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ARTICOLAZIONI DELLE MANDIBOLE:
le articolazioni temporomandibolari possono essere considerate come due parti separate di un unica
articolazioni condiloidea. Il movimento d una parte deve essere accompagnato dall altra pero non
deve esssere necessariamnete identico.
Le superfici articolari sono costituite dalla testa e dalla fossa mandibolare, le articolazioni
rispecchiano l alimentazione dell animale. Nel cane la mandibola fa un movimento a cerniera
mentre la testa ha conformazione di un condilo messo trasversamlente a cui si oppone la fossa
dotata di una congrua doccia.
Dislocazione caudale della mandibola impedita dal processo retroarticolare dietro la fossa
mandibolare.
Il disco articolare fibroso divide la cavita in comparto superiore e inferiore, la loro funzione e di
scomporre movimenti complessi in movimenti semplici.
Tra mandibola e disco: movimento a cerniera
tra disco e articolazione superiore movimento a scivolamento.
In molte specie le due mandibole si fondono mentre nel cane e nei ruminanti si da origine a una
terza articolazione che eprmette piccoli movimenti che consentono di avere un piu efficace
meccanismo di riduzione e di schiacciamento dell alimento.
2 tipi di movimento
uno che aumenta o diminuisce l angolo tra le due mandibole (apertura chiusura)
– uno in cui ciascuna mandibola ruota attorno al suo asse maggiore.
–
I muscoli masticatori derivano dal primo arco branchiale e per questo sono innervati dal nervo
mandibolare.
muscolo temporale: origina dalla superficie laterale del cranio ed e responsabile dell
– innalzamento e dell abbasaamento della mandibola, molto sviluppato in cane e gatto dove i
principali movimenti sono a cesoia
muscolo massetere: origina dalla porzione laterale dell arco mascellare, è un muscolo
– multipennato e responsabile piu che altro dei movimenti di rotazione della mandibola e per
questo molto sviluppato negli erbivori, hanno anche la funzione di protrarre o retrarre la
mandibola.
Muscoli pterigoidei: collocati medialmente alla mandibola, solitamente uno e piu spostato
– verso il lato mentre l altro s posizione piu medialmente, si originano dalla regione
pterigopalatina dell osso del cranio e si ancorano alla mascella. Sono responsabili di
movinìmenti trasversali come l innalzamento della mandibola tirandola
contemporaneamente all interno e in avanti.
Muscolo digastrico: origina dal cranio , caudalmente all articolazione temporomandibolare e
– termina sul margine ventrale della mandibola. Due parti diposte in serie che si originano dal
mesoderma dai primi due archi branchiali.
Faringe e palato molle:
la faringe si frappone tra la bocca e l esofago, parte dalla base delle ossa del cranio e arriva all
attaco delle prime due vertebre. Aiuta sia la repirazione che l ingestione di cibo o di liquidi.
Il palato molle che quando e a riposo risulta attaccato alla lingua, quando viene contratto pper
esempio per deglutire qualcosa si alza assumendo una forma piu orizzontale e rendendo possibile la
distinzione della faringe in una zona dorsale e una ventrale. Il palato molle è attaccato grazie a due
paia di archi. L quelli caudali (archi palatofaringei) si attaccano da un lato alla faringe e dall altro
scendono inprofondita fino alla faringe oa volte fino all esofago, gli archi palatoglossi invece sono
piu rostrali e raggiungono i margini laterali della lingua, questi archi segnano il passaggio dalla
bocca all orofarigne ,q eusta poi si continua fino a livello dell epiglottide con un altra parte che si
chiama laringofaringe che si adagia sulla larige e ne riprende la sua estensione. La nasofaringe
viene considerata molto spesso per i suoi apsetti funzionali come parte del naso perche non viene
coinvolta nella deglutizione del cibo ma solo nel passaggio dell aria. Oltre a connettersi con il naso
la nasofaringe si connette con l oreccho medio attraverso le tube uditive. A partire dallo sbocco si
irradiano due fasci di muscoli che contribuiscono alla dilatazione dell ostio tubarico che a sua volta
permette all aria di circolare all interno dell orecchio instaurando un identica pressione sui due lati
della emmbrana del timpano.
Le tonsille faringee formano una parte dell anello del tessuto linfoide messo a protezione del
passaggio tra naso e bocca da una parte e la faringe e le vie che da essa si dipartono dall altra. Se le
tonsille si accrescono troppo si limita il flusso dell aria.
La ristrettezza dell orofaringe condiziona la grandezza dei bocconi che vengono deglutiti. Le partei
laterali sono sostenute da una fascia e accolgono le tonsille. Queste ultime hannno diversa
organizzazione nelle varie specie:
di tipo diffuso come nel cavallo
– massa compatta che puo spingersi in profondita (bovino) o verso il lume come nel cane
– (sormontate da mucosa)
laringofaringe:
è la parte piu estesa della faringe e si connette con l esofago. Rostralmente è molto ampia mentre
caudalmente in prossimita della connessione con l esofago risulta piu stretta, questa parte nel cane e
delimitata da pieghe della mucosa mentre nelle altre specie e difficilmente distinguibile. A riposo il
lume della parte caudale della laringofaringe si chiude per l adesione del tessuto della volta e quelli
delle pareti laterali al pavimento.
L epiglottide funziona da spartiacque per deviare lateralmente i liquidi nelle docce che affiancano
lateralmente il rilievo della laringe.
La faringe e per la maggior parte ricoperta da muscoli striati:
costrittori
– dilatatori
– tensori
–
le pareti laterali sono composte da muscoli costrittori posti da entrambe le parti e si ancorano alla
volta. Assieme a quelli del lato opposto formano una serie di archi che delimitano il lume nelle parti
laterali e dorsali.
Palato molle: faccia dorsale ricoperta da una mucosa di tipo respiratorio mentre qulla della faccia
ventrale è di tipo ingestorio.
Sotto alla mucosa e presente una spessa aponeurosi che sulla faccia ventrale sono presenti ammassi
di ghiandole salivari che nel piano mediano sono minori a cusa del muscolo palatino.
Vi e inoltre la presenza di due piccoli muscolisi inseriscono ai margini laterali dell aponeurosi:
muscolo tensore del velo palatino: tende il palato molle mediante una trazione laterale
– muscolo elevatore del velo palatino: solleva il palato molle
–
l innervazione della mucosa è dovuta a un plesso di fibre che derivano dal nervo vago e da nervo
glossofaringeo.
Esofago:
le sofago portail cibo dalla laringe allo stomaco, ha inizio dalla cartilagine circoidea e prosegue nel
collosi inserisce nel torace dove corre nel mediastino, oltrepassa il cuore e si inserisce nello iato
esofageo del diaframma. Si dispone dorsalmente al fegato prima di immettersi nello stomaco
tramite il cardias.
Si riconoscono quindi 3 parti dell esofago:
cervicale
– toracica
– breve parte addominale
–
la parte cervicale passa nelle viscere del collo mentre sul lato sinistro è affiancato dalla trachea, per
quasi tutta la sua lunghezza è accompagnato dall arteria carotide sinistra.
Struttura dell esofago: il fogletto piu esterno nel collo è frmato da tessuto conettivo lasso (tonaca
avventizia) che viene sostituito nel torace e nell addome da una tonaca sierosa.
All inizio le sofago presenta uana muscolatura striata e in alcune specie, avari livelli della parte
toracica si sostituisce con muscolatura liscia, di solito si descrivono due strati muscolari avvolti a
spirale che si avvolgono attorno alla parte piu craniale dell esofago in direzioni opposte. Nella parte
prossima allo stomaco i muscoli tendono ad assuemre un assetto longitudinal. Vi e inoltre la
presenza di sfinteri. Lo sfintere craniale e ispessimenti di muscolatura nel torace in modo da
rallentare la discesa del cibo. Tra esofago e stomaco esiste un ispessimento che mima uno sfintere
che ha il ruolo di rallentare notevolmente il cibo. Internamente la mucosa e separata da una
muscularis mucosae fenestrata che e solitamente piu spessa dnell esofago toracico, cio facilita l
insorgenza di pieghe longitudinali in tutto l esofago.l epitelio superficiale e solitamente
pluristratificatoe e il livello di cheratinizzazione individua il livello di scabrosita della dieta della
specie in questione. Piu la dieta e grossolana piu alto e il livello di cheratinizzazione.
Il limite tra epitelio esofageo e gastrico e delimitato nettamente a livello del cardias. È innervado
dal nervo simpatico e e dal nervo vago. La vascolarizzazione invece e a carico di diverse arterie
regionali.
Cavita addominale:
la parte piu craniale della cavita addominale e protetta dalle coste , la parte piu caudale invece e
sostenuta dalo scheletro solo nella sua parte dorsale e di conseguenza ha dimensioni piu variabili.
Le cavita addominali e pelvica accolgono peritoneo, stomaco, inetstino tenue e crasso, fegato e
pancreas, milza, ureteri, vescica, parte dell uretra, ovaie e la parte dell apparato genitale maschile.
Strutture peritoneali:
la cavita peritoneale e rivestita d auna sierosa (peritoneo).
Nel maschio non ha sbocchi verso l esterno mentre nella femmina vi e una possibile apertura
tramite la parte addominale della tuba uterina.
All interno della cavita vi e una piccola quantita di liquido sieroso che bagna gli organi al suo
interno.
Organi intraperitoneali: organi sospesi sulla volta addominale e avvolti da ripiegature del peritoneo.
Organi retroperitoneali: si acollano direttamente alla parete addominale.
Il peritoneo si divide in viscerale (avvolge i singoli organi) e parietale (avvolge tutta la cavita
addominale), una serie di pieghe duplici serve ad unire i due tipi, queste pieghe sono dette
mesenteri. Il peritoneo e composto da un singolo strato di cellule epiteliali appiattite ed e sostenuto
da tessuto fibroelastico piu o meno aderente.
Un animale in buone condizioni presenta la cavita peritoneale ridotta a cavita capillari dove gli
organi scorrono uno sull altro e di conseguenza il liquido si riduce a pochi millilitri come nel cane,
il liquido serve a far scorrere gli organi tra di loro diminuendo al minimo l attrito.
La produzione di liquido e continua.
Il calore e l umidita della cavita peritoneale sono il luogo adatto per la proliferazione batteri e
quindi none mai da sottovalutare l infiammazione peritoneale che puo portare al attaccamento delle
pareti anche in maniera definitiva.
Nei primi stadi di sviluppo il tartto gastrointestinale mantiene una posizione sagittale ed e unito al
tronco dell embrione dal primitivo mesentere dorsale mentre una prima porzione dell intestino
anteriore (quella che dara origine alllo stomaco e al primo tratto del duodeno ) e un corto tratto
caudale dell intestino posteriore son sono provvisti similmente di un inserzione ventrale.
Topografia viscerale: la disposizione e la forma dei visceri e influenzata dalla forma e dall
estensione della cavita pelvica che risulta chiusa ermeticamente, dat che questa cavita e chiusa e la
maggior parte dei suoi organi e incompressibile, ad ogni movimento ogni or