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Processo di pianificazione logistica
LOGISTICA INTERNA
- Decisioni strategiche: Layout della produzione
- Decisioni tattiche: Pianificazione della capacità produttiva
- Decisioni operative: Programmazione dei magazzini interni
LOGISTICA IN USCITA
- Decisioni strategiche: Strategie di outsourcing (distribuisco io i beni o li faccio spedire a qualcun altro?)
- Decisioni tattiche: Pianificazione dei trasporti (che mezzo utilizzo..)
- Decisioni operative: Programmazione giornaliera dei viaggi
PIANIFICAZIONE DEL PROCESSO LOGISTICO
Lo scopo ultimo è quello di pianificare e gestire i tempi di lead. Il flusso di denaro è strettamente legato alla velocità con cui avviene il flusso logistico. L'obiettivo è comprimere il lasso temporale tra il sostenimento dei costi di produzione e l'incasso derivante dalla vendita del prodotto finito (tempo di lead Tempo che intercorre tra fasi diverse lungo la catena del valore).
TEMPO DI LEAD CUMULATIVO
ORDER CYCLE TIME
& CASH TO CASH TIMEIl rischio è che venga emessa fattura ben 25 giorni dopo il ricevimento dell'ordine. Questo si traduce poi in crediti commerciali (perché producono, vendono e mettono a fattura ma la fattura non viene pagata immediatamente). Il credito commerciale ha un rischio implicito, legato al fatto che il cliente potrebbe non pagare. Il ciclo cash to cash deve essere il più breve possibile (nel migliore dei casi anche invertito). Il cash to cash è il riflesso finanziario/monetario del lead time.
LA PREVISIONE DELLA DOMANDA
IL RUOLO DELLA DOMANDA
L'attività logistica e la dinamica della supply chain si "muovono" su stimolo della domanda.
- La domanda determina l'approvvigionamento delle materie prime (inbound)
- La domanda determina il layout delle operations
- La domanda determina i processi di logistica in uscita
Un primo dato che si potrebbe utilizzare per prevedere la domanda di un prodotto sono levendite dei periodi precedenti. DOMANDA DI LUNGO TERMINE (12-36 mesi): decisioni strategiche. Es. decisione di ingresso in un settore/mercato = attrattività, decisione di esternalizzare le attività logistiche DATI: macro, settoriali, competitività, concentrazione, tecnologia Pensiamo alle auto elettriche... DOMANDA DI BREVE TERMINE (meno di 12 mesi): decisioni tattiche. Es. modalità di presenza in un certo mercato/contesto = economicità del modello di business DATI: strategie dei competitor, modalità alternative di erogazione del servizio, diversi layout produttivi Pensiamo ai panettoni... PREVISIONE DELLA DOMANDA METODI DI PREVISIONE GARBAGE IN, GARBAGE OUT "Immondizia in ingresso è immondizia in uscita". Se ho un dato in ingresso brutto non potrò che prendere decisioni brutte. METODI QUANTITATIVI - Metodi descrittivi: raccolta di dati in via sistematica e continuativa - Metodi predittivi: consentono una
previsione della domanda su un arco temporale più esteso rispetto alle analisi precedenti e rispondono alle esigenze dei manager di conoscere cosa succederà nel futuro
Metodi di previsione intrinseci, che utilizzano la medesima variabile delle serie storiche
Metodi di previsione estrinseci, che utilizzano variabili esplicative diverse da quelle usate per la creazione delle serie storiche
Metodi prescrittivi: è l'approccio più evoluto che, sulla base anche di dati descrittivi e predittivi si avvale di modelli matematici di ottimizzazione, i cui risultati agevolano il processo decisionale del management responsabile della logistica aziendale ottimizzata.
METODI QUALITATIVI
Sono un complesso di "giudizio di sintesi" dei manager.
MEDIA MOBILE SEMPLICE
Media mobile: la previsione della domanda futura viene determinata dalla media aritmetica della domanda osservata in n periodi precedenti (esempio mesi). La media si definisce mobile
perché viene via via aggiornata nel corso degli n tempi sostituendo l'ultimo dato disponibile con quello aggiornato (consuntivo). Dt = (dt-1+dt-2+ ... +dt-n)/n
Chiaramente si dovrà tenere in considerazione della variabilità della media e di n. È un metodo poco indicato per stime di domanda a elevata variabilità/volatilità (non bisogna avere grandi scostamenti) o elevata stagionalità.
MEDIA MOBILE PONDERATA
Media mobile: la previsione della domanda futura viene determinata dalla media aritmetica della domanda osservata in n periodi precedenti (esempio mesi) "correggendo" per eventuali fattori di influenza (ponderata). Dt = (p1*dt-1+p2*dt-2+ ... +pn*+dt-n)/n
Dove p è un fattore di correzione che tiene conto della % di probabilità che un certo evento si verifichi (assume valore 1 quando l'accadimento è certo). Il fattore di correzione può essere univoco (sempre la stessa probabilità)
per ogni mese) o dinamico, che cambia mese per mese.
Qui la difficoltà sta nello stimare il parametro.
ANALISI DI REGRESSIONE
Metodo statistico che consente di comprendere l’esistenza o meno di una relazione di nesso o causalità lineare tra un fenomeno (es. vendite) e un altro (es. investimento pubblicitario).
Può essere semplice o multipla a seconda del numero di variabili correlate (es. vendite, investimento pubblicitario, fallimento di un concorrente, sciopero dei camionisti)
È necessario identificare l’indice di correlazione (r) che ci dice in sostanza quanto i due eventi sono tra loro legati da un rapporto di dipendenza. Se è 1 c’è perfetta correlazione. Se 0 i due eventi non hanno alcun nesso di causalità. Nella realtà la correlazione è quasi sempre imperfetta.
ACCURATEZZA DELLE PREVISIONI: LIMITI
- Basate su dati storici/non necessariamente ripetibili
- Possibili elevati errori dovuti alla
raccolta del dato, alla sua elaborazione, a deviazioni standard elevate (quanto un dato si discosta rispetto alla media), ecc.− Potrebbero non tenere conto sufficientemente di contingenze esogene− Risentono dell’ottimismo del management− Risentono di eventuali politiche di reward a budget e non a consuntivo
Le decisioni devono essere sempre data-based e il dato deve avere sempre la precedenza rispetto all’istinto del manager.
PREVISIONE DELLA DOMANDA: OUTPUT
L’output della previsione della domanda è la pianificazione degli impianti (e delle altre operations). Il dato di previsione della domanda è quell’input informativo che serve per approvvigionamento, stoccaggio di materie prime, produzione, programmi di produzione..
Esempio: la capacità produttiva dell’impianto è di 10K pezzi al mese. La domanda per il mese in corso è stimata in 12K. Cosa faccio? Cerco di reperire dall’esterno delle risorse produttive,
qualora queste siano facilmente reperibili. Faccio partnership con altre aziende. Ho una proposta ottimistica e una pessimistica, quale scelgo?- Valuto le assunzioni di base che hanno portato a una scelta ottimistica/pessimistica
- Valuto in base alla mia capacità produttiva
PIANIFICAZIONE DELLA CAPACITÀ PRODUTTIVA: VINCOLI
- I vincoli fisici (e.g. limitata capacità produttiva, scarsa disponibilità di materie prime), se presenti, potrebbero ostacolare la capacità dell'impresa di soddisfare la domanda.
- I vincoli di mercato: la manifestazione tipica è il disallineamento quantitativo tra domanda e produzione. Più precisamente, il "collo" in esame riguarda un contesto in cui la domanda non è in grado di assorbire tutta la produzione che le imprese rivolgono al mercato.
- I vincoli politici riguardano le regole formali e informali che limitano il processo produttivo. Si tratta comunque di variabili che qualora queste siano facilmente reperibili. Faccio partnership con altre aziende.
La pianificazione degli approvvigionamenti diventa importante quando si parla di demand chain.
DETERMINAZIONE DELLE SCORTE
Le scorte costituiscono il volano che consente di "ammortizzare" gli squilibri che si vengono a formare fra flussi di materiali in entrata e prodotti e servizi distribuiti in uscita.
Le scorte non devono mai finire (a parte rare eccezioni). Infatti, solo il 15% dei clienti ci aspetta quando un prodotto è finito. Gli altri ci tradiscono. È quindi necessario avere sempre delle scorte ma... quante?
- Troppe, costano troppo! Le scorte nel magazzino sono un'immobilizzazione di capitale.
- Poche, costano troppo!
- In medio stat virtus... ma quant'è medio?
Compito delle scorte è agevolare il grado di indipendenza dei flussi dei materiali (disaccoppiamento) dalle esigenze delle tre aree di influenza della logistica. Più precisamente, le scorte di prodotti finiti disaccoppiano la domanda della produzione, le
- scorte di materie prime/semilavorati disaccoppiano il flusso di materiali nei reparti deputati dalla produzione.
- Minore è la consistenza del flusso di beni domandata dai reparti produttivi e minore la consistenza degli ordini di prodotti finiti da parte dei mercati di destinazione, minore è l'ammontare delle scorte detenute dall'impresa, mentre maggiore è l'interdipendenza operativa che si viene a creare tra l'impresa manifatturiera e i propri fornitori.
- La pianificazione dei bisogni dei materiali deve dare risposta alle seguenti questioni:
- Individuazione dei materiali che devono essere pianificati per i nuovi ordini di acquisto
- Definizione della quantità d'ordine di ogni articolo
- Allocazione della destinazione dell'ordine
- Tempi di consegna degli articoli
- Al fine di selezionare la metodologia di pianificazione più appropriata per il fabbisogno dei materiali, vanno indagate le differenti configurazioni in cui
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