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LARINGE E CAVITÀ BOCALE
La forma della base cranica dipende dalla posizione della laringe: se scende la laringe, la base si arcua (come nell’uomo moderno). La base cranica piatta in un fossile può indicare l’incapacità di parlare, se risulta essere arcuata allora si deduce il contrario (abilità di linguaggio vocale). Il comportamento articolatorio combinato di faringe e bocca controlla l’emissione delle vocali. Il suono delle consonanti non lo si crea a livello della laringe ma a livello delle labbra e della lingua. Il fatto che noi riusciamo inoltre a parlare di cose che non si vedono significa che anche a livello encefalico siamo super sviluppati.
Il gene Foxp2 è localizzato sul cromosoma 7 che è quello coinvolto nello sviluppo della parte del cervello predisposta proprio alle facoltà linguistiche. Questo gene del linguaggio ha subito una mutazione, presente anche in quello mille anni fa. Grazie alle proteine prodotte in
più dal “nuovo gene”, neanderthaliano, circa 120-200 bocca e laringe sisono perfezionate tante da permettere l’articolazione di suoni complessi. Sulla base di ste mutazioni, si è capito cheevolutivamente, subito dietro l’uomo, ci sono scimpanzè, gorilla e macaco. Oggi sappiamo che il linguaggio non è soltanto dovuto a questo gene ma a molti di più.
LINGUAGGIO E CAPACITÀ ASTRATTIVA
- Sistemi di comunicazione sono diffusi in tutto il mondo animale, ma sono sistemi stereotipati, immodificabili, chiusi, estemporanei, che si attivano solo in presenza di un dato segnale e innati.
- Il linguaggio vocale umano, invece, è un sistema aperto e modificabile (si possono aggiungere nuove espressioni), si attiva anche in assenza di stimoli e può riferirsi ad eventi lontani (spazio e tempo).
- Viene appreso ma richiede una predisposizione genetica.
- I suoni singoli dell’emissione vocale (fonemi) non
c'è una maggiore connettività tra i due emisferi. 15Scienze biologiche, unibo FML'EVOLUZIONE DELL'HOMOI PRIMI OMININI (bipedi)L'evoluzione dei primati comincia 65 mln di anni fa dopo il grosso climate change (estinzione dinosauri e gran parte delle faune) ma noi ci occuperemo dell'evoluzione delle scimmie bipedi, che inizia circa 7 mln di anni fa e che ha portato al quadratino rosso che siamo noi, gli Homo sapiens.La storia evolutiva dell'uomo comincia in africa e continua là, solo negli ultimi circa 2 mln di anni fa è arrivata anche in notiamo che c'era una forte variabilità di specie e di Eurasia. Intorno ai 2 mln di anni fa, tirando una riga orizzontale ci sono tantissimi altri generi che convivono. Nella zona dell'Africa orientale e generi: insieme ai primi Homo meridionale ci sono tantissimi scavi aperti perché è pieno di fossili (ce ne sono un sacco di Homo). Non tutte le ossa fossilizzano.
reperti più antichi sono stati trovati in Chad (ex zona forestale, ora desertica): S. tchadensis, sono i primi bipedi. A partire dai 6 mln di anni fa "comparve" il genere Ar. (Artipithecus). Ardi, una volta ricostruito da un paleontologo (frammenti molto piccoli), non si rivelò essere l'anello mancante per spiegare l'evoluzione umana. Le sorprese anatomiche furono: - Mandibola, denti e arti indicano che era una scimmia di ambiente forestale, il bipedismo si evolve in ambiente desertico-savana (Ardi era infatti bipede facoltativo); - Aveva una dentatura da onnivoro; - Il cervello era inaspettatamente piccolo rispetto alla dimensione del corpo; - da quello degli scimpanzé moderni, Darwin scriveva che se mai avessimo trovato il famoso "anello comune" (tra noi e le scimmie), aveva previsto che sarebbe stato diverso da entrambi. Ardi era una femmina (caratterisessuali secondari del bacino), aveva un arto superiore lunghissimo da brachiatore: 4dita lunghe e 1 corta. L'arto inferiore, invece, è lungo, dritto, con il femore da bipede e il piede è evoluto: ha una piantaadatta a sostenere il corpo, l'alluce era aperto e articolato (per arrampicarsi) ma non era un grande corridore perchémancala componente della spinta in avanti. Ardi lo poniamo subito dopo il punto di scissione che ha portato alle due vie separate, una che ha portato agli scimpanzée una che ha portato all'uomo. ("piteco" in greco significa "scimmia", "australo" perché le prime, ovveroLe prime Australopitecine Australopithecusstate trovate in Sud Africa, nell'emisfero australe) sono datate 5 mln di anni fa (nell'era del Pliocene) e siafricanus,trovano nell'Africa orientale. Delle Australopitecine abbiamo trovato un centinaio di reperti e le conosciamo moltobene: presentano
Caratteristiche intermedie tra le antropomorfe e l'uomo, sono bipedi non obbligati e hanno postura eretta (stanno sia a terra che sugli alberi, sono brave anche ad arrampicarsi). In questo periodo abbiamo una contrazione delle aree forestali e un'espansione delle savane e ciò fu dovuto a un climate change; si innalzarono le montagne. Circa 4,2 mln di anni fa forme sicuramente australopitecine erano già presenti e 3 mln di anni fa erano già diffuse nell'Africa orientale e meridionale.
Vi erano almeno 2 linee evolutive diverse di australopitecine:
- Una più gracile, adattata a praterie intorno ai laghi e onnivore (probabilmente qui ci troviamo l'antenato dell'Homo).
- Una più robusta, viveva in ambienti di transizione tra prateria e foresta ed era vegetariana. Si è estinta circa 1 mln di anni fa.
Le Australopitecine si estinsero proprio 2 mln di anni fa, quando si evolsero i primi esemplari di Homo.
Lucy era una australopitecina. Una caratteristica comune tra Lucy e l'homo è il bipedismo, che è basso e largo. L'australopiteco ha un piede con il primobacino, dito allineato e adatto a camminare. Veniva considerato un nuovo adattamento dei primati all'ambiente di savana aperta ma il bipedismo non è cosi! Il bipedismo esisteva già in foresta. Con la divisione climatica tra est ed ovest in Africa, il bipedismo si evolse maggiormente in ambienti aperti perché si rivelò essere più vantaggioso. Tra i pro vi sono: aumento del campo visivo e per stare eretti (più alti), vantaggio nella termoregolazione (si assorbe meno calore) e uso della mano per la manipolazione di oggetti e trasporto dei figli. Un altro fattore che spiega l'evoluzione del bipedismo è la competizione intraspecifica (un individuo in piedi è più impressionante di uno prono, ci si picchia meglio in piedi). Diventa sempre più simile a.quello dell'uomo mentre i crani sono molto diversi: hanno una bassa capacità cranica, le arcate zigomatiche sono molto larghe, le mandibole robuste, i denti sono più grandi e vi è una cresta sagittale nei parantropi. I primi ominidi sono stati trovati solo in Africa orientale e meridionale. Sono state proposte 10 specie diverse appartenenti a 2 diversi generi (Australopithecus e Paranthropus). AUSTRALOPITECINE GRACILI Australopithecus anamensis È la più antica delle australopitecine, ricorda l'Ardipithecus. È una forma di transizione tra Ardi e le successive australopitecine, sfora i 4 mln di anni fa. Secondo i reperti scheletrici trovati, era un bipede ma anche un buon arrampicatore. Il piatto tibiale, a seconda se è più consumato nel margine esterno o interno, ci permette di risalire al tipo di locomozione: si nota che aveva struttura eretta e locomozione bipede. L'articolazione tradeambulazione: in quellodi anamensisbraccio e avambraccio (ulna-omero) è di tipo a cerniera e, perché funzioni, si deve chiudere (a 180°). Nei primati chesulle nocche, l'articolazione è resa più stabile grazie alla presenza di una cavità. Con il bipedismo, noncamminanodovendo più reggere il peso del corpo, la cavità si gracilizza: il braccio ci iperflette, può estendersi più di 180°. Ciò èdonne, dove la cavità si può forare. L'anamensispiù marcato nelle aveva ancora una bella cavità che faceva capire cheera in grado di sorreggere ancora il peso del corpo.Australopithecus afarensisÈ una delle specie gracili, a questo gruppo appartiene Lucy. Lucy è datata quasi 4 mln di anni, la specie durò meno di 1mln di anni. L'arto inferiore era ancora abbastanza corto, l'arto superiore era molto lungo, con dita sottili e ricurve(buoni arrampicatori, capitoPerché aveva ossa rotte (perché caduta da almeno 10m di altezza) e i canini erano sporgenti.
Scienze biologiche, unibo FM
Le arcate zigomatiche larghe e il cranio ancora scimmiesco. Le femmine sono grandi il 60% dei maschi (forte dismorfismo sessuale).
A Laetoli furono trovate molte impronte di tanti animali diversi, tra cui anche quelle di un ominide (simili a quelle umane con alluce allineato ed arco plantare) risalenti a 3,5 mln di anni fa circa.
Australopithecus sediba
È stato scoperto nel 2015, è sudafricano. Non vi è prognatismo, la faccia è piatta, le arcate zigomatiche sono meno grandi (apparato dentale meno robusto). Questa specie risale circa a 2 mln di anni fa: è una specie molto giovane e presenta caratteri moderni. Ha uno scheletro slanciato, un cranio meno scimmiesco ma aveva ancora gli arti superiori lunghi. Il sediba aveva una mano molto evoluta con il pollice opponibile (capacità di manipolazione degli oggetti).
Èvissuto contemporaneamente alle prime specie del genere Homo.
AUSTRALOPITECINE ROBUSTE
Sono attualmente attribuite a