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Estratto del documento

GEOMETRIA EUCLIDEA

Studia figure geometriche i cui proprieà si conservano

  1. Per movimenti rigidi (rotazione)
  2. Per ribaltamento

2 figure sono uguali se coincidono in movimenti rigidi, ribaltamento o sviluppo

ABC = A'B'C' se per un movimento rigido e/o in un ribaltamento che

posiziono ABC in A'B'C'

CRITERI DI UGUALIANZA

I° criterio:

2 triangoli con 2 lati uguali e l'angolo tra loro

compreso uguale sono uguali.

  1. AB = A'B'

  2. AC = A'C'

  3. BAC = BA'C'

  4. --> ABC = A'B'C'

II° criterio:

2 triangoli con 2 angoli uguali e il lato tra loro compreso

uguali sono uguali.

III° criterio:

2 triangoli con 3 lati uguali sono uguali.

Un triangolo è isoscele se gli angoli alla base uguali.

Logica

La matematica si occupa delle proposizioni cioè frasi di senso compiuto che indicano valori di verità indipendentemente dal contesto

Ex x2    frase non proposizione ∀x∈R x>2 proposizione

Date p e q due proposizioni:

  • non p  valore di verità contrario a p (non vera = falsa)
  • p ∧ q  valore di verità vero solo se p e q entrambe vere
  • p ∨ q  valore di verità vero se k op o q è vero
  • non (p ∧ q) valore di verità vero se almeno una tra p e q è falsa
  • non (p ∨ q)  valore di verità vero se entrambe p e q sono false
p q non p p ∧ q p ∨ q non (p ∧ q) non (p ∨ q) V100110 V101100 F010111 O110011

-Implication: A ipotesi vera corrisponde tesi vera, ma a ipotesi falsa la tesi può essere sia vera che falsa → p ⇒ q: non p ∨ q

- Dimostrazione per assurdo: (p ⇒ q) ≡ NON (p ∧ non q) i; non q; non pqz: non (u = q) ⇒ (u ∨ non q ≔ u ∨ q)

-Negazione dell'implicazione: vero (p ⇒ q); ≡ p vera e non q

Assioma di Continuità

Maggiore di un insieme - Estremi di un insieme

Sia \(A \subseteq \mathbb{R}\), \(A \neq \emptyset\) si dice che \(M \in \mathbb{R}\) è un maggiorante per \(A\)

Se \(\forall x \in A \; x \le M\)

Assioma

Ogni sottoinsieme \(A\) non vuoto \(( \in \mathbb{R} )\) con un maggiorante ammette il minimo maggiorante \(L \in \mathbb{R}\) tc

  1. \(L\) è un maggiorante per \(A\) \(\forall x \in A \; x \le L\)
  2. Ogni numero minore di \(L\) non è un maggiorante per \(A\)

\(\exists x_\epsilon \in A \; tc \; x_\epsilon > L - \epsilon\)

Def

\(A \subseteq \mathbb{R}\) si dice limitato superiormente se ha almeno un maggiorante

Def

Si chiama estremo superiore di \(A\) il minimo dei maggioranti SupA

Analogamente il Minorante

Def

\(A \subseteq \mathbb{R}\) si dice limitato inferiormente se \(A\) ha almeno un minorante

Assioma di Continuità

Proposizione

Sup\(A\) è l'unico \(L \in \mathbb{R}\)

  1. \(\forall x \in A \; x \le L\) \( ( L \, è \, un \, maggiorante ) \)
  2. \(\exists \) \( x_\epsilon \in A \; tc \; x_\epsilon > L - \epsilon\) \((L - \epsilon \, non \, è \, un \, maggiorante )\)

Sintesi assioma:

  1. Sia \(A \subseteq \mathbb{R}\), \(A \neq \emptyset\)
  2. \(A\) è limitato superiormente

Allora \(\exists supA \in \mathbb{R}\)

L'assioma è un buon riferimento per la retta

Biettività

f: A ➝ B si dice biettiva se: se è iniettiva e suriettiva.

Immagine

Se f: A ➝ B si chiama immagine di f, f(A) = f(x): {y ∈ B | ∃x ∈ A t.c. f(x)=y}. Ogni funzione è sempre iniettiva nella sua immagine.

Inversa

Se f: A ➝ B è biettiva, e f: A ➝ P(A) biettiva, ∃ la funzione inversa f-1: P(A) ➝ A

  • y = f(x)
  • y = f(A)
  • x ∈ A
  • y ∈ P(A)
  • x = f-1(y)

f: [a, b] ➝ R è crescente se ∀x1, x2 ∈ [a, b], con x1 ≤ x2 si ha f(x1) ≤ f(x2).

Strettamente crescente se

Decrescente se ∀x1, x2 ∈ [a, b], se x1 < x2 ➝ f(x1) ≥ f(x2)

Strettamente decr. se ∀x1, x2 ∈ [a, b], x1 < x2 ➝ f(x1) > f(x2)

Monotona è crescente o decrescente se ∀x1, x2, x3 ∈ [a, b], con x1 < x2 < x3 ➝ f(x1) ≤ f(x2) ≤ f(x3)

Limitata

f: [a, b] ➝ R è limitata superiormente se f([a, b]) è limitata superiormente.

sup f(x) ∈ [a, b] = sup f([a, b]) se aumenta e quindi sup f(x) ∈ [a, b].

Funzione Composta

f: A ➝ B e g: B ➝ C

g ∘ f: A ➝ C t.c. x ➝ g(f(x))

(g ∘ f) ∘ p = p ∘ f

Le funzioni composte hanno le stesse proprietà delle funzioni.

Esempio: se f(x), g(x) biettiva anche g ∘ f biettiva

  • b) Ogni funzione continua del tipo f: [0,1] → [0,1] ha un punto fisso, cioè ∃ x0 t.c. f(x0) = x0

Intervallo Generalizzato

punto: (a,b] [a,b) [a,b] (a,b) (-∞,a) (-∞,a] (-∞,a] ∪ [b,+∞) (-∞,a) ∪ (b,+∞)

IMPORTANTE CONSEGUENZA DEL TEOREMA DEGLI ZERI

Proposizione: Sia f: (a,b) → ℝ continua. Se ∀ y1, y2 ∈ (a,b) e ∀ z y1 ≤ z ≤ y2. Allora ∃ x ∈ (a,b) t.c. f(x) = z

In altre parole:

  • Se f: A⊂ℝ → ℝ = continua in A, allora (per il teorema degli zeri) di ogni intervallo generalizzato contenuto in A ∃ un intervallo generalizzato
  • Conseguenza:

    • ba g(x) dx se f = ∈
    • x ∈ (a,b) ∫ba
    • u(P(t))x(g(x)) se f = ⊆ ∫ba
    • x ∈ (a,b) ∫ba
    • x

Proposizione: Sia f: (a,b)→ℝ continua in (a,b), allora (quadrato = ...)

Quindi, possiamo definire i valori tra sup(t) e inf(P(x)): y = inf(u,f(x),f(P(x)): ‧ inf(P(x)) < y < sup(f(x))

CONTINUITÀ DELLA FUNZIONE INVERSA

Teorema: Sia f: [a,b] → ℝ continua e invertibile, se f: [a,b] → ℝ è monotona allora f-1 è monotona. (Per il teorema degli zeri)

Dim: Per assurdo assuma che f non sia monotona, cioè ∃ x1, x2, x3 con ┼ x1 = x2 = x3 e f(x2) ∉ f(x1), f(x3)

Supponiamo che f(x2) < f(x1) < f(x3). Per il teorema degli zeri, ∃ x ∈ x1x2x3 dove f(x) ≠ f(x3) < f(x3). Giuda essendo f(x3) ∉ x3 (per l’iniettiva) e f(x) > f(x3) si ha un ASSURDO

Teorema: Sia f: [a,b] → ℝ e continua ed invertibile e l'inversa f-1: (c,d) → [a,b] è continua

Limiti

Il concetto di limite serve per recuperare un valore nel caso la funzione non sia continua.

Def

Sia \(f: [a,b] \rightarrow \mathbb{R}\) \(x_0 \in (a,b)\) l \(\in \mathbb{R}\)

Dico che \(f(x)\) tende a l per \(x \rightarrow x_0\) e si scrive \(f(x) \rightarrow l\)

se \(\forall \epsilon > 0\, \exists \delta > 0: \) se \(|x-x_0| < \delta \) e \(x \in (a,b)\),

allora \(|f(x)-l| < \epsilon\)

(rispetto alla continuità differisce che \(x \neq x_0\))

Proposizione 1:

Se \(f\) è continua in \(x_0\) allora \(f(x) \rightarrow f(x_0)\) per \(x \rightarrow x_0\), con \(x \in (a,b)\).

Proposizione 2:

\(f(x) \rightarrow l\) per \(x \rightarrow x_0\) \(x \in (a,b) \Rightarrow g(x) : = \begin{cases} f(x) \, x \neq x_0 \\ l \, x = x_0 \end{cases}\)

Importante osservare come nella definizione di limite non sia

importante che \(f\) sia definita in \(x_0\) e neanche il valore della

funzione in \(x_0\).

Osservazioni:

  1. I limiti non si calcolano ma si verifica che un numero l sia il limite oppure no.
  2. Un limite può non esistere.
  3. Quando \(x_0 = a\) ci interessano solo i punti di destra \(f(x) \rightarrow l\) per \(x \rightarrow x_0\).

Analogamente quando \(x_0 = b\)

Quindi la nozione di limite dipende molto dal dominio

Teorema della permanenza del segno (di un cantre)

Sia \(f: [a,b] \rightarrow \mathbb{R}\), \(x_0 \in [a,b] \cdot l \in \mathbb{R}\)

Se \(f(x) \rightarrow l \, \epsilon > 0\) allora \(\exists \delta > 0 \, \forall x\) con \(|x-x_0 | < \delta, x \in (a,b)\) e \(x \neq x_0\) si ha \(f(x) > 0\)

Inverso

\((a,b) \rightarrow \mathbb{R}\), \(x_0 \in (a,b)\) l \(\in \mathbb{R}\)

\(\forall \epsilon > 0 \exists \delta > 0 \forall x \in [a,b]\) con \(|x-x_0| < \delta\) e \(f(x) \in \mathbb{R}\) si ha:

Dettagli
Publisher
A.A. 2017-2018
74 pagine
5 download
SSD Scienze matematiche e informatiche MAT/05 Analisi matematica

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher a31453 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Analisi I e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Firenze o del prof Fabbri Roberta.