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Struttura del pericardio

Posteriormente, il foglietto viscerale nel rivestire la parete posteriore degli atri si prolunga a ricoprire parzialmente le grosse vene per riflettersi poi nel foglietto parietale. Più precisamente il foglietto viscerale si suddivide in due guaine, l'una che riveste le vene cave superiore e inferiore e le vene polmonari di destra, e l'altra che comprende le vene polmonari sinistre; le due guaine sono separate da un recesso della cavità pericardica, il diverticolo di Haller (o seno obliquo del pericardio).

Il sacco pericardico è mantenuto nella sua sede sia dall’adesione alla cupola diaframmatica e al peduncolo vascolare, sia da tralci fibrosi che lo uniscono agli organi vicini; questi ultimi rappresentano i legamenti del pericardio. Tra questi, è importante ricordare:

  • i legamenti sternopericardici, che ancorano il sacco pericardico alla superficie posteriore dello sterno;
  • i legamenti vertebropericardici, che ancorano la parete posteriore del sacco pericardico alla colonna vertebrale.

pericardico alla colonna vertebrale;- i legamenti frenopericardici, che rinforzano l'attacco del sacco pericardico al diaframma.

Anatomia 2 - Appunti di Giulia Peis

Muscolatura cardiaca

Il 90% di tutto il miocardio è rappresentato dal miocardio comune o di lavoro, che costituisce la muscolatura cardiaca assicurando l'attività contrattile del cuore. Lo spessore del miocardio è differente in rapporto alla forza contrattile che ogni cavità deve esercitare per la propulsione del sangue. Ne consegue che la parete degli atri risulta più sottile della parete dei ventricoli e la parete del ventricolo sinistro è tre volte più spessa rispetto a quella del ventricolo destro. Nonostante il differente spessore, la quantità di sangue pompato dai ventricoli è pressoché la stessa, più o meno 80 cc.

In linea generale, la muscolatura degli atri e dei ventricoli, così come le valvole del cuore, si inserisce in

corrispondenza delloscheletro fibroso del cuore. Tuttavia, la muscolatura atriale e quella ventricolare rappresentano due sistemi indipendenti inquanto non esistono fasci muscolari di collegamento fra i due tipi di cavità.Ricapitolando, la muscolatura cardiaca è organizzata in modo da formare due sistemi fra loro indipendenti, uno per gli altri e unoper i ventricoli, separati dall’interposizione dello scheletro fibroso sul quale le cellule muscolari si inseriscono.→
Muscolatura atriale È costituita da fasci muscolari propri per ciascun atrio e fasci muscolari comuni ai due atri.I fasci muscolari propri si dispongonoperlopiù circolarmente in corrispondenzadello sbocco delle vene cave, dove prendonoil nome di fasci anulo-spirali, e a livello diambedue gli atri a formare i muscoli pettinati(già esaminati precedentemente), che hannoorigine a livello della cresta terminale e sispingono verso l’auricola. I fasci anulo-spiralisopperisconoalla mancanza di valvole incorrispondenza dello sbocco delle vene; con laloro contrazione, fungono da sfinteri eimpediscono che il sangue dall'atrio ritorninelle vene cave, superiore e inferiore, e nellevene polmonari. In questo modo si spiegacome mai il sangue abbia una spintasufficiente da passare direttamente neiventricoli, senza che si verifichi un suo reflusso.I fasci muscolari comuni costituiscono un sistematrasversale e un sistema verticale.Il sistema trasversale è composto da un insieme difasci muscolari disposti trasversalmente, siaanteriormente che posteriormente, ad abbracciarel'atrio destro e l'atrio sinistro. Ha origine dal settointeratriale e dalla parete dell'atrio destro incorrispondenza della cresta terminale; si porta sullaparete anteriore dell'atrio sinistro, circonda l'auricolasinistra e quindi prosegue posteriormente sull'atriosinistro per raggiungere di nuovo il setto interatriale.Il sistema verticale, perpendicolare al precedente,èdisposto ad ansa sulla volta dei due atri, in particolare sulla volta dell’atrio sinistro. Anatomia 2 – Appunti di Giulia Peis→ Muscolatura ventricolare La muscolatura dei ventricoli è organizzata in tre strati muscolari sovrapposti. Si riscontrano:
  • fasci muscolari propri di ciascun ventricolo, che costituiscono lo strato muscolare intermedio;
  • fasci muscolari comuni a entrambi i ventricoli, che formano gli strati muscolari superficiale e profondo;
  • fasci muscolari suturali, che contribuiscono a formare lo strato profondo.
La muscolatura propria è formata da fascetti muscolari che, in ciascun ventricolo, si fissano agli anelli fibrosi dei rispettivi orifizi, arterioso e atrioventricolare, discendono obliquamente verso il margine del ventricolo di appartenenza e, infine, piegando ad ansa, risalgono per fissarsi di nuovo agli anelli fibrosi di origine. La muscolatura comune è formata da fasci muscolari che si organizzano a formare due sistemi.

uno anteriore e l'altro posteriore.Il sistema anteriore (a destra, in azzurro) è costituito da fasci che, originati dal contorno anteriore degli anelli fibrosi e dai trigoni destro e sinistro, scendono obliquamente in basso in posizione superficiale sulla faccia sternocostale del cuore fino al margine ottuso, convergendo poi verso l'apice cardiaco. In questa sede, si avvolgono a spirale formando un vortice e si approfondano per risalire nella cavità ventricolare sinistra, situati tra l'endocardio e la muscolatura propria di questo ventricolo. Entrano nella costituzione dei due muscoli papillari.

Il sistema posteriore (a sinistra, in viola) è costituito da fasci che originano dal contorno posteriore degli anelli fibrosi e dai trigoni e si portano in basso, formando sulla faccia diaframmatica uno strato superficiale che ricopre i fasci propri; raggiunto il margine acuto lo circondano e quindi si approfondano verso la cavità ventricolare destra, entrando

Nella costituzione dei tre muscoli papillari. Oltre ai due sistemi, anteriore e posteriore, nei ventricoli esiste anche il sistema delle fibre suturali (a destra, in verde), le quali passando da un ventricolo all'altro collegano e mantengono unite le due tasche muscolari formate dalla muscolatura propria. Perlopiù originano dall'anello fibroso della valvola tricuspide e, decorrendo profondamente nella parete ventricolare destra, oltrepassano il setto interventricolare; quindi, mescolandosi ai fasci propri del ventricolo sinistro, vanno a fissarsi sull'anello fibroso della valvola mitrale. Tale sistema di fibre assume questo nome poiché ha la funzione di mettere in rapporto la muscolatura propria e la muscolatura comune dei ventricoli; con la sua contrazione, assicura una efficiente sistole ventricolare, data dalla somma di tre movimenti che garantiscono al cuore una maggior efficienza e durata: 1) contrarre, ridurre il diametro della cavità ventricolare; 2)

avvicinare l'apice verso la base; 3) movimento di torsione.

Il ciclo circadiano

Il complesso degli eventi muscolo-valvolari che si susseguono ritmicamente nel cuore costituisce il ciclo circadiano; con una frequenza di 70 battiti al minuto, ogni ciclo dura quindi circa 0,85 secondi. Ogni ciclo è caratterizzato dalla contrazione simultanea degli atri (sistole atriale), che completa il passaggio di sangue dalle cavità atriali alle rispettive cavità ventricolari, alla quale fa seguito la contrazione, anch'essa pressoché simultanea, dei ventricoli (sistole ventricolare) che causa l'immissione di sangue nelle grosse arterie. Sia negli atri sia nei ventricoli alla fase sistolica fa seguito una fase di rilasciamento muscolare (diastole atriale e ventricolare). Gli eventi che si compiono durante il ciclo circadiano determinano nelle cavità cardiache e quindi nei grossi vasi a esse connesse importanti variazioni pressorie.

Che sono a loro volta responsabili dei movimenti valvolari. Il flusso sanguigno nel cuore, grazie alla presenza dell'apparato valvolare, è sempre unidirezionale.

Durante la diastole atriale, gli atri raccolgono il sangue che proviene dalle grosse vene, riempendosi progressivamente. L'atrio destro riceve il sangue deossigenato dalle vene cave, superiore e inferiore, e dal seno coronario, mentre l'atrio sinistro raccoglie il sangue ossigenato dalle vene polmonari. Durante la sistole atriale, si ha la contrazione degli atri così che il sangue raccolto possa fluire nei ventricoli sottostanti, attraverso le valvole atrioventricolari che in questa fase sono aperte.

Durante la sistole ventricolare, essendo le cavità ventricolari piene di sangue, le valvole atrioventricolari sono chiuse per impedire al sangue di ritornare agli atri, mentre le valvole aortica e polmonare sono aperte in modo tale da permettere al sangue di passare nelle rispettive arterie.

contrazione fa sì che la pressione all'interno delle arterie sia elevata. La chiusura delle valvole atrioventricolari determina il tono sistolico. Durante la diastole ventricolare, si stanno riempendo di nuovo i ventricoli e le valvole atrioventricolari sono dunque aperte consentendo al sangue di passare dall'atrio al ventricolo. In questa fase le valvole aortica e polmonare sono chiuse perché è necessario che il ventricolo si riempia; la chiusura delle valvole semilunari determina il tono diastolico. Il sangue immesso nelle rispettive arterie a ogni battito cardiaco costituisce la gittata pulsatoria o volume sistolico: in media, nel soggetto a riposo, la gittata pulsatoria per ciascun ventricolo è pari a 70 ml. L'alternarsi nel ciclo cardiaco della sistole e della diastole con conseguente immissione di sangue in circolo determina variazioni cicliche della pressione all'interno dei vasi sanguigni e conseguente espansione ritmica della loro.

La parete sincrona con il battito cardiaco (polso). La pressione si misura in millimetri di mercurio (mmHg). Il valore della pressione è dato da due numeri: il primo è la pressione sistolica, il secondo è la diastolica. La pressione arteriosa sistolica si misura al momento in cui il cuore si contrae e pompa il sangue nelle arterie, mentre la pressione arteriosa diastolica si misura tra due contrazioni, mentre il cuore si rilassa e si riempie di sangue. Si considera "desiderabile" una pressione che non supera i 120 mmHg per la sistolica e gli 80 mmHg per la diastolica.

Ricapitolando, il ciclo cardiaco inizia con la sistole atriale. Per semplicità di trattazione, consideriamo solo la metà sinistra, ma i fenomeni che si verificano sono identici per entrambe le parti del cuore. Quando l'atrio sinistro si contrae, il sangue rimasto nell'atrio sinistro viene forzato a passare nel ventricolo sinistro, che si è già parzialmente riempito.

Durante la sisto
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Publisher
A.A. 2021-2022
195 pagine
SSD Scienze biologiche BIO/16 Anatomia umana

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher giulia.ps di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Anatomia e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Cagliari o del prof Congiu Terenzio.