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Prova scritta di Analisi Matematica III
FACOLTÀ DI INGEGNERIA
Corso di laurea in Ingegneria Informatica (V.O.) e Telecomunicazioni (N.O.)
Prova scritta di Analisi Matematica III assegnata il 28 Gennaio 2005.
Durata della prova: due ore. È permesso consultare libri o appunti.
Svolgere almeno due esercizi per intero.
Esercizio 1
Calcolare la trasformata di Fourier della funzione 2t sen t.
Svolgimento dell’esercizio 1. La funzione è a crescenza lenta e quindi si trasforma come distribuzione temperata. Usando le formule di modulazione abbiamo:
ξ(ω) = ξ(ω) + ξ(-2iω) = ξ(ω) + ξ(-2iω) - 2iωξ(ω) = F[2t sen t] = F[cos 2t] - F[cos 2t] = 1/2πi [δ(ω-2) - δ(ω+2)]
Esercizio 2
Scrivere lo sviluppo in serie di Laurent della funzione 2/(z-1+2z^2).
Svolgimento dell’esercizio 2. Decomponendo in fratti semplici si ha:
2/(z-1+2z^2) = A/(z-2i) + B/(z+2i) + C/(z-2) + D/(z+2)
4) z2i (z2i) z2i (z2i)
dove 53 , = = .= =−C − i B DA 32 16 1 .
SiPer scrivere lo sviluppo della funzione sarà sufficiente sviluppare la frazione +z2iha: +∞ n+1!1 1X= .n n−(−1) (z2i)+z2i 4in=0
Derivando la precedente eguaglianza si ottiene,+∞ n+1!11 X= .n−1− −n (z2i)+ 2(z2i) 4in=1
A questo punto basta sostituire e si ottiene lo sviluppo.
Esercizio 3. Determinare il termine generale della successione definita per ricorrenzaponendo =a0 0 n (−1)= + , . ≥a an 0 n+1 n n 22 {an}.
Svolgimento dell’esercizio 3. Indichiamo con Z(z) la trasformata della successione nTrasformando ambo i membri si ha: 2z= + ,z Z(z) Z(z) +1 2ze quindi 2z= .Z(z) + −(1 2z)(z 1)A questo punto possiamo antitrasformare ottenendo nn !2z 2 2 1= = , .− − ∈a Res n Nn 0+ −(1 2z)(z 1) 3 3 2
Esercizio 4. Calcolare l’integrale +∞Z −cos 2x cos x .dx+2x(x 1)−∞
Svolgimento
dell’esercizio 4. L’integrale è nullo perché la funzione è sommabile e dis-pari.
3UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI CATANIA – A.A.2004-05
FACOLTÀ DI INGEGNERIA
Corso di laurea in Ingegneria Informatica - Vecchio Ordinamento.
Prova scritta di Analisi Matematica III assegnata il 22 Luglio 2005.
Durata della prova: due ore.
Esercizio 1. Studiare i punti singolari isolati della funzione
2senh 1/z= ,f (z) 2 −z(z 1)
classificandoli e calcolandone i residui. −1.
La funzione è definita per z 0, z 1, z Tali punti sono singolarità isolate.
= = −1
Precisamente, i punto z 1, z sono poli semplici in quantosenh 1 senh 1= , + = ,
−lim (z 1) f (z) lim (z 1) f (z)2 2z→1 z→−1=
mentre il punto z 0 è un punto di singolarità essenziale. Infatti, in un intorno dell’originesi ha:
+∞ +∞ +∞ n1 1 1X X X X= .= 2n−6k−3n−2 −2f (z) zz+ +4n+3(2n 1)! z (2k 1)!n=0 n=0 n=0 k=0 =
Nella serie ci sono infiniti
coefficienti con esponente negativo (basta prendere k n) equindi la singolarità è di tipo essenziale.Prima di calcolare i residui nei punti singolari, studiamo il punto all’infinito. Lafunzione è regolare all’infinito e si ha: 2!1 senh z= , .3f z z 0,2−z 1 zPertanto !11 = .= − f 0Res f (z) Resz=∞ z=0 2z zA questo punto possiamo calcolare i residui in tutti i punti singolari. Si ha:senh 1 senh 1= = , = + = ,−Res f (z) lim (z 1) f (z) Res f (z) lim (z 1) f (z)z=1 z=−12 2z→1 z→−1= = .− − −Res f (z) Res f (z) Res f (z) Res f (z) senh 1z=0 z=∞ z=1 z=−1
Esercizio 2. Calcolare la trasformata di Fourier della funzione2= .−(x−1)f (x) xe4 La funzione è trasformabile nel senso delle funzioni in quanto sommabile in R.Si ha: 2 2 2= = + ,−(x−1) −(x−1) −(x−1)−f (x) xe (x 1)e ee quindi applicando le note proprietà della trasformata di Fourier segue
subito:ξ) = ξ) + ξ) ,F F − − F −( f (x); ((x 1)φ(x 1); (φ(x 1);√ ξξ) =φ(x) = πe2 2 2−x −πF. Ricordando che (φ(x);avendo posto e si ha: ξπ3/2( ! ) !√ √1 d ξ ξ ξ2 2 2 2 2 2ξ) = πe + πe = + .−2πiξ −π −π −2πiξ−πF −( f (x); e e 12πiξ dξ iEsercizio 3. Risolvere il seguente problema differenziale con l’aiuto della trasformata diLaplace + + =00 0 −ty 3y 2y te = =0y(0) 0, y (0) 1.Trasformando ambo i membri si ha:+ + = + ,2(s 3s 2)Y(s) 1 F(s)dove Y(s) e F(s) denotano rispettivamente le trasformate di Laplace della funzione inco-gnita e del termine noto. Supponendo Re s opportunamente grande, si trova:1 F(s)= + .Y(s) + + + +2 2s 3s 2 s 3s 2da cui, decomponendo in fratti semplici, 1 F(s) F(s)1= + .− −Y(s) + + + +s 1 s 2 s 1 s 2A questo punto possiamo facilmente antitrasformare e ricordandola relazione tra con-voluzione e trasformata, si ottiene: +⁄t -2t -τ -2τ * - *y(t) e e ( f e )(t) ( f e )(t)2 2t t= + + = + .-t -t -2t -t -2t-t -2t -t- - -e e e te e e e (2 t ) 2e2 2
Esercizio 4. Calcolare l'integrale +∞Z x cos x .dx+3x 1-∞L'integrale è da intendersi nel senso del valore principale a causa della singolarità non integrabile nel punto x Consideriamo la funzione f (z) , olomorfa nel+3z 1 5= + , ,{z ∈ |z ≥ |z| ≤ =z ≥dominio T : 1| R 0}. Applicando il teorema dei residui si trova: Z = ,f (z) dz 2πi Res f (z)iπ/3z=e+∂Tovvero -1- R √Z Z Z Z 2πi π1+ + = .- -3/2 i( )-f (x) dx f (z) dz f (x) dx f (z) dz e e 2 33Γ Γ-R -1+ R
Per i lemmi del piccolo cerchio e di Jordan rispettivamente, si trova:πi ZZ ,
−i lim f (z) dz 0lim f (z) dz e→0 3 R→+∞ ΓΓ Re quindi, +∞ π !√ √Z 2πi 12πx cos x π12= .=− −−3/2 i( 3/2) −−P.V. dx Re e e e sen3+3x 1 3 3 2 3−∞6
UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI CATANIA – A.A.2004-05FACOLTÀ DI INGEGNERIACorso di laurea in Ingegneria Informatica - Vecchio ordinamento.Prova scritta di Analisi Matematica III assegnata il 9 Settembre 2005.Durata della prova: due ore. È permesso consultare libri o appunti.Svolgere almeno due esercizi per intero.
Esercizio 1. Studiare i punti singolari isolati della funzione+1/ze z= ,f (z) +2z 1e calcolare i relativi residui. = = = =−i, ∞.
Svolgimento dell’esercizio 1. I punti singolari sono z 0, z i, z z Il1 2 3punto z è una singolarità di tipo essenziale mentre z e z sono poli semplici. Si ha:1 2 3+ −1/i1/i −e i e i= , = .−Res f (z) Res f (z)z z2 32i 2iPer quanto riguarda la singolarità
in zero, valutiamo il residuo all’infinito. Il residuo inzero si otterrà poi facilmente per differenza.+ 1ze z!1 1 e 1z= = .= =− −1− − −Res f (z) Res f Res Res Res∞ 0 0 0 0+ + +2 2 2 2z z 1 z 1 z z(1 z )Esercizio 2. Calcolare l’integrale +∞Z x sen x .dx+ 2 2(1 x )−∞ izze=Svolgimento dell’esercizio 2. Consideriamo la funzione f (z) nel dominio+ 2 2(1 z )= , >{z |z | ≤ =z ≥T : R 0}, con R 1. per il Teorema dei residui si ha:Z = ,f (z) dz 2πi Res f (z)i+∂Tovvero RZ Z+ = ,f (x) dx f (z) dz 2πi Res f (z)iΓ−R Re quindi valutiamo il residuo della funzione nel punto singolare i che risulta essere unpolo di ordine 2. Si ha pertanto d 1 = = ,2−Res f (z) lim f (z)(z i)i dz 4ez→i+∞,→quindi, passando al limite per R si ottiene+∞Z 2πi= .f (x) dx 4e−∞ 7R →Infatti, applicando il Lemma di Jordan è facile verificare che lim f (z) dz
- R→+∞ Γπ Rx sen x = = f (x) l’integrale richiesto vale .Infine, siccome + 2 2(1 x ) 2e
- Esercizio 3. Determinare il termine generale della successione
- + + + = , ,≥(n 2)(n 1)a a 0 n 0
- n+2 n
- = , = .a 0 a 1
- Svolgimento dell’esercizio 3. La determinazione può essere fatta mediante la Zeta trasfor-mata. Tuttavia, in questo caso particolarmente semplice possiamo ricavare la legge deltermine generale per via diretta. La legge ricorsiva è di passo 2 ovvero collega due termi-=ni che non sono consecutivi. Per il fatto che a 0 si ricava subito che tutti i termini di0posto pari sono nulli. Determiniamo la legge che fornisce i termini di posto dispari. Siha: n n(−1) (−1)1 = = = .= · · ·− a aa 2n−1 12n+1 + + +(2n 1)(2n) (2n 1)!