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Utilizzo medico della cannabis
Dal 2017 è possibile da parte di medici specialisti la prescrizione di cannabinoidi per ragioni ben definite. L'uso medico della cannabis non può essere considerato una terapia propriamente detta, bensì un trattamento sintomatico di supporto ai trattamenti standard, quando questi ultimi non hanno prodotto gli effetti desiderati o hanno provocato effetti secondari non tollerabili o necessitano di incrementi posologici che potrebbero determinare la comparsa di effetti collaterali.
Gli impieghi di cannabis ad uso medico riguardano:
- L'analgesia in patologie che implicano spasticità associata a dolore (sclerosi multipla, lesioni del midollo spinale) resistente alle terapie convenzionali
- L'analgesia nel dolore cronico (con particolare riferimento al dolore neurogeno) in cui il trattamento con antinfiammatori non steroidei o con farmaci cortisonici o oppioidi si sia
In cinque nuove tabelleFarmaci attualmente disponibili:
Dronabilol e Nabilone
Analoghi sintetici del Δ-9-THC -----> Specialità medicinali non registrate in Italia; è possibile importarle secondo le procedure previste dal D.M. dell’11/02/1997
DRONABINOL (MARINOL®):
- cachessia/anoressia in pazienti con AIDS
- nausea e vomito secondari a chemioterapia
NABILONE (CESAMET®):
- nausea e vomito secondari a chemioterapia
Farmaci attualmente disponibili: Sativex- Spray oromucosale a base di estratti molli di C. Sativa, contenenti Δ-9-THC eCBD in rapporto 1:1- Specialità medicinale registrata in Italia (AIC)- Autorizzata esclusivamente per il trattamento della spasticità da SM damoderata a grave in pazienti refrattari ai trattamenti con antispasticiconvenzionali- Prescrivibile solo da Centri Ospedalieri o specialista neurologo (RNRL)
Farmaci attualmente disponibili: Infiorescenze di Cannabis
Dolore cronico614 pazienti affetti da
dolore cronico, refrattari ai trattamenti standard
Dei pazienti che hanno ultimato la terapia il 65% ha riscontrato miglioramenti significativi con bassa incidenza di effetti avversi, mentre il 35% non ha riportato benefici. La droga maggiormente prescritta è l'infiorescenza della cannabis.
J Pain Res. 2018 Apr 23;11:837-842. Pharmacotherapeutic considerations for use of cannabinoids to relieve pain in patients with malignant diseases.
Darkovska-Serafimovska M, Serafimovska T, Arsova-Sarafinovska Z, Stefanoski S, Keskovski Z, Balkanov T.
SCOPO: Lo scopo di questa revisione era valutare l'efficacia dei preparati a base di cannabis per alleviare il dolore in pazienti con malattie maligne, attraverso una revisione sistematica di studi randomizzati controllati (RCT), che erano prevalentemente studi in doppio cieco che confrontavano la preparazione di cannabis a un placebo.
METODI: Una ricerca elettronica di tutta la letteratura pubblicata fino a giugno 2017 è stata effettuata
in MEDLINE /PubMed, Embase, The Cochrane Controlled Trials Register e pagineweb specifiche dedicate alla cannabis.
RISULTATI: Quindici dei 18studi hanno dimostrato un significativo effetto analgesico deicannabinoidi rispetto al placebo. Gli effetti avversi riportati piùcomunemente sono stati generalmente ben tollerati, da lievi amoderati. I principali effetti collaterali sono stati sonnolenza,nausea, vomito e secchezza delle fauci. Ci sono prove che icannabinoidi sono sicuri e modestamente efficaci nel doloreneuropatico e anche per alleviare il dolore nei pazienti con malattiemaligne. La percentuale di "responder" (pazienti che alla fine di 2settimane di trattamento hanno riportato una riduzione ≥30%dell'intensità del dolore su una scala da 0-10, che è considerataclinicamente importante) è stata del 43% rispetto al placebo (21%).
CONCLUSIONE: La dose target per alleviare il dolore nei pazienticon malattie maligne è molto
Probabilmente di circa 10 erogazioni al giorno, ovvero circa 27 mg di tetraidrocannabinolo (THC) e 25 mg di cannabidiolo (CBD), e la dose raccomandata più alta approvata è di 12 erogazioni al giorno (32 mg di THC / 30 mg di CBD). Sono necessari ulteriori ampi studi sui cannabinoidi in popolazioni omogenee.
Sesquiterpeni
Terpeni contenenti 15 C. Pochi di interesse medico e farmaceutico.
Biosintesi del FPP
Possibilità di formazione di sesquiterpeniciclici dal FPP
Absintina
Contenuta nell'assenzio, droga costituita da parti aeree essiccate di Artemisia absinthium. Usato come tonico amaro, aromatico e stimolante la secrezione biliare (da evitare nei soggetti che soffrono di reflusso gastroesofageo, e hanno problemi di cistifellea). Dall'assenzio, per distillazione in corrente di vapore si può ottenere l'olio essenziale, i cui componenti sono il Camazulene (colore bluastro, proprietà antinfiammatorie), il Tujone e il Tujolo, che non hanno effetti
positivi; staticonvulsivi e confusionale. E’ quindi vietato commercializzare e produrre liquore abasi di assenzio.
BisaboloPresente nell’essenza (0,25-1%) ricavata dai capolini della camomilla; presentaattività anti-infiammatoria e spasmolitica ed una tossicità molto bassa. Le parti chevengono utilizzate sono le sommità fiorite, che vengono raccolte quando sono mature(ovvero tra maggio e luglio) e fatte essiccare su telai disposte in strati sottili, in unluogo ombroso e ben areato o in essicatoi. Dopo essere state setacciate e ripulite daogni impurità, vengono messe in commercio La camomilla viene utilizzata sia peruso interno come spasmolitico nei disturbi gastrointestinali, sia per uso esterno per iltrattamento di infiammazioni della cute e del cavo orale.
- L’attività antiinfiammatoria è ascrivibile al camazulene e all’ αbisabololo
- L’attività spasmolitica si ritiene legata alla componente idrofila-
Proprietà antibatteriche e fungicide - Utilizzata nell'industria cosmetica come emolliente e protettivo
Chamomile (Matricaria recutita L., Chamomilla recutita L., Matricaria chamomilla) è una delle tisane monoporzione più apprezzate, o tisane. La camomilla, prodotta da capolini essiccati, è stata tradizionalmente utilizzata per scopi medicinali. Vengono presentate informazioni basate sull'evidenza riguardanti la bioattività di questa erba. I costituenti principali dei fiori includono diversi composti fenolici, principalmente i flavonoidi apigenina, quercetina, patuletina, luteolina e loro glucosidi. I componenti principali dell'olio essenziale estratto dai fiori sono i terpenoidi α-bisabololo e suoi ossidi e azuleni, compreso il camazulene. La camomilla ha una moderata attività antiossidante e antimicrobica e una significativa attività antipiastrinica in vitro. Studi su modelli animali indicano una potente azione antinfiammatoria,
alcune attività antimutagene e ipocolesterolemizzanti, nonché effetti antispasmotici e ansiolitici. Tuttavia, gli studi sull'uomo sono limitati e gli studi clinici che esaminano le presunte proprietà sedative della camomilla sono assenti. Sono state segnalate reazioni avverse alla camomilla, consumata come tisana o applicata localmente, tra coloro che hanno allergie ad altre piante della famiglia delle margherite, ad esempio Asteraceae o Compositae.
Partenolide
Il partenio possiede una buona quantità di flavonoidi come luteolina, quercitina, apigenina ed axillarina, cui si deve parte della sua azione spasmolitica sulla muscolatura liscia viscerale. Possiede anche sesquiterpeni, come il partenolide, il costunolide, l'artemorina e la santamarina, che sono amari e modulano le funzioni del sistema della serotonina, da cui la loro proprietà di profilattici dell'evento emicranico. Le tisane di partenio sono efficaci solo come preventive.
dell'attacco; non hanno alcuna efficacia quando l'emicrania è in corso.
Wider B, Pittler MH, Ernst E. Feverfew for preventing migraine. Cochrane Database Syst Rev. 2015 Apr 20;4:CD002286. [Epub ahead of print]
BACKGROUND: Questa recensione è un aggiornamento di una recensione pubblicata in precedenza nel Cochrane Database of Systematic Reviews su "Feverfew per la prevenzione dell'emicrania" (2004, numero 1). L'estratto di Partenio (Tanacetum parthenium L.) è un rimedio a base di erbe, che è stato utilizzato per prevenire gli attacchi di emicrania.
OBIETTIVI: Riesaminare sistematicamente le prove di studi randomizzati controllati in doppio cieco (RCT) che valutano l'efficacia clinica e la sicurezza delle monopreparazioni Partenio rispetto al placebo per la prevenzione dell'emicrania.
METODI DI RICERCA: Per questa versione aggiornata della revisione abbiamo cercato CENTRAL, MEDLINE, EMBASE e AMED fino a gennaio 2015. Abbiamo
ontatto) hanno eseguito in modo indipendente la selezione degli studi, l'estrazione dei dati e la valutazione del rischio di bias. I dati estratti sono stati sintetizzati in una revisione narrativa. RISULTATI: Sono stati identificati 10 studi che soddisfacevano i criteri di inclusione. La qualità metodologica degli studi era generalmente bassa, con un alto rischio di bias. Tuttavia, la maggior parte degli studi ha riportato un effetto positivo del Partenio nel ridurre la frequenza e l'intensità delle emicranie. Gli eventi avversi sono stati generalmente lievi e transitori. CONCLUSIONI: Nonostante le limitazioni degli studi inclusi, i risultati suggeriscono che il Partenio potrebbe essere efficace nel ridurre le emicranie. Tuttavia, sono necessari ulteriori studi ben progettati per confermare questi risultati e valutare gli effetti a lungo termine del Partenio.