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SURFACE ROUGHNESS AND WCA VS AIR CONTENT
Aumentando la quantità d’aria inoltre si ha un aumento della rugosità
superficiale (probabilmente dovuto all’etching con ossigeno) e una diminuzione
del water contact angle.
COATING CHEMiSTRY VS AIR CONTENT (FTIR ANALYSIS)
Con la FTIR capiamo che diminuendo la
portata o aumentando la potenza
tendono a sparire i picchi associati al
carbonio. Si cerca quindi un punto di
ottimo tra portata e potenza attraverso
il parametro di Yasuda, cioè il
rapporto fra la potenza della scarica e
la quantità di monomero introdotto. Ci
sono 3 regioni:
- Regione di monomero
sufficiente: aumentando la
potenza o riducendo la portata il growth rate aumenta (si mantengono le
funzionalità del monomero, vado verso il coating organico).
- Regione di competizione: growth rate costante.
- Regione di monomero insufficiente: aumentando la potenza o
riducendo la portata il growth rate diminuisce (eccessiva frammentazione
del monomero, vado verso il coating inorganico).
Aumentando la potenza (a flow cost) o diminuendo il flow di HMDSO (a pot
cost) diminuisce la natura PDMS.
Il terzo tipo di reattore è il seguente:
The problem of dust formation: si forma polvere quando si raggiunge una
concentrazione eccessiva di ioni nel plasma. Il tempo richiesto per raggiungere
queste concentrazioni è magiore di quello richiesto per ragiungere
concentrazioni sufficienti dei radicali che guidano il processo.
Il quarto modo è il seguente:
Fibre ottiche
Le fibre ottiche sono filamenti di materiali vetrosio polimerici, realizzati in modo
(propagazione guidata),
da poter condurre al loro interno la luce e che trovano
importanti applicazioni in telecomunicazioni, diagnostica
medica e illuminotecnica. Vengono comunemente impiegate
nelle telecomunicazioni come mezzo trasmissivo di segnali ottici anche su
grandi distanze ovvero su rete di trasporto e nella fornitura di accessi di
rete a larga banda cablata
Sono costituite da due strati concentrici di materiali a diverso indice di
rifrazione, alla cui interfaccia si ha il fenomeno della total internal reflection.
Sono prodotti con elevato valore aggiunto (il silicio è economico, le fibre ottiche
no). Sono una tecnologia asindotica.
STRUTTURA: Sono costituite da 3
elementi cilindrici coassiali di
materiale diverso:
- Core: parte centrale
n alto
o SiO2 drogato con
o Germanio
- Cladding: cilindro esterno
N basso
o SiO2 ultra-puro
o
- Coating: rivestimento polimerico (plastica) di protezione
PROFILO DI INDICE DI RIFRAZIONE: Nella realizazione è possibile realizzare
un profilo di indice di rifrazione legato alla concentrazione dei droganti e al
raggio. Con la deposizione in strati si passa dal continuo al discreto. Bisogna
avere strati sottilissimi con rate di deposizione bassissimo per inseguire il
profilo di indice di rifrazione più precisamente possibile.
PERDITE: Il segnale subisce attenuazione e distorsione a causa
principalmente della presenza di gruppi OH. Servono quindi delle centraline
ogni qualche Km per ricostituirlo.
Le perdite di trasmissione sono calcolate in base alla perdita di potenza del
segnale e sono misurate in decibel. Tali perdite sono associabili all’interazione
dell’onda luminosa con la matrice vetrosa:
transizioni elettroniche nella SiO2 (assorbimento UV),
vibrazioni molecolari della SiO2 (assorbimento IR),
scattering da imperfezioni del reticolo,
assorbimento dal ioni metallici (tipo Fe3+)
gruppi OH.
Le fibre ottiche devono avere un
basso contenuto di gruppi OH
che sono i maggiori responsabili
dell’attenuazione (necessario
aumento delle stazioni di
ricostruzione del segnale e costi).
Si utilizzano frequenze in cui si ha
la minima attenuazione del
segnale dovuta ai gruppi
ossidrilici (850, 1300, 1550 nm).
Nel processo di fabbricazione
bisogna far attenzione ai
bruciatori cinvenzionali e alla presenza di combustibili contenenti idrogeno.
Ecco perché usare il plasma RF dove non ci sono neanche gli elettrodi (ultra
puro). Si limita anche l’apporto di silani SiH4 e di umidità ambiente.
I gruppi OH inoltre tendono a migrare nella matrice vetrosa (soprattutto ad alte
temperature) e quindi bisogna stare attenti anche al cladding che potrebbe
inquinare il core.
Processo di produzione
La preforma è il prototipo della forma finale del prodotto ed è costituita da un
tubo di vetro di più di un metro di lunghezza e qualche centimetro di diametro
con zona interna di vetro drogato e esterna di ultra-puro, da cui si ricaveranno
molti km di fibra ottica mediante filatura.
I componenti della preforma vengono realizzati con varie tecniche che
sfruttano reazioni chimiche i cui prodotti costituiscono i materiali di cui è fatta
la preforma. I precursori impiegati sono i seguenti:
- SiCl4 (tetracloruro di silicio)
- O2
- GeCl4 (tetracloruro di germanio)
I prodotti sono i seguenti:
- SiO2 (silice)
- GeO2 (ossido di germanio)
TECNICHE DI PRODUZIONE DELLA
PREFORMA:
OVD (outside vapour deposition) usato per
core e cladding. I precursori vengono inseriti
in una zona di
reazione
chimica ad alta
temperatura,
che può essere
un bruciatore
convenzionale o
una torcia al plasma. Qui si genera SiO2
drogato o puro (tramite sintesi chimica o
semplice deposizione) che va a
depositarsi su una barretta di Al2O3 rivestita
di grafite (per facilitare lo scorrimento). Si
estrae poi la barretta ottenendo un tubo cavo vetroso. La reazione di sintesi è
la seguente: +O +
SiCl → SiO 2Cl
4 2 2 2
VAD (vapour axial deposition) usato per il cladding. Qui si ha una deposizione
assiale; si ha la crescita di uno strato di vetro di Silice di elevata purezza
attraverso l'utilizzo di un plasma RF con l'iniezione in coda del precursore SiCl .
4
Il substrato è in moto relativo elicoidale rispetto alla sorgente, perché è in
rotazione sul suo asse e va movimentato verticalmente man mano che
prosegue la deposizione. Viene usato Argon per accendere il plasma, perché è
un gas monoatomico ed ha un’energia di ionizzazione più bassa.
Successivamente si passa in Ossigeno, che è il gas necessario per ottenere la
reazione di sintesi. Bisogna fare attenzione perché, nel momento in cui si passa
ad operare in Ossigeno, bisogna pompare più potenza per poter sostenere la
scarica. Questo processo si può usare quando il profilo di indice rifrazione ha
una forma semplice
MCVD (modified chemical
vapour deposition) usato per
il core. processo inventato nei
Bell lab non brevettato.
Questo ha incentivato lo
sviluppo perché si tratta di
prodotti con elevato valore
aggiunto. Questo metodo
determina un aumento della
velocità di reazione, un
aumento della velocità di
deposizione e un maggior
controllo sull’indice di
rifrazione. Si compone di due fasi:
- Fase 1 (produzione della cane): la cane è un tubo cavo vetroso realizzato
attraverso una OVD.
- Fase 2 (produzione della preforma): si ha una deposizione inside nella
cane dei precursori che seguono le reazioni:
+O + +O +
SiCl → SiO 2Cl GeCl →GeO 2Cl
4 2 2 2 4 2 2 2
I prodotti vanno a depositarsi a parete per termoforesi e vengono
vetrificati da un bruciatore esterno. Il lume del tubo quindi si occlude
gradualmente modificando la fluidodinamica dei precursori. Durante il
processo, nel passaggio da polverino a vetro, si ha una sinterizzazione di
materiale (ovvero una sua densificazione); dalla figura si può notare una
differenza di volume occupato fra polverino (chiamato "soot") e vetro
sinterizzato.
Infine si ha una compattazione termica per pressione facendo collassare il
materiale su se stesso ottenendo la preforma.
Questo processo ha un'efficienza (in inglese Yield: resa)
- in Silicio di 50%
- in Germanio 10 – 20 %
Parte dei precursori in ingresso quindi non vanno a finire sul substrato e vanno
direttamente a camino (andranno poi opportunamente gestiti).
PCVD: in questo processo tutta l’entalpia necessaria al processo viene fornita
da una torcia al plasma RF avente un generatore con frequenze nel campo
delle microonde. In questo modo si ottiene un controllo sull’indice di rifrazione
ancora migliore.
POD: plasma outside deposition.
OVERCLADDING: assemblaggio della preforma. Ci sono due tecniche:
- Sleeving: tecnica descritta in un articolo Alcatel del ’97. Si fa collassare
un cladding ultrapuro (prodotto con processo outside) su un core MCVD
drogato (prodotto con processo inside).
- Processo Alcatel: tecnica plasma assistita. Si parte dal core MCVD e si
deposita su di essa del vetro di silice ultrapuro con una torcia RF (non è
un processo di sintesi ma si inietta direttamente polvere ad alto
contenuto di SiO4. Solo densificazione, sferoidizzazione, purificazione e
deposizione). Il substrato (preforma MCVD) è sempre in moto relativo
elicoidale ma è il substrato a muoversi (perché muovere la torcia è
complicato). Rateo di deposizione 15g/min, potenza massima 100kW.
Questo processo riduce i costi rispetto allo sleeving perché è un processo
online (unico step) rispetto ai due step dello Sleeving. Inoltre si ha un alta
flessibilità di esercizio in quanto posso scegliere lo spessore
dell’overcladding in base alle esigenze.
Un progetto di ricerca consiste nella realizzazione di una torcia al plasma a
sezione rettangolare
Un altro modo per incrementare il rate di deposizione consste nell’utilizzo di
due torce al plasma un sequenza per pre/post-riscaldare la silica prima della
deposizione.
TORRE DI FILATURA:
- Fusione: Un forno a induzione fa rammollire la preforma che viene filata
(mantenendo il rateo di aspetto (proporzione tra core e cladding)) e
arrotolata in bobine. Se il materiale non è conduttivo si usano dei
suscettori che hanno elevata conducibilità elettrica. Si evitano i bruciatori
tradizionali per non inquinare la preforma.
- Raffreddamento: per l’applicazione del coating polimerico la temperatura
ideale è 30/40°C quindi bisogna raffreddarla.
- Rivestimento e curing: rivestimento con coating polimerico e indurimento
con lampade UV
- Raccolta: avvolgimento su rocchetto.
PREFORM ETCHING: Prima dell’overcladding si tratta
la superficie del core via plasma per aumentarne la
bagnabilità, cambiandone morfologia e energia
superficiale, mediante interazione fisico-chimica (la
chimica è governata dalla presenza di specie reattive, la
fisica dagli ioni). La goccia si spalma meglio (aumento
angolo di contatto)