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Concetti generali

- Le dinastie iniziano nel 1700 a.C.

- Dalla 1 alla 3 esisteva la tradizione di sotterrare l'imperatore con un corredo funebre composto dai suoi servitori che venivano sepolti con lui vivi, con l'esercito di terracotta l'imperatore fa la stessa "procedura" ma accompagnato da statue che rappresentano i suoi servitori.

- Si esprime l'arte della pittura ma solo nel 500 a.C. si inizia a mischiare la tradizione con il confucianesimo ciò accade durante la dinastia Han presente ancora oggi in Cina. Si rappresentava il paesaggio ma in forma non realistica, le immagini erano sempre accompagnate da ideogrammi.

- Arrivo del buddismo in Cina.

- Dinastia Tang nel 600 d.C. dove si esprimeva la ricchezza.

- Importante culto dell'arte, scultura, pittura, calligrafia e architettura.

- Tra il 500 e il 1000 d.C. ci fu l'arrivo della dinastia Zen, descrive la natura e l'arte della meditazione, la figura del bamboo diventa un simbolo, si muove.

si piega ma non si spezza quindi l'uomo deve imparare dalla natura. - la natura diventa protagonista - si dà importanza al taoismo e i 4 gentil uomini e gli 8 immortali taoisti diventano figure fondamentali.

41 GIAPPONE E CINA E COREA RAGIONANO DUNQUE IN TERMINI DI DINASTIE

ARTE Si dipinge la natura e non l'uomo, l'artista e il pittore è colui che dipingendo descrive il suo stato d'animo e le sue emozioni è colui che ha trovato l'essenza di se stesso, carico di umore e sentimenti e dopo che è entrato in assoluta empatia con l'ambiente può dipingere.

42 CANADA E SUD AMERICA

Video: https://www.youtube.com/watch?v=WLDqFado5Go Vancouver, Canada, c'è il museo di antropologia, in cui è ricreato un villaggio Aida tipico dei popoli precolombiani, caratterizzato dall'utilizzo di pali totemici e la scansione dello spazio; alle spalle della capanna c'è la foresta (erano cacciatori) e davanti il mare (erano

esperti pescatori e navigatori). Il totem, sono sculture in legno monumentali è un palo molto alto scolpito con immagini di animali impilati uno sull'altro in ordine verticale, solitamente è posizionato davanti alle case per far capire la discendenza che la famiglia ritiene di avere (uso araldico).

Boas descrive il totem qui a fianco, individuando (figure poco riconoscibili) a partire dal basso: un uccello marino, un ..., degli artigli, una pinna, testa di pesce e pellicano e testa di orso.

VIDEO

Franz Boas si è occupato dello studio dei popoli del Nord America ed elabora un paragone tra le città rinascimentali in Italia (San Geminiano: le famiglie facevano a gara per avere le torri più alte e belle), L'arte in questi casi ha uno scopo decorativo e di sfida sociale: esprimere la propria nobiltà, ricchezza e potenza ed il livello gerarchico attraverso l'arte.

La produzione artistica dei

popolazioni, che è quella di utilizzare totem, tessuti, utensili, remi e maschere come elementi fondamentali della loro arte. Secondo Boas, questa forma d'arte è difficile da comprendere poiché molto simbolica, poiché questi popoli hanno una visione simbolica della realtà. La foto rappresenta una canoa cerimoniale con un corvo messaggero. Inoltre, l'abbigliamento cerimoniale, la decorazione del corpo e i mantelli (anche con peli di cane) sono peculiari ed eterogenei. A differenza di altri popoli, non c'è una netta distinzione tra passato e presente. I primi popoli del Nord America erano di origine asiatica e arrivarono attraverso lo stretto di Bering camminando sul ghiaccio, stabilendosi lungo la costa del Pacifico. Ci sono vari popoli nel Nord America, ma possono essere principalmente distinti in: Pacifico: haida, i Kwakiutl, i Bella Coola, i Chilcotin, gli Interior Salish, e Coast Salish, i Nootka. Atlantico: gli irochesi. Boas osservò anche un'abitudine particolare tipica di queste popolazioni.

popolazioni: organizzare feste e regalare oggetti e beni (maschere doppie, oggetti d'arte, legno, tessuti, canoe, ecc.), il cosiddetto Potlach. Lo scopo principale di questa usanza è quello di valorizzare la propria immagine sociale, sperperando si manifesta la ricchezza e potenza della famiglia.

VIDEO https://www.youtube.com/user/callofduty2vitakubec (minuto 0:47 maschere con funzioni rituali buone e cattive, minuto 1:16 tessuti e commercio passato)

Spesso sono riprodotte immagini di animali marini, foreste, ma con uno stile particolare: split decoration, cioè raffigurare animali come se fossero stati scuoiati (cacciatori). Immagine di un'orca cannibale, come una donna-animale ed un teschio. La split decoration era applicata su superfici piane (tappeti, abiti, piatti, pareti, ecc.) e si adattavano allo spazio a disposizione.

Questa scultura si trova all'ingresso di un museo e raffigura il mito secondo il quale il corvo Yel volesse giocare con qualcuno.

Quindi convinse gli uomini, che erano rinchiusi in una conchiglia (dal mare), ad uscire e da questo mito ebbero origine gli uomini.

Catlin fu una sorta di etnografico, studiando l'ambiente, la caccia del bisonte con cavalli, gli abiti, ecc. e formò un corpus di dipinti (metà '800), con l'idea di documentare questi popoli, considerati selvaggi (solitamente si metteva negli angoli più defilati del villaggio per dipingere la spontaneità degli abitanti). Catlin si spinse fino al confine con i popoli del sud America, dipingendo donne di alto rango.

La caccia al bisonte era collettiva e senza armi da fuoco, ma quando arrivarono i coloni, sterminarono moltissimi esemplari con armi da fuoco, soprattutto per far cedere i popoli autoctoni che resistevano (film Balla coi lupi riporta il rapporto tra bianchi e sioux).

Le reazioni di tipo religioso si svilupparono in seguito alla situazione di crisi portata dai coloni, e serviva per ricordare le epoche in

Il villaggio era circondato da una palizzata, gli ornamenti servivano per segnalare i punti importanti del villaggio e le capanne spesso avevano un teschio di bisonte sul tetto. Il film "El abrazo de la serpiente", è di un regista colombiano ed ha ricevuto numerosi riconoscimenti; racconta il viaggio che un etnografo fa in Amazonia ed il ritorno di un altro etnologo per trovare tracce del primo viaggio (circa 1940). Si tratta di un atto di accusa su come la regione amazonica sia stata trasformata dall'arrivo delle popolazioni occidentali. Secondo un mito, il mondo fu creato e riposa su di un serpente e il movimento di questo serpente dà degli esiti. Altro concetto fondamentale del film è lo sciamanesimo (conoscenza delle erbe anche a scopo terapeutico, coca come energetico, capire la natura). ARTE BRASILIANA Lina Bo Bardi: architetto italiano, che si occupa dell'abitare a partire dal modo di vivere della gente comune e soprattutto.

Osserva le abitazioni della gente povera per comprendere lo stile di vita e la cultura. Architetto molto attento alla cultura popolare nella quale lei stessa si ritrova ed è molto attenta alla natura. Studiò a Roma alla facoltà di architettura la quale riteneva che gli approfondimenti studiati erano troppo vicini alla cultura classica a lei sarebbe piaciuto qualcosa di più moderno ed innovativo. Dopo la Laurea in Architettura conseguita a Roma, iniziò la sua carriera nello studio di Gio Ponti a Milano (si trasferì a Milano anche perché considerava questa città all'avanguardia diversamente da Roma considerata: morta e ferma al passato). Con Gio Ponti realizzarono alla stazione termale di Abano e Montecatini. Era molto affine alle idee di Gio Ponti in quanto anche lui valorizzava l'artigianato italiano. Aprì poi il suo studio, il quale però non ricevette molte commissioni e venne distrutto durante un bombardamento nel 1943.

Dopo quell'evento, divenne un'attivista del Partito Comunista Italiano e le venne assegnata la direzione della rivista Domus. Dal '45 e Negli anni seguenti documentò la distruzione che afflisse l'Italia negli anni della guerra, partecipando anche al "Congresso Nazionale per la Ricostruzione" e pose particolare attenzione alle case popolari: il suo scopo era tirare fuori l'architettura dal pantano sia di macerie che dal pantano della Classicità. Fondò con Bruno Zevi il settimanale La Cultura della Vita. Dopo la guerra, sposò Pietro Maria Bardi con il quale si trasferì in Brasile nel 1946 dopo un viaggio a Rio. Definirà il Brasile un nuovo mondo nel quale poteva realizzare tutto ciò che voleva, il Brasile per lei era come una tela bianca per un pittore. Amava il Brasile anche per l'assenza delle tracce della Seconda Guerra Mondiale, cui nonostante abbia il Brasile inviato uomini a tutti gli effetti la guerra.

Non fu mai combattuta su suolo Brasiliano. Per lei questo era un luogo di pace.

Nel 1947 al marito viene commissionata la progettazione del muso di arte moderna a San Paolo. I due si trasferiscono li e collaborano alla progettazione dello stesso.

In questo periodo Lina Bo Bardi avvia anche la sua carriera di Designer moderna realizzando la prima sedia moderna mai progettata in Brasile.

Qui trovò la sua felicità creativa. Divenne cittadina brasiliana nel 1951. e nello stesso anno completò il suo primo edificio come architetta, la "Casa di Vetro", nel nuovo quartiere di Morumbi a San Paolo del Brasile. Tra i suoi progetti più significativi, il Museo di Arte Moderna di San Paolo, di cui il marito Pietro Maria Bardi fu il curatore.

CASA BO BARDI: LA CASA DI VETRO situata su un'altura nella foresta brasiliana occupa una superficie di circa 900 metri quadri composta da due nuclei: il primo sorretto da pilastri di acciaio i cui locali sono adibiti alla vita

Il familiare è il secondo nucleo poggiato a terra dove sono presenti tutti i locali di servizio. Scopo di questo progetto è realizzare qualcosa di innovativo, grazie alle sue conoscenze vi riuscì rispettando a pieno la natura. E avviando una riforestazione in quanto la foresta era stata usata per le coltivazioni di te e quindi quasi rasa al suolo.

Il MASP 1957-1968 MUSEO DI ARTE MODERNA SAN PAOLO

Il luogo dove sorge il museo, un belvedere che faceva parte del parco Trianon, fu donato dall'amministrazione paulista con la sola condizione che mai venisse costruito un edificio che potesse impedire la vista al parco sottostante. La soluzione architettonica di Lina, dunque, è spiazzante e radicale allo stesso tempo: organizza l'edificio in due parti, una sopraelevata, aerea e cristallina e l'altra seminterrata e circondata da vegetazione. In questo modo crea una base che resta in relazione diretta

Dettagli
Publisher
A.A. 2018-2019
54 pagine
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-DEA/01 Discipline demoetnoantropologiche

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Valentina_33 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Antropologia culturale e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Accademia di belle arti Santagiulia o del prof Casella Paltrinieri Anna.