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RIPASSO ANALISI 2

DIST.EUC. del punto P0 da P1

NORMA

d(P0, P1) = √(x1 - x0)2 + (y1 - y0)2

||P0|| = √x2 + y2 (distanza euclidea dall'origine)

INTORNO DI RAGGIO R DI UN PUNTO P0 (x0, y0)

B(x0, y0)(r) = {P(x, y) ∈ ℝ2 : √(x - x0)2 + (y - y0)2 < R }

  • PUNTO INTERNO AD A ⇒ ∃ r > 0 t.c. B(P0) ⊂ A
  • PUNTO ESTERNO AD A ⇒ ∃ r > 0 t.c. B(P0) ⊂ Ac oppure A ∩ Ac = ∅
  • PUNTO DI FRONTIERA PER A ⇒ ∀ r > 0 B(P0) ∩ A ≠ ∅ e B(P0) ∩ Ac ≠ ∅
  • PUNTO DI ACCUMULAZIONE PER A ⇒ ∀ r > 0 B(P0) ∩ A # \{P0\}
  • INSIEME A è APERTO ⇒ tutti i suoi punti sono interni
  • INSIEME A è CHIUSO ⇒ contiene tutti i suoi punti di accumulazione (o se il Ac è aperto)
  • INSIEME A è LIMITATO ⇒ ∃ R > 0 t.c. A ⊂ B(0)R nell'origine

Def LIMITE IN ℝ2

∀ε>0 ∃δ>0 t.c.

|f(x, y) - L| < ε, ∀(x, y) : 0 < √(x-x0)2 + (y-y0)2 < δ

Def CONTINUITA

Sia (x0, y0) ∈ D(A) , (x0, y0) punto di accumulazione per D(A) :

Si dice CONTINUA in (x0, y0) se: lim (x,y) -> (x0, y0) f(x, y) = f(x0, y0)

TEOREMA 1 (Test delle rette)

Se ∃ m1/m2 t.c. lim (x -> x0) f(x, y + mi(x-x0)) = Li i = 1, 2

con L1 ≠ L2, allora il limite NON ESISTE.

(coordinate polari)

  • x = x0 + ρ cos θ
  • y = y0 + ρ sen θ
  • ρ = √x2 + k2 = √(x-x0)2 + (y-y0)2
  • θ ∈ [θ, 2π]

Def. e(A) ⊇ f

f è continua nell'insieme A ⊂ ℝ2, se è continua in ogni punto di A.

Teorema

f e g continue in A:

  • f + g ∈ e(A)
  • f ⋅ g ∈ e(A)
  • f / g ∈ e(A) se g ≠ 0
  • F(g), con F continua, ∈ e(A)

Teorema 2. di Weierstrass

Se f ∈ e(E) con E chiuso e limitato, allora f assume massimo e minimo in E:

  • ∃ (xm, ym) ∈ E : f(xm, ym) < f(x, y) → minimo
  • ∃ (xM, yM) ∈ E : f(xM, yM) > f(x, y) → massimo

Def. Derivabilità

f è derivabile in (x, y) ∈ A, se esistono le derivate parziali fx(x, y) e fy(x, y), dove:

fx(x, y) = ∂f/∂x (x, y) = limh→0 [f(x + h, y) - f(x, y)] / h (rispetto a x)

fy(x, y) = ∂f/∂y (x, y) = limk→0 [f(x, y + k) - f(x, y)] / k (rispetto a y)

Def. Differenziabilità

f è differenziabile in (x, y) ∈ A, se valgono le seguenti proprietà:

  1. f è derivabile in (x, y) ⇒ [ fx(x, y), fy(x, y) ]
  2. lim(h, k)→(0, 0) [f(x + h, y + k) - f(x, y) - fx(x, y) ⋅ h - fy(x, y) ⋅ k] / √(h2 + k2) = 0

Teorema 3

f differenziabile in (x, y) ⇒ f continua in (x, y)

Teorema 4 del Differenziale Totale

Sia f continua e derivabile in A, con fx e fy continue in A.

Allora f è differenziabile in ogni punto (x, y) ∈ A.

PARAMETRIZZAZIONE

Il bordo del vincolo, ∂E, si esprime come grafico di una funzione di tipo:

  • r : t → (x(t), y(t))

r è parametrizzazione

y = f(x) ↔

  • r1(t) = (t, f(t))

parametrizzazione standard

x = g(y) ↔

  • r2(t) = (g(t), t)

parametrizzazione inversa

Teoremino 9

Sia (x0, y0) ∈ ∂E un punto di estremo locale vincolato per f su E.

Sia f ∈ ℰ1(A). Sia r(t) = (x(t), y(t)), t ∈ [a, b] una parametrizzazione di ∂E di classe ℰ1,

allora, detta F(t) = f(x(t), y(t)): [a, b] → ℝ e scelto t0 ∈ [a, b] :

x(t0) = x0 , y(t0) = y0

risulta:

F'(t0) = 0

Interpretazione Geometrica

Se (x0, y0) è di estremo vincolato allora:

P f (x0, y0) è ortogonale al ∂E

⟨∇P f (x(t), y(t)) ; r'(t)⟩ = 0

Teorema 10: Dei Moltiplicatori di Lagrange

Sia (x0, y0) un punto di estremo locale vincolato per f nell'insieme: ∂E = {(x,y) : g(x,y)=0} ⊆ A

Siamo f,g ∈ ℰ1(A).

Se ∇g(x0, y0) ≠ 0 allora esiste λ0 ∈ ℝ :

∇f(x0, y0) = λ0 ∇g(x0, y0)

(Si impiega nel caso in cui ∂E è l'insieme di livello 0 di una funzione g(x,y) (g∈ ℰ1))

Teorema di struttura per eq lineari non omogenee

Ipotesi: sia a0, a1, b ∈ ℝ(I)

Tesi: allora l'insieme S delle soluzioni è uno spazio AFFINE di dimensione 2; ovvero:

y(t) = c1y1(t) + c2y2(t) + yp(t)

dove y1 e y2 sono 2 soluzioni linearmente indipendenti dell'omogenea associata, mentreyp(t) è una soluzione particolare dell'equazione "completa" (non omogenea).

Teorema 8

Sia L2 + a1L + a0 = 0 l'eq. caratteristica di una EDO lineare omogenea di ordine 2.Sia Δ = a12 - 4a0. Se:

  • Ⓒ Δ > 0, ovvero 2 radici reali distinte: α1 ≠ α2 ∈ ℝ,allora una base di soluzioni per la EDO è:
    • y1(t) = eα1t
    • y2(t) = eα2t
  • Ⓒ Δ = 0, ovvero 1 radice reale doppia: α ∈ ℝ,allora una base di soluzioni per la EDO è:
    • y1(t) = eαt
    • y2(t) = t eαt
  • Ⓒ Δ < 0, ovvero 2 radici coniugate complesse: α ± ib,allora una base di soluzioni per la EDO è:
    • y1(t) = eαtcos bt
    • y2(t) = eαtsin bt

(2) LINEARITÀ

c∈R, f e g funzioni continue

  • c∬Df dxdy = ∬Dcf dxdy
  • D(f+g) dxdy = ∬Df dxdy + ∬Dg dxdy

(3) PARITÀ E DISPARITÀ SU DOMINI SIMMETRICI

Ad es: ∬xy2 dxdy

f(x,y) → f(-x,y)

x2 → -x2 DISPARITÀ

Allora: ∬Df = ∬D1f + ∬D2f = ∬D1f + ∬D1-f = 0

APPLICAZIONI DEGLI INTEGRALI DOPPI

  1. VOLUMI Vol(S) = ∬D|ρ(x,y)| dxdy
  2. AREE Area(D) = ∬D1 dxdy
  3. MASSE M = ∬Dρ(x,y) dxdy dove ρ(x,y)>0 è la densità
  4. BARICENTRI

    x̄ = 1MDx·ρ(x,y) dxdy

    ȳ = 1MDy·ρ(x,y) dxdy

  5. MOMENTI DI INERZIA

    Ix = ∬Dy2·ρ(x,y) dxdy

    Iy = ∬Dx2·ρ(x,y) dxdy

    Io = ∬D(x2+y2)·ρ(x,y) dxdy

Dettagli
A.A. 2019-2020
19 pagine
SSD Scienze matematiche e informatiche MAT/05 Analisi matematica

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Davide.Mergoni di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Analisi matematica 2 e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Politecnico di Milano o del prof Conti Monica.