Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
vuoi
o PayPal
tutte le volte che vuoi
Analisi della Deformazione
È necessario descrivere la deformazione dei corpi, sottoposti ad azioni (forze, coppie) per poter studiare le strutture iperstatiche.
I gradi iperstatici sono tutti quelli perché ogni struttura studiata è maggiore di quello dei gradi incognite. In tale deformazione è evidente che si parla di spostamenti. (Indipendenti)
Corpo continuo insieme di punti materiali, tra i quali le relazioni restano invarianti (a intervallo di tempo) e sono univocamente determinati. Osservando lo spazio che esiste tra questi punti, è necessario trovare lo stato di quiete.
Inizialmente i corpi da noi trattati sono tridimensionali. Nello studio della deformazione il corpo non interferisce se non per determinare:
- Stato iniziale: a questo istante “t0”, si ha la configurazione iniziale (o anteforme) del corpo continuo.
- Stato finale: a questo istante “t1”, si è una configurazione definita finale del corpo, a seguito delle azioni della forza e dopo una data applicata ed il corpo ha reagito, o reagisce in funzione dell'applicata, le reciproche distanze tra i punti materiali declinati.
Dunque:
- t0 di corpo indeformato.
- t1 e tf di corpo deformato.
Definiamo:
- C0 = configurazione del corpo per t0
- C1 = configurazione del corpo per t1 e tf
- Se il corpo è rigido ed il sistema di forze e momenti è autoequilibrato, allora:C0 = C1
- Se il corpo continuo si deforma, allora:C0 ≠ C1
Consideriamo un punto P0 appartenente al corpo relativo all'istante t0, definendo la coordinata s0, dipendente dal corpo:
- ui = vettore spostamento da P0 alla sua ulteriore posizione P0
Ricordiamo che il punto P0’ è un generico punto del corpo.
La configurazione del corpo dopo una svolta è assimilata dalla segna dalla relazione:
re = re(Xe,t) Descrizione riferenziale o lagrangiana del moto
Su tale relazione si ipotizza invertibilità e differentiabilità fino all'ordine necessario
La relazione è invertibile (biunivoca) ciò indica che esiste una funzione delle esplosioni del corpo (cioè non esistono componenti di materia e mortora) funzione continuamente potersi, si può scrivere la relazione:
X = X(xe,t) Descrizione spaziale ed euleriana del moto
La relazione nel caso è biunivoca se il jacobiano della trasformazione è diverso da zero,
J = det (re,xe) ≠ 0
Ricordiamo che la derivata di una funzione è derivata parziale
re ~ Equivale a re ∂ xe
Ricordiamo che per risolvere il campo detto prima per Xe,t Principio più esistono allora:
re(n)
Dado un riferimento cartesiano come in figura, versori iⱼ, iⱼ, iⱼ
Allora:
re = i₁ x 1 xᵢ 2 iⱼ 3 iⱼⱼ €
Derivado il riferimento:
xeⱼ = Xeⱼ ẋ
Definizione nello (coordina di punto)
(xee)
d2 = ldel( dxJⱼ)
Tale tensore ha 3x3 componenti, dunque si dispongono in forma di matrice:
Ricordare che il quadrato dei componenti x sono potenziali coordinate dei punti al quadrare l’espansione:
(x, x1, x2)
COEFFICIENTE DI DILATAZIONE LINEARE EL
Dato carattere elastico lineare del … nella configurazione di una lunghezza dell’ella configurazione C.
E’ chiamato coefficiente di dilatazione lineare:
EL = dL’ - dL0/dL
Quindi in particolare possiamo considerare la relazione tra lunghezza dell’elemento unit. rispetto del corpo nei passaggi da C0 al C:
dL = ∫ (dL’ - dL0) = ⌠⌡dL
Consideriamo ora in particolare di ciò dell’elemento in riferimento parallelo, quindi la componente nelle configurazioni C1.
Per tale elemento, sulla lunghezza vale:
εl = dx’1 - dx1/dx1 - 1
è apparato che in realtà parallelamente all'asse x, ha segni differenti.
(x’, x1)
- Per cui:
- dx’1/ dx1 = 1 + 2εl ́ s posto solo per l'open. ci sono solo o che, rivolti al nell’⌻ (quadrante quindi scritto sulla parte prima)
- dx’1/ dx1 =