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La globalizzazione e la facilità di comunicazione tra un luogo geografico e l'altro, la condivisione di

notizie ed esperienze e la facilità di spostamento, sono fattori che hanno reso possibile il contatto tra

culture diverse anche molto lontane tra loro. Quello che gli antropologi hanno però osservato è la

maggiore facilità con cui il mondo occidentale assorbe aspetti culturali (musica, costume, arte,

gastronomia, etc) di quello orientale e non il contrario. Forse questo aspetto, riflessione personale, è

dovuto ad un fattore di rigidità e di apertura di una cultura maggiore rispetto all'altra.

quello che viene definito “senso

Secondo Hannerz comune” non è altro che la visione con cui l'uomo

appartenente ad una determinata comunità percepisce la vita e si ispira agli insegnamenti ricevuti

sopratutto durante l'infanzia per affrontare la quotidianità. Fondamentalmente il senso comune è

qualcosa di irrazionale che spinge l'individuo a muoversi e agire senza pensare a ciò che sta facendo

perché “è così che deve esser fatto”. Ma questo senso comune all'interno di una stessa società può

essere condiviso solo da un certo gruppo di persone. Esistono quindi molti sensi comuni e molti modi

di agire a seconda del luogo o del ceto o del gruppo sociale in cui si è nati e si vive (non sempre

nell'epoca moderna il luogo di nascita coincide con quello in cui si vive per tutto il corso della propria

esistenza). L'antropologia deve quindi mostrare interesse per il singolo individuo in relazione al

gruppo in cui si trova immerso e del singolo gruppo in relazione a quelli che coesistono nello stesso

contesto. Un sinonimo di senso comune può essere stereotipo, cioè prassi umana condivisa da più

attori (Hannah Arendt). Unità e diversità del genere umano

Nella seconda metà dell'ottocento gli antropologi hanno dimostrato che gli esseri umani sono tali in

quanto produttori di cultura. È stato però anche dimostrato che non si può parlare di razze umane

perché non esiste alcun criterio per individuarle.

La razza è prima di tutto una creazione culturale e rappresenta un veicolo di stereotipi diffusi e

connessi a pregiudizi. Gli esseri umani “moderni” iniziarono a differenziarsi circa 5000 anni fa in

seguito a un processo migratorio e di dispersione della specie. Le differenze possono diventare uno

strumento per ricostruire il processo di allontamento dei gruppi umani.

Alcuni studiosi ipotizzarono, in base a ricorrenze fonetiche e morfologiche, che tutte le lingue parlate

sulla Terra possono essere ricondotte a superfamiglie derivate da origini comuni → posizione

unitarista (Trombetti): la specie umana è comparsa in un punto preciso della Terra.

Alcuni linguisti però affermano che la presenza di una lingua può essere il frutto di almeno quattro

processi: colonizzazione di una regione disabitata, migrazioni o conflitti (divergenza), idiomi che

sorgono dopo un rapido e intenso contatto culturale (convergenza), sostituzione.

La distanza genetica tra le popolazioni e la sua corrispondenza con la distanza tra famiglie linguistiche

non trova corrispettivo nelle differenze culturali.

PRODUTTIVITÀ INFINITA = data una proposizione (es. oggi piove) nulla ci dice cosa potrà seguire

ad essa.

UNIVERSALITÀ SEMANTICA = tutte le lingue collocano azioni ed eventi nel tempo e nello spazio.

SOCIETÀ ACQUISITIVE = (il contrario è SOCIETÀ TRASFORMATIVE) = incentrano il proprio

adattamento sulla caccia-raccolta e pesca con strumenti semplici. Attualmente rappresentano lo

0.0004% degli abitanti della Terra ma 10000 anni fa erano la totalità della popolazione.

Per queste società il lavoro umano è un'attività a rendimento immediato (no accumulo di beni) e

questo è uno dei fattori che contribuisce al nomadismo di questi gruppi che devono quindi essere

ridotti (bande). Il rapporto tra i sessi è paritario e la divisione del lavoro non esiste. Inoltre la capacità

di procacciare il cibo o valutare problemi non è trasmissibile e per questo non si ha la formazione di

gruppi socialmente differenziati. Importante è anche la predisposizione delle persone a cambiare

banda (non ci sono unità stabili territerialmente).

Le società acquisitive oggi non potrebbero sopravvivere senza interagire con gli altri tipi di società.

La necessità di procacciarsi il cibo e i beni per il proprio sostentamento porta queste civiltà al

nomadismo.

Oggi esistono culture nomadi come ad esempio le società di pastori che dedicandosi alla pastorizia e

non all'allevamento in senso stretto sono costretti a muoversi per trovare pascoli adatti ai propri

animali, ma anche nuclei di Rom o di Zingari che si muovono per l'Europa fin dal Medioevo. A

differenza delle società acquisitive però queste comunità vengono chiamate PERIPATETICHE.

L'evoluzione umana si distingue da quella degli altri animali per la scoperta di oggetti che sono stati

identificati come utili per migliorare la vita (manufatti litici). A partire da questi oggetti il futuro uomo

è il risultato di un processo di adattamento non solo naturale ma anche culturale.

La cultura è il bisogno di una risposta ad un problema naturale, la risposta che si dà ad un bisogno

crea essa stessa ulteriore bisogno → evoluzione della cultura. Tutto ciò che è presente in qualsiasi

individuo è un fattore naturale (ad esempio necessità del linguaggio), quello che invece è assoggettato

alla norma e presenta attributi del particolare appartiene alla cultura. Il naturale è l'universale e lo

spontaneo mentre la cultura è il particolare.

Eredità del potenziale = genetica

Eredità dello storico = educazione

Nella prima parte del secolo scorso è stata riassunta l'idea del tempo nella teoria evoluzionistica

→ l'uomo non ha natura ma solo storia → oggi invece esiste l'idea di un determinismo genetico

sociale

che rischia di diventare l'ideologia fondamentale con correlati errori. Essere umani

significa avere una storia, contenuta ad esempio nei manufatti, niente è registrato nei geni e tutto

dipende dallo stato delle cose in un determinato momento.

L'uomo nel suo aspetto naturale è il risultato di una lunga evoluzione, gli antropologi hanno cercato

di spiegare come una cultura preumana abbia accellerato il processo di evoluzione costringendo il

genere umano a fare delle trasformazioni (es. manufatti). Nel momento in cui avviene una

trasformazione che sarebbe potuta esser vista come una deformazione (ingrandimento del cervello

in certe sue parti) dovendo mutare l'essere umano e quindi un futuro nascituro, non essendo preparato

il corpo della donna, che potrebbe essere lacerato da una gravidanza, si ha una mutazione nel rapporto

maschio/femmina, che non vengono più spinti dall'istinto di procreazione ma si pongono un limite

autonomamente → si passa quindi dalla biosfera alla noosfera (sfera del pensiero anche nelle

questioni naturali). Allo stesso tempo il tentativo di comunicare agli altri le proprie scoperte permette

linguaggio → antroposfera. Questa nuova dimensione porta l'uomo a sempre maggiori

la nascita del

innovazioni tecnologiche finché non si arriva all'era moderna e quindi alla tecnosfera.

In passato la distinzione razziale veniva fatta sulla base delle manifestazioni fisiche degli individui.

In seguito, quando ci si rese conto che biologicamente non vi è nulla che possa far intendere che il

genere umano possa essere suddiviso in razze, è stata cercata una catalogazione in base al territorio e

quindi all'area geografica abitata da un gruppo di persone che condividono la stessa cultura. Oggi non

è più accettata alcuna distinzione razziale ma i gruppi sociali vengono distinti in base all'etnia, cioè

alla mescolanza tra cultura, lingua, religione e territorio abitato originariamente.

Il territorio non è semplicemente uno spazio caratterizzato da una data percentuale di insediamenti

umani ma l'ambiente in cui la cultura si manifesta e si modifica nel tempo. Geertz afferma che il

territorio è una “descrizione densa” della cultura ed esso stesso è parte del patrimonio attraverso il

quale l'antropologo ha la possibilità di studiare la società che vi abitano.

Un gruppo umano è caratterizzato da un patrimonio materiale ma anche immateriale (tradizioni ed

emozioni) che lo arricchiscono e che trova valore in relazione sempre e comunque del territorio in

cui si sviluppa. Il territorio in certi casi è ciò che tiene viva la memoria di eventi passati, che secondo

Fabietti assumono valore simbolico per la società e che nel momento in cui si trovano a subire

rielaborazioni spesso politiche danno vita ad un'identità nazionale condivisa.

Il senso del territorio è quindi ciò che convince una persona a migrare o a rimanere nel luogo in cui

vive, a seconda di quanto si sente partecipe della vita comunitaria e delle idee condivise.

La tradizione è un processo selettivo e allo stesso tempo dinamico, muta la propria essenza lentamente

cercando di selezionare ciò che può essere mantenuto ed eliminando o modificando il resto a seconda

degli eventi presenti e delle culture con cui viene in contatto. Non essendo qualcosa di statico, la

cultura ha la capacità di adeguarsi al territorio in cui si manifesta.

Si può dire che il territorio è una componente importante anche in funzione della relazione di

parentela degli individui. Infatti tanto più si è lontani geograficamente tanto meno si avverte il

legame di parentela con le persone appartenenti allo stesso gruppo di consaguineità (biologica o

acquisita). Forme di Parentela

La parentela può essere definita come la relazione che lega alcuni individui in base alla

consanguineità o per via matrimoniale.

I parenti consanguinei sono quelli sono quelli legati tra loro biologicamente mentre quelli alleati sono

acquisiti tramite matrimonio.

Tipi di discendenza:

1. patrilineare o agnatica = legami tra individui di sesso maschile

2. matrilineare o uterina = legami tra individui di sesso femminile

3. cognatica = mista

Lignaggio = tutti gli individui possono tracciare una comune discendenza con da una determinata

persona. In un clan invece non è possibile ricostruire la linea di successione della discendenza

dall'individuo originario.

Parentado = è un gruppo legato da consanguineità con un individuo. Nel momento in cui l'individuo

muore allora il parentado di estingue.

Un fattore molto importante per il parentado è la residenza, perché la distanza tra i membri influ

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Publisher
A.A. 2018-2019
9 pagine
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-DEA/01 Discipline demoetnoantropologiche

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher lelamic di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Antropologia culturale e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università telematica internazionale UNINETTUNO di Roma o del prof Fabietti Ugo.