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Estratto del documento

Le arterie per la tonsilla faringea provengono dalla carotide esterna tramite i seguenti rami:

arteria faringea ascendente, arteria palatina ascendente, rami tonsillari dell’arteria faciale, ramo

faringeo dell’arteria mascellare e arteria del canale pterigoideo. Inoltre, un vaso emissario

nutritizio per l’osso circostante, l’arteria basisfenoidea (dalle arterie ipofisarie inferiori),

vascolarizza il letto tonsillare.

Numerose vene tra loro anastomizzate drenano la tonsilla faringea scaricando il sangue nei plessi

venosi faringei interno, sottomucoso ed esterno.

I linfatici efferenti iniziano con un plesso a fondo cieco che circonda ogni follicolo linfatico per

continuarsi poi in vasi che decorrono nello stroma tonsillare, perforano l’emicapsula e si vanno poi

a portare ai linfonodi cervicali profondi superiori, attraverso i linfonodi retrofaringei.

I nervi per la tonsilla faringea provengono dal plesso faringeo e dal ramo faringeo del nervo

mascellare. Deglutizione

I fase II fase III fase

La prima fase è volontaria. La seconda fase è involontaria. La terza fase è involontaria.

La punta della lingua viene sollevata, Il palato molle viene sollevato (muscoli Trasferimento del bolo compresso

dall’apice in dietro, e premuta contro il elevatori palato) e messo in tensione nell’esofago (costrittori inferiori).

palato duro (muscoli estrinseci (muscoli tensori palato) e saldamente L’azione è paragonabile a quella di una

longitudinale superiore e trasverso). avvicinato alla parete posteriore della pompa.

faringe (sfintere faringopalatino e parte

superiore costrittore superiore).

Il bolo è spinto nella parte posteriore l’istmo faringeo si chiude fermamente

della bocca e il palato molle si abbassa per impedire il passaggio del bolo in

sulla parte posteriore della lingua per rinofaringe.

trattenere il bolo.

L’osso ioide è sollevato e spinto in Laringe e faringe si sollevano

avanti (genioioideo, miloioideo, (stilofaringeo, salpingofaringeo,

digastrico, sottoioideo). tiroioideo, faringopalatino).

30

Gli archi glossopalatini si avvicinano Le pieghe ariepiglottiche si avvicinano

(muscoli glossopalatini) e la parte e le cartilagini aritenoidee si portano in

posteriore della lingua viene portata in alto e avanti (muscoli ariepiglottici,

dietro e in alto (stiloglossi). aritenoidei obliqui, tiroaritenoidei)

impedendo che il bolo entri in laringe.

Il bolo è sospinto nell’istmo delle fauci. In parte per azione della gravità, in parte

per azione successiva dei costrittori

superiore e medio, il bolo scivola sulla

superficie dell’epiglottide sopra l’adito

laringeo chiuso.

Se si deglutiscono sostanze liquide i il passaggio del bolo è favorito dai

muscoli intrinseci permettono di muscoli faringopalatini che accorciano

spruzzare il liquido all’interno del cavo la faringe e la elevano.

orale e in seguito la base della lingua

protrude nell’orofaringe (miloioideo);

se si assumono cibi solidi è necessaria

solo l’azione del miloioideo.

Esofago

Forma e caratteri organolettici:

• Forma: tubulare schiacciata anteroposteriormente;

• Colore: rossiccio;

• Dimensioni: lunghezza 25-26cm (4-5cm tratto cervicale; 16cm tratto toracico; 1-2cm tratto

diaframmatico; 3cm tratto addominale), calibro a livello del restringimento bronchiale

17mm (tratto più ristretto canale alimentare esclusa l’appendice vermiforme), calibro a

livello del restringimento diaframmatico 20mm.

Sito, posizione e orientazione:

L’esofago è un canale muscolo-membranoso impari mediano che decorre quasi verticalmente

facendo seguito alla faringe e immettendosi nello stomaco. L’estremità superiore dell’esofago è

situata profondamente nello spazio viscerale impari mediano del collo, a livello di un piano

passante per il margine inferiore della cricoide e C6; esso si continua poi in basso, davanti alla

colonna vertebrale, penetra nell’apertura superiore del torace, percorre il mediastino superiore e

posteriore ed infine passa nello spazio sopramesocolico dell’addome attraverso il diaframma,

all’altezza di T10 per terminarsi, con l’orifizio del cardias dello stomaco, a livello di T11.

L’esofago, nel suo decorso presenta 3 curvature:

• Sul piano sagittale (concavità anteriore) a causa della concavità della colonna vertebrale

dorsale alla quale è applicato;

• Sul piano frontale (curvatura laterale):

- curvatura con convessità volta a sinistra che prosegue fino alla base del collo ed è

causata dal rapporto stretto con l’arco aortico a livello di T3-4;

- curvatura con convessità volta verso destra a livello di T7 causata dallo

spostamento a sinistra della linea mediana.

Con queste precisazioni si può quindi descrivere il decorso in verticale dell’esofago che, dalla

faringe si porta in basso e in dietro seguendo la convessità della colonna cervicale, si sposta

leggermente a sinistra della linea mediana per poi tornare mediano; passa poi nel torace dove vira

verso destra, si impegna nell’orifizio esofageo del diaframma ed entra in addome portandosi avanti

e medialmente.

L’esofago presenta inoltre i seguenti restringimenti tra i quali appare leggermente dilatato (aspetto

fusiforme): 31

• Cricoideo: a livello del margine inferiore della cricoide e corrispondente alla giunzione

gastroesofagea. È situato a 15cm dai denti incisivi;

• Aortico: dato dal rapporto con l’arco aortico e situato a 21-25cm dai denti incisivi;

• Bronchiale: dato dal rapporto con la biforcazione tracheale ed il bronco sinistro e situato a

27cm dai denti incisivi;

• Diaframmatico: dato dal passaggio dell’esofago dall’orifizio esofageo del diaframma e

situato a 40cm dai denti incisivi.

In relazione alle regioni che attraversa, l’esofago si può dividere in diverse parti che sono:

• Parte cervicale: dal corpo di C6 al margine superiore di T2. È unita alla parte membranosa

della trachea tramite fasci connettivali densi e fascetti muscolari (muscolo tracheoesofageo).

La faccia posteriore è divisa dalla colonna vertebrale dallo spazio retroesofageo che

prosegue in alto nello spazio retrofaringeo;

• Parte mediastinica: decorre dapprima nel mediastino superiore e poi in quello posteriore.

Esso può essere ulteriormente diviso in:

- Tratto epibronchiale: posto sopra la biforcazione tracheale.

- Tratto ipobronchiale: posto sotto la biforcazione tracheale. Il muscolo

broncofaringeo ancora questo tratto al bronco principale sinistro. In questa sede, la

pleura forma con l’esofago i seni interazigosesofageo (a destra) e

interaorticoesofageo (a sinistra).

• Parte diaframmatica: breve tratto che si impegna nell’orifizio esofageo del diaframma,

contornato da un fascetto muscolare che si ancora all’esofago (muscolo frenoesofageo);

• Parte addominale: questo tratto ha la forma di un cono tronco con apice che piega a

sinistra. Il suo margine destro continua dolcemente nella piccola curvatura gastrica, quello

sinistro è separato dal fondo dello stomaco dall’incisura cardiale. Questo tratto è contenuto

nella parte superiore sinistra del piccolo omento ed ricoperto anteriormente dal peritoneo

che riveste la faccia anteriore dello stomaco. In alto il peritoneo abbandona l’esofago per

rivestire la faccia inferiore del diaframma; a sinistra il peritoneo si continua sul diaframma,

mentre a destra si porta verso il fegato, costituendo l’origine del legamento epatogastrico. La

faccia posteriore dell’esofago è invece priva di peritoneo poichè questo, dopo aver rivestito

la faccia posteriore dello stomaco, non si spinge più in alto del cardias.

Rapporti:

Parte cervicale:

• Anteriormente:

- trachea cervicale;

- nervo laringeo inferiore ricorrente di sinistra (che si insinua nel piccolo spazio ad

angolo diedro che si forma dall’apposizione della trachea sull’esofago lasciandone

scoperta una parte);

- lobo tiroideo sinistro (parte lasciata scoperta dalla trachea);

- paratiroidi omolaterali;

- arteria tiroidea inferiore sinistra;

- muscoli sternotiroideo e sternoioideo (parte lasciata scoperta dalla trachea);

• Posteriormente (mediati dallo spazio retroviscerale):

- colonna vertebrale da C6 a T1;

- fascia cervicale profonda;

- mucoli prevertebrali;

- muscoli lunghi del collo;

• Lateralmente a sinistra:

- arteria carotide comune;

- arteria succlavia di sinistra; 32

- parte posteriore tiroide e lobo sinistro;

- arteria tiroidea inferiore sinistra;

- arco aortico e aorta discendente;

- nervo vago di sinistra;

• Lateralmente a destra:

- nervo lringeo inferiore ricorrente di destra (nella stessa posizione del suo

controlaterale ma più laterale rispetto al piano mediano);

- arteria carotide comune;

- parte posteriore della tiroide e lobo tiroideo destro;

- arteria tiroidea inferiore destra;

- nervo vago di destra;

Parte toracica:

• Anteriormente (dall’alto in basso):

- trachea;

- arteria polmonare destra

- biforcazione tracheale e bronco principale sinistro;

- linfonodi della biforcazione tracheale;

- pericardio (atrio sinistro):

- diaframma;

• Posteriormente:

- colonna vertebrale;

- muscoli lunghi del collo;

- arterie intercostali posteriori di destra;

- dotto toracico;

- vena azygos;

- ultimo tratto emiazygos;

- tratto toracico aorta discendente;

- dotto toracico (nel tratto terminale della porzione esofagea toracica);

• Lateralmente a sinistra:

- nervo vago sinistro;

- ultima parte arco aortico;

- arteria succlavia sinistra;

- dotto toracico;

- pleura sinistra;

- nervo laringeo ricorrente sinistro;

- aorta toracica;

• Lateralmente a destra:

- nervo vago destro;

- pleura destra;

- vena azygos;

- borsa infracardiaca, costituita dalla parte superiore isolata del recesso

pneumoenterico destro (appena sopra il diaframma);

Parte diaframmatica (orifizio esofageo del diaframma): muscolo frenoesofageo;

Parte addominale:

• Anteriormente:

- faccia anteriore del lobo sinistro del fegato (impronta esofagea);

- tronco comune anteriore del vago;

- peritoneo;

• Posteriormente:

- aorta addominale; 33

- pilastri mediali e sinistro del diaframma;

- arteria frenica inferiore sinistra;

- tronco comune posteriore del vago;

• Lateralmente a sinistra:

- fondo stomaco;

- grande curvatura stomaco;

• Lateralmente a destra:

- piccola curvatura stromaco;

- lobo caudato fegato;

Architettura e struttura:

L’esofago, cavo a tonache sovrapposte, impari e mediano, è l’organo più craniale del canale

digerente che presenta compiutamente la

Dettagli
Publisher
A.A. 2015-2016
97 pagine
SSD Scienze biologiche BIO/16 Anatomia umana

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher gmh di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Anatomia e fisiologia e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Milano o del prof Biologia Prof.