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1. Nascita dell'antropologia
Nel corso della seconda metà del '700 era nata una vera e propria letteratura sui selvaggi. I racconti di missionari, esploratori, mercanti e soldati creavano una tradizione dove prevalevano elementi di moralismo, pregiudizio, esotismo e meraviglioso: la figura del selvaggio, assumuva con l'utopia rousseauiana dell'ideale selvaggio di Rousseau era un personaggio meraviglioso, speciale, in cui l'europeo poteva contemplarsi per vedere raddoppiata la sua scomposita figura. Tuttavia in cui l'europeo poteva contemplarsi per vedere raddoppiata l'uomo civilizzato. La ricerca di l'affidavit sul selvaggio restava ancora una figura subordinata all'uomo civilizzato. La ricerca di l'affidavit sul selvaggio restava ancora una figura subordinata all'uomo civilizzato. La ricerca di l'affidavit sul selvaggio restava ancora una figura subordinata all'uomo civilizzato. Le loro esploròzioni Irochesi contributi ad un indirizzo più specifico dell'etno-antropologia: egli sull'etnologia comparativa per: dimostrare che; presso tutti i popoli, era presente adottò una sorta di metodo comparativo per: dimostrare che; presso tutti i popoli, era presente adottò una sorta di metodo comparativo; che dimostrare che; presso tutti i popoli, era presente; che dimostrare che; presso tutti i popoli, egli era presente; che dimostravat. Inoltre, a partire da un essere superiore. Cresceo le basi per là costituzione di una nuova disman diversamente.
Quando Napoleone guidò una campagna d'Egitto, si costituì un 'pool di studiosi (geografi, ingegneri, matematici, pittori...) che raccolsero importanti dati, sistematici sull'Egitto. Solo un anno dopo, venne fondata a Parigi la Société des observateurs de l'homme per iniziativa di Jauffret, che si proponeva uno studio comparativo delle società e delle culture. Lo scopo era quello di osservare l'umanità nella sua diversità. Gli osservatori dell'uomo aprivano lo spazio per un discorso che veniva a fondare un nuovo oggetto di studio e un nuovo sapere. Uno degli scritti che testimonia la novità dell'impresa e la nuova sapere. Uno degli scritti che testimonia la novità dell'impresa è la nuova sapere. Uno degli scritti che testimonia la novità dell'impresa è la nuova sapere. La dottazione scientifico termine alla primitiva animalità dell'uomo.
Quando Napoleone guidò una campagna d'Egitto, si costituì un 'pool di studiosi (geografi, ingegneri, matematici, pittori...) che raccolsero importanti dati, sistematici sull'Egitto. Solo un anno dopo, venne fondata a Parigi la Société des observateurs de l'homme per iniziativa di Jauffret, che si proponeva uno studio comparativo delle società e delle culture. Lo scopo era quello di osservare l'umanità nella sua diversità. Gli osservatori dell'uomo aprivano lo spazio per un discorso che veniva a fondare un nuovo oggetto di studio e un nuovo sapere. Uno degli scritti che testimonia la novità dell'impresa e la nuova sapere. Uno degli scritti che testimonia la novità dell'impresa è la nuova sapere. Uno degli scritti che testimonia la novità dell'impresa è la nuova sapere. Uno degli scritti che testimonia la novità dell'impresa è la nuova sapere.
Uno degli scritti che testimonia la novità dell'impresa è la nuova sapere.
tipo di interpretazione, evoluzionismo, mentre il creazionismo postulava la (fissità) delle specie viventi, l'idea che ogni variazione fosse il frutto un intervento divino, l'evoluzionismo affermava che le forme di vita sarebbero il trasformate ambientale, alle lotte per i risorse, alle e mutazioni, dovute all'influenza esercitata sull'ambiente; – alle capacità
adi adattamento degli esseri viventi Sempre in questi anni, il nuovo aspetto dato dal Congresso di Vienna all'Europa rispecchio una situazione di incremento sociale,
politico, economico e della società: nacquero scienze positiviste con approccio scientifico, quali
la sociologia (di Auguste Comte) e Spencer) L'idea ed evoluzionismo clusters divenne così preponderante da influenzare gli sviluppi dell’antropologia evoluzionista. La storia della società umana nel suo complesso, appariva come il risultato dell'azione di leggi sempre identiche cui effetti
cumulativi avevano generato stadi di sviluppo contrassegnati da una crescente complesità. Ovvero primitivi rappresentavano lo stadio più remato dello sviluppo cultuale; moltresulla
base del criterio della complessità culturale crescente, diveniva possibile classificare le società
inferiori e superiori, all'interno di una scala generale di sviluppo. Era, certamente un analisi
affrettata e sciocca, ben presto messa in discussione dalle scoperte di rubbock che distinse
l'età della pietra in due periodi (paleo e neolitico), per cui la vita dei primitivi abitanti
dell'Europa appariva simile a quella dei selvaggi contemporanei. Questa visione portò a considerare gli oggetti archeologici ritrovati come misuratori del progresso di una civiltà.
Tuttavia gli evoluzionisti usarono il parallelismo tra europei preistorici e selvaggi
contemporanei per elaborare una teoria sul passaggio dallo stato selvaggio alla civiltà; quanto più un popolo è organizzato sul piano tecnologico, sociale, economico, tanto più sarà
civilizzato.
TAYLOR
Antropologia evoluzionistica – era vitoriana -
L’antropologia trovò terreno fertile nell’Inghilterra vittoriana (1837-1901), mostradosi una
scienza ottimista come la società che l'aveva prodotta, tanto che fu definita scienza del ruomatore da Edward Tylor.
In Cultura primitiva Tylor definí la cultura una parte integrante con conoscenze: credenze, arte, morale, diritto, costune, ejaculationalsi altra capacietà - abitudine acquisieita dall'uomo in quanto membro della società. Non esistono quindi popoli senza
culture, inoltre essa appare come acquisita e non connaturata nella razza (gli essere umani
ricevono la cultura dalla propria società, e siccome le società sono tante e diverse,
tante culture quante sono le società). In questa definizione del concetto di cultura Tylor non fa riferimento all’individuo ma: interropolitana umanità, alle società. essa viene come un insieme complasso con un unitar umana appariva così: come un (umaani e
svolccarsi) inteziamentapembo all'uomo primitibilcultura devbo a un processo cumulativo crescente una crescente complessità organizzativa), fine prmiìva ib‘; promuovere la bontà, il potere e la felicità tradizioana – (cosiché e popoli selavage), diveniavani i rappresentanti -
precedenti della storia umana).
tra i temi di riflessione dei primi antropologi trovavamo la riaione della corrente cui si
mescolavano l’interesse per l’evoluzione del diritto, e un sottile desiderio di avvicinarsi a i
proibïti,corne le pratiche sessuali selvagge), Tylor diede attenzione a la
religione, studiando animismo la credenze nell’anime – e negli esseri spirituali.
Boas condusse un’importante ricerca sul sistema potlatch degli indiani Kwakiutl. Si trattava di rituali di ostentazione che prevedevano la distruzione di grandi quantità di beni considerati di prestigio. Attraverso il potlatch individui dello stesso status si sfidavano in una gara distruttiva allo scopo di affermare il proprio rango pubblicamente e di abbassare quello dei rivali. L’analisi ha messo in evidenza che il potlatch era un mezzo di salvaguardia delle tradizioni che impediva una possibile alterazione del sistema tramite la distruzione di quei oggetti che potevano essere elementi perturbatori nella struttura del sistema sociale. Tuttavia Boas dovette limitarsi ad intenderlo in termini come pratica connessa all'acquisto del prestigio e all’aumento della generosità.
Nella prospettiva di Boas i processi psicologici, ossia la rappresentazione che gli agenti di una data cultura hanno della propria esistenza sociale, diventano realtà oggettiva, per cui il criterio che permetteva di qualificare come valida un’inchiesta etnografica risiedeva nel grado minore o maggiore di fedeltà con la quale l’etnologo sapeva cogliere la realtà sociale nella rappresentazione che di essa si facevano i membri della società studiata.
Allievo di Boas fu Kroeber che criticò le posizioni evoluzioniste e affermò che i fenomeni culturali possono essere colti nella loro complessa individualità soltanto nella misura in cui se ne colgono le relazioni con altri risultati di quella grande trama che si chiama vita. Le sue critiche si rivolsero anche a Morgan cui riteneva che la distinzione tra sistema classificatorio e sistemico fosse arbitraria: sistemidi parentela esistenti rivelano in effetti di possedere entrambe le caratteristiche. Il termine inglese cousin designa cugini e cugine. Queste critiche erano tuttavia fuori luogo, poiché Morgan era perfettamente consapevole del fatto che anche i sistemi descrittivi contenessero elementi classificatori: l’uso del termine cousin non intacca i principi del sistema descrittivo, ma mira a realizzare quelle relazioni che esso implica in maniera più semplice. Comunque sia il modo di concepire la natura dei sistemi di parentela era nettamente diversa; per Morgan essi esprimevano la natura dei rapporti e delle istituzioni sociali, per Kroeber riflettevano la psicologia veicolata dal linguaggio, dei soggetti culturali:
termini di parentela rispecchiano la psicologia, non la sociologia. I termini di parentela venivano così considerati come semplici espressioni di ciò che al pari dell’arte, dell’economia, poteva essere considerato un particolare aspetto della cultura, in questo caso il linguaggio. Egli evidenziò otto principi che regolano la costituzione di un sistema terminologico (differenza tra persone della stessa e generazioni diverse; differenza tra linea diretta e collaterale; differenze d’età, il sesso del parlante; il sesso di colui che parla e colui di chi si parla; distinzione tra consanguinei e acquisiti; condizione di vita). Secondo questi principi il sistema che (se ne rispetta A) risulta essere più classificatorio di quello indiano.
Sociologia francese sulle società primitive
Nel corso del XIX secolo in Francia si era sviluppata quella sociologia figlia di Auguste Comte che aveva concepita questa scienza come un sapere positivo e strumento di trasformazione della società. Tuttavia la fiducia progressista di Comte si infranse di fronte agli studi sociali (teologiche, etico positive) che nell’analizzare quei fenomeni identificavano le proprie radici.