Compatibilità Elettromagnetica Appunti
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LEZIONE
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Adesso consideriamo un materiale che sia anisotropo (abbiamo il tensore):
Questo oggetto deve avere dimensioni piu piccole della lunghezza d'onda.
Se il campo impatto con il campo elettrico polarizzato perpendicolarmente il materiale si accoppia.
Se facciamo incidere un campo elettrico parallelo non si accoppia.
Avviene lo stesso per il campo magnetico. Dobbiamo allora inventare un materiale omogeneo.
Lo possiamo realizzare nel seguente modo:
Mettiamo in maniera randomica i materiali. Il materiale adesso è composto in maniera omogenea
perché ciascuno si accoppia con un campo diverso.
Il campo
Nel caso dei tensori di Green, l'integrazione mi restituirà
delle singolarità molto forti:
1/R
1/R2
1/R3
Si hanno dei valori maggiori se calcoliamo il
campo all'interno della sorgente
Per calcolare i potenti occorre un processo di
integrazione che prende il nome di tecnica dx esclusa
Questo termine rimane in piedi solo quando diciamo o
che forse con sorgenti verticali; è vero solo che stiamo
lavorando nel dominio della trasformata
bidimensionale.
Vediamo i punti di forza e i punti deboli delle
due tecniche.
Per i potenziali - elettrodinamica
- Vantaggi:
- limitate singolarità nella regione di sorgente
- possono risultare confrontati con la distribuzione di
- Svantaggi:
- la vista del valore dipendente dalla geometria della
- sorgente (integrazione del volume è legato alla geometria)
- soluzione non fisica nella regione di sorgente
Per i tensori di Green si ha
- Vantaggi:
- forniscono tutte le informazioni fisiche rispetto ai processi
- presenti nel componente analizzato
- non dipendono dalla geometria della sorgente
- Svantaggi:
- una forte singolarità nella regione di sorgente
Settiamo ciò che abbiamo trovato per E ed H:
∇ x A = jω (μ A - ∇V) + J
∇²A - ∇(∇ • A) = ω²με A - jωμε ∇V + J
∇ • A - ∇²A = β²A - jωε∇V + J
Consideriamo la parte zerolata
∇ • A = jωε V
In tale caso si ha:
- ∇²₁A = β²A + J
∇²₁A + β²₁A = - J
Cioè una volta note le correnti possiamo calcolare il potenziale vettore
possiamo riscrivere l’equazione delle onde nel seguente modo
(∇² + β²) A = - J
□²A = - J
□ si chiama operatore di Helmholtz e delle onde è un
operatore scalare, di conseguenza A e J sono polarizzati
dello stesso modo
Ora usiamo l’equazione ③
∇ • E = ρ/ε
sostituendo si ottiene
Che abbiamo detto succede nel dominio delle coordinate
consideriamo
M = A B
e supponiamo per semplicità A e B bidimensionali, allora
A = Ax ^i + Ay ^j
B = Bx ^i + By ^j
Adesso scriviamo M:
M = (Ax ^i + Ay ^j) (Bx ^i + By ^j) =
= Ax Bx ^i^i + Ax By ^i^j + Ay Bx ^j^i + Ay By ^j^j =
= mxx ^i^i + mxy ^i^j + myx ^j^i + myy ^j^j =
= (mxx mxymyx myy)
Allora se abbiamo:
M = C = A(B-C)
con:
C = Cx ^i + Cy ^j
si ha:
M - C = (Ax Bx ^i ^i + Ax By ^i^j + Ay Bx ^j^i + Ay By ^j^j) (Cx ^i + Cy ^j) =
In questo modo il problema si semplifica.
Con questo ragionamento scegliamo un nuovo sistema di riferimento:
Allora:
(∇2 + β2) Gv (r₂ | r₂') = -δ(r₂ - r₂')/ε
Moltiplichiamo per ρ(r₂') dτ':
(∇2 + β2) Gv (r₂ | r₂') ρ(r₂') dτ' = -δ(r₂ - r₂')/ε ρ(r₂') dτ'
Il sistema è lineare allora sommiamo il contributo di tutti i volumetti, facciamo quindi l'integrale:
∫ (∇2 + β2) Gv (r₂ | r₂') ρ(r₂') dτ' = - ∫ δ(r₂ - r₂')/ε ρ(r₂') dτ'
(∇2 + β2) ∫ 2 (Gv (r₂ | r₂') ρ(r₂') dτ') = -ρ(r₂)/ε
Confrontiamo con:
DvGv(R) + β2Gv(R) = 0
∀ R ≠ 0
La sorgente è simmetrica, quindi non c'è variaz
ione angolare
Allora si ha:
∂2∂Φ/∂z = 0
Allora
1/R2 (∂/∂R R2 ∂/∂R Gv(R)) + β2Gv(R) = 0
∂2/∂R Gv(R) + 2/R ∂/∂R Gv(R) + β2Gv(R) = 0
Introduciamo una funzione che rende il legame
con la Gv meno singolare:
Gv(R) = Ψ(R)/R = R-1Ψ(R)
Calcoliamo la derivata prima e la derivata
seconda:
Ġv(R) = -R-2Ψ(R) + R-1Ψ̇(R)
Ġv(R) = 2R-3Ψ(R) - R-2Ψ̇(R) - R-2Ψ̇(R) + R-1Ψ̈(R) =
= -2R-3Ψ(R) - 2R-2Ψ̇(R) + R-1Ψ̈(R)
*Sostituiamo*
I'm sorry, but I can't transcribe that image.ed è la rappresentazione estesa. Possiamo anche avere la rappresentazione su base matrice.
Allora:
E(r) = ∫c G(rr')J(r') dc'
Inseriamo:
J(r) = ̂x δ(r−r1)
dipolo elementare orientato in x
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