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O
adesa agli alveoli per permettere gli scambi tra 2
presente nell’alveolo e sangue.
Intorno agli alveoli sono presenti una serie di fibre
elastiche importantissime perché il bronchiolo viene
riempito d’aria e l’alveolo si espanderà, dopo di ché
dovrà tornare alla situazione normale.
N.B. Tutto il sangue che circola intorno agli alveoli è quello che il polmone riceve dai ventricoli.
Il polmone riceve dal ventricolo destro (5L/min). La portata di 5 L si suddivide in molti capillari,
questo permette di avere una pressione idrostatica polmonare molto bassa. La pressione
idrostatica bassa è importante perché non permette la fuoriuscita di liquidi (→ liquido
interstiziale minimo) e quindi la struttura dell’alveolo resta strettamente adesa al capillare
barriera emocapillare).
senza che ci sia del liquido in mezzo ( Questi determinano una struttura
fusa (fused basement membrane).
L’alveolo è formato da cellule epiteliali piatte che costituiscono i sacchetti. Non contengono
cellule muscolari per cui non si possono contrarre e permettono il ritorno elastico quando il
tessuto polmonare viene stirato.
La parete alveolare è molto ricca di fibre elastiche di grande importanza per la funzionalità
polmonare ed è costituita da:
Epitelio alveolare
Lamina basale
Endotelio capillare
Che sono tutti fusi tra di loro e costituiscono la barriera emato-aerea.
Epitelio alveolare:
Pneuomociti di tipo I
Pneumociti di tipo II: funzione importante di produzione del surfactante, un tensio
attivo. Poiché la struttura interna dell’alveolo è ricoperta da un velo d’acqua, le
molecole che costituiscono il liquido danno luogo a delle forze che fanno tendono verso
il centro della sfera (legge di Laplace). Questa pressione è proporzionale al raggio
della sfera, quindi più la sfera è piccola maggiore sarà questa forza.
Questo surfactante diminuisce le forze di interazione tra le molecole d’acqua e quindi
diminuisce la forza verso il centro della sfera, riducendo così la resistenza del polmone
all’espansione. Più l’alveolo è piccolo più viene prodotto surfactante, così da rendere la
pressione degli alveoli più piccoli uguale a quella degli alveoli più grandi (in questo
modo l’aria entra indifferentemente nell’alveolo senza fare differenze di grandezza).
Scambi di gas tra atmosfera e sangue:
Lo scambio di aria tra l’atmosfera e il sangue è dettato da un flusso di massa, quindi anche
l’aria si sposta in base alla differenza di pressione.
L’aria si sposta da un’area a pressione maggiore verso una zona a pressione inferiore
La pressione interna dei nostri polmoni è identica alla pressione atmosferica.
La respirazione consiste nel cambiare la pressione all’interno dei polmoni. Questo gradiente di
pressione è generato da:
Una pompa muscolare
Resistenza determinata dal diametro dei bronchi
N.B. La pressione totale di una miscela di gas è data dalla somma delle pressioni dei singoli
gas (legge di Dalton)
N.B. I gas, singoli o miscele, si spostano da un’area ad alta pressione verso un’area a bassa
pressione.
È il movimento della cassa toracica durante la ventilazione a generare cicliche condizioni di
alta e bassa pressione all’interno dei polmoni.
N.B. Se il volume del contenitore di un gas cambia, la pressione del gas cambierà in maniera
inversa (legge di Boyle).
La legge di Boyle e Mariotte afferma che in condizioni di temperatura costante la pressione di
un gas perfetto è inversamente proporzionale al suo volume, ovvero che il prodotto della
pressione del gas per il volume da esso occupata è costante.
P = k/V
Meccanismo della ventilazione polmonare:
Il movimento dell’aria dentro e fuori i polmoni avviene per variazioni del volume polmonare
che modificando i rapporti pressori determina il movimento dell’aria.
Contributo di:
Diaframma, muscoli intercostali, muscoli accessori, elasticità del tessuto
P P
Inspirazione: < → determina un gradiente di pressione che induce l’aria
alveoli atm
all’interno degli alveoli
Meccanismo attivo: contrazione muscolare di diaframma e intercostali esterni che determina
l’espansione della cavità toracica. La pressione negli alveoli diminuisce fino a diventare
minore della pressione atmosferica, quindi ‘aria fluisce negli alveoli e continua a fluire finché
la pressione non raggiunge il livello della pressione atmosferica.
P P
Espirazione: > → determina un gradiente di pressione che induce la
alveoli atm
fuoriuscita di aria dagli alveoli.
È attiva o passiva a seconda del livello di attività respiratoria.
passiva
Durante la respirazione tranquilla è perché non richiede una contrazione muscolare.
L’espirazione attiva genera la contrazione dei muscoli respiratori espiratori, che produce una
maggiore e più rapida diminuzione della cavità toracica. Questo determina un maggiore
aumento della pressione intra-alveolare e quindi un maggior gradiente di pressione che
spinge l’aria fuori dagli alveoli.
Quando è attiva coinvolge i seguenti muscoli: intercostali interni, trasverso del torace,
addominali esterno e interno
La ventilazione è ottenuta grazie alla presenza di gradienti di pressione tra gli alveoli e l’aria
esterna. Il movimento dell’aria dipende dal gradiente di pressione fra le zone di alta pressione
e le zone e quelle di bassa. Pressione.
La funzionalità polmonare viene valutata mediante misurazione del volume di aria che un
soggetto riesce a spostare durante la ventilazione a riposo o forzata.
Si misura mediante lo spirometro.
Volumi polmonari:
La quantità d’aria spostata durante la ventilazione può essere suddivisa in 4 volumi polmonari
(VP), suddivisioni della capacità polmonare totale.
I VP variano in funzione dell’età, del sesso e dell’altezza.
I volumi sono riferiti a maschio 70kg (nella donna 25% in meno)
- Volume corrente (Vc) → volume d’aria che si sposta in una singola inspirazione o
espirazione
Circa 500 mL V
- Volume di riserva inspiratoria (VRI) → volume d’aria aggiuntivo (cioè in più al )
c
che può essere ancora inspirato al termine di una normale inspirazione
Circa 300 mL
- Volume di riserva espiratoria (VRE) → volume di aria che può essere ancora espirato
al termine di una normale espirazione
Circa 1100 mL
- Volume residuo (Vr) → volume d’aria che rimane nei polmoni dopo un’espirazione
massimale
Circa 1200 mL
Capacità polmonari: la somma di due o più volumi è detta capacità.
- Capacità vitale (CV): VRI + VRE + Vc → è il massimo volume di aria che può essere
espirata dopo un’inspirazione massimale
- Capacità polmonare totale (CPT): CV + Vr → nel loro insieme i 4 volumi costituiscono
la CPT: è il volume di aria presente nei polmoni al termine di un’inspirazione massimale
(CPT = Vc + VRI + VRE + Vr)
- Capacità inspiratoria: Vc + VRI → volume massimo di aria che può essere inspirata alla
fine di un’espirazione tranquilla
- Capacità funzionale residua: VRE + Vr → volume di aria che rimane nei polmoni al
termine di un’espirazione tranquilla La respirazione a
riposo consuma il 3-5% del dispendio energetico giornaliero.
La quantità di lavoro necessaria varia con la capacità di espansione dei polmoni e con la
resistenza delle vie aeree.
Complianza = capacità dei polmoni di espandersi. Un polmone con elevata complianza si
dilata facilmente.
Elastanza = capacità del polmone di riassumere il proprio volume a riposo.
Se la complianza diminuisce serve più lavoro per espandere la cassa toracica e si hanno
patologie polmonari restrittive.
Le due cause più comuni sono:
- formazione di tessuto cicatriziale fibroso anaelastico nelle patologie polmonari fibrotiche
(dovute ad inalazione cronica di materiale particolato fine che sfugge al muco arriva agli
alveoli stimola i macrofagi a produrre GF che stimolano i fibroblasti del connettivo a
produrre tessuto cicatriziale fibroso anelastico)
- inadeguata formazione di surfactante
Resistenza delle vie aeree:
La resistenza è data da: ∝ 4
R L / r
L è costante
η è costante
N.B. Al diminuire del raggio aumenta la resistenza
Il lavoro per superare questa resistenza è molto più basso di quello richiesto per superare la
resistenza dell’espansione dei polmoni.
Nei polmoni sani la resistenza al flusso d’aria dentro e fuori i polmoni è bassa, in quanto il
raggio è relativamente grande (questa situazione è simile alla bassa resistenza nei capillari
del sistema circolatorio).
I bronchioli sono sottoposti al controllo riflesso del sistema nervoso ed endocrino e delle
sostanze paracrine.
La resistenza al flusso d’aria è influenzata da numerosi fattori:
forze passive esercitate sulle vie respiratorie
- Le includono i cambiamenti nella pressione
forze di trazione
transpolmonare che intervengono durante la respirazione e le esercitate
sulle vie respiratorie dall’azione dei tessuti che le circondano. Durante l’inspirazione
l’aumento della pressione transpolmonare distende le vie respiratorie determinando una
diminuzione della resistenza. Durante l’espirazione la pressione transpolmonare
diminuisce determinando il restringimento delle vie respiratorie e quindi aumentandone la
resistenza.
resistenza al flusso d’aria nei bronchioli
- La si modifica in conseguenza alla contrazione o al
rilasciamento della muscolatura liscia nelle pareti dei bronchioli.
Quando la muscolatura liscia si contrae, il raggio dei bronchioli si riduce
(broncocostrizione), aumentandone la resistenza.
I bronchioli sono sottoposti al controllo riflesso del:
- Sistema nervoso ed endocrino: la muscolatura liscia dei bronchioli è influenzata dal
broncocostrizione.
sistema nervoso autonomo, la stimolazione parasimpatica determina
Quest’ultimo è un riflesso che serve per proteggere da eventuali sostanze tossiche inalate.
Non c’è innervazione simpatica, pero ci sono i recettori β2 che rispondono all’adrenalina
dando broncodilatazione.
- Sostanze paracrine: CO
- La principale sostanza paracrina regolatrice è la : se aumenta nell’aria espirata fa
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rilasciare la muscolatura dei bronchioli dando broncodilatazione, se invece i livelli sono
bassi i bronchioli si restringono.
- L’istamina, ril