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PLATISMA:
Sottilissimo, al di sotto del quale passa la giugulare, è un muscolo mimico facciale. È il muscolo ad esempio
che ci fa abbassare i margini laterali della bocca.
O: parte superiore della fascia del deltoide e del pettorale
I: margine inferiore della mandibola
Innervazione: nervo faciale (rami cervicali, come tutti i muscoli mimici)
Un danno al ramo cervicale del nervo faciale (VII NC) provoca PARALISI DEL PLATISMA con la formazione di
ampie pieghe lasse sul collo.
STERNOCLEIDOMASTOIDEO
Muscolo costituito da due capi, e nella sua origine genera la fossa sopraclavicolare minore, avvolto dalla
fascia profonda.
È importante poiché è quello che ci permette la separazione dei
triangoli a livello del collo.
O: clavicola (parte sternale) e manubrio dello sterno
I: processo mastoideo dell’osso temporale
Innervazione: nervo accessorio (11° nervo cranico)
Azione unilaterale:
- Flette lateralmente il capo e il collo
- Ruota il capo e il collo verso il lato opposto con il mento che
guarda verso l’alto
Azioni bilaterali:
- Estende il capo e il tratto cervicale (se le cellule vertebrali sono libere)
- Flette il collo (se le vertebre cervicali sono fissate)
- Può anche agire nell’ispirazione forzata aumentando il volume della gabbia toracica.
TORCICOLLO CONGENITO: è il torcicollo più comune. Uno dei due muscoli è più corti, trauma da parto
specialmente podalico e va reciso
TORCICOLLO SPASMOTICO: spasmi muscolari a livello cervicale che insorgono in età adulta, che provoca un
anormale tonicità, ed è una patologia neurologica che coinvolge sia il muscolo trapezio che lo
sternocleidomastoideo.
TRAPEZIO
O: MUSCOLO IN TOTO. Occipite, legamento nucale e
processi spinosi di C7- T12
I: Terzo laterale della clavicola, processo acromiale e
spina della scapola
Innervazione: Nervo Accessorio
Nervi spinali (C3-C4) importanti per
L’informazione nocicettiva (dolore)
Azione:
- Elevazione della scapola (fibre superiori)
- Retrazione della scapola (fibre medie)
- Abbassamento della scapola (fibre inferiori)
Lo sternocleidomastoideo divide il collo in due triangoli:
TRIANGOLO POSTERIORE
Costituisce il passaggio tra il collo e il torace, ma anche con l’arto superiore.
Delimitato:
- Margine posteriore dello sternocleidomastoideo
- Margine antero-superiore del trapezio
- Il pavimento è costituito da muscoli che sono avvolti dalla fascia prevertebrale, ossia gli scaleni
medio e posteriore (l’anteriore è coperto dallo SCM), dall’elevatore della scapola e dallo splenio
- L’apice guarda le inserzioni tra sternocleidomastoideo e il trapezio
- Il tetto sarà dato dalla cute, dal platisma, dalla fascia sottocutaneo
Il muscolo omo-ioideo può ulteriormente dividere il triangolo in due triangoli più piccoli:
TRIANGOLO SOPRACLAVICOLARE o OMOIOIDEO o SUCCLAVIO che comprende:
- Terza parte della succlavia
- Vena giugulare esterna, che entra per arrivare a gettarsi nella vena succlavia
- Linfonodi sopra clavicolari
TRIANGOLO OCCIPITALE o LATERALE che comprende:
- Vena giugulare esterna (che può risultare in certe posizioni ben visibile)
- Nervo accessorio
- Parte del plesso brachiale
- Linfonodi
VENA GIUGULARE ESTERNA
Nasce dalla vena auricolare posteriore e dalla vena retro mandibolare. Si muove dall’angolo della
mandibola a metà della clavicola per poi entrare nel torace e confluire nella succlavia a formare la
brachiocefalica.
La vena è superficiale e può essere facilmente recisa e nella zona clavicolare diviene pericolosa, poiché
essendo recisa richiama aria e si forma della vera e propria schiuma.
La vena giugulare esterna diventa prominente (BAROMETRO INTERNO) a causa di:
1. SCOMPENSO CARDIACO: aumento della pressione venosa (insufficienza cardiaca, compressione della
vena cava superiore)
2. Aumento della pressione intratoracica che ostacola il ritorno venoso, e la vena si rigonfia e diviene
palpabile.
La parte superficiale della vena succlavia può essere utilizzata per posizionare ad esempio un pacemaker
cardiaco, o per la cateterizzazione destra del cuore, per somministrare liquidi per lungo tempo.
Sempre nel collo, posteriormente, troviamo delle arterie:
- L’arteria trasversa del collo attraversa questo triangolo
- L’arteria occipitale è un ramo dell’arteria giugulare esterna
- L’arteria tiroidea inferiore
- L’arteria sovrascapolare
- La terza parte dell’arteria del collo
TRIANGOLO ANTERIORE
Si ha il passaggio tra testa e torace, suddiviso ulteriormente in 4 triangoli.
Delimitato:
- Margine anteriore dello sternocleidomastoideo
- Linea mediana del corpo
- Margine inferiore della mandibola
- L’apice lo ritroviamo nell’incisura dello sterno
- Il tetto è formato da cute, sottocute e platisma
- Il pavimento sarà formato da visceri avvolti dalla fascia pretracheale (faringe, laringe e tiroide)
La divisione di questo triangolo è data dal muscolo omoioideo (con due capi muscolari), dal digastrico, dal
sottomentale.
1. Triangolo carotideo
Questo triangolo lo definiamo AREA VASCOLARE. Abbiamo il ventre superiore del muscolo omoioideo, il
ventre posteriore del digastrico e il margine anteriore dello sternocleidomastoideo.
Contiene
- Vena giugulare interna
- Arteria carotide
- Nervo vago
- Nervo ipoglosso
Queste strutture le troviamo avvolte nella guaina carotidea, un cordone che collega collo e cranio, e può
quindi rappresentare un ponte per le infezioni.
Lesioni a questo punto possono portare lesione al nervo vago e al nervo laringeo ricorrente, che quindi può
dare problemi di fonazione…
Nel punto in cui l’arteria carotide comune si divide per formare l’arteria carotide interna ed esterna a livello
del margine superiore della cartilagine cricoidea, C3-C4, ritroviamo altre due strutture importanti:
- Seno carotideo, dilatazione dell’arteria carotidea comune, innervata dal vago e dal glossofaringeo.
Questo è un barocettore, che rileva la variazione di pressione, e ha il compito di far arrivare
all’encefalo sangue sempre alla stessa pressione
- Glomo carotideo, un chemiocettore sensibile alla percentuale di anidride carbonica (aumento) e di
ossigeno (diminuzione), quindi ogni cambiamento stimoleranno centro apneustico e
pneumotassico e la frequenza cardiaca associata
Una pressione esterna (ad esempio con le dita) sul SENO CAROTIDEO può provocare una sincope
(“svenimento”) o, nei soggetti con una ipersensibilità del seno carotideo, anche un progressivo
rallentamento del ritmo cardiaco fino al suo arresto.
È a questo punto che viene misurato il POLSO CAROTIDEO, al quale alcune persone sono sensibili.
2. Triangolo digastrico (sottomandibolare)
È un triangolo pari, che troviamo al di sotto della mandibola, delimitato dal muscolo digastrico con i suoi
due tendini anteriore e posteriore e dal margine inferiore della mandibola.
All’interno di questo triangolo troviamo:
- Alcuni linfonodi sottomandibolari
- Ghiandole importanti per la produzione della saliva che riverseranno nella cavità orale
- Nervo ipoglosso (nervo motore, XII nervo cranico, per i muscoli intrinseci ed estrinseci della lingua)
3. Triangolo sottomentale
Triangolo impari, piccolo. Delimitato dall’osso ioide e anteriormente dalla sinfisi mandibolare, e dal ventre
del digastrico. Il pavimento è formato da muscoli miloioidei. Contiene soprattutto linfonodi sottomentali e
possiamo ritrovarci anche parte della giugulare.
4. Triangolo muscolare
Delimitato dalla parte superiore del muscolo omo ioideo, dallo sternocleidomastoideo e dalla linea
mediana del collo.
In questa struttura ritroviamo:
- Muscoli sottoioidei
- Visceri quali la tiroide (può essere considerato il triangolo viscerale)
La tiroide è mantenuta dai muscoli sottoioidei, quali ad esempio lo sternotiroideo e lo sterno ioideo che la
mantengono in posizione.
NERVI:
- Nervo accessorio, il più importante
- Il nervo cervicale (C1-C4)
- Il nervo brachiale (C5-T1)
- Il nervo frenico (C3-C5)
Il drenaggio linfatico avviene nei linfonodi superficiali cervicali, che seguono la vena giugulare esterna, che
drenano poi nei linfonodi profondi, che seguono l’andamento della giugulare interna.
MUSCOLI SOPRAIOIDEI
I muscoli sopraioidei vanno dal bordo superiore dell’osso ioide alla base del cranio e ci elevano l’osso ioide
e anche della laringe, collegata all’osso;
La cooperazione di questi due muscoli ci permetterà di fornire un supporto stabile per la lingua.
MUSCOLI SOTTOIOIDEI
I sottoioidei vanno dal bordo inferiore dell’osso ioide fino alla base del collo e permettono l’abbassamento
dell’osso ioide e della laringe.
Sono disposti su due strati, uno superficiale e uno più profondo.
STRUTTURE VASCOLARI
Avvolte dalla guaina carotidea troviamo l’arteria carotide, nel triangolo carotideo, delimitato dal digastrico.
La carotide interna entrerà poi nel cranio, mentre l’interna darà rami per vascolarizzare il collo.
Tra i rami terminali dell’arteria carotide esterna troviamo:
Arteria mascellare interna, divisa in tre parti dal muscolo pterigoideo laterale:
- Tratto retromandibolare (arteria meningea media, arteria auricolare profonda…)
- Tratto muscolare
- Tratto sfenopalatino
Arteria temporale superficiale
Queste due arterie nascono all’interno della parotide e la temporale superficiale contribuisce anche alla sua
vascolarizzazione.
Tra gli altri rami dati dalla carotide esterna troviamo:
- Arteria faringea ascendente, ci vascolarizza faringe, orecchio medio ed è l’unico ramo che nasce
medialmente dalla carotide esterna
- Arteria tiroidea superiore, ci vascolarizza la tiroide e dà anche un ramo per la laringe (arteria
laringea superiore)
- Arteria linguale, vascolarizza lingua ed è l’arteria profonda della lingua
- Arteria faciale (o mascellare esterna), va a vascolarizzare nel collo il palato molle, l’articolazione
temporo-mandibolare e poi si porta sulla superficie della faccia e vascolarizza i muscoli mimici.
- Arteria meningea media, entra nel cranio attraverso il foro spinoso e vascolarizza la dura madre di
questa regione.
Il ritorno venoso nel triangolo carotideo è dato dalla vena giugulare interna, che raccoglie sangue
dall’encefalo, si forma dal seno sigmoideo e prende questo nome appena esce dal cranio e riceverà sangue
dalla vena faciale, dalla tiroidea … nonché dal cervello.
Anche questa vene viene utilizzata per misurare la pressione nella cavità destra del cuore.
TIROIDE
Le funzioni le conosciamo dal sistema endocrino, è importante per