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ESOFAGO.
È un organo situato nel mediastino, ma in realtà si estende dal collo fino all'addome. Si trova appoggiato alla colonna vertebrale. Nel
tratto inferiore del torace si sposta davanti perché l'aorta gli passa davanti. Sbuca nell'addome continuando poi nello
stomaco. Presenta 4 porzioni:
• tratto cervicale: è la continuazione della faringe. Sta tra la colonna vertebrale e la trachea. Lateralmente si dispone il fascio
vascolo-nervoso del collo; il rapporto diretto è con la carotide comune. Abbiamo rapporti con la tiroide, che si trova
intorno alla trachea: il margine posteriore dei lobi della trachea sono in rapporto con l'esofago; così come le paratiroidi. La
trachea è completata dai fasci muscolari dell'esofago. Ha rapporto con il bronco sinistro. Incrocia l'arco dell'aorta. A destra
troviamo la vena azigos.
• tratto toracico o mediastinico: è in rapporto con i linfonodi, le vene polmonari, l'atrio sinistro anteriormente. Il rapporto
diretto ci permette di fare diagnosi. Possiamo attraverso l'esofago introdurre delle sonde ecocardiografiche o elettrodi che
stimolano il cuore per studi elettrofisiologici. Il rapporto con l'aorta cambia: si porta indietro spostando davanti l'esofago.
Dietro l'esofago c'è anche il dotto toracico, che è il principale condotto delle vie linfatiche.
• tratto diaframmatico
• tratto addominale.
In tutto il decorso l'esofago ha rapporti diversi. In tutto l'esofago è lungo 30-35cm.
La forma dell'esofago apparentemente è cilindrica. In realtà presenta dei restringimenti, è formato da una serie di fusi. Questi sono
situati all'origine dell'esofago ed è dovuto alla sporgenza all'indietro della cartilagine cricoide. Un secondo punto di restringimento è
dove l'esofago restringe l'aorta. Un altro punto è quello di origine del bronco. Un altro punto è in corrispondenza del diaframma. In
totale è formato da due strutture a forma di fuso con tre restringimenti. Queste parti sono importanti perché sono cose che possiamo
vedere con una tac o con una risonanza magnetica. L'esofago è in rapporto anche con i polmoni. Intorno all'esofago abbiamo un ricco
plesso nervoso. Formato dai due nervi vaghi.
L'esofago si forma per continuità dei muscoli della faringe. Si forma la muscolatura circolare dell'esofago. C'è un'area posteriore a
forma di V che è coperta solo da uno strato di muscolatura. I muscoli longitudinali nasce ai lati della faringe. Nell'espandersi indietro
lasciano libera questa area triangolare. Nella parte anteriore abbiamo i collegamenti con la trachea. Al livello del diaframma abbiamo
una particolare organizzazione dei pilastri che vanno a formare i due iati. L'esofago non ha alcun mezzo di collegamento con il
diaframma, c'è solo tessuto adiposo. Quindi in teoria potrebbe scorrere in alto e in basso. L'irrorazione dell'esofago proviene dalle
arterie rami dell'aorta o come rami esofagei o come rami mediastinici dell'aorta. Queste modalità di irrorazioni sono molto
importanti. In particolare è importante conoscere l'irrorazione venosa. È uno dei punti id collegamento tra la circolazione portale e
quella sistemica l di fuori di quella del fegato.
STRUTTURA DELL'ESOFAGO.
È u organo cavo. Per definizione la sua struttura è a tonache sovrapposte:
• tonaca mucosa: è la tonaca interna ed è formata da:
1. strato epiteliale: aggetta nel lume
2. lamina propria: connettivo
3. muscolaris mucosae: strato formato da muscoli lisci. È uno strato di tessuto che appartiene alla mucosa. Non è una tonaca a
sé stante.
• tonaca sotto-mucosa: è una tonaca che rappresenta il punto in cui nervi, vene, arterie e vasi linfatici si distribuiscono. È
formata da tessuto connettivo più o meno lasso.
• tonaca muscolare: è formata da due strati: uno circolare interno e longitudinale esterno. C'è anche uno strato di connettivo
che li suddivide. Nel primo tratto dell'esofago questi muscoli sono striati, ma progressivamente si trasformano in
muscolatura liscia. Ecco perché il movimento peristaltico inizia come movimento volontario e poi prosegue come
movimento involontario.
• tonaca avventizia o sierosa:
Il lume dell'esofago è stellato. Questo predispone e facilita la distensione dell'esofago e quindi non viene stirato, ma semplicemente
disteso. L'epitelio è pavimentoso stratificato non cheratinizzato, questo ci indica la sua funzione: deve resistere alla abrasione del
cibo che è grossolanamente sminuzzato. Per questo si formano strati piuttosto spessi. L'esofago non interviene nella digestione degli
alimenti. Le esofagiti molto spesso sono dovute all'allentamento delle giunzioni serrate che ci sono tra le cellule epiteliali, quindi
l'acido pian piano si fa strade e forma un'infiammazione o più grave un'ulcerazione. Soprattutto nella parte inferiore abbiamo
un'abbondanza di ghiandole a secrezione mucosa. Queste si espandono non solo nella mucosa, ma anche nella sotto-mucosa. Tutta la
parte terminale dell'esofago è ricoperto da uno strato mucoso che protegge i tessuti dal reflusso degli acidi gastrici. Una particolarità
è il punto di passaggio tra l'epitelio esofageo e quello dello stomaco. Questo si chiama linea Z e si può vedere anche
macroscopicamente. Per via endoscopica è chiarissimo.
STOMACO.
Siamo nella cavità addominale, all'interno della cavità peritoneale, ovvero quella parte della cavità addominale delimitata dal
peritoneo. All'interno della cavità peritoneale lo stomaco occupa una posizione ben precisa. Si trova nello spazio sopremesocolico, al
di sopra del colon trasverso. All'interno dello spazio sovramesocolico ci sono anche il fegato e la milza. Ci sono tre grandi logge:
gastrica epatica e splenica. La retro-cavità degli epiploon è lo spazio che c'è tra queste tre logge. Occupa due zone:
• parete del torace che corrisponde all'ipocondrio sinistro.
• epigastrio.
Possiamo essere ancora più precisi nel definire le proiezioni anteriori. Possiamo distinguere una zona di pertinenza toracica in cui
possiamo delimitare uno spazio semilunare di Traube che delimitiamo sulla parete del tronco su cui si proietta la parte toracica dello
stomaco. Va dal processo xifoideo alla IX cartilagine costale, decorre la V-VI costa e poi decorre parallelamente un po' più
lateralmente rispetto alla linea emiclaveare. Sulla parete addominale possiamo individuare un altro spazio detto triangolo di Labet. I
suoi lati sono costituiti dal margine anteriore dl fegato, da una linea tangente la parte inferiore dello stomaco e dall'arcata costale che
congiunge le due linee.
FORMA.
Possiamo descrivere due facce, anteriore e posteriore, due margini che definiscono due curvature, la grande curvatura, che guarda in
basso e a sinistra, e la piccola curvatura, che guarda in alto e a sinistra. Lo stomaco può contenere fino ai 1200ml. Ci sono due facce
due margini. La faccia anteriore guarda un po' in alto e a destra, mentre quella inferiore guarda un po' in basso e a sinistra.
A seconda degli individui lo stomaco può assumere varie forme. Distinguiamo un fondo dello stomaco, la parte più alta, che entra in
contatto con il diaframma tramite il peritoneo. Il fondo si individua tracciando una linea che parte dall'incisura cardiale che unisce
l'ultima parte dell'esofago con lo stomaco. Qualche centimetro al di sotto della giunzione esofago-gastrica, c'è la zona cardiale. La
restante parte, parte più cospicua dello stomaco, continua in basso con l'antro pilorico e il canale pilorico. Le varie parti dello
stomaco si distinguono al livello della tonaca mucosa per la diversa costituzione delle ghiandole. La restante parte è la parte pilorica
distinta in antro pilorico e il canale pilorico, che immette direttamente nella prima porzione del duodeno.
Rapporti dello stomaco.
Anteriormente è in contatto con il fegato, in particolare con il lobo sinistro del fegato, con il diaframma, con il cuore e il pericardio,
con la base del polmone sinistro, con il seno costo-diaframmatico sinistro, con il muscolo trasverso dell'addome e con la parete
addominale. Posteriormente è in rapporto con la milza, rene e surrene sinistri, pancreas e con il mesocolon e in parte il colon
trasverso.
Ci sono poi dei legamenti che connettono lo stomaco con gli organi circostanti o con la parete della cavità addominale. Abbiamo:
• legamento gastroepatico: che costituisce parte del piccolo mento che è costituito anche dal legamento epatoduodenale. I
legamenti
i legamenti rappresentano lo sdoppiamento del peritoneo che raggiunge i diversi organi e li connette tra di loro. Una volta ricoperta la
parte anteriore e posteriore dello stomaco, i due foglietti peritoneali si rincontrano al livello della grande curvatura. Qui i due foglietti
si dirigono superiormente verso la milza e in particolare verso l'ilo della milza. L'esofago addominale è ricoperto sono anteriormente
dal peritoneo, mentre posteriormente il foglietto raggiunge la parete addominale posteriore, lasciando una zona nuda e andando a
costituire il legamento gastro-frenico. Questi organi è come se fossero uniti da un dispositivo legamentoso che avvolge il fegato, lo
abbandona, avvolge lo stomaco e poi si porta alla milza.
Ali livello della zona pilorica c'è un restringimento che rappresenta il punto di passaggio con il duodeno.
La vascolarizzazione dello stomaco segue in maniera elettiva i legamenti che raggiungono lo stomaco. Abbiamo delle arcate
vascolari che percorrono la piccola e la grande curvatura e di fatto i foglietti a questo livello i foglietti sono ad un certo grado scollati.
Ci sono poi due dispositivi fondamentali che e regolano l'accesso e l'uscita del bolo alimentare. Lo stomaco è un organo-serbatoio.
C'è un dispositivo che regola un deflusso regolato che è lo sfintere pilorico. Lo sfintere gastro-esofageo inferiore non presenta un
sostanziale ispessimento dell'organo, c'è il muscolo diaframma, il legamento freno-esofageo, che è la fascia che riveste il diaframma,
un anello adiposo, i contatti reciproci tra esofago e stomaco. Abbiamo solo un leggero ispessimento della tonaca muscolare. Non si
può definire uno sfintere propriamente detto.
Parete dello stomaco.
Presenta la struttura comune dell'apparato digerente. Dall'esterno vediamo la presenza di tre strati di muscolatura:
• longitudinale esterno: non è completo, ma sviluppato soprattutto al livello delle due curvature.
• Circolare: è completo e va a costituire al livello della giunzione gastro-esofagea un punto di giunzione.
• Fi