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Ossa

Il corpo umano contiene circa 200 ossa suddivise in scheletro assile (ossa del cranio, della colonna e della cavità toracica) e scheletro appendicolare (ossa degli arti). In base alla morfologia vengono classificate in:
  • Ossa LUNGHE: caratterizzate da una porzione centrale estesa e allungata chiamata diafisi e da 2 estremità dette epifisi, suddivise in prossimale e distale. La prima è quella più vicina alla radice dell'arto, la distale è la più lontana.
  • Ossa PIATTE: sono più estese in larghezza più che in spessore e sono tipiche del cranio.
  • Ossa BREVI: si ritrovano nella mano o nel piede e non c'è lunghezza o larghezza più sviluppata rispetto all'altra.
  • Ossa IRREGOLARI: rappresentano le vertebre.
  • Ossa SESAMOIDI: si ritrovano nella patella o anche detta rotula a livello del ginocchio.
Tutte le ossa non sono lisce, ma sono ricche di solchi o depressioni per il passaggio divasi o nervi. Le regioni più rugose servono per l'inserimento di tendini o legamenti. Le porzioni più lisce sono quelle che si articolano con l'osso adiacente per formare le articolazioni. La superficie esterna dell'osso è rivestita da periostio, quella interna da endostio. ARTICOLAZIONI Si dividono in 2 grandi gruppi:
  1. SINARTROSI: articolazioni immobili o poco mobili.
  2. DIARTROSI: articolazioni mobili.
A livello delle sinartrosi tra un osso e l'altro è presente tessuto connettivo che la rende piuttosto rigida. Nelle diartrosi le ossa sono circondate da una capsula che forma una sorta di manicotto che contiene liquido sinoviale e quindi i due segmenti ossei possono muoversi. Sinartrosi Si dividono in 2 gruppi in base al connettivo che le compone:
  1. Fibrose: con tessuto connettivo fibroso. Tra queste vi sono le suture, le gonfosi e le sindesmosi. Le SUTURE si trovano nel cranio e sono completamente immobili. Le GONFOSI si formano tra la radice
del dente e la cavità dentale nella mascella o mandibola. Le SINDESMOSI sono formate da una lamina di connettivo fibroso e si ritrovano tra la diafisi di ossa lunghe come ad esempio nell'avambraccio. 2. Cartilaginee: con tessuto connettivo cartilagineo. Tra queste vi sono le sincondrosi e le sinfisi. Le SINCONDROSI si formano tra lo sterno e le coste. Le SINFISI si ritrovano nel bacino formando la sinfisi pubica. Diartrosi Contengono liquido sinoviale all'interno di una capsula articolare. Vengono classificate in base alla forma della superficie articolare e in base ai movimenti che consentono. I movimenti che possono svolgere sono: - Scivolamento: una superficie scivola sull'altra - Angolari: intorno all'asse trasversale e sagittale - Rotazione: intorno all'asse longitudinale In base alla forma si classificano in vari gruppi, tra cui: 1. ARTRODIE: consentono movimenti di scivolamento e le superfici sono piane. Un esempio è quella che si

forma a livello della colonna tra le faccette dei processi trasversi inferiore e superiore.

2. SFERARTOSI: compie movimenti di rotazioni intorno all'asse longitudinale, ma anche movimenti angolari. Si forma tra una superficie articolare concava e una convessa, entrambe di forma sferica. L'esempio classico è tra la testa dell'omero e la scapola o tra il femore e l'anca. È la più mobile.

3. CONDILARTROSI: è simile alla seconda. Si forma sempre tra una superficie concava e una convessa, ma in questo caso non si ha una forma sferica, ma una ovale. Queste non possono ruotare intorno all'asse longitudinale, possono svolgere movimenti angolari intorno all'asse trasversale e sagittale. Si ritrovano tra ulna e radio e carpo della mano.

4. ARTICOLAZIONI A SELLA: si ha quando le superfici articolari presentano una parte concava e una convessa disposte ortogonalmente una rispetto all'altra ad incastrarsi. Un esempio è quella tra la

clavicola e lo sterno.

5. GINGLIMI: si ritrova sempre una superficie concava e una convessa, ma di forma cilindrica. Si suddividono in ginglimo laterale e angolare in base al movimento che svolgono. Nel primo la superficie articolare può rotare intorno all'asse longitudinale (radio e ulna). Nel secondo si hanno movimenti intorno all'asse trasversale (tibia e femore).

MUSCOLI: L'apparato locomotore comprende i muscoli scheletrici che prendono contatto con le ossa. Tutti sono formati da una parte centrale chiamata VENTRE e dai TENDINI che li connettono alle ossa. Ogni muscolo ha una propria ORIGINE e una INSERZIONE. L'origine del muscolo è il ventre e passa sopra all'articolazione che quel muscolo deve far muovere. L'origine si trova sull'osso che durante il movimento rimane fermo. L'inserzione si trova sull'osso che si muove.

ESEMPIO: il muscolo bicipite è un muscolo anteriore del braccio e si deve contrarre per garantire il

movimento di flessione dell'arto superiore. Il suo ventre passa sopra a ponte dell'articolazione del gomito e avrà l'origine a livello del braccio e l'inserzione a livello dell'avambraccio. Il BICIPITE ha due capi: uno breve e uno lungo che si uniscono nel ventre che scavalca l'articolazione del gomito e si va a inserire più in basso a livello del radio. Quando il muscolo si contrae, origine ed inserzione si devono avvicinare tra di loro poiché il muscolo si accorcia.

SCHELETRO ASSILE

Formato dalle ossa del cranio, colonna vertebrale, coste e sterno.

Cranio

Si divide in:

  • Neurocranio: porzione posteriore che forma la scatola cranica che accoglie l'encefalo
  • Splancnocranio: parte anteriore (ossa della faccia)

NEUROCRANIO

È formato da 8 ossa: 4 pari (ossa parietali e temporali) e 4 impari (osso frontale, occipitale, etmoide, sfenoide). L'osso occipitale forma tutta la parte postero-inferiore della scatola cranica

e dalla parte opposta vi è l'osso frontale (parte anteriore). L'etmoide è importante nell'apparato respiratorio poiché divide le cavità nasali tramite la sua lamina perpendicolare. A livello dell'osso occipitale vi è il foro occipitale o anche detto (FORAME MAGNO) che permette all'osso di appoggiarsi sulla colonna. Il forame è in comunicazione col canale vertebrale dove passa il MIDOLLO SPINALE. SPLANCNOCRANIO è formato da 15 ossa: 3 impari e 12 pari. Le due ossa nasali si articolano tra di loro sul piano sagittale mediano, spostandoci lateralmente e posteriormente nella cavità oculare vi sono le due ossa lacrimali. Sempre lateralmente e posteriormente le due ossa zigomatiche. Poi vi sono due ossa mascellari e in mezzo i due cornetti nasali. Posteriormente le due ossa palatine. Tra le ossa impari vi è la mandibola, lateralmente il vomere. Il terzo è l'osso ioide che non si articola alle.

altre ossa dellosplancnocranio, ma è collegato ad esso tramite i muscoli e legamenti e si trova a livello del collo.

Colonna vertebrale

È data dalla successione di vertebre, intervallate dai dischi vertebrali. Complessivamente è formata da:

  • 7 vertebre cervicali
  • 12 vertebre toraciche
  • 5 vertebre lombari
  • 5-6 vertebre sacrali
  • 2-3 vertebre coccigee

Tutte le vertebre sono formate da:

  1. CORPO VERTEBRALE: che è la parte anteriore e presenta una faccia anteriore convessa e una posteriore concava. La superficie articolare gli permette di legarsi con le altre vertebre. Nel punto in cui la struttura concava e convessa si incontrano parte la struttura dell'arco.
  2. ARCO VERTEBRALE: è la parte posteriore. Posteriormente e lateralmente vi sono due strutture ossee chiamate lamine. Posteriormente e medialmente vi sono i peduncoli. Lamine e peduncoli descrivono il FORAME VERTEBRALE dove passa il midollo spinale. La sovrapposizione di tutti i

Il canale vertebrale è formato dai forami delle vertebre. Nel punto in cui le laminesi continuano con i peduncoli originano i processi vertebrali. Una vertebra tipo ha lateralmente 2 processi trasversi, 2 processi articolari superiori e 2 inferiori. Nel punto in cui l'arco si chiude e i 2 peduncoli si continuano tra di loro si forma un processo diretto posteriormente ma posizionato sul piano sagittale mediale detto processo spinoso. Vi sono delle differenze regionali che ci permettono di distinguere le varie vertebre. Le più particolari sono le due vertebre cervicali:

  1. ATLANTE: C1. È priva di corpo cellulare ed è formata da un grande arco vertebrale.
  2. EPISTROFEO: C2. Si riconosce per un piccolo corpo vertebrale, ma soprattutto perché possiede un voluminoso processo diretto verso l'alto detto dente dell'epistrofeo che si incastra sulla faccia posteriore dell'atlante formando una articolazione.

Le vertebre toraciche si riconoscono per un corpo

più voluminoso rispetto alle prime, ma hanno unarco più piccolo. Il processo spinoso è voluminoso e rivolto verso il basso. Tra le due facce del corpo vi sono superfici articolari proprie esclusivamente delle toraciche e in queste si inseriscono le COSTE.

Le lombari hanno un corpo più grande, ma un arco ridotto a forma triangolare. Hanno un processo spinoso robusto ma breve e diretto verso il basso.

Le sacrali si fondono tra loro formando l’osso sacro. I corpi sono tutti fusi e si creano delle linee di corrispondenza dette linee sacrali. Ai loro lati sono presenti fori sacrali attraverso i quali passano vasi e nervi.

La prima vertebra sacrale forma delle strutture voluminose delle ALI sacrali che rappresentano un’espansione dei processi trasversi della 1 vertebra sacrale. Al centro c’è la CRESTA sacrale media che rappresenta la fusione di processi spinosi. Lateralmente ci sono le docce sacrali che si formano per la fusione dei processi trasversi.

Ciò non avviene nell'ultima vertebra, infatti resta una struttura aperta a forma di U rovesciata chiamata IATO SACRALE per il passaggio del retto. Le articolazioni della colonna sono di 2 tipi:
  1. Intersomatiche: si formano tra due corpi. È presente un disco fibrocartilagineo (ointervertebrale) formato esternamente da un anello fibroso che conferisce stabilità al disco. Al centro vi è un nucleo polposo con meno fibre e H20. In questo modo le vertebre possono muoversi. Tutte le articolazioni sono stabilizzate da due legamenti: quello longitudinale anteriore e quello longitudinale posteriore che vengono così chiamati perché decorrono lungo la faccia anteriore o posteriore dei corpi.
  2. Zigapofisarie: si formano tra gli archi, tra il processo superiore di una vertebra e quello inferiore della vertebra sovrastante. In queste le legamenti che le stabilizzano sono: quello sovraspinoso (decorre sopra il processo spinoso) e quello intraspinoso (tra il processo spinoso).

marginesuperiore e

Dettagli
Publisher
A.A. 2019-2020
90 pagine
SSD Scienze biologiche BIO/16 Anatomia umana

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher oriana.992 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Elementi di anatomia e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Parma o del prof Carubbi Cecilia.