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GHIANDOLE

Ghiandole salivari che producono saliva che si dividono in ghiandole salivari maggiori e minori. Tra le maggiori

ricordiamo la Parotide,le sottomandibolari e sottolinguali che sono quelle che producono la maggior parte della saliva.

La ghiandola parotide ,occupa la regione laterale del collo ,al di sotto del padiglione auricolare,dietro il ramo della

mandibola e davanti al muscolo sternocleidomastoideo. Può infiammarsi nei bambini che in temine medico si chiama

paraotite (orecchioni),perché l’infezione provoca anche l’ingrossamento della regione auricolare. La parotide ha un

condotto escretore(dotto parotideo)che si apre nel vestibolo della bocca, che passa attraverso il muscolo massetere

buccinatore di fronte al colletto del secondo dente molare superiore,riversando la propria saliva.è sierosa con secreto

molto fluido ,ricco di proteine e acqua.

LA ghiandola sottomandibolare si trovano nel pavimento della bocca,vicino all’angolo della mandibola.Il dotto

sottomandibolare sbocca nel solco sottolinguale. Sono ghiandole esocrine a secrezione siero mucosa

La ghiandola sottolinguale- è situata nel pavimento della bocca,al di sotto della mucosa del solco sottolinguale.I numerosi

condotti sottolinguali si aprono lungo la piega sottolinguale,ha secrezione mista prevalentemente mucosa.

La saliva è ricca di una parte acquosa ma contiene anche enzimi come alfamilasi e sostanze antibatterica tra cui il

lisozima. La saliva dei piccoli mammiferi ha contenuto di sostanze antibatteriche maggiore della saliva umana,x

neutralizzare patogeni che entrano nella cavità buccale,

ESOFAGO

Il tratto che fa seguito alla faringe è l’esofago, un organo molto lungo, che ha origine a livello della sesta vertebra

cervicale. Discende per un piccolo tratto nel collo, quindi nel torace, precisamente nel mediastino posteriore, attraversa il

diaframma (attraverso l’orifizio esofageo del diaframma) e arriva nell’addome dove poi si continua con lo stomaco.

L’esofago attraversa 4 regioni e di conseguenza troveremo 4 tratti: un tratto cervicale, un tratto toracico o mediastinico, un

tratto diaframmatico e un tratto addominale. L’esofago si trova al di dietro nella trachea, in rapporto con la

parsmembranacea a cui è connesso dal muscolo tracheoesofageo,quindi da quella muscolatura liscia che si trova nella

parte posteriore della trachea. Per tutte le regioni dove è presente la trachea, vale a dire il tratto cervicale ed il tratto

mediastinico fino alla quarta vertebra toracica, l’esofago avrà un rapporto costante con la trachea anteriormente. Siccome

attraversa molte regioni entra in rapporto con numerose formazioni, posteriormente ci sarà la colonna vertebrale,

anteriormente ci saranno i grossi vasi che partono dal cuore nonché la biforcazione della trachea nei due bronchi. Alcuni

degli organi con cui l’esofago entra in rapporto determinano un’ impronta sull’esofago, un vero e proprio restringimento,

e abbiamo 4 restringimenti. Il primo restringimento è dato dalla cartilagine cricoide. La cartilagine cricoide è subito al di

sopra della trachea ed avremo il primo restringimento cricoideo. Il secondo restringimento è dato dal rapporto

dell’esofago con l’arco dell’aorta, e quindi si chiamerà restringimento aortico. Il terzo restringimento, invece, è dato dal

rapporto con il bronco sinistro, subito dopo la biforcazione della trachea e si chiamerà restringimento bronchiale. Il quarto

restringimento sarà quello diaframmatico, il calibro dell’esofago si riduce passando attraverso l’orifizio del diaframma.

Abbiamo 4 tratti: cervicale, toracico, diaframmale e addominale. Il tratto più lungo è quello toracico, quello più breve è il

diaframmatico.

L’esofago è un organo cavo ed è l’organo in cui troviamo rispettata tutta la sovrapposizione di tonache che vediamo in un

organo cavo tipico, quindi tonaca mucosa, sottomucosa, muscolare, avventizia nella maggior parte dell’organo ma in un

piccolo tratto a livello addominale anche la sierosa (perché c’è il peritoneo che dopo aver rivestito la faccia anteriore dello

stomaco si porta in alto anche a rivestire l’esofago). Nella tonaca mucosa dell’esofago compare la muscolaris mucosae

che fino alla faringe non troviamo, ma troviamo solo dall’esofago in giù e solo nell’apparato digerente. Davanti

all’esofago c’è la trachea, dietro l’esofago invece c’è la colonna vertebrale. Il tratto addominale per quanto è breve (circa

2 cm) è comunque un po’ più lungo rispetto a quello diaframmatico. Il lume della trachea è sempre perveo, deve essere

sempre aperto e questa è la ragione per cui nello scheletro della trachea abbiamo degli anelli di cartilagine che non sono

facilmente compressibili, quindi, permettono di mantenere sempre il lume aperto. Il lume dell’esofago, invece, è un lume

ristretto, che si definisce lume virtuale. Lume virtuale vuol dire che vediamo il lume, cioè questo lume si amplia solo

quando è impegnato nel passaggio di qualcosa (nell’immagine il Bolo Alimentare). Questa è anche la ragione per cui nella

faccia posteriore della trachea non troviamo la cartilagine ma troviamo la parsmembranacea ricca di tessuto muscolare

che serve proprio a permettere al lume dell’esofago di ampliarsi quando passa il bolo alimentare .In tutte le immagini

troveremo la trachea posta anteriormente con il lume sempre aperto, perveo, l’esofago, invece, posto dietro e con un lume

ristretto, e dietro l’esofago la colonna vertebrale. In un’ immagine siamo più in basso, nel mediastino (perché si vede il

cuore) e qui l’esofago appare sempre con il lume ristretto, sono più visibili le pieghe con cui si solleva la mucosa e in

questo tratto l’organo posteriormente non è in rapporto solo con la colonna vertebrale ma anche con l’aorta discendente

(tratto toracico dell’aorta). Dopo l’arco dell’aorta quando abbiamo l’aorta discendente, questa si porta indietro tra

l’esofago e la colonna vertebrale. In un'altra immagine la trachea è stata sezionata e si vede la cartilagine cricoide della

laringe, dietro c’è l’esofago che discende davanti ai corpi vertebrali spostandosi leggermente a sinistra e quindi per tutto il

torace lo troviamo in rapporto con l’aorta toracica fino ad arrivare al diaframma.

Struttura dell’esofago:

Il lume è ristretto, non è altro che una sottile fessura delimitata dalle pieghe dovute al sollevamento della mucosa. Le

pieghe le troveremo in tutti quegli organi che devono ampliare il loro lume per qualsiasi ragione, in questo caso per far

passare il bolo alimentare, ma altri organi per ampliare la superficie. Quindi in questo modo quando passa il bolo

alimentare nella faringe e nell’esofago le pieghe si distendono ed il lume si amplia.

• Tonaca mucosa:

è la più interna ed è costituita da epitelio, lamina propria e muscolaris mucosae. L’epitelio presente nell’esofago è un

epitelio pavimentoso stratificato , non cheratinizzato, perché deve proteggere gli strati sottostanti dall’abrasione

meccanica prodotta dal bolo alimentare durante il suo passaggio. Il bolo alimentare può avere anche una temperatura

molto più calda o molto più fredda rispetto alla temperatura corporea e può anche essere più o meno accidentale se non è

stato masticato e triturato in maniera adeguata. Quindi l’epitelio dell’esofago ha una funzione protettiva nei confronti

della parete sottostante. È un epitelio che deve proteggersi da eventuali abrasioni. Ha solo la funzione di lasciar passare il

bolo alimentare. Sotto l’epitelio c’è una lamina propria, formata da tessuto connettivo, e sotto ancora c’è una muscolaris

mucosae, che compare nell’esofago e che è disposta su 2 strati, uno strato ad andamento circolare, internamente, ed uno

strato ad andamento longitudinale, esternamente. La lamina propria è ricca di vasi sanguigni e linfatici e nella lamina

propria dell’esofago , a differenza della lamina propria della maggior parte degli altri organi, non troviamo, in genere,

ghiandole. Questo perché l’esofago è un organo che come la trachea presenta ghiandole nella tonaca sottomucosa. È

possibile riscontrare ghiandole nella lamina propria però è possibile riscontrarle nella porzione addominale, cioè la

porzione che poi fa seguito allo stomaco. Nel punto in cui c’è il passaggio da un organo all’altro, possiamo trovare anche

nell’organo a monte o a valle delle caratteristiche che poi ritroveremo nell’organo sottostante. Poichè nello stomaco

troveremo ghiandole solo nella lamina propria, nell’esofago in generale le ghiandole sono nella tonaca sottomucosa però

si possono trovare a livello del tratto addominale dell’esofago anche delle ghiandole nella lamina propria (che sono le

ghiandole che poi si ritrovano un po’ più in basso nello stomaco). Oppure se si riscontrano ghiandole nella lamina propria

dell’esofago in tratti più alti si chiamano ghiandole aberranti perché sono in una posizione in cui normalmente non

dovrebbero essere. L’esofago insieme alla trachea è uno di quegli organi in cui le ghiandole sono nella tonaca

sottomucosa.

• Tonaca sottomucosa:

è formata da tessuto connettivo ricco di vasi sanguigni e al di sotto di essa c’è la tonaca muscolare.

• Tonaca muscolare:

nella tonaca muscolare troviamo i 2 strati, longitudinale esterno e circolare interno. Nel primo tratto dell’esofago, nel

terzo craniale, troviamo ancora delle fibre muscolari striate. Man mano che scendiamo in basso alle fibre muscolari striate

si affiancano le fibre muscolari lisce e poi in tutto il resto dell’esofago troviamo solo muscolatura liscia come nella

maggior parte degli organi. Le fibre muscolari striate del terzo craniale, cioè del tratto più alto dell’esofago, sono quelle

che provengono dai muscoli costruttori ed elevatori della faringe.

• Tonaca più esterna:

nel tratto cervicale, toracico e diaframmatico abbiamo la tonaca avventizia, cioè tessuto connettivo lasso. Nel tratto

addominale, invece, nella porzione anteriore e laterale abbiamo la tonaca sierosa, cioè il peritoneo che riveste la faccia

anteriore dello stomaco che si porta in alto a rivestire anche il tratto anteriore e laterale dell’esofago. Posteriormente non

troviamo la sierosa perché sulla faccia posteriore dello stomaco il peritoneo ad un certo punto si riflette all’indietro quindi

non risale fino all’esofago. Nel descrivere la tonaca più esterna dell’esofago diremo che è avventizia nel tratto cervicale,

toracico, diaframmatico e addom

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Publisher
A.A. 2014-2015
23 pagine
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SSD Scienze biologiche BIO/16 Anatomia umana

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher matrix0909 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Anatomia umana e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli studi di Napoli Federico II o del prof Di Meglio Franca.