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Antichità e Istituzioni romane - fonti Pag. 1
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Estratto del documento

Le Fonti: la storiografia attuale considera fonti o documenti storici tutte le tracce

(umane o naturali) del passato che lo studioso è in grado di interrogare e

intraprendere criticamente. In base a diversi approcci classificatori, le fonti sono state

tradizionalmente assoggettate, sin dalla fine del Medioevo o dagli inizi dell’età

moderna, a molteplici tentativi di categorizzazione. Il corretto rapporto con le fonti,

che costituisce il fulcro del mestiere dello storico, è per diverse ragioni un’operazione

delicata. Lo storico interagisce con le fonti coinvolgendo nell’operazione

storiografica i condizionamenti tecnici e culturali della propria epoca, il proprio

bagaglio personale di conoscenze, competenze, valori e il punto di vista dell’indagine

che sta conducendo. Le fonti, inoltre, non sono mai “oggettive” ma sono il risultato di

una elaborazione, consapevole o meno, dell’epoca e della società che l’ha prodotta,

mentre la loro conservazione e trasmissione ai posteri sono il frutto di meccanismi di

selezione concisi e non deliberati e spontanei. Quando parliamo di fonti della storia,

intendiamo tutto ciò che permette agli storici di conoscere il passato, di ricostruire

eventi accaduti in anni anche molto lontani; fonte è tutto ciò che viene dal passato e

quindi non solo gli scritti degli storici antichi ma anche i segni che il passato ha

lasciato nel mondo attuale. La storia nasce dall’incontro tra il passato e il presente,

dalla relazione fra i documenti che il passato ci ha lasciato e l’interpretazione che noi,

uomini del presente, ne diamo. La documentazione antica è quindi il primo e

fondamentale pilastro nel quale si basa la ricostruzione storia. Le fonti si dividono

essenzialmente in due categorie: fonti primarie e fonti secondarie. Quelle primarie

appartengono al periodo che lo storico vuole studiare, mentre le secondarie risalgono

ad epoche successive. Inoltre le fonti sono scritte, ossia i testi degli autori antichi,

iscrizioni, papiri, monete; fonti non scritte sono i resti materiali, edifici, oggetti ecc.

Molti documenti però presentano contemporaneamente un aspetto testuale e uno non

testuale. Inoltre troviamo i documenti diretti e involontari creati dall’autore per il

proprio uso personale, e i documenti mediati e volontari creati dall’autore per essere

consegnati alla memoria dei posteri. Le fonti possono essere non rielaborate le quali

sono un prodotto immediato del processo storico, e le fonti rielaborate come prodotto

di una riflessione che in genere assume la forma di una narrazione continua. Le fonti

inoltre si classificano in base al supporto materiale: fonti letterarie, epigrafiche,

numismatiche e archeologiche. Tutte queste fonti hanno però in comune alcune cose

come la scarsità ossia rispetto alle epoche posteriori, i documenti antichi sono in

quantità inferiore; impossibilità di usare le fonti in modo immediato poiché ogni

documento deve essere decifrato, tradotto, interpretato e datato; mancanza di

trattazioni organiche ossia la maggior parte dei dati si trovano dispersi in documenti

di vario carattere; la difficoltà di uso statistico dei dati.

Dettagli
A.A. 2011-2012
2 pagine
SSD Scienze giuridiche IUS/18 Diritto romano e diritti dell'antichità

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher rizzutella89@libero.it di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Antichità e istituzioni romane e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università della Calabria o del prof Cristofori Alessandro.