Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
vuoi
o PayPal
tutte le volte che vuoi
Q
Quindi si potrà scrivere:
G0(0)
M = 300 KNm
GTOT(∞)
M = 2934,64 KNm
Calcolo dei parametri della precompressione:
Δ=20%
Si considerano eventuali perdite: 30
= + = 0,305
⎧ (1 )
− − ∆
⎨ = = 6293
(1 )( )
⎩ − ∆ +
Tiro alle teste: P = P/0,95 = 6624,2 KN
0 σ
Massima tensione nei cavi: = min (0,9f , 0,8f ) = 1488 MPa
P0,max p(0,1)k ptk 2
Area di acciaio da precompressione: A = P /σ = 4451,75 mm
P 0 P0,max
Φ à 2
Si utilizzano dunque 32 trefoli da 7 fili, diametro = 6/10” = 15,2 mm A = 139 mm .
trefolo
Posizione del fuso limite: ( ) = 0,305
≤ +
( ) ≥ − + = 0,143
Si sceglie di porre il cavo risultane 0,185 m al di sotto del baricentro, in mezzeria della trave. 31
6.3 Dimensionamento delle travi a T
Le travi a T rovescio sono le travi centrali della struttura, sulle quali si appoggiano i tegoli da
entrambi i lati. Anche in questo caso si illustra il dimensionamento solo per le travi del solaio
intermedio. Si riporta di seguito la geometria della trave e la posizione del baricentro.
Caratteristiche geometriche della sezione:
2
Area calcestruzzo: A = 0,76 m
c
Posizione baricentro: y = 0,5079 m
G 2
Momento d’inerzia: J = 0,19686 m
c
y = 0,5079 m
inf
y = 0,7921 m
sup
Si progetta in precompressione totale, dunque l’eccentricità massima dei cavi è pari all’ampiezza
del nocciolo centrale d’inerzia:
c = 0,1822 m c = 0,2841 m
1 2
Fascia di carico: prima di definire i carichi, si riporta in figura l’indicazione della fascia di carico che
compete alla trave a T. 32
Definizione dei carichi:
A tempo t = 0 si considera gravante sulla trave solo il peso proprio:
à
Peso della trave: 18236,79 N/m M = 356187,3 Nm
g0,trave
∞
A tempo t = si aggiungono i carichi dovuti al peso proprio dei tegoli e ai carichi permanenti non
strutturali e ai carichi variabili: 2
Peso del tegolo: 8269.83 N/m , lo moltiplico per metà della lunghezza dei tegoli di destra (8,5 m,
area deposito) e di sinistra (4,5 m, area uffici) per conoscere la parte di carico che si prende la
à à
2 2
trave 8269,83 N/m *8,5 m + 8269,83 N/m *4,5m = 107507,79 N/m M = 2099761,52
g1,tegolo
Nm.
Carichi permanenti non strutturali (anche in questo caso consideriamo che sulla trave gravano i
à
2
carichi relativi a metà dei tegoli di destra e di sinistra): 1600 N/m 13600 N/m + 7200 N/mà M
g2
= 406250 Nm. à à
2
Carichi variabili (stesso ragionamento degli altri casi): 6000 N/m 78000 N/m M = 1523437,5
Q
Nm.
Quindi si potrà scrivere:
G0(0)
M = 356187,3 Nm
GTOT(∞)
M = 4385636,32 Nm
Calcolo dei parametri della precompressione:
Δ=20%
Si considerano eventuali perdite: = + = 0,214
⎧ (1 )
− − ∆
⎨ = = 11143,17
(1 )( )
⎩ − ∆ +
Tiro alle teste: P = P/0,95 = 11729,65 KN
0 σ
Massima tensione nei cavi: = min (0,9f , 0,8f ) = 1488 MPa
P0,max p(0,1)k ptk 2
Area di acciaio da precompressione: A = P /σ = 7882,83 mm
P 0 P0,max 33
Φ à 2
Si utilizzano dunque 42 trefoli da 7 fili, diametro = 7/10” = 17,8 mm A = 139 mm .
trefolo
Posizione del fuso limite: ( ) = 0,214
≤ +
( ) ≥ − + = 0,109
Si pone il cavo risultante 0,15 m al di sotto del baricentro. 34
6.4 Dimensionamento dei pilastri
Per il dimensionamento dei pilastri si è considerato il pilastro più sollecitato, ossia quello con la
maggiore area di influenza. 2
A = 12,5*(8,5+4,5) = 162,5 m
influenza
Definizione dei carichi:
Carichi permanenti strutturali e non strutturali solai intermedio e di copertura: si considerano i
carichi dovuti ai tegoli e alle travi che poggiano sul pilastro, più i carichi non strutturali, ognuno
moltiplicato per l’area di influenza, considerando che questa comprende due diverse destinazioni
d’uso.
= ∙ + ∙ + ∙ + ∙ =
, , , , , ,
1871,2
= 1411,597
Carichi variabili su solai intermedio e di copertura:
= ∙ + ∙ = 750
, , , ,
= 316,875
,
E infine si considera il peso del pilastro considerando che abbia una sezione quadrata con lato L =
0,8 m:
= ∙ℎ ∙ = 0,8 ∙11,5 ∙24 = 176,64
E dunque il carico totale gravante sul pilastro in condizioni SLU è dato da:
= 1,3 + + 1,5 + = 6097,58
,
Calcolo delle aree di cls e di armatura:
Si riassumono brevemente le caratteritiche del cls:
- C40/50
- R = 50 Mpa
ck
- f = 40 Mpa
ck 35
- f = 22,66 Mpa
cd
Per quanto riguarda l’acciaio:
- B450C
- f = 450 MPa
yk
- f = 540 Mpa
tk
- f = 450/1,15 = 391,3 Mpa
yd
L’area di cls minima è: = 3363,625
= 0,8
= = 57,99
E dunque il lato si calcola come:
Si sceglie un lato di 80 cm.
Per quanto riguarda il calcolo dell’armatura di acciaio, la normativa suggerisce:
0,1 = 1558,287
≥ 0,3% = 1009,08
Φ 2
E dunque si sceglie di utilizzare 8 barre 16 per un area effettiva A = 1608 mm . Il copriferro è
s
posto pari a 5 cm.
Si calcola ora il passo delle staffe: {25;
= 19,2}
≤ 25 ; 12
Quindi si sceglie di usare un passo s = 20 cm. Per quanto riguarda il diametro si utilizza la
relazione: {6;
= 4}
≥ 6 ; 0,25
Φ
Si scelgono staffe con diametro 8. 36
Al momento della verifica dei pilastri con la combinazione sismica, si osserverà che il momento
dovuto alle azioni sismiche che sollecita la base del pilastro è troppo elevato e si esce dal dominio
di resistenza del pilastro.
Al capitolo 11 si vedrà che l’uscita dal dominio elastico è necessaria per garantire la dissipazione
dell’azione sismica, sfruttando la duttilità della sezione. Si tratterà di seguire le prescrizioni indicate
al capitolo suddetto, in modo tale da disporre adeguatamente l’armatura, rispettare la gerarchia
delle resistenze al fine di indurre la formazione delle cerniere plastiche nei punti della struttura
prestabiliti (base dei pilastri).
6.4.1 Disposizione dei pilastri in pianta
I pilastri sono disposti lungo l’asse X con passo regolare pari a 12,5 metri, dunque con un totale di
9 elementi, mentre in direzione Z viene inserito un telaio intermedio a 9 metri, dividendo in questo
modo il deposito dalla zona uffici.
Per l’analisi statica lineare è necessario definire le rigidezze dei telai, per fare questo si assume
inizialmente di avere piano rigido, tale assunzione non sarebbe però giustificata per il tipo di
edificio oggetto di studio; l’analisi statica viene eseguita soltanto allo scopo di realizzare un
confronto con l’analisi dinamica lineare.
Si ha un comportamento a telaio trave-colonna soltanto nella direzione X, quindi a differenza
dell’edificio in acciaio saranno calcolate le rigidezze dei soli telai in questa direzione.
Dove: 2
E=30000 N/mm :modulo elastico del calcestruzzo
⎧
⎪ = 3,413 ∙10
'
J : momento d inerzia della sezione nella direzione considerata = 3,413 ∙10
⎨
⎪ h=11,5 m :altezza dell'edificio
⎩
Le rigidezze dei telai nella direzione chiamata “o” sono calcolati come segue:
12 ∙ 12 ∙30000
= = = ∙ = ∙ 12 ∙ = 96954,714 /
ℎ 11500 37
6.4.2 Calcolo della posizione del centro di massa e rigidezza
L’edificio è simmetrico sul piano YZ, quindi il centro di massa e il centro di rigidezza saranno
entrambi posti lungo la direzione X a 50 metri. Nel piano YX invece l’edificio è suddiviso in due
porzioni adibite a due destinazioni d’uso diverse, pertanto la posizione del centro di massa sarà
calcolato tenendo conto della diversa massa di ognuna delle due aree:
Piano intermedio:
A
Peso delle aree del solaio intermedio:
=( )
1+ 2+ ∙ = 1648653,2
=( )
1+ 2+ ∙ = 556795
Il calcolo della posizione del centro di massa può essere effettuato come segue:
∑ ∙
= = 14,218
, ∑ = 50
,
Il calcolo della posizione del centro di rigidezza del piano può essere effettuato come segue:
∑ ∙
= = 11,66
, ∑ = 50
, 38
Piano copertura:
A
Peso delle aree del solaio di copertura:
=( )
1+ 2+ ∙ = 461550
=( )
1+ 2+ ∙ = 281250
Il calcolo della posizione del centro di massa può essere effettuato come segue:
∑ ∙
= = 12,578
, ∑ = 50
, 39
7. Modello tridimensionale dell’edificio
L’edificio in oggetto è composto da un unico corpo a pianta rettangolare su due piani. I due piani
sono suddivisi in pianta tra una parte adibita ad uffici e una parte adibita a deposito, come indicato
nelle figure sottostanti. L’edificio che si intende modellare risulta quindi composto da 2 piani fuori
terra, per un’altezza complessiva di 11,5 metri, e un’area di base di 100 x 26 metri:
7.1 Geometria dell’edificio, elementi e vincoli
Si esporrà in questo paragrafo la tipologia di vincoli ed elementi utilizzati per la modellazione,
nonché le loro caratteristiche geometriche e meccaniche cercando di dare un quadro complessivo
in grado di identificare a pieno la tecnica di modellazione adottata.
7.1.1 Applicazione della massa nel sistema – valido per l’analisi dinamica
Per quanto riguarda l’applicazione della massa al modello utilizzato per lo sviluppo dell’analisi
dinamica, si rimanda al paragrafo 9.5.2.1 della presente relazione, in quanto trattare l’argomento
nella sezione dedicata al modello può sembrare poco comprensibile ed appesantire la lettura
dell’elaborato; discuterne invece in uno dei paragrafi dedicati proprio all’analisi dinamica
40
permetterà al lettore di seguire il filo logico e di avere a disposizione tutti i dati necessari per
determinare posizione ed entità delle varie masse.
7.1.2 Vincoli adottati
A differenza di quanto enunciato al paragrafo precedente 7.1.1, quanto trattato dal presente
paragrafo sarà da ritenersi valido in maniera generale, a prescindere dal tipo di analisi da
effettuare, facendo infatti parte delle caratteristiche generali del modello.
7.1.2.1 Vincoli sugli elementi orizzontali
L’edificio è stato modellato come una struttura intelaiata in calcestruzzo armato prefabbricato
composta da vincoli ad appoggio in corridpondenza dei nodi trave pilastro. La trave viene assunta
spinottata al pilastro, così da impedirne lo scivolamento dall’appoggio dato dalla mensola del
pilastro. Tale aspeto non viene modellato nel dettaglio, ma rimuovendo le restrizioni sulle rotazioni
relative tra il beam rappresentante la trave e q