a un capounico del titolo-denari 40. Altro esempio: Il numero 4, se lo si volesse confrontare con un'unicasezione del filamento 3, avrebbe un Ne 60/1. Il numero-cotone inglese, come sistema, è indiretto: più la sezione aumenta, più diventa sottile. Se quindi si ha 120 a due fili, come sezione su un filo ci sarà un Ne 60. Quindi un capo formato da un filato ritorto ha sicuramente un valore maggiore di un tessuto composto da un filato a un capo solo: se ci sono più fibre all'interno di un filato, quando questo filato viene sottoposto a trazione questo fascio fibroso non rimane fermo ma le fibre scorrono tra di loro, creando un attrito che genera maggior resistenza. Tra un titolo-denari 100/2 e un titolo denari 50/1, quello composto da due fili ha sicuramente una resistenza maggiore, poiché presenta un maggior numero di fasci fibrosi. Quando si vogliono produrre tessuti in jacquard, moltoprobabilmente si vanno a prendere filatiritorti, cioè fibre di alta qualità. Il capo realizzato con tessuto jacquard, infatti, è un capo superiore a un capo stampato. [Si può fare un confronto tra un filo Td100 (con sezione 100/1) e un filato con Ne100/1: si tratta di due sistemi diversi. Esiste una formula che permette di calcolare. Td x Ne = CTd x CNe (C = coefficiente) Il Td100 a cosa corrisponde del Ne? 100 x ? = 9000 x 0,59. Ne = 54. Ne54, quindi, sarà il doppio del Ne100.]Elasticità
In base alle caratteristiche fisiche, chimiche o meccaniche, ogni fibra può allungarsi più o meno. La percentuale di allungamento alla trazione è abbinata all'elasticità.
Quando una fibra è più elastica dell'altra? Se si prendono due fibre, fibra 1 e fibra 2, se si sottopongono a trazione, una si allungherà più e una meno. Per dire che una è più elastica dell'altra, bisogna
Considerare non quella che si allunga di più, ma quella che ritorna più vicina possibile allaposizione primaria e originaria. Bisogna quindi considerare anche la capacità di resilienza.
Sottoponendo due forze allo stesso lavoro di trazione, sarà più elastica la fibra che ritorna il più possibile vicino alla posizione originaria.
Elastomero all’interno del tessuto: non è l’elastico che siamo abituati ad utilizzare, ma è un filo composto da due parti. La parte centrale è un filamento sottilissimo di filo elastomerico, e la parte esterna è la fibra tessile, che riveste il filamento elastico. Il filo elastico è sottilissimo, e nei filamenti di tessitura c’è un macchinario che permette di produrre questo filo, rivestendo il filo elastico con un filo naturale o chimico. Alla fine si ha un unico filo elasticizzato.
Lycra è il nome commerciale di un’azienda che ha brevettato questo
filo elastomerico pe