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CAPITOLO 7: CIRCOLAZIONE LINFATICA ED ORGANI LINFATICI – LA MILZA
circolazione linfatica
La rappresenta il secondo tipo di circolazione di liquidi nell’organismo umano. E’
capillari vasi linfatici
costituita da una serie di e da che raccolgono dall’estrema periferia cutanea e muscolo-
linfa
aponeurotica un liquido denominato e lo trasportano verso la Grande Circolazione Sanguigna dove
vena giugulare interna e della vena succlavia.
termina in corrispondenza dello sbocco della Lungo il percorso
linfonodi
delle vie linfatiche ci sono i che purificano la linfa da scorie e batteri.
linfa
La è costituita da una parte liquida e da cellule rappresentate principalmente da linfociti e monociti.
Questo liquido si genera negli spazi tra le cellule dell’epidermide e dagli epiteli delle mucose dei diversi organi
linfa
cavi. La poi arriva ai linfonodi che la purificano ed entrano poi nei collettori post-linfonodali (meno
numerosi rispetto a quelli pre-linfonodali) che la trasportano verso le successive stazioni linfonodali. Qui
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grande collettore/grande canale
subirà ulteriore filtrazione e depurazione fino a raggiungere il
linfatico/dotto toracico.
dotto toracico o grande canale linfatico
Il si origina generalmente a livello del corpo della II vertebra lombare
cisterna chili/di pecquet.
per mezzo di un’ampia dilatazione sacciforme denominata Nel suo lungo decorso
dotto toracico
nelle varie parti del corpo, il riceve i collettori linfatici provenienti dalle varie regioni e dai
visceri del corpo umano.
linfonodi
I sono piccole formazioni rotondeggianti di dimensioni variabili (sempre comunque pochi
millimetri). La loro consistenza è duro-elastica e si accentua nel corso dei processi patologici. In alcune regioni
centri linfonodali
del corpo si addensano e formano i che raccolgono la linfa proveniente da estese regioni
linfonodi
del corpo. A livello del polmone, questi con il passare del tempo, diventano sempre più scuri perché
linfonodo capsula,
raccolgono polvere atmosferica e prodotti inquinanti l’atmosfera. Ogni è costituito da una
parenchima stroma.
da un e da uno
milza
La è un organo linfoide a
circolazione prevalentemente
ematica intercalato sulle vie della
grande circolazione sanguigna, è
di colore rosso-bruno tendente
al grigiastro ed è di consistenza
duro-elastica. E’ rivestita in
superficie da una capsula di
connettivo fibroso. Il suo
parenchima splenico è costituito
da due strutture denominate
polpa bianca (costituita da
linfonodi-sferoidali detti follicoli
splenici di malpighi) e polpa
rossa (costituita da cordoni di
cellule linfonodi, i cosiddetti
cordoni di Billroth). Il suo stroma
è formato da connettivo
reticolare ricco di istiociti,
macrofagi, plasmacellule e
mastociti. milza
Nell’ilo della entra l’arteria
splenica che qui si suddivide in
numerose branche dette arterie trabecolari. Quando queste arterie entrano nel parenchima interagiscono
con i follicoli della polpa bianca e costituiscono le arterie follicolari. Dopo queste si aprono in piccolissime
arterie dette arterie penicillari/a pennello che continuano sottoforma di capillari con guscio che confluiscono
seni venosi milza. vena splenica
negli ampi della Di qui, il sangue arriva nella e arriva al fegato.
milza
La nella vita embrionale produce globuli rossi (emopoiesi), dopo la nascita ne diventa un distruttore
(funzione emocateretica), infatti è qui che dopo 3-4 settimane i globuli rossi muoiono. Da questa distruzione
pigmenti
ne deriva emoglobina che poi sarà trasformata (bilirubina, biliverdina ecc.) ed entrerà a far parte dei
bilari elaborati dalle cellule epatiche nella fase di formazione della bile. 40
CAPITOLO 7.1: LE TONSILLE
tonsille
Si chiamano particolari formazioni linfo-epiteliali costituite da aggregati linfonodi rivestiti da epitelio
faringe nasale delle
con il quale stabiliscono rapporti isto-funzionali. Si distinguono a livello della e dell’istmo
fauci linfatico di Waldeyer. faringe nasale tonsilla
e costituiscono l’anello Nella regione della si annida la
faringea, delle fauci tonsille palatine
mentre nell’istmo ci sono le due (le comuni tonsille). Allo sbocco delle
tube uditive tonsille tubariche tonsilla linguale
ci sono le mentre la è al livello della radice della lingua.
tonsille laringee
Possono anche esserci le nel ventricolo laringeo.
CAPITOLO 7.2: IL TIMO
timo
Il è una particolare formazione linfoepiteliale situata nel torace ed erniante per mezzo delle sue
estremità superiori (cornetti timici) nella regione del collo in prossimità della tiroide, quindi nel collo. E’ un
organo di consistenza molle, di colore grigio-roseo per la vivace vascolarizzazione sanguigna. E’ rivestito in
superficie da una capsula da cui si originano numerosi sepimenti che lo suddividono in vari lobuli. Ogni lobulo
timociti stroma
è unito a quello adiacente per mezzo dei e da uno ricco di vasi sanguigni. Presentano i
corpuscoli di Hassal, cioè agglomerati concentrici di cellule epiteliali, la loro funzione è ancora abbastanza
timo
sconosciuta. La funzione del è legata ai fenomeni dell’immunità sia congenita che acquisita nei primi
periodi di vita e che i timociti rappresentano cellule immunocompetenti (Linfociti di Tipo “T”), e insieme ai
linfociti di Tipo “B” sono alla base dei meccanismi di difesa immunitaria cellulare o a lungo termine.
anticorpi
I Linfociti “B” assicurano l’immunità di membrana o anticorpale, creano infatti gli (proteine
antigeni).
specifiche che contrastano l’azione nociva di sostanze estranee, denominati Queste cellule
immunocompetenti migrano poi dei luoghi di produzione dei linfonodi dove si trasformano in plasmacellule
che portano alla creazione di anticorpi per specifici antigeni.
timo toracica
Il è riccamente irrorato da rami arteriosi che derivano dall’aorta e dai collaterali dell’aorta
toracica interna. CAPITOLO 8: L’APPARATO RESPIRATORIO
respiratorio
L’apparato è costituito dai seguenti organi:
Naso
• Fosse Nasali
• Faringe
• Laringe
• Trachea
• Bronchi/vie bronchiali
• Polmoni
•
Tutti questi organi hanno la funzione di trasportare l’aria dall’esterno ai polmoni (aria inspirata) e restituirla
all’esterno (aria espirata) nel corso di ciascun respiro/atto respiratorio. L’aria inspirata cede nei polmoni,
l’ossigeno ai capillari sanguigni e si carica di anidride carbonica. La funzione di scambio gassoso tra aria e
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ematosi.
sangue è detto CAPITOLO 8.1: NASO E FOSSE NASALI
naso fosse nasali
Il inizia con due orifici, le narici, e continua con le nella parte alta. Anatomicamente, è
formato da una parte ossea e da una cartilaginea. Quest’ultima parte è composta dalle cartilagini alari che
delimitano l’apertura anteriore del naso, e dalla cartilagine del Setto che separa la radice di destra e quella
fosse nasali
di sinistra. Le fanno seguito al naso e si aprono posteriormente nella parte alta della faringe
fosse nasali
mediante due orifici denominati coane. Le pareti laterali delle sono accidentate e rivestite di
cornetti nasali,
mucosa. Nella parete laterale, tra le sporgenze dei si delimitano piccole aree denominate
meati, nel meato superiore si nota l’apertura del seno sfenoidale. L’insieme dei seni scavati nelle ossa del
seni paranasali
cranio prendono il nome di e al loro interno, sono rivestiti da una mucosa simile a quella delle
seni paranasali
fosse nasali. La funzione di questi è quella di raccogliere la maggior parte dell’aria inspirata
seni paranasali
che qui viene riscaldata e depurata prima di procedere agli altri organi; un’altra funzione dei
è quella di svolgere la funzione di cassa di risonanza per la voce.
CAPITOLO 8.2: LA FARINGE
faringe,
La che fa seguito alle fosse nasali con cui comunica mediante due aperture (le coane), è un lungo
canale muscolo-membranoso e si distingue in tre porzioni:
Rinofaringe (o porzione superiore), questa porzione presenta le aperture delle Tube di Eustachio,
• nello spessore della sua volta si accumula del tessuto linfonode che insieme all’epitelio crea la tonsilla
faringea che, se troppo grande, può creare problemi di respirazione. Presenta anche lo sbocco delle
tonsille tubariche
Orofaringe (o porzione media), è largamente aperta in avanti e si separa mediante il palato
• molle/velopendulo. Il palato molle fa da seguito al palato duro/volta della cavità buccale ed è
costituito da due pilastri. Al centro dei pilastri, il palato molle presenta l’ugola
Ipofaringe (porzione inferiore), rappresenta la parte di faringe che si restringe verso il basso verso
• l’esofago CAPITOLO 8.3: LA LARINGE
laringe
La fa seguito in avanti alla faringe e permette il passaggio dell’aria dalla faringe alla trachea e
corde vocali.
viceversa, e partecipa al meccanismo di fonazione per la presenza delle Anatomicamente, si
distingue uno scheletro fibro-cartilagineo ed una ricca componente muscolare, oltre al caratteristico
rivestimento interno membranoso. Le cartilagini (sia impari che pari) sono:
Epiglottide, chiude la rima laringea superiore durante ogni deglutizione, molto elastica
• Cartilagine Tiroidea (pomo d’Adamo)
• Cricoide
• Aritenoidi, qua sono situate le corde vocali
• Cartilagini Corniculate
• Cartilagini Triticee
• 42
CAPITOLO 8.4: LA TRACHEA
trachea
La è un canale muscolo-membranoso, a scheletro cartilagineo, che fa seguito alla laringe e si divide
trachea
in basso nei due bronchi. Si divide in un segmento cervicale e uno mediastinico. La è costituita dal
succedersi di anelli cartilaginei incompleti, perché interrotti posteriormente. Tra un anello e l’altro c’è uno
stato connettivo fibroso e un fascetto di muscolatura liscia che costituiscono il muscolo tracheale. A livello
ghiandole tracheali
della tonaca propria si annidano le responsabili del notevole espettorato mucoso
(tracheiti, bronco-tracheiti). CAPITOLO 8.5: I BRONCHI/VIE BRONCHIALI
grossi bronchi
I prendono origine dalla biforcazione della trachea. Comprendono un tratto extrapolmonare
(grossi bronchi extrapolmonari) e uno intrapolmonare più grande (grossi bronchi intrapolmonari).
Nell’angolo definito dai due bronchi si trova lo sprone tracheale nel quale si annidano gruppi linfonodali, i
linfonodi intertracheobronchiali.
cosiddetti I singoli lobi polmonari sono detti bronchi sopralobulari. Ogni
bronco sopralobulare penetra nella compagine del lobulo quale bronco in