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Plesso Accanto all'osso Nervo sciatico12L4-S3 e del piede, cute delle regioni non innervate né dal nervosacrale sacro (o ischiatico) femorale né dal nervo otturatorio

Plesso Accanto alS2-S4 Nervo pudendo Muscoli e cute del perineo e dei genitali esterni13pudendo coccige12 Il nervo sciatico emerge fra i muscoli dell'anca, al di sotto del piriforme, e si innesta nella fossa poplitea.13 Il perineo è l'insieme dei tessuti molli compresi in un area romboidale i cui vertici sono la sinfisi pubica, il coccige e le due protuberanze ischiatiche. 26AnatomiaPastorelli Giada Corso di laurea in dietisticaI nervi toracici T2-T12 non si organizzano a formare plessi, ma ciascuno decorre in uno spazio intercostale e va ad innervare dermatomeri toracici i quali sono circa orizzontali. Il fuoco di sant'Antonio compare nella fascia innervata da un nervo toracico in quanto il virus della varicella, una volta scomparsi i sintomi di questa, si annida in un ganglio

dellaradice posteriore solitamente di un neuromero toracico; in un soggetto immunodepresso tale virus può percorrere inervi di pertinenza di tali gangli e manifestarsi a livello cutaneo nel dermatomero corrispondente. Nervi cranici I nervi cranici sono 12 paia e vengono numerati con i numeri domani in relazione all'ordine di emergenza, da I a XII. Essi affiorano dalla superficie dell'encefalo e lasciano la cavità cranica passando per i fori collocati sulle ossa che formano la base del cranio. Essi possono essere nervi misti, come per esempio il VII paio, nervi esclusivamente motori, come per esempio il VI paio, nervi esclusivamente sensitivi, come per esempio il IIX paio. Quasi tutti emergono in corrispondenza del tronco encefalico ad eccezione del I paio, che emerge in corrispondenza del telencefalo, ed del II paio che emerge in corrispondenza del diencefalo. Fra i nuclei del tronco encefalico vi sono quelli contenenti i corpi cellulari dei nervi cranici i qualisono posti in prossimità del punto di emergenza dei nervi. I nervicranici presentano gangli solamente se sensitivi o misti in quanto essi contengono il soma delle fibre afferenti.
Paio Nervo Tipologia Funzione
I Olfattivo Afferente Raccoglie gli stimoli olfattivi
II Ottico Afferente Raccoglie gli stimoli luminosi
III Oculomotore Efferente
IV Comune trocleare Efferente Innervano i muscoli dell'occhio consentendone i movimenti
VI Abducente Efferente
V Trigemino Misto Innerva la cute della faccia ed i muscoli masticatori
VII Facciale Misto Innerva i muscoli mimici, la ghiandola lacrimale, la sottomandibolare e la sottolinguale
VIII Statoacustico Afferente Raccoglie gli stimoli uditivi e vestibolari
IX Glossofaringeo Misto Raccoglie gli stimoli gustativi dei 2/3 anteriori della lingua ed innerva parte della faringe e la ghiandola parotide
X Vago Misto Emerge alla base del cranio e raggiunge i visceri del collo, del

torace e dell'addome

XI Accessorio Efferente Innerva i muscoli del collo

XII Ipoglosso Efferente Innerva la muscolatura della lingua

Sistema nervoso autonomo o vegetativo

Il sistema nervoso autonomo, o vegetativo, è porzione del SNP che riceve ed invia impulsi alla muscolatura liscia, alle ghiandole e al tessuto adiposo bruno indipendentemente dalla volontà; l'ipotalamo è il principale regolatore delle funzioni viscerali e dunque del sistema nervoso autonomo. La sua componente afferente non presenta differenze significative rispetto al sistema nervoso somatico, mentre esse vi sono per quanto riguarda la componente efferente.

Il comparto efferente del sistema nervoso vegetativo si divide in ortosimpatico, detto anche solo simpatico, e parasimpatico. La porzione ortosimpatica è attiva in situazioni di stress che richiedono una reazione di difesa o fuga da parte dell'organismo; poiché quando è richiesta un'attività fisica sono necessarie,

per aumentare la disponibilità di ossigeno e sostanze nutritive ai muscoli, vasodilatazione, aumento della frequenza e della forza delle contrazioni cardiache, dilatazione bronchiale, aumento della frequenza e della profondità del respiro, mobilitazione delle riserve energetiche e inibizione degli apparati digerente ed urinario il sistema ortosimpatico è responsabile di queste modificazioni. La porzione parasimpatica prevale nelle condizioni di riposo e determina quindi azioni opposte. Gli organi effettori sono innervati sia dal sistema ortosimpatico che dal parasimpatico i quali non agiscono, di norma, contemporaneamente. Il sistema nervoso somatico presenta il corpo dei neuroni motori nel corno anteriore del midollo spinale ed il suo assone raggiunge l'effettore in corrispondenza di una giunzione neuromuscolare dove viene rilasciato il neurotrasmettitore, l'acetilcolina. Nel sistema nervoso simpatico efferente sono coinvolti due neuroni: il primo, detto pregangliare,vicino all'effettore. Da qui, l'assone del neurone postgangliare raggiunge l'organo bersaglio e trasmette il segnale nervoso. Nel sistema parasimpatico, l'acetilcolina viene rilasciata sia dal neurone pregangliare che dal neurone postgangliare. Questo permette una trasmissione diretta del segnale nervoso dall'effettore al ganglio e viceversa. Nel sistema ortosimpatico, invece, il neurone pregangliare rilascia acetilcolina che agisce sui recettori nicotinici del neurone postgangliare. Quest'ultimo, a sua volta, rilascia noradrenalina che agisce sugli organi bersaglio attraverso i recettori adrenergici. I gangli del sistema ortosimpatico sono situati lungo la colonna vertebrale, formando la catena dei gangli paravertebrali. Questa catena si estende verticalmente dalla regione toracica alla regione lombare. I gangli del sistema parasimpatico, invece, sono situati nel tronco encefalico e nella regione sacrale del midollo spinale. In conclusione, il sistema nervoso autonomo è responsabile del controllo delle funzioni involontarie del nostro corpo. Il sistema parasimpatico favorisce il riposo e la digestione, mentre il sistema ortosimpatico prepara il corpo per l'azione e la risposta allo stress.

Vicino all'effettore dove contrae sinapsi con il neurone postgangliare. Il sistema ortosimpatico possiede, oltre ai gangliparavertebrali, anche gangli prevertebrali collocati davanti alla colonna nei quali un neurone pregangliare, dopo aver attraversato un ganglio paravertebrale, contrae sinapsi con un neurone postgangliare diretto ai visceri della cavità addominale. La midollare del surrene costituisce un ganglio ortosimpatico modificato, in essa il neurone pregangliare non contrae sinapsi con un secondo neurone, ma instaura un rapporto con le cellule della midollare. I nervi del sistema nervoso autonomo efferente sono detti nervi viscerali o nervi splancnici. I gangli parasimpatici sono collocati molto vicini agli organi da innervare o perfino nella loro stessa parete; i nervi in questo caso possono essere splancnici oppure cranici.

Organi della sensibilità specifica

Olfatto

L'olfatto è il senso che si occupa della rilevazione delle sostanze chimiche presenti

Nell'aria ed i suoi recettori sono i neuroni stessi, i quali sono gli unici in grado di rigenerarsi; essi, infatti, si rinnovano ogni circa 4 settimane per divisione di un gruppo di cellule staminali presenti nella mucosa nasale. Gli stimoli di tipo olfattivo sono gli unici a non attraversare il talamo e raggiungere direttamente la corteccia cerebrale. In particolare, tali stimoli pervengono all'area olfattiva primaria e secondaria collocate nel lobo temporale.

Gusto

Il gusto è il senso che permette di cogliere la composizione chimica degli alimenti che si trovano nel cavo orale grazie ai calici gustativi presenti nella mucosa della lingua. Questi calici gustativi sono composti da un gruppo di cellule epiteliali sensoriali in grado di percepire i sapori. Gli stimoli di natura gustativa giungono, attraverso il nervo glossofaringeo, vago e facciale, al lobo dell'insula.

Sensibilità uditiva e stato-cinetica (vestibolare)

Le sensibilità uditiva e vestibolare sono gestite dalle strutture dell'orecchio.

Il quale può essere diviso in orecchio interno, orecchio medio ed orecchio esterno, collocate in corrispondenza dell'osso temporale in parte all'interno ed in parte all'esterno della scatola cranica. L'orecchio esterno, costituito dal padiglione auricolare e dal meato acustico esterno (o condotto uditivo esterno), termina in corrispondenza della membrana del timpano ed è completamente rivestito da cute di spessore variabile. Il padiglione auricolare ha la funzione di convogliare le onde sonore al condotto unitivo il quale ha un percorso sinuoso che presenta un restringimento. Nel derma della cute dell'orecchio esterno sono presenti gli annessi cutanei tipici e, oltre a questi, le ghiandole ceruminose. La membrana del timpano è composta da una porzione cartilaginea, avente fibre collagene disposte in modo tale da trasmettere efficacemente le vibrazioni, la quale è rivestita da mucosa nella porzione rivolta verso l'orecchio medio.

L'orecchio medio è costituito da una cavità, scavata nell'osso temporale, simile ad un parallelepipedo, che comprende nella porzione superiore tre ossicini, il martello, l'incudine e la staffa, articolati per mezzo di diartrosi i quali si muovono ad ogni vibrazione della membrana del timpano. Ciò è dovuto al fatto che il martello è fissato a tale membrana, mentre la staffa presenta una base di forma ovalare la quale risulta fissata attraverso un legamento ad una finestra scavata nell'osso temporale detta finestra ovale: ad una vibrazione del timpano corrisponde una vibrazione della base della staffa in corrispondenza della finestra ovale. Nell'orecchio medio sono presenti anche due piccoli muscoli, il tensore del timpano, fissato al martello, il quale contraendosi tende la membrana timpanica verso l'orecchio medio, e il muscolo stapedio, fissato alla staffa, il quale contraendosi tende la staffa verso l'orecchio medio;

La contrazione di tali muscoli è il risultato dell'insorgere di rumori di forte intensità. Nell'orecchio medio è presente aria che giunge per mezzo della tuba uditiva dalla faringe, facendo sì che la membrana del timpano possa muoversi liberamente avendo la medesima pressione da entrambi i lati. L'orecchio interno presenta una struttura molto complessa, scavata nell'osso temporale, la quale prende il nome di labirinto. Esso è costituito da una struttura ossea, il labirinto osseo, ricoperto da una struttura membranosa, il labirinto membranoso, il tutto immerso in un liquido, la perilinfa. Il labirinto osseo è costituito di tre porzioni, una centrale che prende il nome di vestibolo, una anteriore che prende il nome chiocciola, per la sua struttura attorcigliata attorno ad un asse osseo, ed una posteriore costituita da tre canali semicircolari perpendicolari l'uno.

o, un liquido simile all'acqua. Il labirinto membranoso è composto da tre parti principali: la coclea, che è responsabile dell'udito, i canali semicircolari, che sono responsabili dell'equilibrio, e l'utricolo e il sacculo, che sono responsabili della percezione della gravità. Il labirinto membranoso è circondato da un liquido chiamato perilinfa, che lo protegge e lo mantiene in posizione all'interno del labirinto osseo.
Dettagli
A.A. 2020-2021
48 pagine
5 download
SSD Scienze biologiche BIO/16 Anatomia umana

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher GiadaPastorelli di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Anatomia umana e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Milano o del prof Dolci Claudia.