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PRIMO MODULO ESAME DEL 03/11/2021

INTRODUZIONE GENERALE

Il bilancio nasce come forma di reportistica rivolta prevalentemente agli esterni; è obbligatorio e con altri aggiustamenti oltre allo schema predefinito può diventare utile anche per gli utilizzatori interni, il management. Più i documenti sono rivolti all'interno più diventano riservati e non accessibili al pubblico.

Il rendiconto finanziario analizza i flussi finanziari; solo il 10% delle aziende italiane lo deve fare, le altre, grazie ai limiti imposti, non sono obbligate. I flussi economici sono analizzati nel conto economico, che è dinamico quindi accoglie tutti i costi e ricavi, pertanto il reddito è un flusso, un valore che si riferisce ad un periodo temporale. I flussi economici sono diversi da quelli finanziari, i quali riguardano invece i valori dinamici, gli impieghi dell'azienda al 31/12.

La riclassificazione è importante e fondamentale anche per il rendiconto.

perché prima di costruirlo vamesso a posto il bilancio; esistono tre tecniche di riclassificazione per il conto economico, due per lo statopatrimoniale.Il bilancio è un rendiconto sulla gestione passata, di natura economica, finanziaria e patrimoniale; ladimensione economica e quella finanziaria di per sé non sono sufficienti a dare valore all’operatoaziendale, capire quale impatto ha sul contesto in cui insiste e sulla sua capacità di generare flussi di cassa,che sono poi quelli che permettono di generare dividendi.Il contesto in cui operano le aziende è talmente tanto multidisciplinare che occorre ampliare le analisi delleperformance che l’azienda mette in campo; per questo esiste il bilancio integrato, una forma di reportisticabasata su una logica integrata, che in Italia è ancora facoltativa. Si richiede di inserire informazioni nonprettamente economico-finanziarie, ma fondamentali per valutare le performance aziendali in una

logicaintegrata. Al giorno d'oggi occorre misurare l'impatto di un operato aziendale anche dal punto di vista di tematiche non finanziarie; tali tematiche pongono reali problemi di misurazione, sono rendicontazioni non basate su dati finanziari, ma devono essere comunque credibili. Per tale motivo le nuove società si stanno ritagliando un nuovo ruolo nel campo della ragioneria: se prima si concentravano solo sui bilanci, ora controllano anche le parti di rendicontazione non finanziarie. Per essere credibile l'azienda deve restituire delle informazioni serie, e quindi entra in ballo il ruolo di particolari società che si occupano di questo.

La solvibilità è la capacità dell'azienda di far fronte ai propri impegni di pagamento di medio-lungo termine.

RIPASSO SUL BILANCIO D'ESERCIZIO

Valori economici e valori finanziari: i primi sono di reddito e di capitale, i secondi riguardano le disponibilità liquide, i debiti e i

crediti.Il reddito, che può essere di esercizio o pluriennale, è la differenza tra ricavi (reintegro di ricchezza) e costi(sacrificio di ricchezza); per una salute aziendale i ricavi devono essere maggiori dei costi, ma è unacondizione di lungo termine, verso cui tendere, non da soddisfare in ogni singolo momento. Il profitto è ilrecupero del rischio che l’imprenditore corre e quindi deve esserci nel lungo termine.

Ci sono vari tipi di ricavi e costi: di esercizio, pluriennali, e sospesi (non è però l’unica forma diclassificazione). Quelli di esercizio nascono e muoiono durante l’esercizio corrente, i pluriennali rilasciano laloro utilità in un momento temporale superiore ai 12 mesi, i sospesi sono i componenti negativi e positivi acavallo tra due esercizi, hanno una componente mista, sono spuri.

Il capitale è contenuto nel patrimonio netto, che è ciò che viene messo sotto rischio.

insieme alle riserve. I debiti sono impegni a pagare, i crediti diritti a riscuotere; possono essere di funzionamento, cioè che riguardano il processo aziendale, regolamento dei pagamenti nelle discussioni con terzi, o di finanziamento, i quali sono legati alla cessione di prestiti. Debiti e crediti sostituiscono temporaneamente le movimentazioni delle disponibilità liquide. I valori economici di reddito che riguardano l'esercizio vanno in conto economico; tutti gli altri valori confluiscono nello stato patrimoniale. Il conto economico comprende dei valori puri, perché riguarda solo quelli che si riferiscono all'esercizio; la domanda per costruire il conto economico è se l'azienda ha creato o distrutto ricchezza, in cui la ricchezza corrisponde al reddito. Se la ricchezza è stata distrutta c'è stata una perdita, viceversa un utile. C'è un'unica domanda a cui rispondere e infatti anche un'unica sezione.è il risultato netto, che rappresenta il profitto o la perdita dell'azienda.sul reddito dà un risultato netto, in base al quale si capisce se c'è stata una perdita o un utile; le imposte sul reddito vengono prese dal modello unico, cioè dalladichiarazione dei redditi. Le voci che c'erano prima in E sono ora in A.5 o in B.14. Questa è la struttura per le società di capitali, quelle di persone non hanno uno schema obbligatorio daseguire, ma solo l'obbligo di scrivere un bilancio che esprima la situazione aziendale. L'utile o perdita d'esercizio contabilmente confluisce nei valori economici di capitale, perché il reddito diesercizio ha una duplice definizione: oltre alla differenza tra costi e ricavi è anche l'incremento odecremento che il patrimonio netto subisce per effetto della gestione; è l'unico valore che si trova in duepunti. Lo stato patrimoniale si compone di sezioni contrapposte: in dare ci sono le attività, a sinistra le passività +patrimonio.

netto; l'equazione patrimoniale infatti è A=P+PN. Se l'equazione è rispettata non significa che l'azienda è sana, ma solo che è stata tenuta bene la contabilità: equazione patrimoniale non è sinonimo di equilibrio patrimoniale.

La sezione di sinistra riguarda gli impieghi di denaro, mentre la sezione di destra le fonti; la sezione di sinistra risponde alla domanda come è stata impiegata la ricchezza aziendale, che è un concetto di ricchezza finanziaria, cioè il denaro (mentre prima era ricchezza economica); la sezione di destra invece risponde alla domanda da dove proviene il denaro aziendale. In questo contesto l'equazione patrimoniale diventa I=F.

Il denaro aziendale deriva o dal capitale proprio (reddito annuale) o dal capitale di terzi (conferimenti da terzi). Il patrimonio netto è chiamato anche capitale di rischio, perché riguarda i conferimenti dei soci e le riserve.

grandi risposte alla domanda come è stata impiegata la ricchezza sono: o a lungo termine come immobilizzazione o a breve termine come attività circolante. La sezione degli impieghi è divisa in: A) crediti verso soci per versamenti ancora dovuti, cioè quelli che ancora devono essere apportati dai soci, e possono essere conferimenti o in natura o in denaro; B) immobilizzazioni, poi divise in materiali, immateriali, finanziarie; C) attivo circolante, relativo agli impieghi che dovrebbero essere a breve termine, suddivisi in quattro parti; D) ratei e risconti. Come logica di base il legislatore ha cercato di rispettare quella della liquidità crescente, ma in realtà tale criterio non è sempre verificato, è solo la base di partenza per comporre il bilancio. Le fonti dovrebbero rispettare una esigibilità crescente, ma anche in questo caso è una ratio che necessita una riclassificazione: A) patrimonio netto, che non scade, non varestituito ai soci; B) fondi per rischi e oneri, che possono essere sia a breve che a lungo termine; C) fondo TFR, che può avere sia una parte in scadenza a breve che un'altra invece a lungo termine; D) debiti, sia di funzionamento che di finanziamento, a breve e a lungo termine. E) ratei e risconti. Il patrimonio netto è capitale proprio o capitale di rischio, ed è una fonte durevole, permanente, non soggetta a scadenza; tutte le altre macro classi sono capitale di terzi, che può essere a breve o lungo termine. 1) IL BILANCIO D'ESERCIZIO E I SUOI LIMITI INFORMATIVI I limiti informativi riguardano sia lo stato patrimoniale che il conto economico. I limiti delle componenti delle attività di stato patrimoniale Le attività dello stato patrimoniale vengono classificate secondo la loro destinazione: se sono destinate ad essere durevolmente impiegate all'interno della compagine aziendale vengono inserite tra le immobilizzazioni; quando invece

L'intenzione degli amministratori è quella di impiegare il denaro in un'attività non durevolmente impiegata nell'agire aziendale, cioè che viene monetizzata, liquidata, dismessa in poco tempo, nel giro dei prossimi 12 mesi, allora va inserita nell'attivo circolante.

Un esempio esplicativo di tale distinzione è l'acquisto di titoli azionari o obbligazionari, cioè di attività finanziarie; l'azienda può decidere per vari motivi di acquistare dei titoli da un'altra azienda. Se si comprano obbligazioni di solito è per finalità speculative, perché si vuole ottenere rendimento; è una forma di investimento accessorio rispetto a quello caratteristico. L'acquisto di titoli azionari può sempre essere fatto per finalità speculative, oppure per entrare negli organi decisionali di un'altra azienda.

Se i titoli vengono comprati con

l'intenzione di detenerli durevolmente vanno in B.III, se invece vengono acquistati con fini speculativi, cioè di essere rivenduti in breve termine allora vanno in C.III;
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Publisher
A.A. 2021-2022
54 pagine
SSD Scienze economiche e statistiche SECS-P/09 Finanza aziendale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher ammiratinoemi di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Analisi della performance economico finanziaria e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Bologna o del prof Del Sordo Carlotta.