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GIACOMO (1949 datazione difficile datazione per energia elettrica assodata)

Racconto incompiuto e inedito. Ambientazione le campagne del Friuli.

Trama: Giacomo è un lavoratore scansafatiche che non fa neanche lavorare gli altri.

Tema: Influenza socialista: nel periodo dell'Industrializzazioni (si parla di motorini per macchine). La società moderna è caratterizzata da una presa di coscienza della classe operaia.

Analisi: Il narratore, che è solito far lunghe passeggiate attaccando a conversare con chiunque, incontra Giacomo il contadino e ne apprende la storia camminando fino ad Udine e finendo in un bar a offrirgli un bicchiere di vino. Giacomo nel suo villaggio è noto come il poltrone perché non lavora e non fa lavorare neanche gli altri. Si difende dicendo che i lavori non sono ben organizzati quindi critica le disposizioni date dai datori di lavoro in buona fede e protesta. Deve calare il vino in una cantina ma a lavorare sono solo lui e il padrone.

come impedirgli di lavorare? Lo distrae allaricerca di un metodo migliore per trasportare il vino. Quando il suo lavoro eralavorare un campo con altri uomini, protesta sul punto da dove iniziare e li convince a dare le spalleal sole, poi protesta sulla falce e poi che dovevano essere affilate. Sembrando in buona fede, anchese portava scompiglio e disorganizzazione, non si riusciva a gridarlo ma piuttosto lo si pagava pernon presentarsi a lavoro che mandare all'aria il lavoro di tutti. Si fa la fama del cavilloso che rovinaanche gli altri lavoratori e nessuno lo vuole piu', diventa nomade.

RACCONTI MURANESE

Sono tre racconti incompiuti frutto degli anni passati a Murano in cui Svevo osserva lecaratteristiche di un mondo operaio che gli risulta assai diverso da quello cittadino. Influenzatofortemente dai temi di Gente di Dublino di James Joyce (TEMI CORRUZIONE per Joyce sesso perSvevo alcolismo EVASIONE bere e sogno), un quadro complesso di gente a volte

corrotta mameritevole di compassione.

CIMUTTI
Nel racconto si colgono i sentimenti dello scrittore che probabilmente si sta abituando a vivere nella tranquilla Murano dove svolge un impiego poco impegnativo, poiché deve solo sorvegliare il deposito e passa intere giornate nell'ozio. In questo racconto studia la vita degli operai muranesi (influenza socialista), fatta di alcol e imprecazioni. Il SIGNOR PERINI è il responsabile di un deposito, lieto del suo lavoro ozioso da sorvegliante. Il primo operaio ad arrivare è GIUSEPPE CIMUTTI. Lui e i suoi colleghi sono abili ma beoni come Bortolo e spendono tutto nel bere "per tenersi vivi", infatti la moglie Lisa fa pulizie per Pertini per mantenere i 3 figli di cui Maria quasi cieca. Perini gli dice di tornare per le 4 ma non sappiamo se Cimutti lo farà (probabilmente no perché andrà in osteria).

IN SERENELLA
Il racconto parla della vita muranese della famiglia dell'operaio CIMUTTI (moglieLISA e tre figli (MARIA, NINO e NILDE) e del suo datore di lavoro il sig. GIULIO LAMELLI, suo unico compito è controllare il lavoro altrui, messo là dai fratelli Nino e Ugo che lo ritengono incapace. La moglie ANNA, dopo il parto è malata ed è costretta a stare a letto (autobio) ma è amata da tutti e la cameriera ITALIA si occupa dei loro figli e li intrattiene. C'era profonda solitudine alla Serenella ma c'era tanta gente buona che un po' l'alleviava "l'unico e solo male della Serenella è la dipendenza da Trieste". MARIANNO Quest'altro racconto sembra successivo e sposta la vicenda da Murano a Venezia. Alcuni elementi evocativi di Oliver Twist di Dickens. Corruzione ed evasione in Svevo Cimutti beve per sentirsi vivo, il padrone non beve ma evade la realtà sognando a occhi aperti. MARIANNO è un orfano cresciuto in un ospizio fino a quando non viene adottato dal bottaio ALESSANDRO PERDINI, chelo prende in bottega. "Il suo futuro padrone" lo viene a prendere vestito a festa e lo rassicura che ci sarà sempre da mangiare per lui e che la domenica andrà a messa e gli insegnerà il mestiere del botaio. Marianno ricorda a malapena il suo ingresso in casa Perdini, la signora BERTA, ADELE e la bottega. Ricorda la sua prima uscita in barca con Alessandro e di aver remato con successo. Poi ricorda di una febbre, di Berta che si occupa di lui e lo bacia affettuosamente nella soleggiata stanza di Adele e di Alessandro che ogni tanto appare a raccontargli delle barzellette per tirarlo su di morale. Quando guarisce rimpiange la malattia perché i sani sono infelici perché devono lavorare. Come tutti i bottai Alessandro la domenica bene e il lunedì è ancora ubriaco, cosa che lo rendeva più mite e affettuoso. Poi si prende la febbre Adele, il dottore dice che forse l'ha presa da Marianno e la madre per vendetta lo picchia ma

La piccola Adelelo difende. Quando arriva Alessandro vede i bambini piangere fa ammettere a Berta di essere stata brutale. Berta bacia freddamente Marianno che pensa "ho vinto, ma tu non mi vuoi bene". In Marianno nasce anche dell'odio per Adele, per la disparità, anche se lei usa il suo potere sulla madre anche per difendere lui. Adele si ammala nuovamente, ma è molto grave e Marianno le sta vicino con vivo affetto.

IL MALOCCHIO

1949 ipotizzata accenno premio nobel 1901 e dirigibili verso 1905. Sempre inedito e postumo pubblicato con corto viaggio sentimentale. Il titolo è stato scelto dal primo curatore (forse influenza Freud) epoca di composizione incerta. Insieme allo Specifico del Dottor Menghi è considerato il capofila del FANTASTICO SVEVIANO. La trama ruota attorno al topos del Malocchio, quindi della superstizione. OCCHIO STRUMENTO DI DOMINIO INFLUENZA DI FREUD. Il narratore mette accostata al malocchio anche delle cause possibilmente.

Trama: Vincenzo Albagi è un uomo presuntuoso che si sente destinato a grandi cose ma non fa nulla di concreto per diventare più importante di Napoleone, avendo sognato così a lungo di esserlo. Si crede di avere degli occhi prodigiosi che fulminano chiunque trionfi al posto suo o ne sveli l'inadeguatezza alla vita, dirigibili, la madre, la moglie.

Tema: autonomia delle parti del corpo impossibili da controllare, io diviso come inconscio, Freud.

Analisi: Torna il riferimento a Napoleone (come in Menghi al 5 Maggio) ammirato da Svevo. Protagonista presentato in modo ironico, VINCENZO ALBAGI a 12 anni sogna una carriera grande come quella di Napoleone, anzi, fare meglio ancora. Studente diligente del liceo, bravo e modesto (ironia, non lo era affatto ma forse fingeva). Sopporta la sua vita modesta di provincia e commisera il padre che si crede il Napoleone dei commercianti di vino italiani.

il vecchio GERARDO un uomo che ha trovato il successo nel commercio dei vini garantendo alla famiglia una vita agiata, restando umile e generoso. “Vincenzo invece era assorto nella contemplazione della propria grandezza futura” vuole essere re, lascia il liceo, poi la scuola militare, poi l’uni, sdegna il lavoro del padre, si sposa perché una donna lo adora, trova tutti deboli e indegni e a tutti porta rancore. La madre gli consiglia di entrare in politica e lui comincia subito a dire male dell’amministrazione locale, ma lo colpisce forte uno scappellotto. “Il suo odio andò ad alimentare la fiamma gialla che gli guizzava nell’occhio, così nacque il suo malocchio” il suo avversario muore per una puntura d’insetto ancora prima di giungere a duello. Allo stesso modo farà cadere i dirigibili che volano trionfanti sulla sua testa, la madre dopo un rimprovero e la moglie poco dopo il parto. Per questo si rivolge a un oculista che,ironico o no, gli dice che ha due ordigni malvagi al posto degli occhi e se fosse buono se li farebbe asportare. Il padre muore di morte naturale. Lo rivediamo sei anni dopo, con il figlio piccolo, considerato da tutti un uomo buono conduce ancora una vita oziosa. PRODITORIAMENTE (A TRADIMENTO) Sempre inedito con corto viaggio sentimentale.

Trama:

MAIER è un uomo d'affari sulla sessantina (TRIESTE), di discreto successo, ma un affare consigliato da un uomo disonesto BARABICH lo porta sul lastrico. Per pagare i debiti dovrebbe ottenere un prestito da un suo vecchio amico l'imprenditore REVENI (per lui è psicologicamente difficile da borghese uomo di affari abbassarsi a chiedere un prestito per aver agito scioccamente in un affare, vuole chiedere aiuto tra le righe senza umiliarsi). Ne parla con l'amico - che un po' invidia lui e il suo lusso - con grandi giri di parole e un po' per questo un po'.

perché non riesce a immaginarsi la disgrazia dell'amico non capisce. L'amico è malato, a un certo punto non si sente bene e lui pensa che se muore non potrà aiutarlo. Maier continua a pensare sto meglio io o sta meglio lui? REVENI muore, questa disgrazia aiuta Maier ad affrontare il suo fardello che gli sembra più leggero.

LA MORTE

Formalmente incompiuto ma concluso, inedito come gli altri. TRATTI AUTOBIO serie tragedie complice famiglia Svevo che perde fratello, sorella, nipote, padre e madre, sviluppa un morboso interesse per la morte e preoccupazione per la salute. Racconto esauriente, inesorabilità molte e vita non regolabile né da scienza né da religione.

Tema: MORTE E MEMORIA morte e le implicazioni psicologiche di chi si avvicina alla fine e di chi gli sta intorno, in entrambe le prospettive si spera che la morte avvenga serenamente e senza turbamenti, Roberto spiega alla moglie che ogni giorno si prepara alla morte sperando che

Quindi l'evento non sia traumatico o spaventoso (atteggiamento stoico), anche la moglie Teresa auspica una morte serena che è solo un breve momento prima della vita più importante e futura nell'aldilà. Ma, al momento della morte incombente, Teresa viene meno nei suoi principi e non vuole accettarla, mentre Roberto crede che gli anni di preparazione abbiano giovato nell'accettarla. Roberto serenamente, tra le mura domestiche, ripensa con la moglie al passato, ai ricordi. Irrompe improvvisa la morte e l'agonia viene descritta analiticamente.

Trama: ROBERTO E TERESA a casa dopo aver accompagnato i figli alla stazione, si sentono soli e svuotati. Lui vede che la moglie ha bisogno di compagnia, inizia a parlare del passato, dei ricordi, di religione, della conversione (autobiografia). Lui le dice che è per lei che si prepara alla morte, per darle l'esempio perché sicuramente sarà il primo ad andarsene. Si ammala gravemente, lo cura.

Il dottor Paoli. Piange, le sue ultime parole sono "io non sapevo" tutta la sua vita era stata una colpa, è pentito. Tere
Dettagli
Publisher
A.A. 2020-2021
13 pagine
SSD Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche L-FIL-LET/10 Letteratura italiana

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher FUTURAfutura di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Letteratura Italiana e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università del Salento o del prof Stasi Beatrice.