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RAZZISMO PROGRESSISTA

Nel razzismo ottocentesco c'è un altro filone che si distanza dal pessimismo reazionario e dalla visione degenerativa di De Gobineau. È un filone più accademico e scientifico, che affonda le sue radici nell'illuminismo e nel positivismo, nella fiducia nella scienza e nel progresso. Il mondo sta migliorando e il dominio dell'Europa sul resto del mondo ne è un segno evidente. Questo filone trova piena espressione nelle teorie evoluzioniste ispirate a Charles Darwin (1809-1882) e Herbert Spencer (1820-1903).

Le teorie evoluzioniste sostengono che tutta l'umanità stia percorrendo un'unica linea evolutiva da uno stato più primitivo fino ad uno stato di civiltà avanzata passando per stadi di barbarie.

Questi pensatori mettono fine alla disputa tra teorie monogeniche (tutti discendenti da "adamo ed eva" = unica specie) e poligeniche (gli indiani d'america sono un'altra specie) delle

alle teorie sociali dell'epoca, che vedono la società come una gerarchia naturale in cui alcune razze sono superiori ad altre. Queste teorie razziste hanno avuto conseguenze devastanti, come la giustificazione della schiavitù, del colonialismo e dell'oppressione dei popoli indigeni. È importante sottolineare che la teoria dell'evoluzione di Darwin non sostiene il razzismo, ma piuttosto spiega le differenze tra le razze umane come risultato di adattamenti ambientali nel corso del tempo. La diversità umana è un fenomeno naturale e non dovrebbe essere utilizzata per giustificare la discriminazione o la superiorità di una razza rispetto a un'altra. È fondamentale promuovere l'uguaglianza e il rispetto per tutte le persone, indipendentemente dalla loro razza o origine etnica. Il razzismo è una forma di discriminazione ingiusta e dannosa che non ha fondamento scientifico. Dobbiamo lavorare insieme per costruire una società inclusiva e tollerante, in cui ogni individuo sia trattato con dignità e rispetto.alle ideologie moderniste (tutti devono modernizzarsi come sta facendo l'Europa, chi non lo fa è arretrato). In questo periodo oltre al mito del progresso c'è anche l'idea che la scienza naturale sia più prestigiosa della religione perché è giunta ad una conoscenza integrale sugli esseri umani, basata su prove scientifiche, che possono emancipare l'uomo da forme di pensiero magico e superstizioni, che invece dominano le "razze inferiori". Diversamente da De Gobineau, i razzisti progressisti ritengono di poter influire sull'evoluzione delle razze con il potere politico, attraverso la programmazione scientifica. Si crede che si possano creare delle politiche ideologiche, il razzismo elaborato in sede scientifica si traduce in azione politica, in riforma della società, tutte le altre forme di autorità morali che avevano precedentemente dominato la società (religione, tradizione...) vengono rimpiazzate da una.

Scienza che può influire sul corso e sul destino della biologia e dell'evoluzione umana.

LEZIONE 6

RAZZA, L'antisemitismo fondato su basi scientifiche, tipico del novecento, porterà ETNIA, IDENTITÀ all'ideologia nazista e alla shoah. Si innesta su una definizione scientifica della modulo 1 razza reinterpretando e saldando una lunga tradizione di pregiudizi religiosi.

RAZZA Questo antisemitismo è figlio di questo razzismo ottocentesco. La scienza viene messa al servizio di forme di disuguaglianza e ingiustizia sociale, per elaborare delle idee estreme e radicali, per giustificare persecuzioni e violenze.

Il razzismo progressista sarà diffuso in molti paesi democratici e fonda pratiche di ingegneria biologica come l'eugenetica (buona genetica) formulata da Francis Galton (1822-1911).

L'idea di fondo è: aiutare l'evoluzione selezionando gli organismi migliori ed impedendo ai più "difettosi" di riprodursi.

Voler aiutare attraverso gli strumenti politici l'evoluzione biologica, voler migliorare la società e la purezza. Forma di ingegneria e architettura politica innervata da razzismo. Le esperienze eugenetiche o di biologia razziale nel corso del XX secolo coinvolgono sia le democrazie liberali (Stati Uniti) che i regimi comunisti (Romania): avviene una sterilizzazione forzata e campagne di interruzione di gravidanza su larga scala ai danni di alcune etnie (indios e rom). Il progetto di eutanasia hitleriano ne è un esempio, porta allo sterminio di centinaia di migliaia di "devianti, inadatti". Ma le politiche biologiche del nazismo non sono né uniche e ultime nella storia del novecento. LEZIONE 6 RAZZA, ETNIA, IDENTITÀ RAZZA, ETNIA, IDENTITÀ modulo 2 ETNIA ETNIA Il razzismo si delinea sempre di più intorno all'identità etnica più che biologica, a quella identificazione di un popolo, di un gruppo etnico definito in base alla

La propria appartenenza al territorio, alla lingua e alle tradizioni e modi di vivere può essere considerata come un'equazione: etnia = territorio = lingua = identità. Tuttavia, questa equazione può portare a forme di discriminazione e razzismo.

L'identità etnica e l'appartenenza a un gruppo non possono essere definite una volta per tutte, ma possono cambiare nel tempo. La reificazione dei termini culturali ed etnici rischia di produrre una nuova assolutizzazione delle differenze, avvicinandosi al vecchio uso del concetto di razza.

L'identità e le caratteristiche di un gruppo etnico sono sempre in evoluzione, in trasformazione e mescolanza. Ad esempio, nel caso del conflitto tra serbi e croati negli anni '90, queste identità etniche erano diventate una fonte di identificazione tale da generare un conflitto interno nel quale le persone si identificavano naturalmente con una parte piuttosto che con l'altra, senza considerare il passato di unione e collaborazione.

mescolamento tra questi gruppi che c'era stata per secoli. Improvvisamente si erano cristallizzate le differenze. RAZZISMO DIFFERENZIALISTA O FONDAMENTALISMO CULTURALE L'Essenzialismo culturale viene teorizzato in certe forme contemporanee di stampo neorazzista. Si può anche parlare di fondamentalismo culturale = rivendicazione di un'identità completamente distinta dalle altre e di tratti privilegiati, ritenendosi migliori rispetto alle altre identità. Razzismo differenzialista: fa leva sulle differenze culturali o religiose, non più biologiche o basate su presunti dati pseudoscientifici. Le vecchie concezioni di razza, dopo il nazismo erano diventate inaccettabili, non si poteva più fare leva sulla nozione di razza. Però le ideologie e gli atteggiamenti discriminatori hanno continuato e hanno preso il volto di razzismo differenzialista. Il razzismo si differenzia, non parla più di razze e differenze naturali. Parla di etnie e culture le

Cuiradici profonde distinguerebbero i popoli. La parola etnia può avere un accezione scientifica, definendo dei gruppi che in un dato periodo storico si autodefiniscono come tali. Esempio: mi definisco italiano, ma questo non vuol dire che l'essere italiano ha delle radici profonde e deve essere assolutamente difeso a spada tratta, l'italiano è diverso da ciò che è stato e ciò che sarà, questo divenire e dinamicità dell'identità va abbracciato e riconosciuto, perché si accettino le sfide dell'incontro e dell'interazione con altre identità, e non ci si rivolga ad esse come a delle forme di corruzione o delle minacce.

LEZIONE 6 RAZZA, ETNIA, IDENTITÀ

RAZZA, ETNIA, IDENTITÀ

modulo 3

NUOVE FORME DI NUOVE FORME DI RAZZISMO

Oggi è sempre più difficile riconoscere il razzismo e, di riflesso, capire cosa significhi essere antirazzista. Il razzismo si è evoluto, siamo passati

da un razzismo biologico ad un razzismo differenzialista, culturalista, che vedeva nelle differenze non biologiche comunque delle essenze e degli aspetti da marcare con particolare forza. Invece oggi è sempre più difficile riconoscere ed individuare il razzismo. Questo perché, se un tempo il razzismo era portato, istituito, scritto dagli stati e le istituzioni (razzismo dichiarato come nei regimi nazifascisti), oggi non è più così. Come riconoscere un razzismo che non si dichiara come tale? PIERRE-ANDRÉ TAGUIEFF Individua 3 atteggiamenti individuali e 3 tipi di pratiche dell'ideologia e del comportamento razzista. 3 ATTEGGIAMENTI INDIVIDUALI 1. La categorizzazione essenzialista degli individui e dei gruppi. Se qualcuno appartiene a quel gruppo allora la sua essenza continua quelle caratteristiche. Riduzione dell'individuo allo statuto di "qualsiasi rappresentante di quel gruppo", ad essenza. L'asimmetria del potere.trasforma le differenziazioni in razzismo. Razzista è l'essenzializzazione di una categoria più debole e vulnerabile, subalterna, da parte di una categoria più forte, egemonica, che proietterebbero su di essa una minaccia per la propria posizione. 2. Il secondo ingrediente ideologico del razzismo: la stigmatizzazione. Una volta caratterizzati, si stigmatizzano le persone. La stigmatizzazione è un processo di esclusione simbolica imperniato su giudizi negativi o degradanti. Se identifico quella persona come migrante e la stigmatizzo sto immediatamente pensando che non è uguale a me, ed essendo diversa da me si porta dietro delle caratteristiche negative. Si attribuiscono dimensioni di disumanità, bestialità, pericolosità, che creano una distanza psicologica sociale morale, che legittima e spiega alcune forme di violenza che poi vengono subite da queste persone. 3. La barbarizzazione del diverso: ci si convince che certe categorie di esseri

umaninon siano cvilizzabili, perfettibili, educabili, convertibili, assimilabili, alla nostracosiddetta cultura. Questo razzismo se assunto a modello da leader politici apre la strada apolitiche eliminazioniste.

3 LIVELLI DI AZIONE:

  1. discriminazione, segregazione, espulsione del diverso (forma piu leggera)
  2. persecuzione diretta e violenza essenzialista ai danni di una certa categoria dipersone.
  3. Genocidio: sterminio dei rappresentanti di un gruppo etnico-culturale. Livello sistematico eprogrammato dalle mani dell'istituzione pubblica dello stato.

Questi tre non differiscono per natura, è soltanto una differenza di grado. Per essere al livello 2bisogna che le persone accettino il primo, stessa cosa vale per raggiungere un livello di azionegenocidario. Lo sviluppo di atteggiamenti di odio razziale è sempre articolato e profondo, è legatoad esperienze vissute nella storia delle persone. Oggi riesce a prendere piede laddove si intrecci

Dettagli
Publisher
A.A. 2020-2021
60 pagine
SSD Scienze politiche e sociali SPS/08 Sociologia dei processi culturali e comunicativi

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher G1UL5 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Antropologia dei media e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli studi di Torino o del prof Zingari Guido Nicolas.