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ANTROPOLOGIA

aspetti fondamentali.

Si apre una strada molto diversa che segna la separazione sempre più netta tra ANTROPOLOGIA e

LINGUISTICA, e continua a non sostenere l'approccio di Boas, cioè che l'apprendimento della

lingua è fondamentale e darà vita a una disciplina che sta a metà tra le due, chiamata

ETNOLINGUISTICA, ovvero una studio della lingua da un unto di vista antropologico nel quale

cerca di ricostruire la storia dei termini.

Mead arriva ad una conclusione: ogni cultura elabora significati diversi a cose che sono

internazionali.

A Samoa il periodo dell'adolescenza non era così problematico come in occidente per due ragioni:

− Non c'erano messaggi concorrenziali (l'adolescente era libero di fare ciò che voleva)

− C'era la monodimensionalità delle scelte, perchè aveva poche possibilitaà di sbagliare

(soprattutto nella parte relazionale, infatti ogni donna aveva la possibilità di avere rapporti

sessuali con più uomini con lo scopo di scegliere il marito ideale)

In conclusione, a valori culturali diversi corrispondono modelli diversi che influiscono in modo

diverso sulla formazione della personalità. La società samoana era considerata primitiva, perchè

semplice ed omogenea.

ANTROPOLOGIA LA SCUOLA FRANCESE

La scuola francese si forma sull'impronta di: Durkeim (“Le forme elementari della vita religiosa”) e

Mauss (“I riti di passaggio”).

Il primo considera le forme elementari della vita religiosa come quelle appartenenti a popolazioni

considerate primitive. Egli non si sposta mai dalla Francia, ma scrive un libro sulle vite degli

aborigeni australiani, l'idea portante di questo libro è la conservazione degli aborigeni delle forme

originarie della religione, e studiando queste forme si sarebbe potuto comprendere come si sarebbe

sviluppata la società francese del XIX secolo.

In particolar modo Durkeim si concentra sul totemismo in Australia.

Il secondo scrive un testo che oggi può essere considerato valido tutt'oggi. La scuola francese nasce

come “scuola da poltrona” e fa molto leva sui coloni.

È il caso di Griaule, uno dei primi antropologi che studia l'Etiopia, è considerato un mezzo

esploratore e un antropologo inventore, infatti sperimenta metodologie nuove.

Nelle prime spedizioni studia la popolazione e ne raccoglie reperti (costumi, ornamenti etc...) per

esporli successivamente in un museo (De l'home), ma ancora oggi ci si pone il quesito: “È giusto

decontestualizzare gli oggetti? O perdono il loro significato?”.

Griaule è inoltre famoso per la sua ricerca sperimentale, come per esempio la fotografia aerea e la

creazione di un laboratorio su una barca. A lui non interessa sapere se le popolazioni sono primitive

o no, ma la loro condizione mentre vengono osservate, questa viene chiamata ricerca di tipo

sincronico (= un antropologo studia una popolazione nel momento in cui la vede, non

preoccupandosi delle origini e del passato).

Questo modello si contrappone al modello diacronico, ovvero lo studio dell'evoluzione.

Griaule studia in particolar modo il Mali, perché ci vive un gruppo etnico chiamato DOGON, con il

quale convive per un anno e mezzo circa. Scrive un libro su questa popolazione, intitolato oggi “Dio

d'acqua”, ma originariamente “Ogotemmeli”. Quest'ultimo era il nome del capo villaggio, il suo

informatore privilegiato. I Dogon non erano in grado di scrivere, ma conoscevano tutto il sistema

astronomico e Griaule non riuscirà mai a spiegarsi come questo sia possibile.

Il metodo di ricerca di questo antropologo può essere riassunto in tre parole:

− SCEGLIERE , perché lui si sceglieva gli informatori, che avessero nozioni di storia,

religione e qualità morali e per questo riceve delle critiche per aver descritto la popolazione

in modo troppo perfetto;

− IDENTIFICARE;

− INTERROGARE.

Se ci spostiamo dalla Francia e ritorniamo nell'ambito inglese ritroviamo un antropologo di nome

Evans-Britchard, anch'egli si concentra sul continente africano ed è uno dei primi antropologi

britannici a studiare un fenomeno che fino ad allora era stata materia di storici: la STREGONERIA.

Per molto tempo si è parlato di stregoneria solo in ambito occidentale, europeo, perché in Europa

parlando di questo fenomeno ci si collega subito ad un periodo tra in '400 e il '600, con la caccia e i

processi alle streghe. Questo è un tipo di stregoneria dotta.

Evans-Britchard studia una popolazione chiamata AZANDE, e scopre che tutti gli eventi

paranormali, secondo questo gruppo, sono causati dalla stregoneria (malattie, morte, cambiamenti

di temperatura, etc...), ne scrive un libro intitolato “Magia e stregoneria tra gli Azande”.

Ci sono delle enormi differenze tra magia e stregoneria: la prima si occupa della sfera curativa,

mentre la seconda aveva un punto di riferimento che era lo stregone, che doveva essere figlio di

stregone, perché si pensava che fosse genetico, che fosse un organo nelle vicinanze del fegato. La

stregoneria era in grado di viaggiare nell'aria, considerata come un fascio di luce che si muoveva nel

buio e poteva raggiungere le abitazioni vicine, era inoltre un concetto più ampio per spiegare eventi

fuori dal normale.

ANTROPOLOGIA

Un antropologo di nome Van Gennep, invece si concentra sui RITI DI PASSAGGIO, ovvero delle

manifestazioni sia individuali che collettive dalla morte alla nascita, che hanno un significato

culturale o rituale, cioè vengono interpretati e intorno ad essi ogni cultura rappresenta delle

interpretazioni (nascita di un bambino, visita dei parenti: atto culturale).

RITI DI PASSAGGIO INDIVIDUALI

− SEPARAZIONE (riti preliminari),

− MARGINE (riti liminari), il momento più importante

− RIAGGREGAZIONE , il momento finale

(Per esempio la nascita)

Quindi è un passaggio da qualcuno che non è a qualcuno che sarà.

In tante culture avvengono anche riti di iniziazione (in senso figurato: morte e rinascita di un

individuo), spesso c'è un passaggio alla fase adulta, da una fase di pubertà, e sovente comportano

segni corporali permanenti.

Ritornano a Evans-Britchard, egli è il primo antropologo che utilizza il concetto di interpretazione,

cioè considera l'idea che un oggetto di una cultura diversa va interpretato e non giudicato. Questo

antropologo fa parte di una generazione di studiosi degli anni '40 e si trova davanti ad un

cambiamento molto forte che accade a cavallo del secondo conflitto mondiale (decolonizzazioni,

cambiamenti di strategia, processo di abbandono delle campagne, nuove vie di comunicazione e

telecomunicazione). Questo grande cambiamento porta le scienze sociali ad interrogarsi, perchè

diventa sempre più assurdo parlare di società primitive, perchè ogni cultura alla fine subisce

alterazioni da parte di società più avanzate e quindi scompare l'idea di cultura pura.

Si parla quindi di società complessa, ovvero qualsiasi società la quale logica ha senso solo studiata

all'interno del proprio ambito culturale. All'interno di ogni società possono verificarsi dei mutamenti

culturali, perchè si inizia a riflettere sulla propria cultura e si pongono nuove problematiche.

L'antropologo americano Clifford Geerts pubblica la sua opera più importante quando Evans-

Britchard muore intitolata “Interpretazioni delle culture” nel quale fa una critica al metodo

“positivista”, perchè egli predilige la pratica piuttosto che la teoria ed è contrario anche alla teoria

strutturalista, perchè ogni cultura non ha una struttura universale.

Geerts sostiene però Boas ed Evans-Britchard per quanto riguarda l'antropologia interpretativa e

sostiene che: “ L'esperienza è sempre più complessa della sua interpretazione”, cioè ogni cultura

deve essere interpretata e ciò implica una prospettiva diversa.

Geerts utilizza un approccio ermeneutico, cioè la teoria del segno, delle significazioni polisemiche,

l'interpretazione e carattere costruttivo della conoscenza:

− il sapere è frutto di una conoscenza

− chi produce la conoscenza non è un soggetto neutro

Secondo Geerts l'antropologo deve essere anche interprete (interpretare le interpretazioni); si

occupa di interpretazioni l'etnografo, il quale trova risorse nel suo linguaggio/cultura per capire

fenomeni altri.

Geerts diventa famoso per la sua ricerca a Bali, famosa per il combattimento dei galli, questo

avvenimento serviva per accrescere il prestigio sociale dei proprietari e si creava una relazione

simbiotica tra uomo e animale, fu però proibito nel 1974 e questo diede il via all'organizzazione di

combattimenti clandestini e Geerts se ne ritrova nel bel mezzo di uno.

ANTROPOLOGIA

Egli promuove la metafora del testo:

ANTROPOLOGIA LO SCIAMANESIMO

Gli sciamani fanno parte di una società ad universo multiplo, ovvero dove sono presenti altri mondi

che interagiscono con il nostro mondo, ed essi sono in collegamento tra il mondo visibile e

invisibile, quello che noi consideriamo “bizzarro”.

Lo sciamanesimo si sviluppa soprattutto in Siberia, un paese che parte dai monti Urali e termina con

il mare di Okbatsk, non è uno stato ma un territorio diviso in unità amministrative e repubbliche

autonome.

L'unica idea che sempre più spesso viene espressa presso le popolazioni è che lo sciamanesimo è

una teoria ed un azione sul mondo, una teoria perché nelle popolazioni è alla base di un mondo che

noi non riusciamo a vedere, e un'azione sul mondo perché è una forma culturale molto pratica.

Come già detto fa parte di culture ad universo multiplo (un mondo che contempla l'esistenza di

mondi altri popolati da popoli altri, non escludono il mondo nel quale vivono ma sono

semplicemente realtà parallele).

È vero che anche nella nostra religione esiste un mondo altro ma è stato a tal punto modificato e

codificato che non accetta l'idea di un mondo parallelo. In una cultura ad un universo singolo c'è ad

esempio il sacerdote o la classe sacerdotale che però non ammettono altre figure come loro

(sciamani, stregoni etc...), in una cultura ad un universo multiplo esistono molti mediatori che

collegano un altro mondo rispetto al loro. Se noi prendiamo in considerazione il potere della

guarigione ci si trova davanti ad un'ulteriore distinzione tra un multiplo e singolo: nello

sciamanesimo le malattie sono imputate a questo mondo altro, perché gli spiriti si infuriano. La

figura dello sciamano è pertinente in questo contesto, perché

Dettagli
Publisher
A.A. 2012-2013
9 pagine
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-DEA/01 Discipline demoetnoantropologiche

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher dudetta di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Antropologia culturale e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli studi di Torino o del prof Zola Lia.