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PANCREAS
È una ghiandola annessa all’apparato digerente. È una ghiandola extramurale, in posizione
retroperitoneale, all’altezza della 1° e 2° vertebra lombare, anteriormente.
Può essere suddiviso in tre parti:
- testa: inserita nella concavità a “C” del duodeno (nell’ansa duodenale);
_ presenta un istmo, un restringimento che divide la testa dal corpo;
- corpo: forma rettangolare prolungata verso sinistra;
- coda: parte terminale, assottigliata, si dirige verso l’ilo della milza.
RAPPORTI
Anteriormente:
- parte posteriore dello stomaco;
- mesocolon trasverso e colon;
- duodeno e anse intestinali.
Posteriormente:
- ultimo tratto del coledoco;
- vena porta;
- vena cava inferiore;
- aorta;
- arteria/vena mesenterica superiore;
- rene e surrene sinistro;
- peduncolo renale destro.
Il peritoneo lo ricopre anteriormente, la coda nella parte terminale può essere completamente
ricoperta, risultando unita all’ilo della milza da una doppia piega peritoneale in cui decorrono i vasi
splenici.
Il parenchima pancreatico è distinto in due parti:
- una parte esocrina: rappresentata dagli acni pancreatici;
- una parte endocrina: rappresentata dalle isole di Langerhans.
• la parte esocrina (preponderante) produce il succo pancreatico, prodotto dagli acini pancreatici.
Acini pancreatici: cellule plasmatiche ricche di RER, con sviluppato apparato di Golgi e numerosi
granuli di zimogeno contenenti diversi enzimi, tra cui: lipasi, amilasi, ribonucleasi,
carbossipeptidasi, chimotripsina costituiscono il SUCCO PANCREATICO ha un pH elevato,
ricco di ioni bicarbonato, indispensabile per neutralizzare il pH acido del chimo del duodeno.
Viene secreto per esocitosi nel lume dell’acino pancreatico da un sistema di dotti che sbucano nei
due grossi dotti pancreatici:
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- dotto pancreatico principale (Dotto di Wirsung);
- dotto pancreatico accessorio (Dotto di Santorini).
• la parte endocrina è costituita da circa un milione di piccole masse di tessuto endocrino, dentro al
parenchima esocrino del pancreas, sono più numerose nel corpo che nella coda.
sono le ISOLE di LANGERHANS:
costituite da cordoni cellulari, isolati dal parenchima esocrino da una sottile capsula connettivale.
Sono composte da tre tipi di cellule, che producono tre ormoni diversi.
• cellule A o alfa: contengono l’ormone GLUCAGONE alza il tasso ematico di glucosio
(glicemia);
• cellule B o beta: di maggiori dimensioni e più numerose delle prime, contengono l’ormone
INSULINA diminuisce il tasso di glucosio nel sangue (azione ipoglicemizzante)
• cellule D o gamma: le meno numerose, producono SOMATOSTATINA, ormone che inibisce la
sintesi di GH.
- la vascolarizzazione è garantita dalle arterie provenienti dall’arteria epatica, dall’arteria ienale e da
quella mesenterica superiore; le vene sono tributarie della vena porta.
SISTEMA NERVOSO CENTRALE
MIDOLLO SPINALE
Diretta continuazione dell’encefalo.
È accolto nel canale vertebrale e ha la forma di un lungo cilindro, lungo circa 44 cm.
È collegato alla periferia da una doppia serie di 33 nervi spinali, che fuoriescono dal canale
vertebrale attraverso i forami intervertebrali.
Ogni nervo si forma per l’unione di due radici, una anteriore e una posteriore, che sono in rapporto
con il midollo spinale.
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È circondato da tre lamine connettivali: meningi spinali.
La • pia madre è la più vicina al midollo, poi c’è • l’aracnoide e infine la • dura madre.
Tra pia madre e aracnoide c’è lo spazio subaracnoideo che contiene il liquido cefalorachidiano.
Tra aracnoide e dura madre si trova lo spazio subdurale.
Tra dura madre e il periostio (che riveste la superficie interna del canale vertebrale) si trova lo
spazio epidurale nel quale sono contenuti plessi venosi e tessuto adiposo.
Rigonfiamento cervicale e rigonfiamento lombare, sono dovuti alla presenza degli arti, infatti in essi
sono presenti molti muscoli e una complessa innervazione, per cui le fibre nervose sono
molto numerose, ciò determina un numero e un volume maggiori degli elementi nervosi
contenuti nella parte del MS corrispondente agli arti.
SOSTANZA GRIGIA DEL MS
Nella sostanza grigia sono presenti neuroni caratterizzati da un lungo assone mielinizzato che
fuoriesce dalla sostanza grigia (cellule del tipo 1 dei Golgi) e neurosi con assone breve
amielinico che rimane all’interno della sostanza grigia (cellule di tipo 2 di Golgi).
Le cellule nervose sono raggruppate in colonne o nuclei che si sentendono per varia lunghezza nel
MS.
Le cellule di tipo 1 sono suddivise a loro volta in cellule radicolari (nella testa delle corna anteriori
neuroni somatomotori, destinati all’innervazione della muscolatura striata scheletrica) e
cellule funicolari (nelle corna laterali e alla base delle corna anteriori neuroni
visceroeffettori) destinati all’innervazione della muscolatura liscia dei visceri e delle
ghiandole).
La testa delle corna posteriori presentano formazioni con ruolo critico nella trasmissione della
sensibilità, contengono neuroni che producono endorfine.
I raggruppamenti neuronali sono chiamati lamine e sono descritte in 10 gruppi.
SOSTANZA BIANCA DEL MS
Prevalentemente costituita da fasci nervosi organizzati in cordoni anteriori, laterali, posteriori.
Ciascun fascio è a sua volta costituito da assoni mielinici che hanno in comune i nuclei di origine e
di terminazione.
Le fibre commessurali formano la commessura bianca, le fibre radicolari sono entrambe trasversali.
TRONCO ENCEFALICO
Costituito da bulbo, ponte e mesencefalo.
Rappresenta la continuazione del MS.
Si pone all’altezza del grande foro occipitale.
Continua con il diencefalo, al TE è appoggiato con l’interposizione del IV ventricolo, il cervelletto
che si connette al tronco mediante ai tre peduncoli cerebellari.
Il BULBO
O MIDOLLO ALLUNGATO
È la porzione del TE più simile al MS di cui rappresenta la continuazione nella scatola cranica.
È separato dal ponte tramite il solco bulbopontino.
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La superficie è dominata dalla presenza delle piramidi bulbari, due rilievi costituiti da fasci di fibre
piramidali che portano impulsi motosi somatici ai motoneuroni del TE e del MS (per
movimenti fini, raffinati ed evoluti).
La superficie dorsale è lievemente depressa (fossa romboidale) in cui decorre il fascicolo cuneato.
La fossa romboidale è visibile dopo l’asportazione del cervelletto, ed è la pavimento del
quarto ventricolo
Il PONTE (di Variolo)
È detto anche protuberanza anulare.
Continua posteriormente con i peduncoli cerebellari medi. Presenta una depressione: solco basilare
che accoglie l’arteria omonima.
Lateralmente presenta l’emergenza delle radici del nervo trigemino.
Confine tra ponte e mesencefalo: solco pontomesencefalico.
Il MESENCEFALO
La superficie presenta i peduncoli cerebrali separati sulla linea mediana dalla fossa
interpeduncolare. Sulla superficie laterale si trova un fascio di fibre che fanno parte della via
ottica.
CERVELLETTO
Situato dorsalmente al TE al quale è collegato tramite i peduncoli cerebellari.
Si trova inferiormente ai poli occipitali degli emisferi cerebrali, dai quali è separato da una lamina
fibrosa di dura madre, il tentorio del cervelletto.
Gli emisferi cerebellari sono divisi dai rilievi chiamati verme superiore e verme inferiore.
È costituito da sostanza grigia stratificata in superficie a formare una corteccia e internamente ad
essa c’è il centro midollare, formato da sostanza bianca. Immersi nella sostanza bianca si
trovano i nuclei propri del cervelletto.
Le cellule di Purkinje sono le cellule dello strato intermedio e sono i neuroni più caratteristici del
cervelletto.
Le fibre che giungono al cervelletto (afferenti) sono le fibre muscoidi e le fibre rampicanti.
CERVELLO
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DIENCEFALO
Insieme al telencefalo costituiscono il cervello.
È situato al centro dei due emisferi cerebrali che lo avvolgono quasi interamente. Il telencefalo è
diviso dal mesencefalo tramite la commessura posteriore (sostanza bianca tra i due
emisferi).
La formazione nucleare più voluminosa è il talamo, ed è la stazione in cui tutte le sensitive (a
eccezione di quella olfattiva e ottica) trovano interruzione prima di raggiungere la corteccia
cerebrale per una loro percezione cosciente.
Le fibre del talamo sono indispensabili per regolare lo stato di attività elettrica cerebrale misurata
dall’ECG e quindi nel promuovere stati di veglia o di indurre i vari stadi del sonno.
La parte ventrale del diencefalo è l’ipotalamo che è fondamentale per la regolazione delle ghiandole
endocrine (tramite l’ipofisi), dell’equilibrio idrosalino, della pressione arteriosa, ella
temperatura corporea e molte altre funzioni della vita vegetativa tutte le funzioni che
garantiscono l’omeostasi dell’organismo.
Nel diencefalo si osservano 5 aree di raggruppamenti nucleari: epitalamo, talamo, metatalamo,
subtalamo, ipotalamo.
TELENCEFALO
È formato in gran parte dai due emisferi cerebrali la cui superficie è costituita dalla corteccia
cerebrale.
Al di sotto di questa c’è della sostanza bianca (il centro semiovale) nella quale sono compresi i
nuclei della base, indispensabili per l’esecuzione dei movimenti volontari.
La superficie di ogni emisfero è irregolare per la presenza di solchi e scissure. Le scissure segnano
il confine dei lobi, e sono sei:
lobo frontale, parietale, temporale, occipitale, dell’insula e lobo limbico.
Le aree cerebrali principali sono:
- aree sensitive primarie e motorie primarie;
- aree sensitive secondarie e motorie secondarie;
- aree associative.
MENINGI E LIQUOR
Le meningi (membrane connettivali) svolgono un compito di protezione, insieme al liquor (o
liquido cefalorachidiano) dell’encefalo.
Le meningi sono, dall’inetrno verso l’esterno: la pia madre, l’aracnoide e dura madre.
• pia madre : è la più sottile, a contatto con il tessuto nervoso.
• aracnoide : è separata dalla pia madre dallo spazio subarcnoideo, in cui è presente il liquor.
• dura madre : molto robusta e spessa.
Il liquor è un liquido trasparente, contiene sali, glucosio e una piccola quantità di proteine e
linfociti. È prodotto continuamente dai plessi corioidei. Una volta prodotto circola nei ventricoli e
nelle altre cavità liquorali.
Plesso coroideo IV ventricolo zio subarcnoideo granulazioni arcnoidee
SITEMA NERVOSO PERIFERICO
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NERVI SP