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VENE VS ARTERIE:
Vene e arterie di solito sono dei vasi che viaggiano appaiati, però solitamente la parete
dell'arteria è sempre più spessa di quella della vena soprattutto è più spessa la tonaca media,
ecco perchè se ne facciamo una sezione vedremo come la vena ha una forma molto variabile
e poco regolare, mentre l'arteria mantiene sempre una forma rotondeggiante.
CLASSIFICAZIONE:
Arterie:
Si ramificano partendo dal cuore verso la periferia, presentando via via un diametro sempre
inferiore, ma aumentando sempre di numero.
La parete consistente, grazie alla tonaca media, non collabisce, ovvero non collassa.
Nel loro percorso hanno un andamento prevalentemente rettilineo e di solito sono vasi
profondi (mentre le vene possono essere anche superficiali).
A loro volta le arterie si dividono in tre tipologie:
quelle più vicine al cuore, e anche le più vicine al cuore, prendono il nome di
– arterie di conduzione, ed hanno una tonaca media costituita da fibre elastiche,
quindi sono elastiche. (Ad esempio l'arteria aorta.)
man mano che ci allontaniamo, le arterie diventano più piccole, di medio e
– piccolo calibro, e prendono il nome di arterie di distribuzione, la cui tonaca
media è costituita prevalentemente da muscolo liscio, infatti si chiamano anche
arterie muscolari.
Il passaggio dalle precedenti a queste, è un passaggio progressivo, quindi pian piano c'è una
riduzione delle fibre elastiche e un aumento delle fibre muscolari.
Infine ci sono le arteriole, che sono le arterie più piccole, con una parete
– abbastanza sottile e le troviamo a livello periferico.
Le arterie elastiche sono quelle più vicine al cuore a causa della pressione data dal sangue
che fuoriesce dal ventricolo sinistro, sbattendo su tale parete e quindi continuamente
vengono sottoposte a grandi sbalzi di pressione.
Le arterie possono inoltre essere definite monopodiche (quando abbiamo un ramo principale
da cui si staccano dei rami secondari più piccoli, come per esempio l'arteria aorta) o
dicotomiche (quando dal vaso principale si ottengono due o più vasi dello stesso calibro,
man mano che ci allontaniamo dal cuore).
Vasi capillari:
sono vasi molto piccoli di diametro, costituiti da una parete estremamente sottile, costituita
solamente da endotelio (tessuto epiteliale) e dalla lamina propria su cui si appoggia.
μm.
Il diametro dei capillari varia dai 5-10
Possono essere classificati in modo differente a seconda della caratteristica della parete:
continui, quelli più comuni, che presentano un rivestimento epiteliale continuo,
– che non presenta delle aperture e il passaggio delle sostanze avviene per
diffusione attraverso le cellule.
Fenestrati, sono quelli in cui la lamina propria è continua, mentre l'epitelio
– presenta delle piccole aperture, appunto dette fenestrature, che consentono il
passaggio di piccole proteine. Sono tipici degli organi endocrini, appunto per
favorire il passaggio degli ormoni. Soprattutto a livello del glomerulo renale,
dove avviene l'ultrafiltrazione del sangue.
Sinusoidi, che sono caratterizzati da ampie finestrature a livello dell'endotelio,
– mentre la lamina basale può presentare delle finestrature oppure in alcuni casi
essere addirittura assente. Consentono non solo il passaggio di proteine, ma anche
di plasma e sangue. Sono infatti presenti in quegli organi che sono presenti alla
fuoriuscita del sangue dai vasi (fegato, milza e midollo osseo). Oltre ad avere
queste aperture così importanti, presentano un calibro irregolare.
Solitamente i capillari non sono presenti come vasi singoli, ma formano delle reti, dette
plessi capillari, che si originano dalle arterie collaterali, poi si estendono nei tessuti, per poi
essere convogliati in una piccola venula, da cui parte il circolo venoso.
All'interno di questi plessi avviene una regolazione molto importante del circolo ematico:
viene regolata la quantità e la velocità del sangue che vi transita e di conseguenza gli scambi
gassosi con i tessuti circostanti. (Tale scambio di gas avviene in diversi modi)
A volte però il passaggio è regolato da un unico vaso più voluminoso che collega
direttamente l'arteriola alla venula, che si chiama anastomosi artero-venosa, ma non
contribuisce allo scambio di sostanze.
All'inizio dei plessi capillari possiamo avere degli sfinteri, ovvero degli anelli muscolari,
che regolano l'apertura e a chiusura degli stessi.
Al microscopio riconosciamo tali strutture per la presenza del sangue: troviamo una parte
rosa che rappresenta i globuli rossi, e sono tutti impilati uno accanto all'altro → OOOOO
Il calibro così piccolo naturalmente rallenta di molto il flusso ematico, e questo facilita lo
scambio di sostanze.
Vene:
viaggiano sempre accanto alle vene corrispondenti., rispetto alle quali hanno una parete più
sottile ma un diametro maggiore, e sono meno elastiche di esse.
Le classifichiamo in:
venule post-capillari o venule, molto piccole, con prevalenza di cellule
– connettivali
vene di medio calibro, nelle quali la tonaca avventizia è lo strato più spesso,
– mentre la tonaca media è sottile
vene di grosso calibro, come ad esempio le vene cave o polmonari
– queste vene presentano in alcuni punti delle valvole venose, di cui alcune hanno
– la stessa struttura che hanno le valvole del cuore (semilunari, quindi a saccoccia,
facendo si che il sangue prosegua a piccoli pezzi: sale su una valvola e viene
bloccato non potendo tornare indietro e così via), mentre altre hanno strutture
diverse (come strutture aperte che permettono il passaggio del sangue, che può
anche tornare indietro).
Il sangue all'interno delle vene si muove grazie all'azione dei muscoli scheletrici,
esercitando una sorta di spremitura di tali vasi in direzione centripeta, ma anche la stessa
contrazione delle vene determinano una sorta di vibrazione che consente questi movimenti.
CIRCOLAZIONE SISTEMICA.
(Circolazione polmonare molto semplice: arteria polmonare come unico vaso che deriva dal
ventricolo destro e si divide poi in arteria polmonare destra e sinistra, dirigendosi al
polmone. Infine tornano il cuore con le vene polmonari.)
Il vaso principale della circolazione sistemica è l' arteria aorta, che si origina dal ventricolo
sinistro. Questa struttura inizia con un piccolo tratto che sale verso l'alto, poi si ricurva e
scende verso il basso in modo rettilineo fino alla zona addominale, passando attraverso il
diaframma.
Tale vaso viene uddiviso in una serie di regioni:
primo tratto, piuttosto breve: aorta ascendente, che sale verso l'alto, dalla quale si
– dipartono solo due arterie che sono quelle coronarie
tratto curvo: arco aortico, dal quale originano una serie di vasi che vanno ad irrorare
– le parti alte dell'individuo (testa, collo, parte del torace e arti superiori):
tronco brachiocefalico, da cui origina l'arteria carotide comune che sale verso l'alto
(porta sangue al collo e alla testa) e anche l'arteria succlavia, che va ad irrorare l'arto
superiore. ---------> PARTE DESTRA
A SINISTRA l'arteria carotide e l'arteria succlavia originano separatamente e direttamente
dall'arco aortico.
Un tratto discendente: aorta discendente, toracica (prima del diaframma) da cui
– derivano AA. viscerali (AA. Bronchiali, AA. Pericardiche, AA. Mediastiniche, AA.
Esofagee) e AA. Parietali (AA. Intercostali, AA. Freniche Superiori); e addominale
(al di sotto del diaframma).
In particolare quella addominale presenta arterie impari e pari.
IMPARI: emergono dalla superficie anteriore di questi vasi e si dirigono verso i visceri
dell'addome. Il primo vaso prende il nome di tronco o tripode celiaco (più in alto), e va ad
irrorare gli organi della regione dell'ipocondrio (stomaco, milza, fegato e pancreas),
ramificandosi. Al di sotto abbiamo arteria mesenterica superiore, che raggiunge il primo
tratto dell'intestino e anche un tratto del crasso e ancora più in basso l'arteria mesenterica
inferiore, che va ad irrorare l'ultimo tratto dell'intestino crasso, nella sinistra della cavità
addominale.
PARI (sia a destra che a sinistra): le freniche inferiori (che vanno al diaframma), le
lombari (che vanno alle vertebre, midollo spinale e parete addominale), le surrenali, le
renali, le gonadiche (ovariche nella femmina e testicolari nel maschio).
Infine l'aorta prima del sacro si divide in due rami: arterie iliache comuni, ciascuna delle
quali si divide in una iliaca esterna, che si dirige verso l'esterno della cavità del bacino e
raggiunge l'arto posteriore e una iliaca interna, che va ad irrorare i visceri e la regione
pelvica. Oltre a questi due vasi principali, nel punto della divisione è presente un piccolo
vaso mediano che prende il nome di arteria sacrale media.
Il ritorno del sangue al cuore è mediato dalle VENE.
A livello del cuore abbiamo due vene cave, che portano il sangue venoso fino all'atrio
destro: vena cava superiore e vena cava inferiore.
Quella superiore origina in particolar modo dalla vena brachiocefalica di destra e di sinistra
che si uniscono a formare un unico vaso che è appunto la vena cava superiore. La vena
brachiocefalica raccoglie le vene che drenano le strutture superiori: succlavia che deriva
dall'arco toracico, la vena giugulare, che drena il sangue dalla e testa e dal collo e può essere
correlata all'arteria carotide, la vena vertebrale, che deriva dalla zona superiore del rachide e
infine la vena toracica interna, che drena le pareti della regione toracica. In più abbiamo la
vena Azygos, che è un vaso molto articolato, che decorre lungo la colonna vertebrale e
accoglie il sangue dalla regione intercostale dall'esofago e dai bronchi principali.
Quindi ingenerale la vena cava superiore può essere rapportata al vaso aortico, quella vena
che drena tutti i distretti superiori dell'individuo.
Quella inferiore drena il sangue dagli arti inferiori, dalle parti addominali e da alcune parti
del torace. Origina nel punto di confluenza delle due vene iliache comuni. Abbiamo le vene
iliache che derivano dall'arco pelvico e vengono raggiunte dalla vena iliaca interna dalla
regione pelvica a formare le vene iliache, una destra e una sinistra. Dall'unione di queste due
vene iliache origina la vena cava inferiore. Questa decorre all'interno della regione
addominale, risalendo verso l'alto, raccogliendo il sangue da tutti gli organi che erano stati
irrorati dall'aorta: vene gonadiche, vene renali e surrenali, vene epatiche, vene freniche (dal
diaframma), vene lombari (dalla parete).
Il sangue che però proviene dagli organi addominali come l'intestino o lo stomaco, non
vie