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MISURAZIONI ANTROPOMETRICHE

Frequentemente , è difficile stabilire la differenza tra un’anomalia di I° grado del

padiglione ed una forma imperfetta dello stesso; pertanto è di estrema importanza

un’accurata analisi preoperatoria.

A tal fine sono stati effettuati numerosi studi per la misurazione della distanza o il calcolo

dell’angolo tra l’orecchio e la testa ( anglo cefalo-auricolare).

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Secondo Wodak, la distanza media tra il bordo elicoidale e la testa è

approssimativamente tra i 6 e i 20 mm negli adulti, misurata al punto più alto e al punto

intermedio e a livello dell’estremità dell’elice. L’angolo tra la mastoide e l’elice in una

conformazione auricolare nella norma non dovrebbe andare oltre i 30°.

TECNICHE DI CORREZIONE CHIRURGICA

Delle molteplici tecniche chirurgiche e delle loro modificazioni,di base vengono utilizzate

tre tecniche fondamentali ,da sole o in combinazione, e delle quali è stata provata

l’efficacia nella correzione delle anomalie auricolari.

Tali tecniche sono rappresentate da:

1. La tecnica di incisione-sutura descritta da Converse;

2. La tecnica di incisione descritta da Stenstrom;

3. La tecnica di sutura descritta da Mustardè.

Inoltre esistono tecniche specifiche per la fissazione del lobulo o per la plastica della

conca.

La programmazione del tipo di correzione chirurgica e del momento in cui eseguirla è

influenzata dall’analisi dei problemi psicologici e familiari nonché dalla correlazione con la

ricostruzione del sistema timpano-ossiculare.

La correlazione e la definizione del tempo delle procedure chirurgiche sono perciò di

grande rilevanza e vanno valutate per ogni singolo paziente.

40

Le otiti medie

KEY POINT

 le otiti medie sono processi flogistici dell'orecchio medio in genere

conseguenti a patologia della tuba di Eustachio.

 i sintomi caratteristici sono l'ipoacusia, l'otalgia e nei casi di otite purulenta

l'otorrea.

 per la diagnosi ci si avvale oltre all'esame obiettivo, degli esami strumentali e

delle moderne tecniche di imaging

 la terapia è medica e chirurgica e deve essere mirata alla correzione dei fattori

predisponenti ed all'eradicazione del focolaio infettivo

 la persistenza della flogosi se non trattata può condurre a deficit uditivi di

grado variabile ed a gravi complicanze

PREMESSA

L’orecchio medio (OM) è deputato alla amplificazione ed alla trasmissione dell’energia

sonora, attraverso il sistema timpano ossiculare (STO), ai liquidi labirintici lavorando come

un “adattatore d’impedenza” tra mezzo aereo e mezzo liquido. Questa funzione avviene

correttamente solo se viene mantenuto l’equilibrio pressorio tra ambiente esterno e cassa

del timpano.

L’orecchio medio può essere considerato come un piccolo polmone in cui la trachea è

rappresentata dalla tuba di Eustachio e gli scambi gassosi avvengono a livello

transmucosale prevalentemente nel sistema pneumatico mastoideo. Dato che può essere

correlato alla maggior frequenza di cronicizzazione dei processi flogistici in soggetti con

ipopneumatizzazione delle mastoidi. A livello dell’OM, il consumo di ossigeno viene

compensato dalla diffusione della CO2 e dall’azoto presente nell’espirato ed introdotto

nella cavità durante la deglutizione grazie l’apertura della tuba di Eustachio. Ogni disturbo

di questo sistema porterà inevitabilmente alla restrizione degli spazi aerei dell’OM e quindi

alla retrazione della membrana timpanica dapprima nella sua pars flaccida e

successivamente nella pars tensa. La depressione stessa provocherà trasudazione di

liquidi dal letto capillare ed il protrarsi della stenosi tubarica determinerà l’aggravamento

della patologia fino alla cronicizzazione.

Le otiti medie possono essere distinte in acute e croniche, catarrali e purulente (Tab.1).

Tutta la patologia flogistica dell’orecchio medio trova le sue cause, nella gran parte dei

casi, nei processi tubarici infiammatori od ostruttivi. Nella valutazione del paziente con tale

patologia bisogna quindi tenere sempre in considerazione la possibilità di vegetazioni

adenoidee, adenoiditi, processi flogistici rinosinusali, neoformazioni che ostruiscano l’ostio

tubarico faringeo. Lo studio delle cause della cronicizzazione delle otiti medie non può

prescindere dalla valutazione dei fattori predisponenti quali allergia respiratoria, deficit

immunitari, condizioni socioeconomiche e fattori ambientali. Se non si modificano i fattori

predisponenti spesso, nonostante terapia medica e/o chirurgica effettuate correttamente,

si assiste alla persistenza, alla recidiva ed alla cronicizzazione della patologia.

41

Otite media catarrale acuta

DEFINIZIONE

L’otite media catarrale acuta (otite media con effusione) è un processo flogistico che

interessa l’orecchio medio, generalmente conseguente a patologia tubarica; è proprio la

disfunzione tubarica il primo stadio della patologia con modesta retrazione della

membrana timpanica e sintomatologia sfumata (ovattamento auricolare, crepitii). Le

alterazioni della ventilazione dell’OM, determinano il riassorbimento dell’ossigeno con

riduzione della pressione totale endotimpanica. Lo squilibrio pressorio, a favore della

pressione del letto capillare comporta il passaggio di liquidi nella cavità (otite sierosa), con

il perdurare della disfunzione tubarica, le cellule cilindriche ciliate e non ciliate dell’OM

vanno incontro a metaplasia divenendo cubiche, senza ciglia e secernenti materiale

mucoso (otite sieromucosa e mucosa). Il liquido ha i caratteri dell’essudato ma sempre in

assenza di germi.

Tutti questi quadri sono reversibili spesso spontaneamente altre volte invece vanno

incontro a suppurazione od a cronicizzazione nonostante siano state messe in atto tutte le

strategie terapeutiche. I fattori predisponenti sono: la conformazione della tuba di

Eustachio, le allergie respiratorie, i disordini immunitari e le flogosi recidivanti delle alte vie

aeree. L’incidenza più alta è nell’infanzia, quasi sempre correlata ad adenoiditi e

rinofaringiti, nell’adulto segue processi flogistici che interessano le alte vie aeree e perciò

più frequente nel periodo freddo ma può essere conseguenza di processi neoformativi

nasocoanali o rinofaringei ostruenti la tuba.

MANIFESTAZIONI CLINICHE

La sintomatologia è prevalentemente uditiva, l’ovattamento auricolare progressivamente si

aggrava e si associano autofonia, acufeni a tonalità medio-acuta e rumori legati al

movimento dei liquidi in cassa. L’otalgia non è costante ma spesso è riferita come

sensazione di pressione all’interno dell’orecchio.

DIAGNOSI

L’esame obiettivo può evidenziare diversi quadri otoscopici, spesso sovrapposti: una

membrana timpanica ambrata, opacata od iperemica, un livello idroaereo, la presenza di

bolle; il triangolo luminoso è ridotto od assente, la pars flaccida retratta. È possibile

eseguendo una manovra di valsalva evidenziare la formazione di bolle. E’ utile l’ispezione

del naso e del rinofaringe con fibre ottiche che consente di valutare la presenza di

secrezioni patologiche e l’aspetto dell’ostio tubarico oltre ad escludere la presenza di

tumefazioni. Gli esami strumentali mettono in evidenza una ipoacusia di tipo trasmissivo e

di grado variabile da 15dB a 60dB con risalita sulle alte frequenze negli stadi precoci e

pantonale in quelli più avanzati. Allo stesso modo inizialmente il timpanogramma è di tipo

“C” con presenza dei riflessi cocleostapediali e successivamente diverrà “B” con assenza

di riflessi. Le indagini radiologiche non sono indicate, esse evidenzieranno soltanto

un’opacamento diffuso di cassa timpanica e mastoide legato alla presenza dell’essudato.

TERAPIA

La terapia medica deve essere mirata alla correzione dei fattori predisponenti e causali e

dunque basata su steroidi ed antibiotici per uso locale (nasofaringe) e generale,

decongestionanti nasali ed antistaminici. 42

La miringite bolloso emorragica è una flogosi virale caratterizzata dalla formazione di

vescicole o bolle ripiene di sangue sulla faccia esterna della membrana timpanica.la

sintomatologia consiste in algie e dotorrea ematica(per rottira dell bolle) L’evoluzione è

benigna anche senza terapia medica.

L’Otite media baro traumatica o trasudativa è dovuta a repentina variazione pressoria

trans-timpanica per esempio nelle attività subacquee e nei voli aerei. La mancata apertura

compensatoria della tuba di Eustachio determina otalgia, ovattamento auricolare fino ai

casi più gravi di rottura timpanica.

Otite media catarrale cronica

DEFINIZIONE E MANIFESTAZIONI CLINICHE

La disfunzione tubarica persistente porta all’addensamento dell’essudato che assume

aspetto vischioso o colloso (glue ear), con sintomatologia e quadri audiometrici

sensibilmente peggiori rispetto alle forme acute. Nel bambino non collaborante devono

essere valutate l’attenzione ed il rendimento scolastico, il volume di ascolto della musica e

della televisione e la persistenza di ostruzione nasale, rinorrea e rinolalia chiusa.

DIAGNOSI

L’esame obiettivo evidenzia una membrana timpanica marcatamente retratta specialmente

nei quadranti superiori, di colore ambrato e triangolo luminoso assente. L’esame

audiometrico dimostrerà una ipoacusia trasmissiva di grado medio e pantonale, il

timpanogramma sarà di tipo “B” con riflessi cocleostapediali assenti. La diagnosi è

semplice ma è fondamentale per la risoluzione del processo, lo studio dei fattori

predisponenti e del rinofaringe.

TERAPIA

La terapia può essere medica (steroidi, antistaminici e decongestionanti nasali) e/o

chirurgica.

La miringotomia associata o meno all’applicazione transtimpanica di un tubo di

ventilazione in materiale inerte (plastico o metallico) è indicata solo dopo i 3 anni di età e

consente di drenare le secrezioni e riventilare le cavità dell’OM favorendo il ripristino

dell’epitelio ciliato. Al di sotto dei 3 anni di vita è alta la frequenza di sequele quali sclerosi

della membrana, la persistenza della perforazione ed altre complicanze che conducono a

quadri funzionali peggiori rispetto ai soggetti non trattati. Nel bambino, in presenza di

patologia adenotonsillare è inoltre indispensabile associare l’adenoidectomia con o senza

tonsillectomia.

Il perdurare della flogosi a carico della mucosa dell’OM porta a mutazioni istopatologiche

irreversibili con formazione di tessuto connettivale fibroso, briglie cicatriziali e calcificazioni

Dettagli
Publisher
A.A. 2014-2015
76 pagine
1 download
SSD Scienze mediche MED/31 Otorinolaringoiatria

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher frank90_sa di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Otorinolaringoiatria e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli studi della Campania "Luigi Vanvitelli" o del prof Cassandro Ettore.