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Estratto del documento

IATO ESOFAGEO

3. = Non è influenzato, perchè passa dietro il diaframma.

IATO AORTA

PARETE ADDOMINALE

Si suddivide in:

1. Muscoli della loggia antero­laterale​

( 5 muscoli ):

a. Retto dell’addome;

b. Obliqui interni ed esterni;

c. Muscolo trasverso;

d. Muscolo accessorio detto piramidale.

2.​

Muscoli della loggia posteriore​

( 3 muscoli ):

a. Muscolo quadrato dei lombi;

b. Grande Psoas;

c. Piccolo Psoas.

● RETTO DELL’ADDOME

Origine: sinfisi pubica e tubercoli pubici

Inserzione: 5°, 6°, 7° cart. costale

Azione: flette il tronco, flette la gabbia toracica sul bacino ed il bacino verso la gabbia toracica

● OBLIQUO INTERNO

Origine: cresta iliaca e legamento inguinale

Inserzione: linea alba

Azione: inclina la colonna vert. e ruota il torace dallo stesso lato

● OBLIQUO ESTERNO

Origine: faccia laterale delle ultime 8 coste

Inserzione: linea alba

Azione: inclina la colonna vert. dallo stesso lato, ruotando il torace dalla parte opposta

● TRASVERSO

Origine: ultime 6 coste, cresta iliaca e dalle vertebre lombari

Inserzione: linea alba

Azione: comprime i visceri addominali, è un muscolo espiratore

● PIRAMIDALE

Origine: contorno superiore del pube

Inserzione: linea alba

Azione: tende la linea alba

● GRANDE PSOAS

Origine: superficie anteriore e processi trasversi T12­L5

Inserzione: piccolo trocantere del femore insieme al muscolo iliaco

Azione: flette la coscia ruotandola lateralmente, a femore fisso fletto tronco e bacino

● PICCOLO PSOAS

Origine: da T12 a L1 e dal disco invert.

Inserzione: fascia iliaca

Azione: partecipa alla flessione del tronco

● QUADRATO DEI LOMBI

Origine: legamento ileo­lombare e cresta iliaca

Inserzione: processi trasversi dalle prime e 4 vertebre lombari e alla 12° costa

Azione: inclina il torace e il bacino dal proprio lato

ARTICOLAZIONE STERNO­CLAVICOLARE

​ ( Tra l’estremità sternale della clavicola + il manubrio sternale )

Tra i due capi articolari è interposto un disco cartilagineo che: divide a metà tutta la cavità articolare, ha la

funzione di ammortizzare e di rendere più armoniche le superfici tra loro. Le strutture sono poco congruenti fra

loro, ma insieme formano un ARTICOLZIONE A SELLA. Ha un capsula formata da fibre che sono rafforzate

anteriormente e posteriormente da:

1.​

LEGAMENTO STERNO­CLAVICOLARE ANTERIORE​

= è molto stabile, poichè è l’unica a dover sopportare il

carico di tutto l’arto superiore, ed è mobile per la presenza del disco cartilagineo.

2.​

LEGAMENTO STERNO­CLAVICOLARE POSTERIORE

( entrambi sono estremamente forti )

Inoltre troviamo ulteriori legamenti, tra cui:

● LEGAMENTO COSTO­CLAVICOLARE= rinforza l’articolazione. Esso origina dalla cartilagine costale

della prima costa per inserirsi sulla tuberosità costale, che si trova sulla faccia inferiore della clavicola;

● LEGAMENTO INTERCLAVICOLARE= di rinforzo, unisce superiormente le 2 clavicole.

ARTICOLAZIONE ACROMION­CLAVICOLARE

​ (

è un ARTRODIA)

Si stabilisce tra l’acromion e l’estremità laterale della clavicola, separata parzialmente da un menisco (artrodia) .

Capsula articolare= molto forte, rinforzata dal​

leg.CORACO­CLAVICOLARE​

, che parte da un processo

coracoideo della scapola e arriva alla clavicola.

Il leg. CORACO­CLAVICOLARE è costituito da 2 legamenti:

1. una parte TRAPEZOIDE (ha la forma di un trapezio che origina dal processo coracoideo per inserirsi

sulla linea trapezoide della clavicola);

2. ed una parte CONOIDE (origina dal processo coracoideo e si apre a ventaglio sul tubercolo conoide

della clavicola.

ARTICOLAZIONE DELLA SPALLA o detta SCAPOLO­OMERALE​

​ (è un

ENARTROSI)

Si stabilisce fra la testa dell’omero e la cavità glenoidea della scapola. Attorno alla cavità glenoidea vi è un

LABBRO GLENOIDEO, che aumenta la superficie dell’articolazione.

Capsula articolare​

= origina dal contorno della cavità glenoidea, si porta sull’omero a livello del collo chirurgico, è

estremamente lassa e rinforzata da 3 legamenti gleno­omerali​

:

1. → nella parte superiore della capsula articolare;

LEG. GLENO‐OMERALE SUPERIORE

2. → si trova nella superf. mediale, anteriormente a rinforzare la capsula

LEG. GLENO‐OMERALE MEDIO

articolare; ​

3. →è il più debole,e si trova inferiormente.

LEG. GLENO‐OMERALE INFERIORE

Oltre a questi, l’articolazione della spalla possiede dei​

legamenti di rinforzo a distanza:

a. → parte dal tubercolo maggiore e arriva al tubercolo minore; unisce i due

LEG.TRASVERSO DELL’OMERO

tubercoli e forma un canale attraversato dal tendine del capo lungo del muscolo bicipite;

b. → parte dal processo coracoideo della scapola e si inserisce sul tubercolo

LEG. CORACO‐OMERALE

maggiore dell’omero, rafforzando anteriormente la capsula;

c. → va dall’acromion al processo coracoideo.

LEG. CORACO‐ACROMIALE

Al di sopra della spalla si forma il “TETTO” formato dall’acromion dal processo coracoideo e il legamento

CORACO­ACROMIALE , che funge da protezione in modo tale che l’omero non esca dalla cavità glenoidea.

Membrana sinoviale​

= essa riveste tutta capsula articolare, formando delle BORSE SINOVIALI:

1. BORSA SOTTO DELTOIDEA;

2. BORSA SOTTO SCAPOLARE;

3. BORSA DEL CAPO LUNGO DEL BICIPITE.

In realtà, non si tratta di un’articolazione molto stabile, ma grazie all’azione di determinati muscoli, i cui tendini

si fondono con la capsula, essa risulta resistente=

I MUSCOLI DELLA CUFFIA DEI ROTATORI

1. SOPRASPINATO​

→ origina dalla fossa sopraspinata. Il suo tendine passa al di sotto dell’acromion per

inserirsi sul grande tubercolo, fondendosi con la capsula articolare e andando a rafforzare l’articolazione

superiormente. Azione=abduce l’omero. Innervazione = nervo soprascapolare;

2. SOTTOSPINATO​

→ origina dalla fossa sottospinata, inserendosi sulla grande tuberosità dell’omero.

Rafforza l’articolazione posteriormente. Azione= rotazione laterale dell’omero. Innervazione= nervo

soprascapolare;

3. SOTTOSCAPOLARE​

→ origina dalla fossa sottoscapolare e da origine ad un tendine che si inserisce

sul tubercolo minore dell’omero. Quando le fibre arrivano verso l’omero, si fondono con la capsula

articolare, per rinforzare l’articolazione anteriormente. Azione= rotazione mediale dell’omero.

Innervazione= nervo sottoscapolare;

4. PICCOLO ROTONDO​

→ origina dal margine laterale della scapola e si inserisce sulla grande tuberosità

dell’omero, rafforzando l’articolazione posteriormente. Azione= rotazione laterale dell’omero.

Innervazione= nervo ascellare.

­La parte inferiore, essendo scoperta, rappresenta il punto più debole dell’articolazione. All’ interno dell’art. vi è il

tendine del capo lungo del muscolo bicipite ( stabilizzatore ), che passa sopra alla testa dell’omero e scende nel

solco tubercolare. Funzione: unire i capi articolare per dare stabilità all’articolazione stessa.

Movimenti della spalla​

(è una SFERARTROSI) =

● FLESSO­ESTENSIONE

; ​

● ADDUZIONE­ABDUZIONE

; ​

● ROTAZIONE INTERNA­ESTERNA

.

Tutta la mobilità dell’arto superiore è data dalla somma dei movimenti che si svolgono sulla falsa articolazione

tra la scapola e la gabbia toracica, sull’articolazione gleno­omerale e sull’articolazione della clavicola.

ARTICOLAZIONE DEL GOMITO (è un GINGLIMO ANGOLARE)

Si stabilisce fra l’epifisi distale dell’omero e radio ed ulna. Al suo interno vi è l’ articolazione RADIO ULNARE

PROSSIMALE, che si stabilisce fra l’ incisura radiale dell’ulna e la testa del radio.

Quando le due ossa si articolano, l’ incisura trocleare dell’ulna prende contatto con la troclea dell’omero, che

rappresenta la zona attorno la quale gira la “chiave inglese” dell’ulna.

Quando siamo con il braccio esteso, il becco dell’oleocrano si inserisce nella fossa oleocranica; se flettiamo

completamente l’ avambraccio sul braccio, il processo più anteriore chiamato coronoideo, si inserisce nella

fossetta coronoidea.

­ La testa del radio invece, prende contatto con il capitello dell’omero che ha una forma sferoidale e si

trova solo anteriormente.

­ A gomito esteso la testa del radio si trova al di sotto del capitello, ma nella massima flessione la testa del

radio, si inserisce nella fossetta radiale.

­ Fra queste, l’articolazione omero­ulnare è la più stabile.

ARTICOLAZIONE RADIO ULNARE PROSSIMALE

Si stabilisce tra l’ incisura radiale dell’ulna ( concava ) e il contorno della testa del radio (è un GINGLIMO

LATERALE).

Capsula articolare​

=

lassa anteriormente, tesa posteriormente, rinforzata dai legamenti collaterali lateralmente.

Essa parte dalla porzione superiore della fossetta radiale, della fossetta coronoidea e da quella oleocranica.

​ ​

All’interno della capsula vi sono :

3 ARTICOLAZIONI

OMERO ULNARE TROCLEARE

1. → ( più stabile ) flessione ed estensione dell’ avambraccio sul

braccio;

RADIO ULNARE PROSSIMALE

2. → ( trocoide ) rotazione del radio attorno all’ulna (mov. di

supinazione e mov. di pronazione);

OMERO RADIALE

3. → ( condiloidea ) partecipa ai movimenti dell’ articolazione ulnare.

Omero, avambraccio e braccio non sono perfettamente in linea, ma si forma un “ ANGOLO DI PORTANZA ”.

Legamenti di rinforzo​

=

LEG. ULNARE o MEDIALE​

● →origina dall’epicondilo mediale e scende in basso, aprendosi in 3 fasci,

uno anteriore che finisce sul processo coronoideo, il secondo che scende posteriormente sull’oleocrano,

ed infine il terzo che unisce il processo coronoideo ed oleocrano;

LEG. RADIALE o LATERALE​

● → origina dall’ epicondilo laterale dell’ omero e si apre con delle bande a

forma di V , le quali prendono contatto con il legamento anulare del radio. Il legamento anulare forma

una sorta di anello, che origina e si inserisce sull’ incisura radiale dell’ulna, per bloccare la testa del radio

all’ interno di questa incisura.

Borse sinoviali​

= ( facilmente infiammabili)

­ BORS

Dettagli
Publisher
A.A. 2017-2018
37 pagine
SSD Scienze biologiche BIO/16 Anatomia umana

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher maravasco di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Anatomia umana e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli studi Gabriele D'Annunzio di Chieti e Pescara o del prof Di Baldassarre Angela.