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ORGANI
Esofago nei carnivori
Deborda di poco in cavità addominale. Questo piccolo tratto
presente in cavità addominale è però fondamentale perché
diventa una valvola (a causa della forti pressioni che lo fanno
collassare) che evita il reflusso gastrico. Nel torace infatti la
pressione è negativa mentre nell’addome è positiva e tale
pressione comprime una struttura relativamente piccola come
l’esofago. Questa valvola è chiamata sfintere esofageo
inferiore. (quello superiore?)
Il confine tra mucosa esofagea e mucosa dello stomaco può in alcuni casi variare.
A volte caudalmente al diaframma si può avere o mucosa esofagea o già mucosa dello
stomaco ma ad ogni modo la pressione addominale che evita il reflusso gastrico viene
comunque esercitata.
Altre volte il cardias, cioè il punto di passaggio tra esofago e stomaco avviene in cavità
toracica per cui la pressione addominale non si esercita e il soggetto avrà più probabilità
di subire reflussigastrici. In questo caso si possono avere delle ernie dello stomaco in
cavità addominale.
La condizione fisiologica comunque prevede almeno un centimetro di esofago in cavità
addominale.
Fegato
È posto nell’ipocondrio, spazio più craniale sotto le coste, addossato al diaframma.
L’ipocondrio è distinto in destro e sinistro. Nei carnivori e nell’uomo il fegato è presente
in entrambi gli ipocondri, distribuito uniformemente (lobo destra nell’ipocondrio destro e
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lobi di sinistra nell’ipocondrio sinistro). Aprendo la cavità addominale si vedrà subito il
fegato nella parte più craniale e ventrale della regione.
Lobi del fegato nei carnivori: lobo sinistro laterale, lobo caudato (diviso in processo
papillare e caudato), lobo quadrato, lobo destro (laterale e mediale).
Rapporti
Dorsalmente è in rapporto con l’esofago e più sulla destra con la vena cava caudale.
Cranialmente è in rapporto con il diaframma. Presenza di coledoco e cistifellea nei
carnivori.
Caudalmente è in rapporto a sinistra con la milza, con lo stomaco più al centro, con il
pancreas e il duodeno più a destra. Il processo caudato è in rapporto con il rene di
destra. Nei carnivori la parte più ventrale del fegato non ha rapporti, ma questo spazio
viene occupato dalla anse digiunali.
Irrorazione
Arteria celiaca: prima arteria che stacca l’aorta (impari) in cavità addominale. La
seconda è la mesenterica craniale (impari). In seguito arterie renali.
Dall’arteria celiaca originano i vasi che si portano a fegato, stomaco e milza (posti cioè
nell’ipocondrio).
L’arteria che si porta al fegato è l’arteria epatica (nutritizia), una delle tre diramazioni
dell’arteria celiaca, accompagnata dalla vena porta che drena il sangue venoso
proveniente dall’intestino e lo porta al fegato.
Vena porta:originata da vena splenica, mesenterica craniale e mesenterica caudale.
Vene epatiche: sono sul margine craniale del fegato, sono molto corte perché si gettano
direttamente in cava caudale. Si possono considerare come mezzi di fissità del fegato.
In questo caso le vene non sono satelliti delle arterie. Infatti la vena porta trasporta il
sangue al fegato e le vene epatiche drenano.
Vasi linfatici
Drenati dai linfonodi epatici, attorno alla vena porta (linfocentro celiaco).
Nervi
Doppia innervazione: la simpatica deriva dal ganglio celiaco e a livello di fegato si forma il
plesso epatico.
La parasimpatica dal tronco vagale dorsale e tronco vagale ventrale che raggiungono il
plesso epatico.
Il nome dei gangli deriva dal nome delle arterie per cui la vascolarizzazione va di pari
passo con l’innervazione (cioè l’arteria epatica deriva dall’arteria celiaca e anche il ganglio
per l’innervazione è il celiaco).
Stomaco
Si trova nell’ipocondrio ma se è pieno si può spingere anche caudalmente. È posto
caudalmente al fegato ed è strettamente correlato con la milza, a livello di grande
curvatura dello stomaco (a sinistra). È presente il legamento gastro splenico(che
corrisponde al grande omento) che tiene uniti questi due organi. È possibile che si
verifichi la torsione dello stomaco in cui il cibo rimane dentro allo stomaco, si chiudono a
causa della torsione cardias e piloro per cui il cibo fermenta, facendo espandere lo
stomaco e premendo sul diaframma. In questo caso la milza continua a mantenere la
torsione dello stomaco per cui va riposizionata.
È in rapporto anche con il pancreas e in continuità prima con l’esofago e poi con il
duodeno. Caudalmente lo stomaco è in rapporto anche con le anse digiunali (grosso
colon più dorsalmente e intestino tenue più ventralmente). I rapporti dello stomaco
variano comunque in base al suo stato di replezione: se lo stomaco è molto pieno può
spingersi anche dietro l’arco costale e andare in rapporto coi reni.
Arterie
Dall’arteria celiaca si stacca l’arteria splenica a sinistra che andrà alla milza; l’arteria
gastricasinistra più o meno al centro; l’arteria epatica a destra che andrà
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prevalentemente al fegato. Tutte queste tre arterie daranno rami che andranno allo
stomaco.
L’arteria epatica si divide in due arterie di cui una si chiama arteria gastrica destra che
si porta nella piccola curvatura dello stomaco e si anastomizza con l’arteria gastrica di
sinistra, anch’essa nella piccola curvatura, formando un’ansa.
L’altra arteria derivante
dall’arteria epatica è la gastro
duodenale che a sua volta
emette l’arteria gastro
epiploica destra che si porta
nella grande curvatura dello
stomaco (scorre praticamente
dentro il grande omento).
Dall’arteria splenica origina
l’arteria gastro epiploica
sinistra che si anastomizza
con l’arteria gastro epiploica
destra sempre nella grande
curvatura dello stomaco.
Queste quattro arterie
emettono delle arterie
gastriche brevi che si
spingono verso l’interno della
parete dello stomaco.
Vene
Sono satelliti e si gettano nella vena porta.
Vasi linfatici
Drenati dal linfonodi gastrici nella piccola e nella
grande curvatura e linfonodi splenici (drenano
sia milza che stomaco)
È presente un linfonodo pancreatico duodenale a
livello di piloro.
Tutti questi linfonodi fanno parte di un unico
linfocentro detto celiaco.
Nervi
Doppia innervazione: i rami del simpatico
derivano dal ganglio celiaco e formano il plesso
gastrico.
Il parasimpatico deriva dal tronco vagale dorsale
e dal tronco vagale ventrale.
Milza
Si trova a sinistra della cavità addominale sotto alle coste. L’estremità ventrale può
debordare caudalmente alle coste.
Cranialmente è in rapporto col fegato, a destra con lo stomaco tramite legamento gastro
splenico, a sinistra con la parete costale, caudalmente con le anse digiunali. Se l’animale
è abbastanza grasso o se il fegato o lo stomaco sono ingrossati, la milza si spinge ancor
più caudalmente ed è più facile da individuare.
Arterie
Dall’arteria celiaca deriva l’arteria splenica che si porta alla milza prima di diventare
arteria gastro epiploica di sinistra. L’arteria non entra all’interno della milza ma scorre
lungo l’ileo ed emette tanti rametti che raggiungono l’organo: in seguito l’arteria splenica
continua. Se bisogna asportare la milza non si può interrompere il corso dell’arteria
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celiaca perché va a irrorare anche lo stomaco, per cui bisogna legare tutti i singoli rami
(in un cane circa 20) che derivano dall’arteria splenica e che raggiungono la milza stessa.
Vene
La vena splenica è satellite dell’arteria e si getta in vena porta.
Linfonodi
Linfonodi splenici posti nel legamento gastro splenico.
Nervi
Innervazione simpatica: un ramo dal ganglio celiaco che va a formare il plesso splenico.
Innervazione parasimpatica: dai tronchi vagali rami che entrano nella costituzione del
plesso splenico.
Pancreas
Aperta la cavità addominale si toglie il grande omento e si sposta il duodeno. Il pancreas
è compreso soprattutto nel meso-duodeno. È composto da una parte a destra, una parte
centrale e una lobo sinistro trasversale nei carnivori.
È in rapporto cranialmente con lo stomaco, a destra col tratto discendente del duodeno,
col colon ascendente e trasverso a sinistra, ventralmente in rapporto con le anse
digiunali. Il rapporto col duodeno è molto stretto (è infatti posto nel meso duodeno): il
rapporto è anche funzionale perché sbocca a questo livello il dotto pancreatico. È in
rapporto con la milza a sinistra (rapporto minimo), con lo stomaco (soprattutto lobo
sinistro del pancreas) e con il duodeno. È in rapporto anche cranialmente col fegato.
È un organo poco mobile perché contiene succo pancreatico con azione proteo litica e se
danneggiato può causare danni anche molto gravi agli organi vicini.
Arterie
Dall’arteria celiaca origina l’arteria epatica che a sua volta origina l’arteria gastro
duodenale da cui deriva l’arteria pancreatico duodenale craniale. Inoltre dall’arteria
splenica originano dei rami pancreatici.
Dalla mesenterica craniale (seconde arteria addominale emessa dall’aorta) si stacca
l’arteria pancreatico duodenale caudale che va al duodeno eche risale e si anastomizza
con l’arteria pancreatico duodenale craniale. Staccano rami sia per il duodeno sia per il
pancreas.
Vene
Satelliti
Linfonodi
Pancreatico duodenale, gastrici e splenici (linfocentro celiaco).
Nervi
Componente simpatica: rami dal ganglio celiaco che formano il plesso pancreatico.
Componente parasimpatica: rami duodenali che derivano dal tronco vagale ventrale.
INTESTINO (carnivori)
Tenue: stomaco, duodeno
(curvatura craniale, tratto
discendente, curvatura
caudale del duodeno, tratto
ascendente, curvatura
duodeno digiunale), tutte le
anse digiunali e infine l’ileo.
Crasso: appendice ciecale
(coniglio, uomo, carnivori),
colon ascendente, trasverso e
discendente e retto. 32
Duodeno
Il tratto discendente del duodeno è in rapporto con lo stomaco, pancreas, cieco (a destra),
ileo e colon ascendente (a sinistra). Ventralmente sempre rapporto con anse digiunali. Se
la vescica è piena, può arrivare in rapporto con il duodeno. Il duodeno ascendente è in
rapporto con colon discendente. A destra sopra il duodeno è presente anche il rene