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Quotature e disposizione delle quote

Le quotature non devono coincidere né coi lati, né cogli assi.

Diametro: Se il pezzo è molto piccolo, posso mettere le frecce e la quota all'esterno.

Raggio: Corda

Arco: Angolo

Elementi ripetitivi

Punto di vista geometrico:

  • Quote di grandezza
  • Quote di posizione
  • Quote di accoppiamento

Quote di accoppiamento

Disposizione:

  • In serie
  • In parallelo
  • Combinata
  • Con quote sovrapposte
  • In coordinate

Si sommano gli errori. Però si riesce a vedere immediatamente le singole misure.

Non si sommano gli errori, perché si parte sempre dallo stesso riferimento. Non si vedono immediatamente tutte le misure.

Scopo:

  • Funzionale: fondamentali ai fini del corretto funzionamento del pezzo.
  • Tecnologico: utili ai fini della realizzazione, cioè al ciclo di lavorazione utilizzato per la produzione del componente.
  • Quote funzionali: devono essere precise, sono essenziali alla funzione del pezzo.
  • Quote non funzionali: possono anche essere meno precise, sono necessarie per
definire completamente il pezzo.

Quote ausiliarie: sono ottenibili da altre quote. È ciò che permette di passare dal materiale al prodotto finito. Con la fusione si riesce a creare pezzi più precisi, perché il metallo liquido riempie meglio gli stampi.

Fatto da una punta molto dura, che toglie materiale al semilavorato mentre esso ruota. La fresa è come un tornio, ma con più punte. È fatta da una punta rotante che asporta materiale. (Rugosità) (Tipo un piano che invece di essere liscio è un po' ondulato)

Grafico della tolleranza Tolleranza: differenza tra la dimensione massima e la dimensione minima.

Zona di tolleranza: può essere a cavallo, sopra o sotto la linea dello zero, cioè quella che corrisponde alla dimensione nominale (quella indicata nel disegno).

Scostamento: distanza dalla dimensione massima o minima e la dimensione nominale.

Dimensione nominale: valore di riferimento che indica la dimensione ideale.

La dimensione dell'albero è minore di quella del foro, e lo spazio libero in mezzo è detto 'gioco'.

Gioco Minimo: differenza tra il minimo del foro e il massimo dell'albero.

Gioco Massimo: differenza tra il massimo del foro e il minimo dell'albero.

La dimensione dell'albero è maggiore di quella del foro, quindi per fissarla bisogna fare una forte pressione.

Fori Alberi

Altezza nominale Di solito si tengono le dimensioni del foro costanti, e si varia solo la dimensione dell'albero.

In casi in cui c'è un albero che passa in più fori, è preferibile invertire le tolleranze, in modo da realizzare un albero tutto uguale.

Le misure che non hanno la tolleranza indicata, è perché fanno riferimento ad una tolleranza generale (o tolleranza naturale), che è quella degli strumenti e delle macchine di lavorazione, che normalmente è più elevata di tutte le altre. È l'insieme delle

irregolarità superficiali lasciate dal processo di lavorazione
Si interseca la superficie con un piano di sezione, così si ottiene una linea che ci indica la rugosità che è il profilo reale.
Quando la somma delle aree sopra la linea media è uguale alla somma delle aree sotto alla linea.
Il valore di rugosità deve essere ottenuto con asportazione di materiale.
Il valore di rugosità deve essere ottenuto con qualcosa che non sia asportazione di materiale.
Valore della rugosità (in μm)
Rugosità massima e minima
Le tolleranze geometriche e le tolleranze dimensionali devono essere rispettate indipendentemente l'una dall'altra.
Condizione di massimo materiale
Quando i pieni sono alla dimensione massima, e i vuoti sono alla dimensione minima.
Per esempio quando l'albero ha la dimensione massima, e il foro ha la dimensione minima.
Condizione di minimo materiale
Cioè quando viene utilizzata la minor quantità di

materiale possibile, cioè gli alberi hanno la dimensione minima, ei fori la dimensione massima

Errori di Forma

Errori di Orientamento

Errori di Posizione

Errori di Oscillazione Valore in millimetri

Tipo Riferimento

Tolleranza di riferimento Si applica solo agli elementi che hanno quella quota, quindi gli smussi sono esclusi.

Qua invece gli smussi sono inclusi

Tolleranza di rettilineità

Tolleranza di circolarità

Tolleranza di profilo

Tolleranza di superficie

Tolleranza di parallelismo

Quando ci sono collegamenti smontabili, cioè le parti unite si possono separare l'una dall'altra con semplici operazioni.

Filettatura: risalto di un filetto avvolto ad elica sulla superficie esterna di un elemento cilindrico che prende il nome di vite, o sulla superficie interna di un elemento analogo chiamato madrevite.

La madrevite ha una filettatura complementare alla vite

Gli elementi svolgono due compiti principali:

- di collegamento

- di trasmissione

Elica: curva descritta

Cresta: congiunge i due fianchi di un filetto

Fondo: congiunge i fianchi di due filetti consecutivi

Passo: distanza tra due punti omologhi del profilo

Angolo del filetto: angolo al vertice del triangolo generatore

Le creste e i fondi sono opposti tra vite e madrevite

Alcune viti possono avere più di un filetto attorno all'elemento cilindrico

Diametro esterno: misurato sulle creste della vite

Diametro nominale: diametro esterno della vite, e corrispondente a quello della madrevite, utilizzato per la designazione della filettatura

Diametro di nocciolo: misurato sui fondi della vite

Diametro medio: disegnato sulla linea media, cioè a metà tra creste e fondi come Whitworth, ma con passi più fini

Passo: Il filetto va campito

Passo grosso: quando non è indicato il passo, questo vuol dire che solo uno è possibile quindi non c'è equivocità

Passo fine:

Quando ci sono più passi disponibili, quindi bisogna indicare il passo, la quotatura si mette sempre sul profilo più esterno.

Creste: linee grosse

Fondi: linee fini

Fine filettatura: linea trasversale grossa

Madrevite

  • Vite
  • Diametro nominale

Vite: ha un gambo (filettato) e una testa

  • Dado
  • Dado

Bullone: insieme di vite e dado

  • Bullone

Prigioniero: gambo filettato da tutte e due le parti

  • Inserti filettati

Prigioniero

  • Raccordi filettati

Bullone

Vite mordente

Il foro è filettato per poter accogliere la vite

  • Foro cieco
  • Foro passante

Lato gambo

Vite prigioniera

È formata da un prigioniero e un dado

Lato che lo fissa al foro radice

Tra il dado e il materiale vi è una rondella.

Tirante: è come il prigioniero, ma è fissato con due dadi alle due estremità

Si mettono tra il dado (o la testa della vite) e la superficie del pezzo

Rondelle (o rosette)

Controdadi

Aumentano l'attrito tra il filetto del dado e quello del controdado.

Rosette

Copiglie

Rosette eleastiche

Rosette dentate

Rosette di sicurezza

Dadi ad intagli e coppiglia

Giunto rigido

Mozzo ad albero

Mozzo

Vincolo: è ciò che li unisce

Albero

Mozzo ed albero senza vincolo assialee tangenziale, solo radiale.

Mozzo ed albero vincolati tangenzialmente

È meglio lasciare un po' di spazio, perché più superfici sono a contatto tra due pezzi, maggiori devono essere le superfici con una precisione molto elevata.

Cava

L'albero è più grande del foro

Mazzetta: serve per montare più facilmente il pezzo.

Quest'ultimo permette di posizionare il pezzo in una posizione ben precisa smusso raccordo

Ci sono 3 accoppiamenti:

È inserita nella cava metà nel mozzo e metà nell'albero. gioco (H7/g6)

interferenza (H7/s6) gioco (H7/g6)

Linguetta a disco Facilitano il montaggio, maindeboliscono l'albero

È un cuneo, viene messa in una cava La linguetta lavora sui fianchi, quindi ha gioco sulla testa

La chiavetta lavora

sulla testa, quindi ha gioco sui fianchi

Chiavetta con nasello

La pressione tra le superfici è ottenuta grazie allo spostamento assiale tra albero e mozzo indotto da un organo filettato.

Forza obliqua

Può anche avere linguette

Va lasciato un po' di spazio

A fianchi paralleli

A fianchi rettilinei

A fianchi ad evolvente

Tipo

Numero di denti e dimensioni

Rugosità

Dettagli
Publisher
A.A. 2022-2023
29 pagine
3 download
SSD Ingegneria industriale e dell'informazione ING-IND/15 Disegno e metodi dell'ingegneria industriale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher F3D3R1C0_99 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Metodi di rappresentazione tecnica e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Politecnico di Milano o del prof Rovida Edoardo.