Anteprima
Vedrai una selezione di 1 pagina su 209
Anatomia umana Pag. 1
1 su 209
D/illustrazione/soddisfatti o rimborsati
Disdici quando
vuoi
Acquista con carta
o PayPal
Scarica i documenti
tutte le volte che vuoi
Estratto del documento

“L”,

massetere piega ad si porta ad angolo retto medialmente, perforando il buccinatore e scolando il

contenuto nel vestibolo della bocca più o meno di fronte al secondo molare superiore, considerando le variabilità

individuali. Muscoli joidei

Partono dall’osso joide (o ioide), un osso che si trova nel collo, è arcuato con la concavità rivolta posteriormente.

L’osso ioide dà sostegno ai muscoli sovrajoidei (dall’osso ioide verso l’alto) e agli sottojoidei (che si portano sotto lo

ioide).

Muscoli sovraioidei

Muscolo milojoideo: i due muscoli

milojoidei (destro e sinistro)

formano il pavimento della cavità

orale inserendosi su un rafe

mediano fibroso. In avanti e

lateralmente il muscolo s’inserisce

sulla linea milojoidea.

Posteriormente e medialmente

s’inserisce sull’osso ioide,

presentando però un margine

posterolaterale molto esteso che è

considerato il margine libero di

questo muscolo. Questa lamina

muscolare crea un comparto

superiore (che sta sopra cavità

orale) e uno inferiore (che sta sotto

la cavità orale). Nel comparto

superiore si osserva la ghiandola

sottomandibolare (salivare

maggiore), la quale si appoggia sul

pavimento della cavità orale e in

avanti è addossata sul corpo della

mandibola nella fossetta della

ghiandola sottolinguale. La

ghiandola salivare ha il corpo posto

sia sopra sia sotto il muscolo

milojoideo; si nota che la maggior

parte del parenchima ghiandolare è

sottostante al pavimento, ma una

parte di esso viene trascinata sopra

al pavimento grazie al margine

libero presente nel muscolo e da lì

origina il dotto escretore di questa

ghiandola che sbocca nella 127

caruncola linguale (sotto la lingua) di quel lato. Il muscolo miloioideo è innervato dal nervo milojoideo, un ramo del

nervo mandibolare o del nervo alveolare inferiore

Muscolo digastrico: ha due ventri, uno anteriore e uno posteriore, connessi tra loro con un tendine (inserzione ventre

posteriore→ ventre posteriore→ tendine intermedio→ ventre anteriore→ inserzione ventre anteriore). Il tendine

intermedio funziona solo se ancorato (solo se tenuto fisso) in modo che le contrazioni di muscoli spostando il tendine

annullino la contrazione; il tendine infatti è inserito in una fascia anelastica (una sorta di asola, passaggio) che si

ancora allo ioide e che tiene fisso il tendine. Il ventre posteriore s’inserisce medialmente al processo mastoideo del

temporale, scende in basso e in avanti e il tendine intermedio s’impegna nell’asola dell’ansa fasciale per il tendine del

muscolo digastrico. Il ventre superiore poi va in avanti e in alto inserendosi in prossimità della sinfisi mentoniera, sotto

il miloioideo. Questo muscolo è innervato dal ramo digastrico del nervo mandibolare.

Muscolo geniojoideo: è innervato da rami provenienti da primo e secondo nervo cervicale, con coinvolgimento del

nervo ipoglosso (XII paio dei nervi cranici). Origina sul margine superiore dell’osso joide, sale e si porta in avanti per

inserirsi sull’apofisi genii (nelle spine mentali, si trova sopra il muscolo milojoideo). I muscoli geniojoidei sono in

posizione paramediana, potendoli scostare sotto s’intravedrebbe il rafe mediano dei muscoli miloioidei.

Muscolo stilojoideo: è innervato dal ramo stilojoideo del faciale (VII paio dei nervi cranici). S’inserisce prossimalmente

sul processo stiloideo del temporale, scende e si porta in avanti abbracciando il ventre posteriore del digastrico per

andare a inserirsi sull’osso ioide (distalmente si divide per lasciare spazio al tendine intermedio del muscolo

digastrico). Muscoli sottoioidei

Sono tutti innervati da rami dei primi tre nervi cervicali.

Muscolo sternojoideo: È un muscolo abbastanza superficiale che va dal manubrio dello sterno all’osso ioide.

Muscolo omojoideo: Si trova su un piano più profondo rispetto allo sternotiroideo e va dalla scapola fino all’osso

joide.

Muscolo sternotiroideo: Va dal manubrio dello sterno fino alla cartilagine tiroidea, della laringe.

Muscolo tirojoideo: Va dalla cartilagine tiroidea della laringe fino all’osso joide.

La cavità orale

128

Schema architetturale della parete degli organi cavi dell’apparato digerente, sono costituiti da una mucosa composta

da:

- epitelio;

- tonaca propria;

- sottomucosa, varia di molto zona per zona, in alcune zone c’è mentre in altre è assente;

- muscolatura è completamente striata, manca quella liscia.

Manca la muscolaris mucosae. Nella cavità orale si distinguono due regioni

tra loro ampiamente comunicanti:

-Vestibolo della bocca. Si trova all’interno del

labbro con sviluppo antero-latero-posteriore. È

una fessura che s’interpone tra i versanti

interni di labbra e guance e la faccia

vestibolare dei denti (faccia che guarda verso l

’esterno). Sul piano sagittale mediano del

vestibolo, le due labbra sono trattenute alla

gengiva dai frenuli (del labbro superiore e

inferiore), escrescenze mucose.

-Cavità orale propriamente detta. Sta

internamente alle facce linguali dei denti per l

’arcata inferiore e per le facce palatine dei

denti nell’arcata superiore.

Le due regioni sono in comunicazione ampia

fra loro grazie allo spazio retro-molare situato

posteriormente ed alle varie fessure

interdentali.

Il versante interno (vestibolare) del labbro

presenta:

- Mucosa con epitelio pavimentoso pluristratificato varietà molle (cioè non cheratinizzato);

- Tonaca propria;

(Manca muscolaris mucosae);

- Sottomucosa poco spessa.

Questa struttura si mantiene fino al fondo del vestibolo.

Sul corpo della mandibola si trovano le gengive, formate da:

- Mucosa con epitelio pavimento pluristratificato varietà molle;

- Tonaca propria.

Non si trova né muscolaris mucosae, né la sottomucosa; quindi la mucosa aderisce direttamente allo strato fibroso del

periostio dell’osso mandibolare. Quindi la gengiva, non avendo sottomucosa (connettivo lasso), non è pinzabile e

spostabile (come invece si può fare con la cute). La struttura gengivale passa tra le fessure dentali e arriva al versante

orale della mandibola, immutata.

A livello del pavimento della cavità orale appoggiano muscoli e la lingua, un organo muscolo-mucoso. Qui si trovano

anche le ghiandole salivari.

Gli strati in questa zona sono:

- Mucosa con epitelio pavimentoso pluristratificato varietà molle;

- Tonaca propria;

- Sottomucosa.

La faccia inferiore della lingua (stessa composizione del pavimento della cavità orale) è composta da:

- Mucosa con epitelio pavimentoso pluristratificato varietà molle;

129

- Tonaca propria;

- Sottomucosa.

La faccia superiore della lingua è composta da:

- Mucosa con epitelio pavimentoso pluristratificato varietà molle;

- Tonaca propria.

La volta della cavità orale è costituita, per i 2/3 anteriori, dal palato duro e dal 1/3 posteriore dal palato molle.

Il palato duro è architetturato come la gengiva, costituito da:

- Mucosa con epitelio pavimentoso pluristratificato, varietà molle;

- Tonaca propria molto rilevante che si mescola allo strato fibroso del periosteo. Nella parte anteriore del palato duro

sono percettibili rilievi ad andamento trasversale che sono costituiti da addensamenti localizzati di tonaca propria.

Il palato molle è costituito da:

- Mucosa con epitelio pavimentoso pluristratificato varietà molle;

- Tonaca propria;

- Sottomucosa.

Sul retro della cavità orale, sul palato molle ci sono dei rilievi dati da muscoli rivestiti da mucosa con sottomucosa.

Ai lati della cavità orale posteriormente ci sono due arcate determinate da due muscoli striati:

- Muscolo palatoglosso (piega faringea anteriore)

- Muscolo palatofaringea (piega faringea posteriore)

Tra le due arcate è inclusa la tonsilla palatina, una per ogni lato.

La propaggine centrale è il muscolo dell’ugola.

Il palato molle assume un ruolo centrale nella deglutizione, perché contraendo le sue componenti muscolari

opportunamente permettono a queste lamine di tendersi alzano il loro asse, per cui quando si deglutisce non si

respira. Nel poppante cambiando la conformazione dell’epiglottide, una cartilagine della laringe, sono presenti due

dotti che permettono il passaggio dell’aria e del cibo contemporaneamente.

Labbro

Il labbro presenta un versante interno ed uno esterno; questi due versanti sono localizzabili grazie alla presenza dii

peli, ghiandole sudoripare e sebacee,

degli annessi cutanei tipici della cute

sottile presenti sul versante esterno. La

cute spessa è sprovvista di annessi

cutanei come peli e ghiandole sebacee.

La cute spessa è presente sul palmo della

mano e sulla pianta del piede.

Strati dell’epitelio del labbro (dall’esterno

all’interno); c’è una continuità tra cute e

mucosa:

- Epitelio pluristratificato cheratinizzato

(epidermide);

- Tonaca propria;

- Derma e annessi cutanei;

- Sottoderma;

- Muscolo orbicolare della bocca (asse

muscolare che da tonicità alle labbra);

- Ghiandole salivari minori, della

sottomucosa del labbro;

- Tonaca propria;

-Epitelio pavimentoso pluristratificato molle (non cheratinizzato);

130

I due versanti sono uniti dall’orlo rosa delle labbra.

- Epitelio pavimentoso pluristratificato cheratinizzato. È rosa perché la stratificazione dell’ epitelio è ridotta ed è

sottile anche lo strato di cheratina tanto che affiora il sangue dei capillari che si trovano molto superficiali.

- Tonaca propria;

Sottocute.

- 26/04/2012

Faringe e deglutizione

La mucosa dell’orofaringe ha epitelio pavimentoso pluristratificato molle. Per arrivarci, ciò che viene deglutito sfiora il

palato duro e, dietro, il

palato molle. Durante la

deglutizione, il palato molle

viene sollevato e teso,

quindi costituisce una

barriera strutturale che si

interpone tra la via aerea

(naso) e cavità orale

(faringe).

In questa situazione, il

palato molle prospetta ad

una superficie superiore

nasale ed una inferiore

orofaringea che hanno

epiteli diversi: sulla faccia

nasale è presente un

epitelio respiratorio

(pseudostratificato ciliato),

sulla faccia orale c’è epitelio

orale (pavimentoso

pluristratificato molle).

Il palato duro manca di

sottomucosa e, in certi

tratti, presenta

ispessimento di tonaca

propria, un connettivo

denso, in cui sono accolte

delle ghiandole salivari

minori. Le ghiandole salivar

Dettagli
A.A. 2015-2016
209 pagine
3 download
SSD Scienze biologiche BIO/16 Anatomia umana

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher paolo.morandi.1987 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Anatomia umana e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia o del prof Canè Valerio.