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I dotti biliari a livello della triade portale sono caratterizzato da una parete vera e propria costituita
da un epitelio unico. Nei dotti biliare la bile si muove in direzione opposta rispetto al sangue, in
quanto la bile viene prodotta dal lobulo epatico, dagli epatociti, e quindi da questi viene mandato
l’esterno, nel dotto biliare dove
verso la periferia, verso la bile viene confluita ai dotti epatici
all’esterno dell’organo.
comuni e quindi sia dall’arteria epatica, 20%, sia
Nei sinusoidi circola sangue misto, ossia un sangue che proviene
dalla vena porta, per l’80%. Dalla vena centrolubulare il sangue passerà alla sottolobulare, che
e l’altro per poi andare a confluire in vene più grandi
decorre tra un lobulo e infine a quelle
epatiche.
I sinusoidi sono caratterizzati da una parete discontinua mentre gli epatociti formano cordoni
epiteliali caratterizzati dalla vicinanza stretta delle cellule.
A livello dei sinusoidi si mischia il sangue venoso e arterioso.
Il lobulo al microscopio ottico ha una forma esagonale, nell’uomo non è molto distinguibile, ma lo è
nel maiale ad esempio. La regione bianca è il perimetro del lobulo ed è il connettivo.
Nello spazio corto biliare possiamo distinguere un ramo della vena porta caratterizzato da una
parete molto sottile leggermente appiattita, un ramo dell’arteria epatica riconoscibile perché la
un dotto biliare che si riconosce per l’epitelio
parete è molto spessa, spessa tonaca muscolare, e
sempre cubico invece che pavimentoso.
Gli epatociti formano dei cordoni, cellule grandi e poliedriche, alcune polinucleate poliploide. I
sinusoidi sono capillari irregolari con lume ampio che si adeguano agli spazi lasciati liberi dagli
epatociti. Gli epatociti sono cellule poliedriche con metabolismo intenso, attive per metabolizzare
tutte le molecole e importanti nei processi di detossificazione. Si presentano con un reticolo end
rugoso particolarmente sviluppato importante per la produzione delle proteine, una delle attività del
fegato. Si ha infatti la produzione di diverse proteine soprattutto plasmatiche come il fibrinogeno,
precursore dell’angiotensina
allumina, alcuni ormoni come angiotensinogeno II, sono tantissime.
ha quindi un
L’epatocita apparato importante per la produzione e secrezione delle diverse proteine,
tra cui anche un abbondanza di mitocondri importanti per l’energia. Il reticolo endoplasmatico liscio
come quello ruvido è molto sviluppato in quanto l’epatocita metabolizza i lipidi, accumula i
chilomicroni che arrivano al fegato tramite i vasi linfatici, e inoltre sintetizza anche i trigliceridi,
accumula anche i trigliceridi all’interno del citoplasma. Il reticolo endoplasmatico liscio è molto
importante durante la detossificazione.
Non ha le pareti uguali, ma quelle a contatto con gli altri epatociti sono lisce e presentano delle
regioni scavate nella membrana dette docce, queste docce vanno a formare il canalicolo biliare,
regione a forma di croce, di cui vediamo tutto il suo decorso. I canali biliari non hanno quindi una
parete propria ma la parete è costituita dagli stessi epatociti che producono la bile e la riversano nel
canale biliare.
In corrispondenza dei canalicoli ci sono delle giunzioni occludenti, importanti perché chiudono
ermeticamente i canali impedendo alla bile tossica di andare in circolo.
La faccia a ridosso dei capillari, sinusoidi, presenta corti microvilli, non è lisci o appiattita. Questi
microvilli facilitano l’assorbimento delle molecole del plasma del sinusoide. Questi microvilli si
tra l’epatocita e il sinusoide,
immettono in una piccola regione, detta spazio perisinusoidale di
Disse, qui sono spesso presenti anche dei macrofagi dette cellule di Kupffer. Questi macrofagi sono
essenziali per mantenere puliti gli spazi tra i capillari e lo spazio di Disse.
In questo spazio sono presenti inoltre le cellule di Ito (cellule stellate epatiche), tipiche del fegato,
del parenchima epatico.
Le cellule di Kupffer sono state colorate al microscopio in modo specifico, il colorito
citoplasmatico è scuro, bruno, sono macrofago e come le cellule di Langerhans della cute fanno
parte del sistema che presentano l’antigene, APC.
La faccia dell’epatocita a ridosso dell’epatocita adiacente è fondamentale per la produzione della
bile. La bile è un composto tossico costituito prevalentemente da acqua, 82%, acidi biliari, come
l’acido taurocolico più comune, che derivano dal metabolismo della bilirubina.
Abbiamo poi fosfolipidi, colesterolo, e componenti presenti in minor misura come la bilirubina,
che derivano dalla degradazione dell’emoglobina che avviene nella milza. La biliverdina
biliverdina
grazie al sistema portale arriva al fegato entrando nella distribuzione della bile. La bile è un
emulsionante, ossia riduce i grassi, i lipidi, le macromolecole in tante goccioline piccole dette
micelle. Queste micelle possono essere aggredite da enzimi litici che vengono riversati nel duodeno
dal pancreas, facilita quindi l’assorbimento e digestione dei lipidi, l’assorbimento a livello dei vasi
biliari, vasi linfatici.
Le vie biliari iniziano dentro on il lobulo epatico con i canali, capillari biliari che iniziano a fondo
ceco dentro il loculo e costituite dalle pareti degli stessi epatociti. Dal lobulo epatico si portano
negli spazi corto biliari.
Questi canalicoli biliari confluiscono in canali più grandi che a livello dello spazio corto biliare,
nella triade portale, si dotano di una parete propria costituita da un epitelio cubico, questi canali al
loro interno si chiamano coriandoli. Da qui in poi la parete del canale biliare sarà dotato di un
epitelio che diventerà cilindrico. I coriandoli confluiscono con dotti più ampi che andranno a
confluire con i dotti epatici destro e sinistro che confluiscono nel dotto epatico comune.
l’aspetto degli epatociti e canalicoli biliari. Sinusoidi che decorrono tra
Nello schemino che mostra
gli epatociti.
L’endotelio è illustrato come fenestrato, in realtà si tratta di un endotelio discontinuo, si possono
vede gli spazi di ellisse nei quali gli epatociti immettono i microvilli che hanno il compito di
aumentare la superficie di assorbimento. Avendo un epitelio discontinuo il plasma fuoriesce dal
sinusoide e si posiziona dello spazio di Disse, e qui le sostanze nutritizie vengono assorbite, nello
stesso tempo l’epatocita riversa nel plasma i metaboliti , le molecole che ha prodotto.
Le striature che si vedono sono le docce che si costituiscono tra i diversi epatociti.
Sulla base dell’aspetto funzionale del lobulo possiamo distinguere anche un acino portale e un
portale. L’acino portale ha la forma di un rombo, si tiene conto
globulo dell’andamento
dell’ossigeno, mentre nel lobulo portale con forma triangolare si tiene conto dello spostamento,
andamento della bile. Il lobulo classico di forma esagonale tiene conto dei nutrienti, come questi si
muovono attraverso i sinusoidi verso la vena centrale. Nell’acino portale i due vertici sono costituiti
dell’acino
dagli spazi corto biliari, e due dalle vene centro globulari. A livello del centro portale
i rami dell’arteria epatica. Il sangue sarà
avremo una regione più ossigenata in quanto sono presenti
più ossigenato rispetto a quello che troveremo a livello della vena centro globulare. I sinusoidi
infatti passando attraverso l’organo verso la vena centrale rilasciano l’ossigeno agli epatociti e
prelevano l’anidride carbonica. L’ACE tiene conto del grado di ossigenazione che si ha a livello del
dotto epatico.
Il sangue quindi nell’illustrazione da rosso diventa blu mano a mano che arriva nella vena globulare
a indicare che l’ossigeno viene ceduto agli epatociti. L’acino portale tiene quindi conto del grado di
ossigenazione del globulo. triangolare tiene conto dell’andamento della bile, della
Il lobulo portale con forma direzione di
spostamento di questo. La bile viene prodotta negli epatociti dentro il lobulo epatico, quindi la
direzione della bile sarà dal centro del lobulo alla periferia. Quindi abbiamo la presenza come
vertici del triangolo le vene centro globulari, la periferia, il centro del globulo portale è il canalicolo
biliare, che si occupa dello spostamento dal centro alla periferia.
la bile la quale viene accumulata all’interno della cistifellea, organo cavo che è a
Il fegato produce
stretto contatto col fegato, situato nella sottosagitale destro, nella regione detta fossa cistica.
Cistifellea
Raccoglie la bile grazie al dotto cistico che deriva dal dotto epatico comune.
Schema: lobulo epatico classico con capillari biliari che diventano dotti biliari veri e propri i quali
fuoriescono dal fegato come dotti epatici destro e sinistro, dando origine poi al dotto epatico
comune, da questo ha origine il dotto cistico , che porta la bile nella cistifellea dove viene
accumulata finché non è necessaria la sua introduzione nel duodeno. Quando il chilo arriva nel
duodeno la bile viene riversata, perché il duodeno produce un ormone detto pancreozimina
policistomina che stimola oltre il pancreas a produrre il succo gastrico anche la policisti, ossia la
contrazione di questa e la fuoriuscita attraverso il dotto cistico della bile che viene convogliata nel
duodeno dal coledoco dotto che deriva dalla confluenza del dotto epatico comune e dal dotto
cistico.
La cistifellea si trova nella fossa cistica. Il coledoco si immette nella papilla duodenale maggiore.
La cistifellea è un organo cavo costituito da diverse tonache. Abbiamo la presenza della tonaca
mucosa caratteristica che si estroflette all’interno del lume dell’organo, caratterizzata da un epitelio
cilindrico semplice e da una valvola propria costituita da tessuto connettivo lasso. Non è presente
una sottomucosa, abbiamo una tonaca muscolare che costituisce diversi strati che circondano la
cistifellea e orientati diversamente l’uno dall’altro formando una struttura importante per la
contrazione e fuoriuscita della bile. La tonaca muscolare è formata da tessuto muscolare liscio, la
avvolta dal peritoneo, non è intraperitoneale. L’epitelio è importante per la
cistifellea non è
presenza dei microvilli importanti per assorbire acqua dalla bile. Infatti nella cistifellea la bile viene
ulteriormente modificata, viene concentrata, si ha un riassorbimento massiccio dell’acqua che passa
da una cellula all’altra passando poi alla lamina propria.
Funzioni principali del fegato
DIGESTIONE: produzione della bile che emulsiona i grassi.
Produce inoltre la licitina, molecola che facilita l’assorbimento dei grassi.
Il fegato è importante per il metabolismo di tutti i carboidrati, sono accumulati carboidrati
sotto forma di