Anteprima
Vedrai una selezione di 3 pagine su 6
Apparato riproduttivo Pag. 1 Apparato riproduttivo Pag. 2
Anteprima di 3 pagg. su 6.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Apparato riproduttivo Pag. 6
1 su 6
D/illustrazione/soddisfatti o rimborsati
Disdici quando
vuoi
Acquista con carta
o PayPal
Scarica i documenti
tutte le volte che vuoi
Estratto del documento

GHIANDOLE ACCESSORIE

Sono di tre tipi:

- Vescicole seminali: sono una coppia di ghiandole posteriori alla vescica

urinaria. Sono lunghe 5 cm e presentano una capsula di tessuto connettivo,

con sotto uno strato di muscolatura liscia. La parte secretoria è formata da un

dotto con numerosi rami che si svuota nel dotto eiaculatore.

- Prostata: è una struttura mediana che circonda l’uretra e i dotti eiaculatori

sotto la vescica. Ha un diametro di 3 cm ed è formata da 30-50 ghiandole

tubulo-acinose racchiuse in un’unica capsula fibrosa, che si svuotano da 20

piccole aperture della parete dell’uretra. Lo stroma della prostata è formato da

tessuto connettivo e muscolatura liscia.

- Ghiandole di Cowper: sono poste nei pressi del bulbo dilatato all’estremità

interna del pene e presentano una forma sferica di colore marrone, con 1 cm di

diametro e un dotto di 2,5 cm per l’uretra peniena.

Una tipica eiaculazione emette 2-5 ml di sperma, ovvero una miscela complessa di

spermatozoi e secrezioni ghiandolari:

- 10% di spermatozoi (50-120 milioni/ml)

- 30% di un liquido lattiginoso proveniente dalla prostata

- 60% di un liquido viscoso giallastro proveniente dalle vescicole

seminali.

Lo sperma fresco è appiccicoso per l’azione di un enzima coagulante del liquido

prostatico sulla proseminogelina, una proteina del liquido presente nelle vescicole

seminali. Questa viene trasformata in seminogelina, per aderire meglio alle pareti

della cervice. Da 20 a 30 minuti dopo, la seminogelina viene demolita dalla serina

proteasi, che rende liquido lo sperma.

APPARATO RIPRODUTTIVO FEMMINILE

OVAIE

Le ovaio costituiscono le gonadi femminili, che producono ovuli e ormoni sessuali.

L’ovaio si presenta come un organo a forma di mandorla posto nella fossa ovarica,

una depressione nella parete del bacino. Esso misura 3 cm di lunghezza, 1,5 cm di

larghezza e 1 cm di spessore. La sua capsula è chiamata tonaca connettivale

albuginea poco vascolarizzata, esso è ricoperto da epitelio ovarico/germinativo

posto sulla tonaca e l’interno del parenchima delle ovaie è diviso in una corticale

esterna e in una midollare interna. La corteccia è la sede dei follicoli ovarici, formati

da uova in via di sviluppo e circondati da numerose cellule follicolari. Quando il

follicolo scoppia le uova vengono rilasciate una alla volta dalla corticale, in quanto

nella maturazione, l’ovocita, insieme al follicolo, va in superficie per poi uscire. La

midollare si caratterizza per la presenza di abbondanti vasi arteriosi che entrano

nell’ilo e si concentrano al centro dell’organo. Nella midollare ci sono anche cellule

epiteliali modificate, ossia cellule interstiziali che producono estrogeni e

cellule dell’ilo, che secernono gli androgeni. La corticale è formata da cellule di

sostegno simili a fibroblasti che producono lo stroma per fare da supporto ai follicoli.

OOGENESI E FOLLICOLOGENESI

La produzione di ovuli è chiamata oogenesi e produce gameti aploidi per mezzo della

meiosi. Non si tratta di un processo continuo come la spermatogenesi, ma di una

serie di eventi che seguono il ritmo del ciclo ovarico e per ogni cellula germinativa,

l’oogonio, viene prodotto un solo gamete funzionale, le altre cellule figlie, i corpi

polari, muoiono velocemente. Le cellule germinative primordiali femminili vengono

prodotte sempre nel sacco vitellino e si dirigono verso l’embrione attaccando le creste

gonadiche, nel corso dello sviluppo embrionale, poi, gli oogoni si ingrandiscono

diventando oociti primari (1-2 milioni con nucleo grande), che dalla nascita restano

bloccati in profase della meiosi I fino alla pubertà. Di tutti questi ovociti,

mensilmente ne maturerà uno solo: infatti, un ovocita primario riattivato completa le

fasi della meiosi I, dividendosi in un grande ovocita secondario aploide, in quando

il corredo cromosomico è stato dimezzato, e in una piccola cellula chiamata primo

globulo polare che muore precocemente. L’ovocita secondario inizia la meiosi II ma si

blocca in metafase II fino ad un’eventuale fecondazione, caso in cui esso può

terminare la meiosi II.

Durante l’ovogenesi, avviene anche la follicologenesi, ovvero una serie di processi

che riguardano i cambiamenti del follicolo. L’ovocita primario è infatti racchiuso

inizialmente in un follicolo primordiale, composto da un singolo strato di cellule

follicolari squamose. Quando l’uovo si sviluppa e si ingrandisce, le cellule follicolari

si allargano assumendo una forma cuboide, a formare un follicolo primario. Da qui

le cellule iniziano a moltiplicarsi e ad impilarsi una sull’altra, formando due o più strati

che andranno a costituire un follicolo secondario. Le cellule della granulosa

secernono un gel di glicoproteina, la zona pellucida, intorno all’uovo, mentre il

tessuto connettivo attorno alla granulosa si condensa a formare la teca del follicolo,

fonte di estrogeni. La maggior parte di follicoli primari e secondari degenera, ma

alcuni secernono liquido follicolare, diventando follicoli terziari o antrali. Le

raccolte di liquido crescono e si fondono, formando un’unica cavità detta antro. A

questo unto la teca del follicolo di differenzia in una teca esterna fibrosa e in una teca

interna cellulare. 20 giorni prima dell’ovulazione, uno dei follicoli antrali viene

prescelto follicolo dominante e sarà quello destinato ad ovulare, mentre gli altri

muoiono. Durante la settimana prima dell’ovulazione, il follicolo dominante si allarga

fino a 2,5 cm di diametro diventando un follicolo maturo di Graaf. L’ovocita al

suo interno è appeso alla parete grazie ad un cumulo di cellule granulose, detto

cumulo ooforo, le cui cellule interne formano la corona radiata. Le zona pellucida

protegge l’ovulo dagli anticorpi e da altre sostanze chimiche pericolose. L’ovulazione

avviene generalmente al 14° giorno del ciclo mestruale e dura 2-3 giorni in cui uno

stigma compare sulla superficie dell’ovario al di sopra del follicolo maturo,

causandone la rottura e il rilascio dell’ovocita attraverso lo stigma. Il resto del follicolo

si collassa e sanguina dentro l’antro. Il follicolo dopo l’ovulazione diventa corpo

luteo, formato da cellule luteiniche che producono progesterone, che stimola

l’utero a prepararsi per la gravidanza. Se quest’ultima non si verifica, il corpo luteo si

atrofizza e subisce un’involuzione, diventando una cicatrice inattiva detta corpo

albicante.

TUBE UTERINE

Un ovocita ovulato viene ricevuto nelle tube uterine o tube di Falloppio. La tuba è

un condotto ciliato lungo 10 cm che collega l’ovaio all’utero. All’estremità distale

ovarica, si allunga a formare l’infundibulo con proiezioni a forma di piume dette

fimbriae, digitazioni che si muovono con il compito di prendere l’ovocita che esce

dall’ovaio; tra di esse c’è una fimbria fissa attaccata alla superficie dell’ovario. Il

tratto centrale e più lungo della tuba è l’ampolla, mentre in prossimità dell’utero la

tuba forma un istmo stretto. La porzione che entra nell’utero è quella uterina e

termina con l’ostio tubarico. La parete delle tube è formata da tonaca mucosa,

definita endosalpinge, che si ramifica sempre di più per accogliere l’ovocita che ha

un citoplasma molto grande, è tappezzato da epitelio cilindrico monostratificato,

con alcune cellule ciliate e alcune cellule secretorie per far scivolare e nutrire

l’ovocita. La tuba uterina è avvolta nel mesosalpinge.

UTERO

L’utero è una camera muscolare che si apre nella vagina, attraverso il canale

cervicale (contiene le ghiandole cervicali) nell’orifizio esterno, e si inclina sulla

vescica urinaria. La sua funzione è quella di ospitare il feto e di fornirgli nutrimenti

attraverso la placenta, per poi espellerlo alla fine della gravidanza. Esso presenta

un’amia curvatura superiore chiamata fondo, una porzione entrale che costituisce il

corpo, e un’estremità inferiore detta cervice. L’utero misura circa 7 cm dalla

cervice al fondo, ha 4 cm di larghezza e 2,5 cm di spessore. Esso è un organo

cavo, il cui lume risulta triangolare, con gli angoli superiori rivolti nelle tube uterine;

nelle donne non incinte il lume non è una cavità vuota ma piuttosto uno spazio

potenziale e le membrane delle pareti opposte sono compresse tra loro con un piccolo

spazio tra di esse. La parete uterina è formata da una tonaca esterna, che è il

rivestimento sieroso detto perimetrio, la parete intermedia detta miometrio e

costituita da tessuto muscolare, e la tonaca interna detta endometrio, un tessuto

epiteliale che ha variazioni cicliche ogni 28 giorni e che si sfalda quando compaiono le

mestruazioni. Il perimetrio è costituito da epitelio squamoso semplice e

connettivo areolare, il miometrio da tessuto muscolare liscio per uno spessore di

1,25 cm in assenza di gravidanza, molto vascolarizzato e organizzato in 3 strati in

cui le cellule sono disposte longitudinalmente, circolarmente e

longitudinalmente, per espellere il tessuto endometriale durante il ciclo e il feto in

gravidanza. L’endometrio è formato da mesotelio che poggia sulla lamina

propria ed è sottoposto alla regolazione ormonale, infatti contiene molte ghiandole

che nutrono il tessuto o permettono la sopravvivenza degli spermatozoi o a fornire il

nutrimento allo zigote nel periodo in cui esso forma il suo sistema vascolare.

L’epitelio di rivestimento dell’endometrio è colonnare monostratificato;

quello che riveste la porzione in cui la cervice è endovaginale è pavimentoso

composto.

L’utero attraversa il cosiddetto ciclo uterino che va in parallelo con quello ovarico. Le

fasi sono quelle di preparazione all’attecchimento della gravidanza. La tonaca

mucosa del corpo uterino è in continuità con quella della tuba e lo spessore varia

da 1-2 a 7-9 mm. Le cellule proprie della mucosa sono poche cellule ciliate, che

nutrono e accolgono l’embrione. Durante la gravidanza il miometrio aumenta le sue

dimensioni per iperplasia, ovvero l’aumento del numero di cellule presenti. Durante

il ciclo uterino l’endometrio subisce delle variazioni che corrispondono a quelle subite

dall’ovocita. La vascolarizzazione viene dall’arteria uterina che è un ramo dell’arteria

iliaca interna e si ramifica fino a formare le arterie radiali che attraversano il

miometrio e si spiralizzano, fino a capillarizzarsi sotto l’endometrio. Quando non si

verifica la gravidanza avviene una vasocostrizione di queste arterie e l’endotelio al di

sopra di esse non viene più nutrito, quindi si verifica una morte con necrosi

ce

Dettagli
Publisher
A.A. 2018-2019
6 pagine
SSD Scienze biologiche BIO/16 Anatomia umana

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher lellamela99 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Anatomia umana e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Roma La Sapienza o del prof Lo Vasco Vincenza Rita.