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STRUTTURA DEL PORTAFOGLIO APPLICATIVO DELLE SOCIETA' DI SERVIZI
Con riferimento alla catena del valore di Porter si individuano le seguenti attività primarie:
- Processo produttivo: attività di back-office (la produzione dei servizi ne fa parte)
- Processo distributivo: attività di front-office (la distribuzione dei servizi ne fa parte)
Spesso back-office e front-office si raggruppano in un unico "processo di erogazione" del servizio in quanto fanno parte di un unico ordine.
ESISTONO DIVERSE STRATEGIE DI TRASFORMAZIONE:
- Buy-Side: interazione con i fornitori (B2B)
- In-Side: processi interni per la riduzione dei loro costi e miglioramento qualità (sistemi ERP)
- Sell-Side: rivolti alla clientela (CRM)
La trasformazione di un processo deve essere preceduta da una CLASSIFICAZIONE:
- Permette di identificare i processi attuali (as-is)
- Confrontarsi con la concorrenza
- Definire i processi obiettivo (to-be)
LA CATENA DEL VALORE DI PORTER si...
Considerare obiettivi e esigenze del cliente e verificare se il processo li soddisfa.
6 principi da seguire durante la riprogettazione:
- Organizzarsi in ragione dei risultati da ottenere e non dei compiti da svolgere.
- Far svolgere il processo a chi deve usare l'output (cliente).
- Integrare l'elaborazione delle informazioni.
- Centrare le risorse.
- Integrare da subito le attività parallele invece che farlo a valle.
- Incorporare decisioni e controllo dentro il processo (empowerment).
Sviluppo delle metodologie BPR (Davenport): "BPR finalizzato al miglioramento della performance aziendale tramite la razionalizzazione e il miglioramento dei processi aziendali" → BPI (business process improvement) il management non riconcepisce il processo partendo da zero, ma modifica il processo esistente con gradualità e in tappe:
- Identificazione dei processi.
- Analisi dei DRIVERS del cambiamento (CHANGE DRIVERS) come IT o HR.
- Sistemi informativi.
- Definizione delle strategie di processo.
(process vision)iter di attuazione sul miglioramento processi e ridisegno nuovi processi
Integrazione multidisciplinare
SISTEMI INFORMATIVI DIREZIONALI
L'analisi prende in considerazione due sistemi con esigenze informative diverse: sistema direzionale e sistema operativo.
SISTEMA DIREZIONALE: Si poggia sui Sisitemi informativi direzionali in grado di operare con informazioni aggregate, multidimensionali, poco strutturate.
MODELLO DI ANTHONY: suddivide in modo gerarchico il sistema direzionale in 3 livelli decisionali:
- Pianificazione strategica: obiettivi globali dell'azienda (pochi dati, sintetici ed episodici)
- controllo direzionale: obiettivi economici (pochi-medi vol di dati, sintetici, periodici e prefissati)
- controllo operativo: obiettivi delle attività esecutive (alti volumi di dati, analitici, periodici e continui)
Ogni livello tratta tipologie di informazioni diverse
- livello di pianificazione strategica: Qui le informazioni sono poco strutturate, poco ripetitive,
- Decisioni strutturate: sono note le variabili, le alternative, i criteri di decisione. Si inseriscono soprattutto all'interno del livello di controllo operativo
- Decisioni semistrutturate: sono note le variabili e diversi processi di elaborazione, non noto il metodo di scelta tra alternative. Prevede la presenza di DSS (decision support system)
- Decisioni non strutturate: non note variabili né algoritmi di decisione. Non si prestano a soluzioni informatiche. Forte componente umana nella decisione.
- Teoria di Simon (azienda vista come sistema decisionale)
- Grande mole di dati da parte degli utenti è possibile. Knowledge-driven DSS: utilizza una base di conoscenza per supportare il processo decisionale. La base di conoscenza contiene regole, procedure e modelli che vengono utilizzati per analizzare i dati e fornire raccomandazioni. Model-driven DSS: utilizza modelli matematici o statistici per analizzare i dati e fornire previsioni o simulazioni. Questo tipo di DSS è spesso utilizzato per problemi complessi che richiedono un'analisi dettagliata. Data-driven DSS: utilizza grandi quantità di dati per analizzare le tendenze e fornire informazioni utili per il processo decisionale. Questo tipo di DSS si basa sull'analisi dei dati storici e può essere utilizzato per identificare pattern o anomalie. È importante notare che questi tipi di DSS possono essere combinati o utilizzati in modo complementare per fornire un supporto decisionale completo e efficace.sue decisioni. Utilizza algoritmi e logiche per fornire raccomandazioni basate sulla conoscenza. Esempio: sistemi esperti o sistemi basati su regole. Le tre caratteristiche principali dei sistemi informativi sono: 1. Analisi "what-if": permette di valutare gli effetti di diverse variabili sui risultati ottenuti, consentendo di fare ipotesi e simulazioni. 2. Creazione e gestione di scenari: permette di manipolare il modello e le sue variabili per creare diversi scenari e valutare le conseguenze delle decisioni prese. 3. Raccolta di dati di input: permette di raccogliere dati in diverse forme, come richiedere all'utente una valutazione di una variabile, una valutazione verbale o l'acquisizione di dati da un dispositivo. In sintesi, i sistemi informativi sono strumenti che combinano l'accesso e la manipolazione dei dati, la creazione e la manipolazione dei modelli statistici e l'utilizzo della conoscenza acquisita per supportare le decisioni.
- CSF (critical success factors) - controllo strategico
- KPI (key performance indicators) - controllo direzionale
- Management accounting - controllo direzionale
- BSC - controllo strategico
- settore di attività economica: quali sono le "aree di eccellenza" delle aziende nel sett?
- competitività aziendale: come si misura il posizionamento competitivo aziendale?
- fattori esterni: quali vincoli esterni all'azienda possono condizionarne il successo?
- fattori temporali: quali fattori riguardano la specifica situazione contingente?
pocostrutturate e quindi difficili da inserire in un DB. Quindi la componente umana è fondamentale. (quiesistono però dei sistemi informativi che fanno monitoraggio della strategia dell’azienda, e degli indici dibilancio)
2. livello di controllo direzionale: si confrontano gli obiettivi preffisati e risultati raggiunti e si analizza gliscostamenti. Si utilizzano le info ottenute dall’aggregazione dei dati del livello operativo (esempio:controllo budgetario)
3. livello di controllo operativo: verifica che i piani esecutivi siano rispettati. Opera valutazioni sugrandezze fisiche. Usa sistemi di pianificazione e controllo della produzione.
Proprietà dell’informazione direzionale
Sistemi informativi 8TEORIA DI SIMON l’azienda viene vista come un sistema decisionale, articolato su:processi fisici, produttivi e distributividecisioni operative (le uniche strutturate) che controllano operazione ordinarie relative a processi fisicidecisioni che valutano
Il risultato delle decisioni operative e ne variano le regole
GRIGLIA DI SCOTT-MORTON prendono spunto dalla suddivisione delle tipologie decisionali di Simon e le semplificano in 3 classi:
Decision Support System
DSS è un sistema computerizzato per supportare il decision maker nel processo decisionale (si riferisce anche a SW). È un sistema utilizzato per gestire le decisioni semi-strutturate.
3 MOTIVI:
decisioni. Può suggerire azioni da svolgere ai manager. È la forma più evoluta di DSS e molto difficile da realizzare(AI)
Indicatori Utilizzati per capire quali sono le informazioni necessarie tra tutti i dati disponibili. Si deve quindi definire indicatori legati alle necessità aziendali. Diversi approcci:
CSF (critical success factors). Bisogna trovare le aeree di business determinanti per il successo dell'azienda. Questi fattori sono alla base del successo e permettono di raggiungere gli obiettivi aziendali, quindi possono essere diversi da questi. I fattori di successo non sono solo il prodotto ma possono essere alcuni aspetti innovativi dell'azienda.
Sistemi informativi 10 Focalizzazione sugli interessi del manager. Si usa il metodo top-down: basato su interviste ai manager
(4 passi): 1. Identificazione dei fattori fattori o aree che contribuicono di più al successo: