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Estratto del documento

CFNO PN

PFN non corrente

CCNO PFN corrente

 Capitale fisso netto operativo: tutti gli investimenti netti che l’impresa effettua nell’attività

(investimenti immateriali e materiali)

 CFNO = 100 immobilizzazioni – 5 debiti = 95

o Se io confronto CFNO e PN la situazione ottima sarebbe avere: CFNO = 100, PN = 100

o Se io ho CFNO = 100 e PN = 60, significa che si è finanziato il 60% con capitale proprio

(l’altra parte è finanziata con PFN non corrente)

CCNO

Rimanenze – debiti v/fornitori

+ crediti commerciali

 Se CCNO > 0, fabbisogno finanziario a BT da soddisfare

Es 1. Rimanenze = 40, debiti v/fornitori = 50 → crediti 60/100 → CCNO = 50

 Se CCN < 0, non ho bisogno della banca

Es. 2 rimanenze = 40, debiti = 120 → crediti 60/100 (è come se mi stessi finanziando tramite i fornitori)

Es. 3 SP FUNZIONALE

CFNO 20 PN 30

CCNO 80 PFN 20

PFN 50

 Molto positivo

 Il fabbisogno di 20 è stato coperto con il PN (30)

 Per coprire il CCNO è stato usato: 50 di PFN corrente, 20 di PFN non corrente, 10 di PN

Es. 4 SP FUNZIONALE

CFNO 20 PN 5

CCNO 80 PFN 5

PFN 70

 CFNO viene in parte coperto con il PN e in parte con i debiti finanziari a medio lungo termine

Es. 5 SP FUNZIONALE

CFNO 20 PN 5

CCNO 80 PFN 5

PFN 90

 Emerge un problema: vengono usati i debiti a BT per coprire gli investimenti a LT

12.04.2019

Continuazione esercitazione Safilo SP FUNZIONALE

CFNO PN

781.667 872.804

CCNO PFN non corrente

211.964 137.393

CAPITALE INVESTITO NETTO OPERATIVO (CINO) PFN corrente

918.800 -89.025

PFN complessivo = 48.368

 Investimenti in immobilizzazioni materiali e immateriali per 781.000 (>80%). Sono investimenti di

medio lungo termine. Come è stato finanziato il gruppo? Può finanziarsi attraverso il PN e il PFN

non corrente → CFNO coperto esclusivamente con il capitale proprio (PN)

 In più il PFN non corrente (medio lungo termine) che copre la restante parte dell’attivo

Se CCNO>0 possiamo avere una situazione di questo tipo:

Rimanenze + crediti commerciali = 100 > debiti commerciali = 80 → 20

Rim. 40 Deb. Comm. 80

Cred. Comm. 60 20 di CCNO → ho bloccato disponibilità liquide in

magazzino sotto forma di rimanenze (60 ho

venduto ma non ho incassato, 80 ho comprato e

non ho pagato i fornitori, 20 finanziamento banche

a BP)

Quindi dovrei avere PFN = 20

 Ho PFN negativa → per finanziare CCNO non ho usato i debiti verso le banche, ho soldi sul conto

corrente

 Safilo sta finanziando CCNO con fonti di finanziamento a medio lungo termine, è una situazione

positiva perché si creano disponibilità liquide, non devo pagare debiti verso le banche subito

perché sono debiti a medio lungo termine (per es. business alternativi)

Se invece:

Es. 1

CFNO (*) PN

100 20

(*) fabbisogno a medio lungo termine coperto in PFN non corrente

parte con PN, spero PFN non corrente copra CFNO 80

Es. 2

CFNO PN

100 PFN non corrente

PFN corrente

Caso opposto a Safilo → si crea uno squilibrio finanziario

Si crea un fabbisogno finanziario di medio lungo termine. In questo caso la società sta usando il PFN

corrente per fronteggiare gli investimenti a LP.

Es. 3 SP

2018 2017 2018 2017

Rim. 40 40 Deb. v/fornitori 85 80

Cred. Clienti 80 60

CCNO 2017 = 40 + 60 – 80 = +20

CCNO 2018 = 40 + 80 – 85 = +45

 È aumentato: sono aumentati i crediti verso clienti, ho venduto ma ho incassato un po’ meno, non

ho coperto la dilazione clienti con la dilazione fornitori

 È aumentato il fabbisogno finanziario di BT (venduto, non incassato)

In sintesi:

1. CFNO vs PN

2. CFNO vs PN + PFN non corrente

3. CCNO vs PFN corrente

Se CCNO aumenta dall’anno n – 1 all’anno n → aumenta il fabbisogno finanziario di BT

Se CCNO si riduce dall’anno n – 1 all’anno n → si riduce il fabbisogno finanziario di BT

Se CCNO <0 la società sta finanziando il magazzino e la dilazione verso i clienti con la dilazione dei fornitori

→ ottimale (situazione classica del grande che compra dal piccolo)

 Se riduco il magazzino ho più disponibilità liquide

 Il magazzino sono soldi fermi

C/E RICLASSIFICATO A VALORE AGGIUNTO

 Classificazione dei costi per natura

 Presenta risultati intermedi (VA, MOL, Ro)

Ricavi di vendita (fatturato) → Quanto l’impianto ha venduto (≠ prodotto)

+ Δ Rim. Semilavorati o prodotti finiti

+ Δ Rim. Lavori in corso su ordinazione

+ Incremento immob. mat. per lavori interni → Immob. prodotte internamente

= VALORE DELLA PRODUZIONE

 Acquisti beni

 Costi esterni

Acquisti servizi

 Costo per godimento beni di terzi

= VALORE AGGIUNTO Capacità dell’impresa di creare valore rispetto ai

costi sostenuti per l’acquisto di fattori produttivi

 Costi interni

Costo per il personale → Acquisto beni +/- Δ Rim. Materie prime o merci =

+/- Δ Rim. Materie prime o merci CONSUMI

= MOL Margine operativo lordo o EBITDA. Opportuno

distinguerli poiché il primo considera solo la

gestione caratteristica mentre il secondo considera

anche la gestione accessoria

 Ammortamenti

 Svalutazioni

= Ro Reddito operativo o EBIT

+/- Altri ricavi/oneri diversi di gestione Si possono ripetere ma non sono mai considerati

parte della gestione caratteristica

= Utile corrente ante gestione finanziaria

+ Proventi finanziari Per esempio, i ricavi derivanti dall’aver investito in

titoli

= Utile corrente ante oneri finanziari

 Per esempio, gli interessi passivi

Oneri finanziari

= Utile corrente

+/- Gestione non ricorrente Gestione straordinaria

 Imposte sul reddito

= Reddito netto

MOL = valore della produzione – acquisti di MP – servizi – godimento beni III – personale +/- Δ rimanenze

1. Mette in evidenza la capacità dell’impresa di generare ricchezza dalla sua attività caratteristica a

prescindere da ammortamenti e svalutazioni. Una MOL positiva significa avere le premesse per

andare bene

2. Non è influenzato dalla politica di bilancio sugli ammortamenti

C/E 1° anno 2° anno 3° anno

Ricavi 100 95 85

Acquisti 60 60 60

Servizi 10 10 10

Godim. Beni III 10 10 10

MOL 20 15 5

Ammortamenti 10 5 0

Ro 10 10 5

Avviene un calo del fatturato perché il prezzo si riduce. Il 2° anno emerge un problema e gli amministratori

decidono di allungare la vita utile dell’immobilizzazione (scelta amministrativa sull’aliquota di

ammortamento). Il 3° anno vengono interrotti gli ammortamenti ma ciò non si può fare. Il MOL non è

influenzato da questi aspetti, è neutro (grandezza pura), composto solo dal magazzino.

15.04.2019

Il MOL è una delle grandezze più importanti del CE, più è alto meglio è. È importante perché mi fa vedere la

capacità dell’impresa di generare ricchezza dalla capacità caratteristica; non è influenzato dalla politica di

bilancio legata agli ammortamenti; può essere assimilato al concetto di risorse finanziarie potenziali che

l’impresa è in grado di generare dalla sua attività caratteristica.

3. Sintesi delle risorse finanziarie potenziali

MOL = valore della produzione (ricavi) – acquisti MP – servizi – godimento beni di terzi (affitti e leasing) –

personale +/- variazione rimanenze

I ricavi danno origine ad entrate di denaro. Gli acquisti di materie prime, i servizi, affitti e leasing e

personale sono uscite di denaro. Dire che il MOL sintetizza le risorse finanziarie vuol dire che il MOL può

essere assimilato, dato che calcolato come differenza tra entrate ed uscite, alla liquidità potenziale che

l’impresa genera nel corso di un anno. Riesco a capire la liquidità potenziale che l’impresa genera dalla sua

attività caratteristica. Non c’è scritto da nessuna parte però che ricavi = entrate e costi = uscite perché se io

vendo ma non incasso, compro e pago ma il MOL non è cassa. Questa situazione me l’aspetto in una

situazione di medio lungo termine. Diventa cassa se i costi li ho pagati e i ricavi li ho incassati.

Non posso fare lo stesso ragionamento per il Ro perché vi sono gli ammortamenti (esprimono il consumo di

un’immobilizzazione) ma sono un costo non monetario, non originano uscite di denaro. Quindi l’EBIT non è

una risorsa finanziaria potenziale. Ecco perché si preferisce il MOL.

4. Il MOL non è influenzato dal compenso degli amministratori

5. Il MOL e leasing finanziario

Il reddito netto è quanto potenzialmente si portano a casa gli azionisti sotto forma di dividendo. Posso

essere un’impresa che chiude in utile ma con questo non voglio dire che distribuisco i dividendi. Posso

reinvestirlo in azienda sotto forma di patrimonio netto o distribuire i dividendi.

La valutazione delle tre performance: patrimoniale, finanziaria ed economica

Per essere duratura un’impresa deve essere competitiva, la dote a supporto è l’equilibrio generale. Va

quantificato e misurato, lo spezziamo in tre parti: patrimoniale, finanziario ed economico. L’equilibrio

patrimoniale si calcola sullo SP riclassificato, l’equilibrio finanziario si calcola sullo SP riclassificato +

rendiconto finanziario (se presente), l’equilibrio economico si calcola sul CE riclassificato.

Dal punto di vista patrimoniale calcoleremo una serie di indici: l’indipendenza finanziaria, la solidità del

capitale sociale, sostenibilità patrimoniale del debito, ecc.

Dal punto di vista finanziario: indice di liquidità immediata, indice di liquidità corrente, rendiconto

finanziario o calcolo dei cash flow (rendiconto e cash flow sono alternativi, i cash flow si calcolano quando

non c’è il rendiconto, i cash flow sono una stima dei flussi di cassa, la uso quando non ha il rendiconto che

mi fa vedere i reali flussi di cassa, uso i cash flow nelle società di persone o nelle quotate che non redigono

il rendiconto), indice di sostenibilità finanziaria del debito.

Dal punto di vista economico: ROI e scomposizione, ROE e scomposizione, effetto leva, sostenibilità

economica del debito.

Performance patrimoniale:

 Obiettivo: analizzare lo SP dal lato delle fonti di finanziamento (passivo) e risponde alla domanda

“Chi sta finanziando l’impresa? I soci o i terzi? Se le stanno finanziando i terzi, chi? I fornitori o le

banche? Se la stanno finanziando le banche è troppo indebitata, giustamente indebitata o poco

indebitata? Può permetters

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A.A. 2018-2019
57 pagine
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SSD Scienze economiche e statistiche SECS-P/08 Economia e gestione delle imprese

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher giuliafossati95 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Corporate Finance e Analisi Finanziaria e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli studi di Torino o del prof Rizzato Fabio.