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APPUNTI ORIENTE CRISTIANO
1° Lezione
Per Oriente Cristiano in senso storico si intendono le Chiese nate nella parte orientale dell'Impero
Romano senza tener conto però delle Chiese nate in Giappone o in India. L'Oriente Cristiano ha
costituito grandi patriarcati come Alessandria, Antiochia, Gerusalemme e Costantinopoli. La Chiesa è
oggetto di indagine scientifica perché va considerata nei suoi aspetti teologico, culturale, politico e
sociale. C'è un'importante differenza tra Impero e Stato: il primo ha più etnie e religioni, mentre lo
Stato è monoetnico e ha una sola religione. Almeno una delle Chiese che nasceranno da un
patriarcato sarà cattolica per motivi politici legati alla Chiesa di Roma, anch'essa cattolica. Il termine
orto doxa
ortodossia significa "dottrina giusta" ( =retta, dritta; =fede, professione) e si riferirà a molte
Chiese che nasceranno dal patriarcato di Costantinopoli. Le Chiese ortodosse possono essere:
autocefala, ossia indipendente e con un sovrano supremo, autonoma, cioè semi-indipendente perché
fa capo a un'altra chiesa, status irregolare, quando una chiesa si stacca da quella madre e scende a
patti o si converte a un'altra chiesa, molte volte a causa di tensioni politiche, e canoniche.
Introduzione - Fisionomia dell'Oriente Cristiano
Prima del Concilio di Nicea la Chiesa era un'istituzione poco significativa dal punto di vista politico,
anzi era perseguitata e non tollerata. Dal 325 in poi la Chiesa diventa un'istituzione privilegiata e dal
punto di vista culturale alleva grandi pensatori. Nei concili ecumenici si elaborano i dogmi per i quali
nasceranno le grandi divisioni ecclesiastiche tra ortodossi ed eretici. Dal punto di vista politico i
dogmi hanno valore di vere e proprie leggi di Stato. Oltre che sui dogmi la Chiesa si basa su Scritture
Sacre, come la Bibbia e la vita di Cristo. Con il quarto Concilio ecumenico di Calcedonia del 451 si
elaborano gli ultimi dogmi della Chiesa cristiana e si chiude il dibattito cristologico. Dopo il concilio
nascono varie Chiese eterodosse nonché eretiche. I padri della Chiesa sono coloro che fondano la
Chiesa e la sua dottrina teologica oltre che i principali scrittori cristiani. All'interno della stessa Chiesa
ci possono essere varie culture.
2° Lezione
La Chiesa è universale, perché abbraccia tutti gli esseri umani senza distinzioni, però allo stesso
tempo all'interno è divisa in tante Chiese che costituiscono la sua parte locale. Queste Chiese hanno
proprie caratteristiche, come forme liturgiche, lingua adottata, e nascono per motivazioni politiche e
culturali. La Chiesa universale precede e costituisce le Chiese locali.
Gli elementi universali sono:
-la Pentecoste, cioè l'effusione dello Spirito Santo che scende su tutte le nazioni e popoli come anche
sui Gentili, cioè i pagani. Questo perché il Vangelo deve essere capito da tutti e diffuso in tutto il
mondo;
-la proclamazione della fede, perché si deve credere nell'effusione dello Spirito Santo e in Cristo;
-le Sacre Scritture hanno un valore sacro e al tempo di Marcione (m.160) i libri ritenuti sacri erano
quelli dell'Antico Testamento mentre lui respinse l'Antico Testamento perché Dio così collerico e
spietato (come molte volte raffigurato nell'Antico Testamento [influenza del Demiurgo di Platone])
non poteva assolutamente essere il Padre di Gesù, figura benigna e amorevole. Marcione accettò così
solo alcuni libri del Nuovo Testamento, e sarà con lui che nascerà un'esigenza nel definire i libri sacri
secondo un canone. (Questo causò divisioni e diverse adesioni ai libri dell'Antico o Nuovo
Testamento);
-gli apostoli costituirono un simbolo di fede per tutti i cristiani ed inoltre trasmettono specifici
insegnamenti come la rivelazione divina;
-la forma liturgica è universale perché esprime la stessa fede ma diventa locale quando viene adattata
alla cultura di quel luogo e di quel popolo e la pluralità di liturgie costituisce maniere diverse di
esprimere la stessa fede.
Gli elementi locali sono:
-l'azione degli apostoli e dei loro discepoli, in quanto questi diffusero la parola di Gesù con opere
missionarie ognuno in diversi luoghi che vanno dall'Europa (Roma) all'Asia Minore ed Egitto. Già da
questa prima fase in questi luoghi si formeranno diversi tipi di cristianesimo (asiano, siriaco,
mesopotamico, egizio e occidentale);
-le lingue:
-il greco è la lingua del Vangelo (eccezione forse per quello di Matteo) e delle opere più antiche
della letteratura cristiana; è adatta ad esprimere concetti complessi; è utilizzata sia oralmente che per
iscritto in Grecia, nel Mediterraneo e nelle città cosmopolite dell'Occidente; grazie alla Septuaginta
(Bibbia in greco) è la lingua delle comunità cristiane; sostituisce l'ebraico nell'affermazione di dogmi
e dottrine secondo il pensiero filosofico ellenistico;
-il latino compare più tardi del greco e venne utilizzato per tradurre i testi greci per chi non
conosceva quella lingua ma per fare ciò il latino adotta diversi termini greci latinizzandoli (questo
perché il latino non era una lingua sufficiente a spiegare e a trattare concetti complessi come lo
faceva il greco); dal II secolo nasce la letteratura cristiana in lingua latina; essendo il latino utilizzato
solo in Italia, Spagna e Nord Africa la cristianità in questi luoghi conobbe un periodo di bilinguismo
che comportò prestiti dal greco per la definizione dei nomi di realtà cristiane, questo fatto di adottare
un propria lingua sta a significare un rafforzamento della propria identità (successe anteriormente
economia
anche con il greco che tradusse i testi ebraici dall'aramaico, custodi dell' , cioè del disegno
di salvezza).
Le altre lingue parlate dalle comunità cristiane erano quelle del luogo e anche loro tradussero i testi
dal greco, così come fece il latino.
-le forme liturgiche sono molteplici perché vengono adattate ad ogni cultura, tradizione e lingua (per
esempio a Roma dal II secolo venne adottato il latino per celebrare la messa), comunque per molto
tempo la lingua del popolo e quella liturgica (greco) furono diverse; le forme liturgiche che
nasceranno creeranno forti poli di accentramento del potere, come quelli di Alessandria e Antiochia,
dove nasceranno i primi due patriarcati orientali. Il polo antiocheno si divide in: rito siro-occidentale,
cioè bizantino, e rito siro-orientale, cioè il nestorianesimo. Il polo alessandrino, dopo Calcedonia, si
stacca dalla Chiesa bizantina perché Alessandria perde il riconoscimento di autorità massima dopo
Roma e questo dà vita ad alcune comunità cristiane che non utilizzeranno più il greco bensì il copto.
Nonostante questi elementi locali, l'unità del cristianesimo è rimasta intatta, anche se in alcuni periodi
(per motivi politici, di supremazia, ecc.) l'elemento locale sembra rafforzato e da questo nasceranno
divisioni. La Chiesa-madre che si configura in un polo vive in rapporto con le chiese limitrofe, Chiese-
figlie, che dal IV secolo assumeranno valore giurisdizionale, facendole dipendere da sé: si formano i
patriarcati.
3° Lezione
Introduzione - Religiosità nell'Impero Romano
La Chiesa nell'Impero nasce in un mondo che risente di una profonda crisi religiosa e che per questo
porta alla ricerca di nuovi fondamenti religiosi, che sono favoriti da:
-il rafforzamento della figura dell'imperatore sotto Augusto, perché il popolo in questo modo gli è
fedele visto che crede che la divinità protegge l'Impero;
-l'ingresso delle religioni orientali con tendenza monoteistica e misterica, che conferiscono
un'intensa esperienza personale con il Dio magnanimo che libera dalle colpe e dalle paure;
-la credenza dell'immortalità dell'anima.
Nello stesso periodo di grande evangelizzazione e di opere cristiane, si sviluppano la religioni
misteriche: queste religioni avevano piccoli gruppi di fedeli, i quali per entrare a farne parte dovevano
ka misteria
superare dei riti d'iniziazione. Questi gruppi si chiamavano , dal greco "i sacramenti". Le
cerimonie prevedevano che gli iniziati subissero dei particolari "battesimi". Questi gruppi vengono
documentati sotto l'imperatore Teodosio, nel IV secolo. Ancora molto diffuso era il politeismo, ma
molti pensatori del tempo iniziarono a sostenere che i tanti dèi venerati non fossero altro che molte
emanazioni di un unico grande Dio. L'incontro tra varie culture (e il loro mescolamento=sincretismo
religioso) porta a un'interpretazione monoteistica del politeismo convenzionale.
Ne parlano:
-Aristide: un solo Dio che emana diverse divinità che rappresentano forze cosmiche;
-Plutarco: unico Dio supremo e perfetto con esistenza di divinità e demoni subordinati e intermedi;
Sol Invictus
-Epifanio: parla del neonato culto del , una festa religiosa romana che celebrava la nascita
del Dio Sole Invitto. Il culto viene ripreso dall'imperatore Aureliano (che sconfigge la regina persiana
Zenobia proprio grazie al Sole Invitto che scende dal cielo e lo salva) e poi da Costantino (imperatore
che si batté per il cristianesimo) che fa coincidere la celebrazione di Natale con il giorno di festa del
Sol Invictus
, cioè il 25 dicembre, grazie all'approvazione del papa Giulio nel 337; con Leone III le date
verranno divise, una pagana e una cristiana;