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Anatomia con elementi di istologia - sistema nervoso periferico Pag. 1
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GANGLI

Sono formazioni fusiformi o rotondeggianti situati lungo il decorso dei nervi costituite da raggruppamenti di neuroni. Si distinguono in

encefalospinali e del sistema nervoso simpatico

Costituiti da neuroni sensitivi lungo il decorso di nervi encefalici e della radice Hanno dimensioni diverse, avvolti anche loro da una capsula connettivale, costituiti da

posteriore dei nervi spinali. Avvolti da una capsula fibrosa. Le fibre occupano in genere fibre mieliniche e amieliniche e da cellule nervose, anch’esse distinte in pr incipali (di

la parte centrale del ganglio, mentre i corpi cellulari sono riuniti in piccoli gruppi nello dimensioni inferiori, con pirenoforo irregolare, numerosi dendriti e un neurite

spazio tra le fibre. Ci sono due tipi di cellule: principali (con soma voluminoso e modificato) e satelliti (si dispongono attorno al pirenoforo e ai dendriti delle cellule

neurite che si divide a T dando un ramo centrale e uno periferico, tranne quelle del principali). Sono inoltre presenti piccole cellule che sono fluorescenti per la grande

ganglio acustico e vestibolare che emettono due distinti neuriti da due poli opposti della quantità di dopamina.

cellula, quindi oppositopolari) e satelliti (che si dispongono attorno al soma e al

neurite delle cellule principali prima di essere sostituite dalle cellule di Schwann).

NERVI SPINALI

Sono formazioni pari che fuoriescono da ciascun lato del midollo spinale. Sono 33 paia distinti in:

­ Nervi cervicali : 8 paia, fino al VII foro tra la VII vertebra cervicale e la I toracica

­ Nervi toracici : 12 paia fino al foro compreso tra la vertebra toracica e la I vertebra lombare

­ Nervi lombari : 5 paia fino al foro tra la V vertebra lombare e la I sacrale

­ Nervi sacrali : 5 paia che emergono dai 5 fori dell’osso sacro

­ Nervi coccigei : 3 paia, di cui solo il primo si porta alla periferia, mentre gli altri rimangono nel sacco durale che forma il filum

terminale

Ciascun nervo spinale emerge dal midollo per mezzo di due radici, una anteriore contenente f ibre efferenti o effettr ici , e una

posteriore contenente f ibre afferenti o sensitive. Lungo il decorso della radice posteriore è intercalato un ganglio spinale e le due

radici si riuniscono in corrispondenza del foro intervertebrale costituendo il nervo spinale che a sua volta si divide in un ramo anteriore e

un ramo posteriore. Le radici dono costituite dalla confluenza di numerose radicole che emergono dai solchi laterali anteriore e

posteriore del midollo spinale. A livello cervicale da orizzontale il loro decorso si fa obliquo verso il basso fino a formare la cauda

equina. La radice anter iore motoria è più sottile, costituita da fibre motrici somatiche provenienti dai motoneuroni delle corna

anteriori del midollo spinale, e dalle fibre effettrici viscerali provenienti dai neuroni effettori viscerali. Le sue fibre sono tutte mieliniche.

La radice posteriore sensitiva contiene fibre afferenti somatiche e viscerali provenienti dalle cellule dei gangli spinali. Sono sia

mieliniche che amieliniche. Confluendo formano il nervo spinale misto, con calibro diverso dipendente dall’estensione del territorio di

distribuzione.

ORGANIZAZIONE METAMERICA: ogni nervo spinale si divide in un ramo posteriore e uno anteriore. Quelli posteriori provvedono

all’innervazione dei muscoli e della cute della regione dorsale del tronco, i rami anteriori formano plessi nervosi , provvedendo

all’innervazione dei muscoli e della cute della regione ventrale del tronco e degli arti. In questi plessi le fibre di un nervo si intrecciano

con quelle di altri nervi, e il nervo periferico che ne deriva contiene rami provenienti da più nervi spinali. Prima di dare il ramo anteriore

e posteriore, il nervo spinale emette i seguenti collaterali:

­ Ramo meningeo , che rientrato nel canale vertebrale fornisce fibre sensitive alle meningi, al tessuto perdurale e alle vertebre

­ Ramo comunicante bianco , presente nei nervi del tratto toraco­lombare, costituito da fibre pregangliari che si collegano alla

catena del nervo spinale dell’orto­simpatico

­ Ramo/i comunicanti grigi , costituiti da fibre post­gangliari provenienti dai gangli dell’ortosimpatico che tornano all’interno del

nervo spinale nella compagine del quale si distribuiscono alla periferia

RAMI POSTERIORI DEI NERVI SPINALI

Provvedono all’innervazione sensitiva della cute dorsale e a quella motoria dei muscoli dorsali. Sono più sottili di quelli anteriori. Si

distribuiscono ai muscoli delle docce vertebrali e alla cute sovrastante con un ramo mediale e un ramo laterale. Il ramo posteriore del

primo nervo spinale p esclusivamente motore, passa al di sotto dell’arteria vertebrale, attraversa la membrana atlanto­occipitale ed esce

dal canale vertebrale diretto orizzontalmente in fuori e dà i suoi terminali diretti ai muscoli suboccipitali. Il ramo posteriore del secondo

nervo spinale è il più voluminoso di tutti i rami dorsali e contiene sia fibre sensitive che fibre motorie. I rami dorsali dal III al VII nervo

cervicale presentano un calibro decrescente, forniscono un ramo mediale e uno laterale. I rami posteriori dei nervi toracici si dividono in

un ramo mediale e uno laterale: il primo diminuisce di calibro e si arricchisce di fibre motrici, il secondo cresce di dimensioni e diviene

misto, arricchendosi di fibre cutanee. I rami posteriori dei nervi dorsali sono come i rami posteriori degli ultimi nervi toracici. I rami

mediali sono sottili e muscolari; i rami laterali raggiungono la parte superiore della regione glutea. I rami posteriori del nervi

sacrococcigei attraversano i quattro fori sacrali e lo hiuatus sacrale

RAMI ANTERIORI DEI NERVI SPINALI

Continuano in direzione anterolaterale il decorso del tronco principale del nervo spinale da cui derivano per distribuirsi alla cute e ai

muscoli della regione anteriore e laterale del collo e del tronco e degli arti. I nervi non toracici intrecciano le loro fibre subito dopo la loro

origine, formando plessi nervosi che sono: il plesso cervicale, plesso brachiale, plesso lombare, plesso sacrale, plesso

pudendo e plesso coccigeo

SISTEMA NERVOSO VEGETATIVO

È preposto al controllo delle funzioni della vita vegetativa. Riceve impulsi dagli organi dell’apparato digerente, urogenitale, respiratorio,

endocrino e cardiovascolare e trasmette stimoli effettori capaci di regolare la secrezione ghiandolare, la motilità della muscolatura liscia

delle parete degli organi cavi, la funzionalità dei dispositivi sfinteriali. Questi stimoli non raggiungono la corteccia telencefalica ma

vengono convogliati all’ipotalamo, che rappresenta il cervello viscerale. Questo sistema è costituito da formazioni centrali e

per ifer iche

Rappresentate dai nuclei viscerali del tronco encefalico e dalle colonne viscerali del da un neurone pregangliare, nei centri viscerali del midollo spinale o del tronco

midollo spinale. Fibre effettrici viscerali inviano stimoli motori alla muscolatura liscia encefalico, che fa sinapsi con un neurone postgangliare, situato all’interno di un

della parete degli organi o stimoli secretori. Giungono invece prolungamenti centrali dei ganglio. Le fibre afferenti invece conducono gli impulsi in direzione centripeta con

neuroni pseudounipolari situati nei gangli cefalospinali e i cui prolungamenti periferici modalità analoga alle fibre sensitive somatiche

raggiungono i visceri. In base alla localizzazione dei centri abbiamo il sistema

ortosimpatico (nelle colonne viscerali sensitive ed effettici nei segmenti

toracolombari del midollo spinale) e il parasimpatico (nel tronco encefalico e nei

mielomeri sacrali del midollo spinale

Rappresentate da gangli e nervi. Questi sono costituiti sia da fibre afferenti che

efferenti. Queste recano gli impulsi effettori attraverso una catena bineurale, costituita

Con metasimpatico si indica l’insieme di fibre e piccoli gangli viscerali situati all’interno della parete dei visceri e nella compagine

degli organi parenchimatosi. Nei visceri cavi si trova tra le tonache della parete (plesso sottomucoso nel digerente e mioenterico, il primo

nella tonaca mucosa, il secondo nella tonaca muscolare) mentre nei visceri pieni si approfonda nel parenchima.

Il sistema nervoso ortosimpatico viene attivato soprattutto in condizioni di pericolo e produce effetti che consentono una pronta

reazione difensiva, mentre il sistema nervoso parasimpatico è considerato il sistema del riposo: facilità le attività digestive, l’apertura

degli sfinteri, la secrezione ghiandolare, tutte le funzioni che vengono compiute in uno stato di calme e di assenza di stress

SISTEMA SIMPATICOgli appartengono due lunghi cordoni nervosi, situato ai lati della

colonna, dalla base del cranio fino al coccige, che costituisce la catena del simpatico . Di questa fanno parte i

gangli paravertebrali, distinti in gangli cervicali, toracici, lombari, sacrali e coccigei. I gangli sono connessi l’uno

all’altro da tratti di fibre, ad andamento verticale, che prendono il nome di tronchi inter medi . Sono inoltre

presenti i gangli prevertebrali posti in cavità addominale davanti all’aorta, e gangli ter minali , disseminati

lungo il decorso dei vasi sanguigni. I rami comunicanti connettono la catena del simpatico ai nervi spinali e si

distinguono in rai comunicanti grigi e rami comunicanti bianchi, i primi costituiti da fibre amieliniche e i

secondi da fibre mieliniche. Rami per ifer ici e nervi viscerali formano i plessi perivascolari, che si intrecciano

attorno ai gangli periferici seguendo il decorso dei vasi, e i rami nervosi destinati agli organi interni. Le fibre efferenti

di questo sistema originano dalla colonna effettrice viscerale del midollo spinale, nel tratto toracolombare, ed

emergono insieme alle fibre motrici somatiche. Le fibre afferenti originano da neuroni pseudounipolari dei gangli

spinali

SISTEMA PARASIMPATICOi suoi gangli non hanno un’organizzazione macroscopicamente

evidente come quelli del simpatico, ma si trovano annessi alle ultime porzioni dei nervi diretti agli organi bersaglio.

Le fibre pregangliari originano nei nuclei del tronco encefalico ed emergono insieme alle fibre motrici somatiche del

nervo stesso e terminano in un ganglio parasimpatico annesso a uno di tali nervi. Anche la fibra postgangliare arriva

all’organo seguendo il decorso del relativo nervo encefalico. Una grossa eccezione è mostrata dal nervo vago , le cui

fibre pregangliari terminano in gangli situati in vicinanza o nello spessore degli organi bersaglio o in gangli del

metasimpatico. Le fibre afferenti del parasimpatico encefalico originano da cellule poste nei gangli sensitivi viscerali

annessi ai nervi encefalici. Quelle del parasimpaico sacrale hanno origine nei neuroni sensitivi viscerali dei gangli

spinali in corrispondenza del midollo sacrale

I due sistemi inoltre differiscono per il tipo di mediatore neurochimico rilasciato dalle fibre postgangliari. L’ aceticolina viene

rilasciata dalla maggior parte dei neuroni postgangliari parasimpatici e per questo motivo il sistema parasimpatico viene detto sistema

colinergico. La maggior

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A.A. 2013-2014
4 pagine
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SSD Scienze biologiche BIO/16 Anatomia umana

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher pippo21"3 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Anatomia con elementi di istologia e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Pisa o del prof Gesi Marco.