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TERMINOLOGIA ANATOMICA

La corretta posizione del corpo umano è descritta con un soggetto in posizione eretta, con il volto rivolto in avanti, con gli arti superiori accostati al tronco e con il palmo della mano rivolto in avanti. Questa è la posizione anatomica classica a cui si farà riferimento sempre quando si dovrà fare riferimento alle strutture del nostro corpo.

PIANI DI RIFERIMENTO PER LA TERMINOLOGIA ANATOMICA

Il piano che attraversa il corpo umano dall'avanti all'indietro e divide il corpo in due metà che chiameremo "antimeri" si chiama "piano sagittale mediano" (SAGITTALE= è perpendicolare rispetto alla fronte e attraversa il corpo dall'avanti all'indietro ed è perpendicolare rispetto al suolo). Di questi piani sagittali che attraversano il corpo possiamo tracciarne una nutritissima serie. Quello che è descritto nell'immagine è il piano sagittale mediano, che divide il corpo in due metà simmetriche.

corpo in due metà speculari che si chiamano "antimero destro" e "antimero sinistro". Naturalmente gli altri piani che si possono utilizzare per fare altre sezioni del corpo, spostati su un lato o sull'altro, sono numerosissimi e sono definiti come "piani paramediani". Quello mediano è uno solo, perché indica una posizione centrale (Es. il naso è un organo impari e MEDIANO). Altri piani per indicare posizione sono quelli "mediali". Il termine "mediale" è un aggettivo relativo, cioè necessita di un riferimento per essere comprensibile. Possiamo dire, per esempio, che l'occhio è posto in posizione mediale rispetto all'orecchio, ma lo stesso occhio è posto in posizione laterale rispetto al naso. Quindi mentre l'aggettivo "mediano" dà una indicazione chiara di una struttura del corpo, i termini "laterale" e "mediale"

per essere comprensibili hanno bisogno di un riferimento. Ricordiamo anche un altro piano, che è perpendicolare al suolo, e che però è parallelo alla fronte. Questo piano (o questi piani) che attraversano il corpo da un lato all'altro, sono detti "piani frontali". Se condurrò una sezione frontale del corpo separerò una parte anteriore del corpo da una parte posteriore. Tutto ciò che si trova anteriormente rispetto a una sezione frontale potrà essere definita come "anteriore" o "ventrale". Questo ultimo termine si presta meglio perché molto spesso una sezione anatomica viene fatta su un tavolo anatomico, per cui il cadavere che deve essere sezionato è in posizione supina, quindi col ventre rivolto verso l'alto. Quindi se io sto descrivendo le parti del corpo dirò per esempio che l'ombelico si trova in posizione ventrale rispetto alla colonna vertebrale. La parte posterioreverrà descritta invece come "dorsale". Altro piano di sezione da ricordare è il piano "trasversale" (o I piani trasversali) che dividono il corpo in una parte superiore e in una parte inferiore rispetto al piano di sezione. Questo è un piano parallelo al suolo. La parte sovrastante rispetto al piano di sezione trasversale può anche essere definita come parte "craniale" rispetto a una parte sottostante che può essere definita come "caudale". Quindi procedendo in senso cranio-caudale andremo dalla fronte in giù. Ci sono anche dei possibili termini di movimento, se ci riferiamo agli arti, ovviamente. Abbiamo un movimento di allontanamento e avvicinamento dell'arto superiore rispetto al corpo che devono essere descritti come movimento di ABDUZIONE e ADDUZIONE (abdurre= allontanare l'arto dal tronco. Addurre=avvicinare). Ma abbiamo altri termini di riferimento, come FLESSIONE ed ESTENSIONE. E'facilecapire di cosa si tratta facendo riferimento a una parte dell'arto rispetto a un'altra. La flessione dell'avambraccio rispetto al braccio è il movimento opposto all'estensione. Ma se ci riferiamo all'arto inferiore dobbiamo specificare che il movimento di sollevamento della coscia si chiama movimento di flessione della coscia, dell'anca naturalmente, mentre il movimento di protenzione in avanti della gamba rispetto alla coscia è di estensione (dando un calcio ad un pallone sto flettendo la coscia ed estendendo la gamba). Ciò che abbiamo detto vale per il corpo (ed. la direzione cranio-caudale) non vale per gli arti. E allora negli arti si usa il termine prossimale e distale. Questi termini sono comprensibili se si fa.

Riferimento a una parte dell'arto più vicino o più lontano rispetto alla radice dell'arto stesso. La radice ha un cingolo che è la parte libera. Se pensiamo all'arto superiore, il cingolo scapolare ha una parte di connessione dell'arto allo scheletro assile e poi c'è la parte libera formata dal braccio, dall'avambraccio e dalla mano (Il braccio in anatomia si riferisce non a tutto l'arto superiore ma solo la porzione dell'articolazione scapolo-omerale. La gamba è la porzione dell'arto inferiore che va dal ginocchio alla caviglia), così come nell'arto inferiore abbiamo il cingolo pelvico, l'anca, la coscia, la gamba e il piede. Quindi dire PROSSIMALE significa dire che quella parte che ho individuato è più vicina di un'altra alla radice dell'intero arto. Abbiamo, oltre a flessione ed estensione, anche la ROTAZIONE interna ed esterna che nell'arto superiore.

PRONAZIONE e SUPINAZIONE, o movimenti più complessi possono essere quelli di CIRCONDUZIONE se ci riferiamo ad un arto. Riferiti all'arto superiore il termine "ventrale" non va bene perché è un termine riferito al tronco, quindi la parte anteriore dell'avambraccio sarà definita VOLARE.
APPARATO LOCOMOTORE
Il movimento è vita e l'immobilità è una condizione assolutamente incompatibile con la vita.
Possiamo parlare di "macchina umana" e la nostra è costituita da uno chassis, una struttura portante che deve essere messa in movimento, che ha dei motori.
L'impalcatura del nostro corpo è data dallo scheletro che è dato da un insieme di segmenti che si chiamano ossa che sono articolate fra di loro attraverso delle articolazioni mobili ma anche attraverso articolazioni non mobili nel caso in cui più segmenti ossei siano messi insieme per costituire una scatola (come

La scatola cranica, formata da ossa che non hanno un reciproco movimento ma che devono essere tra loro strettamente connesse per garantire la protezione verso organi particolarmente delicati, si riferisce, in questo caso, all'encefalo che è la parte del sistema nervoso centrale che è collocata nella testa. Encefalo non equivale a cervello, perché il cervello è una parte dell'encefalo, perché nella scatola cranica abbiamo anche il cervelletto e c'è anche il tronco encefalico. L'insieme di questi organi costituisce l'encefalo, contenuto nella scatola cranica. L'encefalo si continua poi con il midollo spinale che è situato in un'altra scatola di contenimento che è la colonna vertebrale, infatti il midollo spinale si trova nel canale vertebrale che a sua volta è una parte della colonna vertebrale). Se ci riferiamo, invece, allo scheletro degli arti vediamo che la connessione fra le varie ossa.

si realizza in maniera da consentire un reciproco movimento delle particelletriche affrontate, quindi avremo delle giunture, delle articolazioni mobili, che nelloro insieme sono riassumibili con i termine di DIARTROSI. Le SINARTROSI invece sono le articolazioni non mobili o scarsamente mobili.

Le leve ossee sono messe in movimento dai motori del nostro corpo che sono i MUSCOLI. Considerate che il nostro scheletro conta oltre 200 ossa e che esistono circa 700 muscoli diversi che agiscono sulle strutture scheletriche. Gli organi muscolari, per poter trasmettere la forza espletata dalla loro contrazione, devono essere collegati alle ossa attraverso dei sistemi di connessione che prendono il nome di TENDINI.

Quella sopra è una visione del corpo umano privato del rivestimento cutaneo e sottocutaneo (la cute è un organo, il più grande organo del nostro corpo, che non serve soltanto a rivestire gli organi interni, ma ha anche delle funzioni specifiche). Per arrivare a osservare

muscolo del polpaccio). Allo stesso modo, la fascia che avvolge i muscoli dell'addome è chiamata FASCIA ABDOMINALE, mentre quella che avvolge i muscoli del braccio è chiamata FASCIA BRACHIALE. Queste fasce muscolari svolgono un ruolo importante nel mantenere l'integrità e la funzionalità dei muscoli sottostanti, fornendo loro supporto e protezione. Per visualizzare i muscoli veri e propri, è necessario rimuovere la fascia muscolare tramite una dissezione più approfondita. In questo modo è possibile esaminare la struttura e la disposizione dei singoli muscoli, nonché le loro connessioni e funzioni specifiche. La conoscenza della disposizione delle fasce muscolari e dei muscoli sottostanti è fondamentale per comprendere l'anatomia e la fisiologia del corpo umano, nonché per l'esecuzione di interventi chirurgici e terapie fisiche mirate.

latino “pilastro” ), infatti la regione crurale del corpo è in riferimento alla gamba. Nell’arto superiore avremo la FASCIABRACHIALE, che avvolge i muscoli del braccio e la FASCIA ANTIBRACHIALE che avvolge i muscoli dell’avambraccio e così via...Le fasce muscolari sono strutture importanti perché fanno si che i muscoli, durante la contrazione, non si spostino in maniera importante rispetto alla loro sede naturale. Asportata la fascia (come nel disegno), si vedono comparire i singoli muscoli, che in genere sono raggruppati in serie fra di loro e separati da setti connettivali che si interpongono fra i setti connettivali stessi. In genere questi setti connettivali separano muscoli con differenti funzioni. ES. siamo nella coscia e notiamo il muscolo quadricipite femorale (il muscolo più potente, anteriore, con funzione estensoria della gamba rispetto alla coscia), i muscoli posteriori (che sono detti muscoli ischio-crurali perché partono

I muscoli posteriori della gamba sono situati nella parte posteriore della gamba (dall'ischio alla gamba) e sono muscoli flessori della gamba rispetto alla coscia. Quindi il gruppo dei muscoli posteriori sarà:

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Publisher
A.A. 2020-2021
134 pagine
SSD Scienze biologiche BIO/16 Anatomia umana

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher uddue2000 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Anatomia umana e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Messina o del prof Biologia Prof.