vuoi
o PayPal
tutte le volte che vuoi
MAZZAROTTA:
Secondo uno dei possibili processi utilizzati industrialmente, l’ammoniaca, NH3, viene prodotta a partire
da azoto e idrogeno in un reattore catalitico che lavora ad alta temperatura (400-‐500°C) e ad alta
pressione (circa 300 atm). La reazione è esotermica e la conversione, che è comunque piuttosto bassa, si
abbassa ulteriormente se la temperatura supera i 520 °C.
Nella configurazione del reattore di sintesi di tipo Fauser il catalizzatore è suddiviso in strati adiabatici, e
si effettuato un raffreddamento intermedio tra ogni strato ed il successivo, in modo da mantenere la
temperatura più vicina possibile ai valori ideali. La miscela azoto-‐idrogeno entra a temperatura di circa
20°C dal bocchello 13, e si preriscalda fino a 360°C, scambiando calore con il prodotto uscente dal
reattore nello scambiatore di calore 7, e quindi fino a 400°C, risalendo nella zona anulare che circonda gli
strati di catalizzatore, per portarsi all’ingresso del primo strato di catalizzatore. Nel passaggio attraverso
il catalizzatore parte della miscela si converte ad ammoniaca, con sviluppo di calore, per cui la
temperatura si porta intorno a 500°C all’uscita dal primo strato di catalizzatore: il gas viene quindi a
contatto con un dispositivo di scambio termico, costituito da spirali di acciaio speciale percorse da acqua
pressurizzata, che vaporizzando al loro interno, raffredda la miscela fino a circa 440°C. Seguono altri 5
strati di catalizzatore, tra cui sono interposti analoghi dispositivi di raffreddamento, di modo che la
temperatura segue l’andamento a denti di sega riportato sulla destra nella figura: si nota come l’altezza
degli strati di catalizzatori aumenti (e l’innalzamento di temperatura diminuisca), man mano che la
reazione procede, dato che la conversione si riduce. La miscela uscente dall’ultimo strato di catalizzatore
si trova ad una temperatura intorno ai 420°C e contiene circa il 20% di ammoniaca, che va separata dai
gas reagenti. Ciò viene effettuato per condensazione (in presenza di incondensabili): per ridurre la
percentuale di vapori di ammoniaca nei gas in uscita, che vengono ricircolati al reattore, si mantiene
elevata la pressione di condensazione e si riduce la temperatura. La condensazione viene effettuata in
condensatori refrigerati con acqua e con ammoniaca liquida. Data la destinazione della corrente uscente
dal reattore, è quindi possibile ed opportuno effettuare dei recuperi termici, come viene fatto negli
scambiatori di calore 7 ed 8. Nel primo la miscela uscente dal reattore si raffredda fino a circa 100°C,
preriscaldando i reagenti, mentre nel secondo la sua temperatura viene ridotta fino a 70°C,
preriscaldando acqua demineralizzata, che è inviata al ribollitore 11 per la produzione di vapore. L’acqua
pressurizzata utilizzata per la refrigerazione del reattore lavora in ciclo chiuso: essa viene prelevata dal
mantello del ribollitore 11 mediante la pompa 10 passa nelle spirali di raffreddamento, in cui viene
vaporizzata, e torna al ribollitore, dove condensa, scambiando calore con l’acqua demineralizzata,
proveniente dal preriscaldatore 8, che vaporizza lato tubi ed esce dal bocchello 15.
za lato tubi ed esce dal bocchello 15.
Figura 139 [14]
SEPARAZIONE DELL’AMMONIACA
Prima di effettuare il riciclo dei gas uscenti dal reattore si deve separare ALMENO parte dell’MH3 in essi
contenuta, allo scopo di spostare nuovamente l’equilibrio.
ng catalitico
L’ammoniaca (vapore, T < temperatura critica) si separa allo stato liquido mediante raffreddamento della
miscela (gas INCONDENSABILE + vapore) condensazione in presenza di incondensabili.
!
ng catalitico è il principale e più diffuso processo di conversione di
re pesanti in prodotti leggeri, soprattutto benzine [1]. Le alimentazioni
CICLI DI SINTESI DELL’AMMONIACA
I gas che alimentano l’impianto di sintesi vengono portati alla pressione d’esercizio. Negli impianti
tradizionali si utilizzano compressori a pistoni. Negli impianti moderni ad alta potenzialità vengono
211
utilizzati compressori centrifughi che possono operare fino a 300 atm. Va d’altra parte osservato che il
loro impiego è conveniente solo per impianti ad alta potenzialità (es. > 500 t/g) poiché il rendimento di
queste macchine aumenta all’aumentare della portata. Sono inoltre macchine più compatte dei
compressori a pistoni. Non danno luogo a trascinamenti di olio che, con i compressori a pistoni, deve
essere separato dalla miscela reagente, prima che questa entri nel reattore.
All’uscita del reattore i gas passano negli scambiatori e nei separatori, nei quali viene separata
l’ammoniaca liquida. Questi gas subiscono in generale almeno due raffreddamenti, l’uno con acqua e
l’altro ottenuto per vaporizzazione dell’ammoniaca liquida. Si è già osservato che i gas inerti presenti nei
gas di alimentazione tendono ad accumularsi nel ciclo di sintesi. In questi impianti sarà quindi necessario
effettuare anche uno spurgo per allontanare parte degli inerti e ridurne così la percentuale nei gas
circolanti. Questi inerti non hanno effetti sul chimismo del processo globale, ma diminuiscono la
potenzialità dell’impianto poiché la loro presenza riduce la pressione parziale dei reagenti. Prima di
essere rinviati all’impia