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MEZZO DI FISSITÀ
Origine embrio-genetica (Schema in allegato)
Ad un certo punto della nostra vita, molto precocemente, eravamo costituiti da tre foglietti
sovrapposti: neuro-ectoderma, mesoderma ed endoderma. I tre foglietti si sono accresciuti
prima lateralmente, poi hanno girato per andare lungo la linea di mezzo ed in avanti per
determinare la formazione del tronco (torace, addome e pelvi).
L'endoderma va a formare un cilindro che percorre tutto il tronco (dalla cavità orale alla
apertura anale): il tubo digerente; darà origine alla componente epiteliale del tubo
digerente (dalla cavità orale all'apertura anale) e della via aerea.
Il mesoderma è sepimentato in due parti pari ed una impari: mesoderma laterale di destra
e di sinistra e mesoderma intermedio; le quali hanno destini diversi.
Il mesoderma intermedio darà origine alla colonna vertebrale, al canale vertebrale, e
all'aorta (al davanti della colonna toraco-lombare).
Il mesoderma laterale, destro e sinistro, andrà a dividersi in due porzioni, una più interna
ed una più esterna. Le porzioni mesodermiche andranno ad accrescersi e a chiudersi. Fra
endoderma ed il foglietto interno del mesoderma laterale non vi è tanto spazio;
quest'ultimo, anzi, si andrà ad incollare al primitivo tubo diverente, formando la
componente non epiteliale del tubo digerente (connettivo, tonache proprie, sottomucose,
muscolari); a livello più superficiale il foglietto interno del mesoderma laterale (adeso
all'endoderma) forma una membrana detta membrana celomatica che formerà una parte
82
di peritoneo. La porzione interna del mesoderma laterale, prossimale all'endoderma, si
continua con il foglietto parietale (foglietto che si trova esternamente al viscerale). A
questo punto non parliamo più di celoma e cavità celomatica, ma di peritoneo e cavità
peritoneale.
Capiamo adesso l'origine greca della parola peritoneo: "qualcosa che avvolge", ovvero
avvolgerà alcuni organi. Essendo il foglietto viscerale in continuità anatomica con il
parietale, gli organi avvolti dal peritoneo saranno connessi alla parete posteriore,
superiore, anteriore ed inferiore.
Il mesoderma si divide in tre parti: dall'intermedio esce, tra le altre cose, l'aorta addominale
(dalla quale si formeranno altri vasi che irroreranno il digerente); il mesoderma laterale si
divide, a destra come a sinistra, in due foglietti (uno interno ed uno esterno) che subiscono
il destino di endoderma ed neuroectoderma: si uniscono lungo una linea di mezzo, a
formare la cavità celomatica.
Foglietto interno ed esterno sono uno la continuazione dell'altro (così come foglietto
parietale e viscerale del pericardio sieroso e delle pleure); il foglietto interno si accolla alla
componente epiteliale del tubo digerente, determinando tutto ciò che del tubo non è
epitelio (la gran parte). Il foglietto esterno diventerà, invece, tutta la parete dell'addome, da
dietro in avanti (muscoli, fasci, tendini, vasi ecc).
Lo strato più periferico del foglietto interno e lo strato più interno del foglietto
esterno, a destra come a sinistra, diventeranno una sierosa che noi chiameremo
peritoneo. Tra i due foglietti (interno ed esterno) vi è un vuoto, una cavità: il celoma o
cavità celomatica (inizialmente) che si chiamerà poi cavità peritoneale; mentre i due
foglietti saranno il peritoneo:
il foglietto più interno, essendo a ridosso di visceri della cavità addomino-pelvica (fra i
• quali il tubo digerente), è detto peritoneo viscerale;
il peritoneo che tappezza dall'interno la parete dell'addome (e della pelvi) è detto
• peritoneo parietale.
Vi saranno tratti di peritoneo (ex foglietto interno) che difatti non avvolgono visceri; se ciò
avviene a destra come a sinistra, questi due tratti risulteranno affrontati, si guardano:
regioni del foglietto interno così strutturate sono definite legamenti peritoneali: strutture
che legano un viscere alla parete addominale.
Facendo sezioni seriate dell'embrione, dal diaframma in giù, osserviamo la stessa
immagine con dimensioni diverse del tubo digerente, a seconda che parliamo della prima
parte del digerente addominale (quindi stomaco) oppure del piccolo o grosso intestino.
Facendo una sezione sagittale dell'embrione dobbiamo vedere una parete posteriore, una
anteriore, il diaframma primitivo, intravediamo esofago addominale, uno stomaco, un
piccolo e grosso intestino.
Stomaco primitivo, piccolo e grosso intestino sono collegati, per tutta la lunghezza, dal
diaframma alla pelvi, alla parete posteriore, per mezzo di un legamento. Questo
legamento peritoneale prende il nome di mesogastrio dorsale (detto così perché va
verso la parete posteriore): è il mezzo di fissità del tubo digerente sotto-diaframmatico, il
quale connetterà stomaco, piccolo e grosso intestino primitivo alla parete posteriore. 83
Il peritoneo è fatto di un unico foglietto: il parietale si continua nel viscerale (cosa
che vale anche per pericardio sieroso e pleure).
Da quello che sarà il futuro duodeno vien fuori una gemmazione ventrale, un condotto
(che chiameremo coledoco), il quale si sposta verso l'avanti (spostando il peritoneo che
copriva il duodeno), si ramifica e intorno alle ramificazioni si organizza il fegato.
Il peritoneo viene ad essere spostato da questa nuova gemmazione ed avvolgerà
quest'organo di nuova formazione.
Al di dietro del fegato ma al davanti della piccola curvatura dello stomaco e della prima
parte del duodeno, troveremo altro peritoneo (non è altro che i due foglietti che si
guardano); quindi ci sarà un'altro legamento peritoneale detto mesogastrio ventrale;
Mentre il mesogastrio dorsale lo troviamo dal diaframma alla pelvi, ovvero per tutta la
lunghezza del tubo digerente sotto-diaframmatico (ovvero per tutta l'altezza della cavità
addomino-pelvica), il mesogastrio ventrale si trova soltanto nella parte alta dell'addome,
per una lunghezza pari alla futura piccola curvatura dello stomaco e alla futura prima parte
del duodeno. Il mesogastrio ventrale sarà quindi costituito dai foglietti affrontati di
peritoneo a livello del coledoco.
L'embrione ed il feto sono dei "parassiti" perché si nutrono con quello di cui si nutre la
mamma (ricevono nutrimento ed ossigeno dalla placenta, attraverso la vena ombelicale,
contenuta nel cordone ombelicale). Il cordone ombelicale va a finire al centro dell'addome
(dove vi sarà la cicatrice ombelicale). Dopo la chiusura del cordone ombelicale, la vena
ombelicale residua sotto forma di legamento rotondo del fegato. La vena ombelicale va a
finire nel ramo sinistro della vena porta; sempre dal ramo sinistro della vena porta, dalla
parte opposta all'ingresso della vena ombelicale, vien fuori il dotto venoso di Aranzio che
porta sangue, ricco di nutrienti, alla cava inferiore (tramite vene epatiche).
La vena ombelicale non è nostra e neanche della mamma, è della placenta (organo a
termine: ha vita nove mesi); viene da fuori ed in qualche modo deve entrare dentro.
Mentre l'embrione si chiudeva da dietro in avanti, e cresceva in lunghezza, il sacco
vitellino si organizzava per stringersi progressivamente fino ad arrivare a costituire il punto
di entrata della vena ombelicale; quest'ultima, quindi, si è formata contestualmente alla
placenta e contemporaneamente alla chiusura dell'embrione da dietro in avanti.
Contestualmente alla chiusura dell'embrione si organizza placenta, cordone ombelicale e
vena ombelicale.
Il peritoneo viscerale che avvolge il fegato risulta fuso con il peritoneo parietale affrontato;
in questo modo si crea un varco, attraverso il quale la vena ombelicale (proveniente dalla
placenta) può raggiungere il ramo sinistro della vena porta, passando sotto il fegato.
Formando questo varco nel peritoneo, vi si affrontano due foglietti, questo legamento
viene a formare la seconda parte del mesogastrio ventrale (risulta diviso quindi in due
parti: una più dorsale ed una più ventrale; fra le due vi è il fegato).
Aorta, intestino e fegato sono uno davanti all'altro, da dietro in avanti, su un piano
sagittale. (immagine in allegato) 84
Nella regione sopramesocolica, la cavità peritoneale è divisa in due parti, una di destra ed
una di sinistra (a causa della parte anteriore del mesogastrio ventrale); nella regione
sottomesocolica posso liberamente andare da destra a sinistra o viceversa.
La disposizione su piano sagittale di aorta, tubo digerente e fegato è una situazione
transitoria. A questo punto dello sviluppo succedono due cose contemporaneamente:
il fegato si accresce in maniera tanto asimmetrica che si forma un semi-ovoide: si
• sviluppa di più sul lato di destra rispetto a quello di sinistra;
contemporaneamente succede che nello spessore del mesogastrio dorsale (dalla parete
• posteriore a stomaco e duodeno), tra i due foglietti, si sviluppa la milza. Dall'ilo della
milza non escono dotti escretori (non è secernente) ha solo a che fare con il vascolare.
La milza si è formata da una derivazione di quel vaso che proveniva dall'aorta per andare
al tubo digerente, il quale ha gemmato verso sinistra; tutto ciò avviene fra i foglietti del
mesogastrio dorsale. La gemmazione del vaso porta lo spostamento verso sinistra del
foglietto di sinistra, con una modificazione simile a quella avvenuta per il fegato. Il
peritoneo si adegua alla formazione della milza.
Nella regione sopramesocolica quindi, mentre il fegato si accresce verso destra, la milza
tira verso sinistra; tutto ciò che era in posizione sagittale è costretto a ruotare di 90º verso
destra: la piccola curvatura dello stomaco (che prima guardava in avanti) ha ruotato di 90º
verso destra e simmetricamente la grande curvatura ha ruotato di 90º verso sinistra;
anche il duodeno, che era sagittale, sotto la spinta del fegato verso destra, ha ruotato di
90º verso destra per ottenere la C duodenale, con apertura in alto e verso sinistra.
Lo stomaco si sposta verso sinistra e ruota di 90º; il suo asse maggiore diventa il trasverso
(prima era il sagittale), mentre il fegato si sposta progressivamente a destra. Per arrivare
ad una situazione quasi definitiva, con lobo di destra maggiore del sinistro, lo stomaco
quasi tutto a sinistra e la milza all'estrema sinistra.
Con la rotazione dello stomaco anche il mesogastrio dorsale è portato a ruotare e non
sarà più sul piano sagittale; lo stesso vale per il mesogastrio ventrale che si troverà su un
piano frontale.
La porzione di mesogastrio ventrale che sta fra fegato e parete anteriore, ha la forma di
una sezione di circonferenza, complementare alla convessità dell