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CENNI INTRODUTTIVI ALLA METODOLOGIA DELLA RICERCA POLITICA E SOCIALE
“La scienza politica è lo studio, ovvero la ricerca su diversi aspetti della realtà politica al fine di spiegarla il più compiutamente possibile, adottando la metodologia propria delle scienze empiriche” (Bobbio, 1990).
La scienza politica non ha fini prescrittivi, ma esplicativi. La scienza non si limita a collezionare in modo sistematico dei fatti e non si occupa di “certezze”, ovvero di custodire un insieme immutabile di convinzioni. Al contrario, il metodo “scientifico” è essenzialmente un metodo critico che consiste nell’usare la logica e l’evidenza empirica che abbiamo a disposizione per fornire delle spiegazioni provvisorie (riconoscendo dunque i limiti della nostra conoscenza).
La scienza politica deve utilizzare il metodo delle scienze empiriche per verificare la validità delle sue teorie. Le teorie non sono tanto delle chiavi
per ottenere l'effetto y), oppure può essere indiretto y=f(x,z), in cui x e z insieme sono causa di y (entrambe le condizioni sono necessarie per ottenere l'effetto y). Una volta formulate le ipotesi, lo scienziato sociale raccoglie dati empirici attraverso l'osservazione, l'intervista, il questionario o altre tecniche di ricerca. I dati raccolti vengono quindi analizzati e interpretati per verificare o confutare le ipotesi formulate. È importante sottolineare che le teorie e le ipotesi nel campo delle scienze sociali sono sempre soggette a revisione e modifica in base ai nuovi dati e alle nuove scoperte. La ricerca scientifica è un processo continuo di indagine e apprendimento, che mira a migliorare la nostra comprensione del mondo sociale. In conclusione, le teorie e le ipotesi sono strumenti fondamentali per lo scienziato sociale nel suo processo di ricerca e spiegazione del mondo sociale. Attraverso di esse, è possibile formulare domande di ricerca, sviluppare ipotesi causali e raccogliere dati empirici per verificare o confutare tali ipotesi.affinché si realizzi y, x è il fattore esplicativo). Il ricercatore deve verificare le ipotesi empiricamente, ovvero raccogliere evidenza empirica per confutare o sostenere una tesi. Lo scienziato sociale utilizza un metodo specifico, un metodo critico, ovvero cerca in maniera esplicita e pubblica di ridurre, contenere, minimizzare le possibilità di incappare in errori in risposta alla domanda di ricerca. Tenta di ridurre sistematicamente gli errori di interpretazione della realtà e di fronteggiare i limiti cognitivi, per evitare e limitare il rischio di osservazioni sbagliate o poco precise, sovra-generalizzazioni, ragionamenti viziati, bias. Per fare ciò, 1. il ricercatore deve definire esattamente il problema di ricerca, 2. formulare ipotesi esplicite e teoricamente significative, verificabili empiricamente, 3. porre l'attenzione sulla generalizzabilità dei risultati (i risultati non devono valere solo sul singolo caso) e 4. rendere pubblico.E replicabile l'intero procedimento di ricerca.
La metodologia della ricerca empirica si basa sulla formulazione chiara di un quesito di ricerca e elaborazione di ipotesi causali univoche sottoponibili a procedure di controllo empirico. La scienza politica pone il criterio dell'avalutatività quale presupposto imprescindibile della ricerca.
L'avalutatività è un concetto analizzato da Bobbio nel "Dizionario della politica" e da Weber. Per Bobbio "l'avalutatività è la virtù dello scienziato, come l'imparzialità è la virtù del giudice". I giudizi di valore dello scienziato sociale non possono essere cancellati e talvolta costituiscono un'utile "bussola" per l'attività di ricerca poiché concorrono a precisare limiti e obiettivi del lavoro scientifico. Tuttavia, lo scienziato sociale deve sforzarsi sistematicamente di sospendere i giudizi di valore.
nel momento in cui realizza la ricerca. L'avalutatività è intesa come ricerca di garanzie di oggettività. Solo l'oggettività assicura alla scienza la sua funzione sociale. L'oggettività non va confusa con l'indifferenza. Ogni impresa scientifica è sempre legata al tentativo di cambiare il mondo. Lo scienziato sociale ricorre ad un METODO inteso come:
- una procedura specifica (sequenza ordinata di "fasi" o stadi);
- un insieme di regole o norme per ciascuno degli stadi della procedura;
- un insieme di tecniche (concettuali, operative, di osservazione, classificazione, misurazione ecc.).
L'obiettivo finale è l'elaborazione di "proposizioni scientifiche", supportate da evidenze empiriche e logiche sul piano logico-analitico. Si seguono delle fasi, ogni fase è disciplinata, ha delle regole di condotta. Le fasi del processo di ricerca sono:
- La selezione dell'argomento è un criterio fondamentale nella selezione di un quesito di ricerca. Bisogna scegliere un tema che sia attuale e che abbia un impatto significativo sulla comunità scientifica o sulla società in generale. La formulazione precisa del tema è un altro aspetto importante. Bisogna essere chiari e specifici nel definire l'oggetto di studio e le domande di ricerca che si vogliono affrontare. Una formulazione precisa aiuta a evitare ambiguità e a focalizzare l'attenzione sui concetti chiave. La definizione dei concetti rilevanti è un passo cruciale nella ricerca. Bisogna definire in modo chiaro e accurato i concetti che si intendono studiare. Questo aiuta a evitare fraintendimenti e a garantire una comprensione comune tra i ricercatori. L'operazionalizzazione delle proprietà in variabili è un processo che permette di misurare e quantificare i concetti di interesse. Bisogna identificare gli indicatori o le misure che rappresentano le proprietà che si vogliono studiare e assegnare loro dei valori. La formulazione delle ipotesi è un passo importante nella ricerca. Bisogna formulare delle ipotesi che collegano le variabili indipendenti (cioè quelle che si suppone influenzino le altre) alle variabili dipendenti (cioè quelle che si suppone siano influenzate dalle altre). Le ipotesi aiutano a guidare la ricerca e a testare le relazioni tra le variabili. Infine, il controllo delle ipotesi è un aspetto cruciale nella ricerca scientifica. Bisogna controllare le ipotesi attraverso metodi e tecniche appropriate, al fine di ottenere risultati affidabili e validi. Il controllo delle ipotesi permette di verificare se le relazioni tra le variabili sono significative e se le ipotesi sono supportate dai dati empirici.È la potenzialità anche lontana che una ricerca possa costituire la base per decisioni politiche oppure possa influenzare le opinioni politiche e le posizioni di élites o gruppi di persone o, comunque, riguardi anche solo indirettamente un numero assai ampio di persone. 2. Formulazione precisa del tema Il ricercatore passa in rassegna la letteratura, ovvero i principali testi, opere su quell'argomento per individuare ciò che già si sappia su quel tema (fase espansiva). Individua una sintesi organizzata delle ricerche condotte sull'area/sotto-area di ricerca per verificare lo stato delle conoscenze teoriche ed empiriche sul problema di ricerca, per focalizzare lacune, argomenti, temi, problemi lasciati irrisolti o non affrontati, in modo da correggere spiegazioni esistenti e per evidenziare quale sia il valore aggiunto della nuova ricerca. Il ricercatore organizza così i materiali rilevanti (fase di contrazione). Il ricercatore stabilisce gli
- Costruzione di una teoria esplicita (o di un modello).
- Derivazione di implicazioni osservabili (ipotesi).
- Disegno della ricerca per verificare le ipotesi.
- Verifica empirica delle ipotesi.
- Se le ipotesi risultano falsificate, modificare la teoria.
- Se le ipotesi sono validate,
- Osservazione di fatti dalla realtà.
- Formulazione di un modello teorico che possa spiegare i fatti osservati.
- Derivazione di implicazioni osservabili (ipotesi).
- Verifica empirica delle ipotesi.
- Se le ipotesi risultano falsificate, modificare la teoria.
- Se le ipotesi sono validate, selezionare altre implicazioni per rivedere, qualificare o precisare la teoria.
Obiettivi conoscitivi e le strategie di ricerca. Nel formulare il quesito di ricerca è quindi inevitabile il ricorso a quanto si sa già sul fenomeno potenzialmente oggetto di indagine e alla letteratura esistente in materia. Da qualunque parte si guardi al problema, la conoscenza delle precedenti ricerche è una parte essenziale per definire su che cosa più precisamente fare ricerca, e spesso anche come.
Il ricercatore può utilizzare due approcci, l'uno richiama l'altro.
Metodo deduttivo (da idee astratte a un'elaborazione della teoria, ricerca di dati al fine di approvare la veridicità di questa teoria) SI DEDUCE DA UNA TEORIA:
Selezionare altre implicazioni per rivedere, qualificare o precisare la teoria.
Approccio induttivo (da un'osservazione della realtà a elaborare una teoria):
Il ricercatore può passare da un approccio all'altro per trovare un equilibrio riflessivo.
3. Definizione dei concetti
I concetti sono "immagini mentali", socialmente condivise, che ci permettono di organizzare la realtà complessa per categorie, ovvero di trattare un insieme di cose come in qualche modo equivalenti. Concettualizzare significa definire dei concetti per circoscrivere l'area di ricerca.
Iconcetti combinano due tipi di informazioni: quelle relative alla classe di OGGETTI studiati ("referenti empirici"), quelle relative alle PROPRIETÀ che caratterizzano questi oggetti. Per risolvere il problema della vaghezza concettuale, per non incappare nel frequente errore del lostiramento dei concetti (conceptual stretching), occorre sempre rispettare le regole di ascesa e discesa lungo la scala di astrazione (individuata da Sartori). Lo stiramento dei concetti consiste consistente nell'ampliamento di un concetto per fargli comprendere più esperienze e casi senza un'adeguata riduzione dei caratteri definitori del concetto stesso (connotazione). La scala di astrazione consiste nella connotazione (o intensione), ossia nell'insieme delle proprietà che definiscono il concetto, e nella denotazione (o estensione), ossia nell'insieme dei referenti a cui si applica il concetto. Esiste un rapporto inversamente proporzionale tra il numero di.proprietàdell’oggetto e il numero di referenti empirici che fanno riferimento all’oggetto. La relazione trareferenti empirici (denotazione o estensione del concetto) e proprietà (connotazione o intensione) diun concetto è inversamente proporzionale. Quanto più ricco è il numero di proprietà cui un concettofa riferimento, tanto più ristretta è la classe di oggetti cui lo stesso può essere applicato (la relazioneè inversa). Un concetto diviene tanto più astratto (sale lungo la scala) quanto più crescedenotazione e quanto più se ne riducono i caratteri connotativi e definitori, fino in una situazione diestrema astrazione a ridursi eventualmente ad un solo carattere. Al contrario, un concetto divienetanto meno astratto e generale (scende la scala) quanto più crescono la connotazione e le proprietàche lo definiscono e quanto più si riduce la denotazione. Se
Vogliamo ampliare l'estensione e l'applicabilità di un termine e quindi accrescere il numero delle esperienze alle quali esso si riferisce. Dobbiamo ridurre la connotazione e viceversa.