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CHE COS'È IL PIL?
Il PIL (Prodotto Interno Lordo) di un sistema economico è il valore monetario delle merci finali (al netto dei beni intermedi) prodotte in un dato sistema economico in un certo periodo di tempo al lordo degli ammortamenti.
Il PIL è un valore monetario, quindi quando lo si definisce bisogna far chiarezza sul fatto che non sia una quantità di merci, poiché le quantità di merci vanno moltiplicate per un prezzo unitario per ottenere il valore monetario.
Xi = p x q = valore monetario delle mele
È possibile sommare i valori monetari delle merci.
Si possono commettere degli errori di duplicazione contabile. In sede di calcolo e di definizione del PIL, può accadere questo tipo di errore. In particolare, la sommatoria dei valori monetari di tutte le merci può implicare degli errori di duplicazione contabile.
poiché le varie imprese produttrici sono tutte collegate. Sommare i beni intermedi (o input intermedi) può determinare un errore di duplicazione contabile. Ciò avviene per tutte le merci o per tutte le catene di offerta, supply chains. Questo è il motivo per cui il PIL si definisce il valore monetario delle merci finali, ovvero non merci finite, in quanto si presume che tutte le merci prodotte siano finite, bensì merci al netto dei beni intermedi, cioè togliere i valori degli input di un'impresa assemblatrice e ottenere così il valore monetario delle merci finali. Questo metodo statistico serve per evitare delle duplicazioni contabili. Come fa l'istituto centrale di statistica (ISTAT) a calcolare correttamente il PIL? Ad esempio, un'automobile è un bene finale o un bene intermedio? La natura intermedia o finale è una caratteristica intrinseca del bene o no? Non è una caratteristica intrinseca delle singole merci.Poiché dipende da chi le acquista, dalla destinazione. L'ISTAT, a questo punto, segue il cosiddetto metodo del valore aggiunto (VA). Questo è il metodo corretto per determinare il PIL senza commettere delle duplicazioni contabili.
L'ISTAT manda un questionario all'impresa 1 e chiede ad essa il suo fatturato e il valore monetario dei suoi acquisti intermedi.
- fatturato = π x xi
- valore monetario degli acquisti intermedi
La differenza del fatturato e del valore monetario degli acquisti intermedi è il valore aggiunto dell'impresa. Si chiama così perché è il nuovo valore che viene creato all'interno dell'impresa che va ad aggiungersi al valore degli input intermedi e che si ritrova nel valore della produzione.
100 - 60 = VAi = 40
60 + 40 = 100
Il valore aggiunto di un'impresa, per definizione, non comprende il valore dei beni e servizi intermedi. Fatturato valori interm. Zi Vai VA1 + VA2 + ... + VAi +
… + VAn(somma valore aggiunto delle imprese) Sarebbe un grave errore definire il PIL come il valore monetario delle merci finite. Non industria è sinonimo di impresa. L'industria è l'insieme delle imprese di un bene. L'impresa è un ente individuale. Il PIL è il valore monetario delle merci finali (al netto dei beni intermedi) prodotte all'interno di un dato sistema economico, cioè all'interno dei confini geo-politici che definiscono un certo sistema economico, indipendentemente dalla nazionalità. È importante sapere se il prodotto rimane nel territorio o se ne esce. Il PIL è il valore monetario delle merci finali (al netto dei beni intermedi) prodotte all'interno di un dato sistema economico in certo periodo di tempo. periodo di tempo T1 T2 1/1 31/12 PIL italiano nel 2019 Dunque il PIL è una variabile di flusso, in quanto è in relazione ad un determinato periodo di tempo. Le variabili diflusso si distinguono dalle variabili di stock poiché queste ultime definiscono in un preciso istante di tempo. Il PIL è il valore monetario delle merci finali (al netto dei beni intermedi) prodotte all'interno di un dato sistema economico in certo periodo di tempo all'ordo degli ammortamenti. Il minor valore di x è l'ammortamento, ovvero l'estima della perdita di valore di un bene di consumo o di un bene capitale. Gli ammortamenti complessivi sono una variabile stimata. Bisogna detrarre il valore degli ammortamenti per ottenere il prodotto interno netto: PIL (prodotto interno lordo) - A (ammortamenti) = PIN (prodotto interno netto). L'impresa è una organizzazione che ha capacità produttiva, di trasformare gli input intermedi in output.&
(L).L'impresa deve avere dei dipendenti, della manodopera.Nel valore dell'output confluiscono il valore degli imput intermedi e il valore aggiunto. Questo valore aggiunto è la fonte dei redditi dei fattori primari di produzione. Il valore aggiunto va a chi è proprietario di K (redditi di capitale) e a chi è proprietario di L (redditi di lavoro). Il profitto è visto come una remunerazione del capitale.Sono importanti i metodi distributivi del valore aggiunto, del prodotto lordo.Nei primi anni '30, durante la Grande depressione, il PIL si è abbassato in tutti i Paesi avanzati, con un tasso di disoccupazione (u) pari al 20-25%. Ma cosa determina il PIL?L'economia era sempre stata considerata come un equilibrio generale di piena occupazione, dunque anche il PIL andava a collocarsi sul livello di piena occupazione, determinando il prodotto potenziale del sistema (YF), cioè il valore monetario delle merci finali di un sistema
economico che utilizza pienamente il suo stock e la sua forza lavoro.
K LY YF (PIL potenziale) output gap
Negli anni '30 il PIL (Y effettivo) va a collocarsi a un livello decisamente inferiore rispetto a YF. La differenza fra Y e YF è l'output gap.
PIL YF
1928
1929
1930
1931
...
t
Nel 1929 si registra una profonda crisi finanziaria. Il PIL comincia a diminuire. Per convenzione, quando il PIL di un sistema economico diminuisce per due trimestri consecutivi, l'economia si definisce tecnicamente in recessione o contrazione.
I vari sistemi economici che sono stati influenzati dalla recessione sono rimasti a livelli di Y molto lontani da YF.
La recessione che perdura determina la stagnazione su livelli bassi.
Con la grossa crisi finanziaria del 2008 gli economisti hanno visto l'inizio di una recessione. Le autorità di politica economica sono intervenute con delle politiche monetarie espansive per sostenere l'economia. A differenza degli anni '30, oggi
Il sistema tende alla piena occupazione. Sono state fatte delle politiche di natura non warasiana: intervento dell'autorità politica. Si ha stagnazione quando il PIL non cresce.
Flusso circolare del reddito (FCR)(2 DOMANDA: CHE COS'È IL FCR?)
L'FCR non è ancora un vero modello economico, esso è uno schema concettuale, tuttavia è utile per comprendere come sia riuscito Keynes a uscire dagli schemi mentali warasiani. L'FCR è uno schema concettuale che presenta le relazioni macroeconomiche chiave per comprendere le forze che determinano il prodotto lordo del sistema in un'ottica keynesiana.
imprese famiglie
PIL = Y RL = Y = C + SP
L = VA = redditi di K + redditi di L S C
Supponiamo che il nostro sistema economico sia un'economia chiusa, ovvero priva di rapporti con l'estero e che l'economia chiusa in questione non abbia uno Stato.
Il prodotto lordo non è altro che il valore aggiunto, che è uguale ai redditi di capitale sommati ai redditi di lavoro. L'insieme delle famiglie che vivono nel nostro sistema economico riceve i redditi (reddito lordo). Le famiglie prendono la decisione di utilizzare una parte del reddito (Y) per acquistare beni di consumo (C), dopodiché alcune famiglie hanno margini di risparmio (S).PL = Y - S
C -> I
I consumi delle famiglie sono ordini per le imprese, ovvero domande effettive supportate da metodi di pagamento. Quindi la spesa per consumi delle famiglie è una componente della cosiddetta domanda aggregata effettiva, ovvero la domanda pagante, che rappresenta uno sbocco di mercato per la produzione delle imprese.Flusso circolare del reddito
imprese Y = C + S
PL = Y
DA = C + I
Le imprese decidono se e quanto produrre in base alla domanda, agli ordini. Questo Y è anche uguale ai redditi complessivi delle famiglie. Le famiglie decidono di consumare parte del reddito.reddito e di destinare parte del reddito al risparmio (C). Questa è una prima componente della domanda aggregata effettiva (DA). Vi è una seconda componente della domanda aggregata effettiva, ovvero la spesa per investimento delle imprese (I). La domanda aggregata deve servire per la produzione. Quello che rientra nel sistema sotto forma di investimenti deve essere quantitativamente uguale al risparmio delle famiglie, deve essere controbilanciato. Il risparmio delle famiglie deve essere uguale al valore monetario delle decisioni di investimento delle imprese. Tutte le merci prodotte devono trovare una corrispondente domanda. Lo schema del FCR serve per evidenziare due aspetti:- la formazione della domanda aggregata complessiva del sistema economico
- l'uguaglianza tra risparmio e investimenti (condizione di equilibrio macroeconomico del sistema). Se e solo se il risparmio delle famiglie è uguale all'investimento delle imprese, allora la domanda aggregata complessiva