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C.11 L’ANTROPOLOGIA E LA RICERCA SUL CAMPO

L’etnografia scientifica nasce con l’Ethnological Society del 1843 con lo scopo di promuovere lo

studio dei costumi extraeuropei (x es. uso di questionari inviati a chi era in contatto con le

popolazioni); nascono riviste specializzate.

La tradizione britannica

Fine 19° sec. = grande impulso dai programmi di studio di raccolta sistematica dei dati (survey

etnografiche). Quando l’antropologia si radica nelle università decadono le istituzioni che

avevano promosso la raccolta dati a distanza, nasce l’antropologo professionale.

x es. Rivers, Haddon, Seligman: spedizione allo stretto di Torres (1898), esemplare x

l’antropologia, raccolta di preziosi reperti.

Da questo momento abbandono del metodo comparativo, passaggio a ricerche concentrate sulla

monografia etnografica.

singola popolazione, nasce la Si sviluppa l’immagine di popolazioni

studiate come gruppi dotati ciascuno di una propria cultura distinta.

C’è differenza di sviluppo tra l’etnografia britannica (antropologia come disciplina distinta dal

campo umanistico­letterario, prospettiva unitaria) e americana (antropologia come scienza,

cultura come somma di tratti indipendenti).

Con M. Mead si pone il problema del tipo di conoscenza linguistica che un antropologo deve

avere x ricerche sul campo, rivendica il ruolo decisivo dell’osservazione e partecipazione alla

vita delle comunità studiate, occorre acquisire una base della lingua locale.

Nasce proprio in questo periodo l’antropologia linguistica (etnolinguistica).

L’etnografia francese

Dimensione intellettualistica e speculativa, xchè deriva da studi filosofici.

Griaule: promotore di programmi di studio in Africa occidentale, rivendica la priorità degli

studi monografici sui comparativi; solo la conoscenza approfondita di ogni società può

contribuire alla costruzione di un sapere etnologico completo. Visione dell’umanità costituita

da popolazioni distinte ognuna provvista di una cultura diversa dalle altre.

16

Etnografia delle società complesse

L’antropologia non tiene conto delle società complesse, ragioni storiche: > influenza subita

dalle società semplici da parte della cultura occidentale + estensione del campo di studi a liv.

Accademico.

1940­50: inizia lo studio delle società complesse (mondo arabo­islamico, cinese, indiano),

caratterizzate da funzioni di scambio politiche, religiose, vasta rete commerciale, compresenza

di gruppi etnici diversi, gerarchie sacerdotali.

C.12 L’ANTROPOLOGIA PSICOANALITICA

Tutti i tentativi di applicare la teoria psicoanalitica ai fenomeni riguardanti la sfera della

cultura e del comportamento sociale.

L’origine del totemismo ed esogamia. Freud

e tabù”:

“Totem si avvicina al mondo primitivo attraverso la prospettiva dell’antropologia e

biologica evoluzioniste. I primitivi sono discendenti diretti e rappresentanti degli uomini che ci

hanno preceduti, la storia biologica è ripetizione di quella dell’intera specie.

Il padre detiene il controllo assoluto delle femmine (famiglia in cui si sviluppa il conflitto tra

padre/figli che lo uccidono e divorano) = famiglia originaria di natura poligamica con

cannibalismo. Dopo l’uccisione, i figli, colpiti dal rimorso, idealizzano la fig. del padre e, x

= totemismo ed esogamia si fondano sul

autopunizione, si vietano madri e donne del gruppo

sentimento di colpa dei figli e tot inutilità dell’atto commesso.

L’ambivalenza emotiva: tapu

tabù viene dalla parola polinesiana = proibito. In

antropologia ogni genere di proibizione che deriva dalla natura speciale di qualcosa/qualcuno o

dal fatto che esso è entrato in contatto con persone o ogg contaminati.

Per Freud il tabù nasce come proibizione imposta a un individuo dall’infanzia. La proibizione

rimuove – non elimina – la pulsione; essa non cessa di essere attiva, ma è contrastata dalla

proibizione. Nasce il comportamento ambivalente: l’individuo vuole eseguire l’azione proibita e

ne ha orrore. Analogamente i selvaggi osservano i tabù che vorrebbero compiere. 3 esempi:

Trattamento dei nemici uccisi : l’uccisore è considerato tabù dai membri e il morto è

1. placato con doni e preghiere. L’uccisore è tabù finchè non è sottoposto a cerimonie

purificatrici che lo integrano nella società (2 principi: tabù del morto esteso a tutto ciò

che viene in contatto con lui + timore dello spirito ucciso)

Sovrani : sono ogg di venerazione e tabù xchè investiti di ostilità inconscia dai sudditi,

2. che si scatenano contro di lui quando il corso degli eventi è sfavorevole

Morti : il tabù del morto è prodotto dal contrasto tra la pena cosciente e soddisfazione

3. inconscia x morte avvenuta

Il disagio della cultura 17

Freud collega il sorgere della cultura al complesso di colpa originaria dei figli x aver ucciso il

padre padrone dell’orda = conflitto ambivalente tra eros e morte. Finchè gli uomini vivono in

piccoli gruppi il conflitto si esprime col complesso edipico, quando la comunità si allarga, il

senso di colpa aumenta grazie alla spinta erotica della società.

Complesso avuncolare o edipico? Malinoski – Freud

Freud universalizza una configurazione psichica che si instaura nella traide

madre/padre/bambino. La famiglia monogamica è il luogo della formazione del complesso

edipico.

Malinowski: studio delle famiglie trobriadesi con discendenza matrilineare: l’autorità sulla

prole è esercitata dallo zio, mentre tra figlio/padre c’è un rapporto di confidenza e affetto; il

distacco madre/figlio è meno traumatico che in occidente; il desiderio di incesto investe più la

fig. sorella che madre = complesso matrilineare (desiderio di uccidere lo zio materno e unirsi

alla sorella).

Ernest Jones: il complesso avuncolare

Sostiene che l’ignoranza dei selvaggi relativa alla procreazione paterna era un dato di fatto. Il

complesso avuncolare messo in luce da Malinowski è una variante dell’ignoranza originaria

della paternità. Processo che serve a sbarazzare il fenomeno affettivo di un rapporto in cui

potrebbero esserci conseguenze negative e metterlo a una distanza di sicurezza.

Jones riafferma il carattere universale e primordiale del complesso edipico, x fronteggiare agli

effetti di ciò alcune società elaborano il sistema matrilineare.

Un jungiano marginale: Layard

Jung critica l’interpretazione sex di Freud di tutti i simboli, concepisce la libido come

espressione a liv. Psichico dell’energia vitale, le nevrosi non sono solo frutto di turbe psichiche

infantili ma anche il risultato di una dialettica attuale tra individuo e mondo.

maki

Layard studia il rituale (sacrificando maiali maschi il propiziatore si appropria

dell’anima della vittima e si mette al riparo dopo la morte dalla distruzione dello spirito

guardiano). Il rito è una forma del processo di individuazione.

Ritorno a Freud: Roheim

Interpretazione della cultura come nevrosi collettiva: le culture primitive sono elaborazioni di

risposta ai pericoli generati dai conflitti psichici non risolti tipici dell’età infantile.

Cultura = edificio costruito x realizzare le fantasie della nostra infanzia. La sublimazione è

ciò che consente l’edificazione della cultura (x es. arte); tutte le attività produttive sono

ricondotte all’inconscio.

Il momento neo­freudiano

Kardiner: interesse x il processo di formazione della personalità individuale nei sistemi

culturali e ruolo dell’individuo nel cambiamento. La personalità di base è una risultante

18

psicologica media all’int di una cultura. È una struttura, un complesso di tratti correlati in cui

istituzioni primarie

concorrono le (ciò che contribuisce a plasmare la personalità di un

secondarie

individuo nella fase infantile: soddisfazione, punizione e inibizione) e (elementi

culturali che una società elabora x attenuare le tensioni derivanti dalle istituzioni primarie, x

es. religione, riti).

Cora Du Bois: ricerche sui processi della personalità di base.

popolo di Alor”:

“Il la società alorese produce una struttura di personalità individuale

caratterizzata dalla mancanza di un forte super­io, sospetto, instabilità caratteriale = il

rapporto madre­figlio (distacchi frequenti a causa del ruolo delle donne nelle attività

produttive, il bambino prova un senso di abbandono).

C.13 L’ANTROPOLOGIA ECONOMICA

Anni 20­30: antropologia economica come insieme di posizioni teoriche riferite ai sistemi

economici primitivi; è la possibilità di fondare il sapere del comportamento relativo alla sfera

economica in cui l’uomo mira sempre ad adeguare con un calcolo determinati mezzi a

determinati fini.

Robbins formalismo

1932 = (tutte le economie hanno corrisposto a leggi = x tutti, la nostra

cultura le ha messe in luce, le leggi economiche sono oggettive). Massimizzazione dell’utile

(ricerca di un liv ottima ledi soddisfazione umana.

Per i formalisti l’economia è l’ambito in cui si ricerca l’utile, tutti i fenomeni economici sono

omogenei (le differenze sono solo di grado, non di natura). L’agire economico è una variabile

indipendente, cambiano i contesti ma resta la stessa volontà umana di cercare l’ottimo con la

massimizzazione dell’utile.

Homo aeconomicus = specie di pura intenzione economica il cui obiettivo e sempre di adeguare

i mezzi ai fini desiderati.

La scuola sostanzialista: Polanyi e l’economico “imbricato” nel sociale

e mercati negli antichi imperi”:

1957 “Traffici critica il formalismo e indica nello studio delle

istituzioni e processi organizzativi delle attività economiche l’ogg dell’antropologia economica.

I processi economici si articolano all’int di contesti e sistemi sociali funzionanti in base a

embedded

logiche differenziali. L’economico è un processo istituzionalizzato, (imbricato). Il

processo economico dipende nei suoi stessi contenuti dalla variabilità delle strutture sociali in

cui si trova imbricato. I sistemi economici sono forme di scambio integrate secondo diverse

modalità, ossia supporti istituzionali x garantire la durata delle forme.

Tutte le forme di circolazione si possono raggruppare in 3 tipologie:

Principio di reciprocità: simmetria (società organizzate au gruppi simmetrici di

1. parentela)

Principio di ridistribuzione: centralità (una persona in gradi di accentrare su di sé i

2. beni e poi ridistribuirli second

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Publisher
A.A. 1999-2000
26 pagine
2 download
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-DEA/01 Discipline demoetnoantropologiche

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Ankh79 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Antropologia culturale e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli studi di Torino o del prof Guaraldo Alberto.