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LESIONI VASCOLARI
Sono poco importanti se non per le varici esofagee: dilatazioni tortuose (varicose) delle vene in particolare del plesso sottomucoso che si verifica prevalentemente in caso di cirrosi, nel 3° inferiore si crea uno shunt cava-porta, stesso fenomeno si verifica anche nelle emorroidi, nel plesso emorroidario e quello del retto, parlando sempre di cirrosi.
Danno se si rompono, ulcerano, erodono (sono sottoepiteliali) dapprima piccole perdite e poi vere e proprie ematemesi (sangue dalla bocca proveniente dal gastroenterico), si possono quindi avere o anemie croniche o morte per ematemesi, collasso acuto.
INFEZIONI
Classificazione delle esofagiti in base all'agente eziologico: criterio ezio-patogenetico, flogosi virali, batteriche, protozoarie, fungine.
Secondo il decorso: acuto, sub-acuto, cronico.
Acute: sierose, fibrinose, sierofibrinose, erosive, emorragiche.
Croniche: granulomatose, fibrosanti, atrofiche. Queste per lo più comportano atrofia dell'epitelio.
La più frequente esofagite è quella da reflusso gastrico: - esofagite da reflusso - da prolungata intubazione gastrica durante interventi chirurgici lunghi - da ingestione di sostanze irritanti (alcool, acidi corrosivi ecc..) - bevande troppo calde - da sostanze irritanti - infezioni fungine (da candida albicans, nei soggetti debilitati da antibiotici o immunodepressi, nel HIV è una delle prime infezioni che fa passare il soggetto in malattia conclamata) - terapia radiante - da terapia citotossica antineoplastica - penfigo o epidermolisi bollosa. Esofagite su base infettiva: - batterica (tifo, scarlattina, TBC) - su base tossica: virale (herpes virus, CMV, HIV) Lesioni da corpo estraneo (bambini) Esofagite da funghi: - candida albicans e actinomices Esofagite da reflusso è detta peptica, spesso associata ad ernia iatale. L'ulcera può interessare anche la muscolaris mucosae e la tonaca muscolare (nell'esofago è più difficile).È più facile nello stomaco, l'ulcera è una soluzione di continuo che può essere anche a tutto spessore), l'epitelio esofageo è molto delicato, debole. L'esofago di Barret è un processo di metaplasia, epitelio esofageo in seguito a un insulto acido si trasforma in epiteliocilindrico di tipo gastrico (metaplasia gastrica) o prevalentemente di tipo intestinale (ileale, colon). È una metaplasiadegli epiteli colonnari con ... (dopo rigenerazione, a partire dallo strato basale) con infiltrazione granulocitaria. È l'estrema conseguenza dell'esofagite da reflusso (esofagite peptica). Leucoplachia non si verifica a livello esofageo, ma a livello della mucosa orale (placca biancastra dovutaall'ispessimento dell'epitelio pavimentoso malpighiano con una flogosi sottostante dovuta a stimoli irritativi per lo piùnel cavo orale, è tipica quella da protesi dentaria e da pipa).considerata lesione precancerosa. Anche nella vulva, vagina, cervice (portio cervicale). Lesione precancerosa dell'esofago: a) esofagite cronica: diventa precancerosa quando su questa si instaura un processo di atrofia e su questo se ne instaura uno di displasia. La displasia epiteliale può evolvere verso il carcinoma squamoso. b) distrofia e carcinoma in situ: associate a condizioni cliniche precancerose quali: acalasia, filosi (ipercheratosi palmare e plantare, ereditaria congenita), sindrome di Parkinson-Kelly (anemia ipocromica, molto presente in Svezia). c) Esofago di Barret: è pre-k quando è associato a displasia (predispone ad adeno-k) perché aumenta il potenziale maligno. L'adeno-k, non verso l'epidermoide perché Barret è una neoplasia di tipo colonnare e quindi essendo un epitelio cilindrico ne deriverà un adeno-k. 14/10 PATOLOGIA EPATICA - Ghiandola peso 1500 gr - rivestita da sierosa (capsula)glissoniana)· 2 lobi principali e 2 lobi minori (quadrato e caudato)
VASCOLARIZZAZIONE
Ha un doppio apporto da vena porta e arteria epatica. Circolazione di tipo sinusoidale: vena portaà rami portaliànegli spazi portali si formano delle vene distributricià venule afferenti intralobulari (si sfioccano)à sinusoidi, sono lestrutture più importanti nel senso che sono quelle che danno l’apporto, quelle in cui si verasano determinate sostanzesecrete (è una zona di scambio). Ed è qui che avviene l’interazione tra i diversi apporti vascolari: infatti a livello deisinusoidi sfociano direttamente anche striìutture che vengono dall’arteria epatica (interazione arteria epatica- venaporta)àinizio via efferenteà vene cntrolobularià vene sottolobularià vene sovraepaticheà vena cava inferiore.Arteria epaticaà segue anche lei un decorso di apporto fino ai sinusoidi dopo di che ha
Un'uscita come la porta. Struttura. Il fegato ha come tutti gli organi una struttura epiteliale epatocitaria e duttale (canalicoli, duttuli, dotti), e una componente stromale.
STRUTTURA ISTOLOGICA DELL'UNITA' EPATICA
La struttura istologica del fegato può essere presa in considerazione, dal punto di vista funzionale, nutritizio, secondo due diverse strutture. Lobulo epatico, acino epatico.
Lobulo di Kiernam: si basa su un concetto morfologico. È una struttura esagonale fittizia con al centro la vena centrolobulare e agli esagoni gli spazi portali. A livello degli spazi portali o della centrolobulare si localizzano (almeno all'inizio) le principali alterazioni morfologiche che caratterizzano una determinata patologia (es. patologia infiammatoria). Si riconoscono: aree centrolobulari, aree intermedie, aree periferiche (spazi portali o altri angoli) ... . Altri tre angoli sono dati dai punti in cui si incontrano gli assi dei vasi terminali che originano dagli
spazi portali più vicini; è suddivisi in area centrolobulare, intermedia e periferica.Acino di Rappaport: struttura costituita da lamine disposte intorno all'asse composto dai rami terminali della venaporta e dell'arteria epatica, con le vene centrolobulari poste alla periferia; zona 1 (molto O2), zona 2 (medio O2), zona3 (poco O2).
Questa suddivisione non tiene conto però della diversa vascolarizzazione delle diverse zone: il secondo se consideriamo che l'arteria epatica e la vena porta (i loro rami terminali) siano un nucleo centrale con via viadistanziandosi tutto il tessuto epatico che va verso la vena centrolobulare otteniamo invece una struttura che comprende zone diverse per quel che riguarda la loro nutrizione; zona 1 ad alto contenuto di O2 (sotto c'è lo spazio portale, dove ci sono irami più grossi, tutto ciò che è più vicino a questa zona è più irrorato, dove sostanze
tossiche arriveranno prima perché sono convogliate da questi vasi, e dove sarà maggiormente sentita un'eventuale occlusione dell'arteria epatica. Quindi è una zona particolarmente sofferta. La zona 1 è quella dove si localizzano immediatamente i danni epatici, ma a lunga distanza essendo la meglio nutrita è quella che ha una maggiore capacità di adattamento. Se noi consideriamo poi a destra e a sinistra di questa zona, ci allontaniamo da essa avremo zone che hanno sempre meno contenuto di O2; zona 2 intermedia (anche questo è uno spazio fittizio), contenuto di O2 intermedio. Zona 3 meno ricca di O2. Quindi l'acino di Rappaport è costituito da lamine disposte intorno all'asse che è costituito dai rami terminali della vena porta e dell'arteria epatica; le vene centrolobulari che sono già punto di efflusso del sangue sono periferiche. La quantità di O2 che arriva decresce
dalla zona 1 alla 3. Le lesioni da accumulo di ferro in circolo saranno sentite dove il sangue arriva prima; mentre lesioni da ipoossigenazione saranno sentite prima in altre zone perché qui è più nutrita. Diverse patologie sono distribuite almeno inizialmente in zone diverse, poi è chiaro che in seguito ne risentirà tutto il fegato. Non sono comunque entità distinte: è possibile studiare le patologie epatiche in tutte e due le situazioni, naturalmente se si considera il lobulo di Kiernam si valuteranno prevalentemente i danni portali, centrolobulari indipendentemente dal discorso dell'O2, se si considera l'acino di Rappaport si valuteranno i danni secondo le tre zone.
Funzioni: sono di diverso tipo: 1) metaboliche generali, 2) di secrezione e produzione della bile, 3) disintossicazione, 4) eritropoietica (in embrione e feto), in condizioni patologiche il fegato risopperisce al bisogno (malattie emolitiche neonatali, mielofibrinosi,
anemie gravi). L'alterazione della maggior parte di queste funzioni viene utilizzato come parametro per valutare la funzionalità epatica (in un epatitico, in un epatopatico cronico, in trapianti di fegato, in tutto quelle che riguarda la patologia epatica; esami sierologici che sono indice di buono, corretto adempimento a queste funzioni).
- omeostasi glicogeno e glucosio
- sintesi di proteine plasmatiche, acidi biliari, urea e amminoacidi
- sintesi e metabolismo dei lipidi
- trasformazione ed eliminazione sostanze endogene ed esogene
- eliminazione NH3
Indici di funzionalità epatica: fattori coagulazione, albumina, in caso di autopsie di feti ed embrioni il fegato è ricchissimo di tessuto emopoietico, bilirubina (soprattutto indiretta, quella diretta aumentata è indice di colestasi).
VEDERE LUCIDI CON APPUNTI 4\11 FULCHERIUTERO
Nell'utero distinguiamo la esocervice (parte che aggetta in vagina) e la endocervice (o canale cervicale), il corpo e il fondo.
Ci sono diversi epiteli di rivestimento. Nella mucosa si distinguerà uno strato basale, uno intermedio e uno superficiale. Nel canale cervicale si trova uno strato mucosecernente con presenza di cripte (non ghiandole, come nell'intestino crasso) che sono invaginazioni dell'epitelio. L'epitelio è di tipo cilindrico, semplice, a secrezione apocrina, le ghiandole endometriali sono immerse nello stroma citogeno che non è qualcosa di separato dalle ghiandole, ma è un elemento di interazione tra elementi stromali (di derivazione mesenchimale) ed elementi epiteliali, partecipa alle fasi del ciclo. Ci sono poi le tube che sono rivestite da epitelio cilindrico, cigliato, monostratificato. Le tube finiscono con delle fimbrie, mobili. C'è poi l'ovaio. Quindi i genitali femminili, esclusa la gonade sono costituiti da quattro tipi di epiteli diversi, il cilindrico cigliato delle tube, il cilindrico apocrino dell'endometrio.el tratto genitale. Durante lo sviluppo embrionale, i dotti di Müller si differenziano per formare l'endometrio, le tube di Falloppio e la porzione superiore della vagina nelle femmine. Nelle prime fasi dello sviluppo, l'epitelio di questi tessuti è costituito da cellule cilindriche ciliate. Tuttavia, durante la pubertà, l'epitelio della cervice subisce una trasformazione chiamata metaplasia squamosa, in cui le cellule cilindriche ciliate vengono sostituite da cellule piatte. Questo tipo di epitelio piatto è chiamato epitelio squamoso nella zona di trasformazione della cervice. L'epitelio squamoso è più resistente all'abrasione e alle infezioni rispetto all'epitelio cilindrico ciliato.